Sonny Bill Williams

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Sonny Bill Williams
Williams ad agosto 2014
Dati biografici
Altezza 191 cm
Peso 108 kg
Squadra Sydney Roosters
Carriera rugby a 13
League Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
Ruolo Seconda linea, centro
Attività di club
2004-08Canterbury-Bankstown Bulldogs73 (124)
2013-14Sydney Roosters45 (44)
2020-21Toronto Wolfpack5 (0)
2021-Sydney Roosters5 (0)
Attività da giocatore internazionale
2004-13Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda12 (20)
Palmarès internazionale
Finalista  Coppa del Mondo 2013
Carriera rugby a 15
Union Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
Ruolo Centro
Attività provinciale¹
2010Canterbury7 (20)
2014-19Counties Manukau3 (0)
Attività di club¹
2008-10Tolone25 (20)
2012-13Wild Knights7 (10)
Attività in franchise¹
2011Crusaders15 (25)
2012Chiefs18 (25)
2015Chiefs11 (5)
2017-19Blues17 (0)
Attività da giocatore internazionale
2010-19Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda58 (65)
Palmarès internazionale
Vincitore  Coppa del Mondo 2011
Vincitore  Coppa del Mondo 2015
3º posto  Coppa del Mondo 2019
1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club di rugby a 15 si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Statistiche aggiornate al 19 maggio 2021

Sonny William Williams, detto Bill (Auckland, 3 agosto 1985), è un rugbista a 13 e a 15 e pugile neozelandese, bi-campione del mondo nel 2011 e 2015 con gli All Blacks. Rappresentò la Nuova Zelanda anche nel rugby a 13, divenendo uno dei pochi rugbisti a giocare la finale di un campionato del mondo in entrambi i codici della disciplina; dal 2009 è anche pugile professionista nella categoria pesi massimi (108 kg ca.).

Dal 2021 milita nel Sydney Roosters in National Rugby League.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Benché la disciplina sportiva gli fosse familiare essendo figlio di un tredicista di origine samoana, Sonny Bill Williams fu avviato al league da sua madre all'età di otto anni[1][2].

Attività nel rugby a 13[modifica | modifica wikitesto]

A 17 anni Williams ricevette un'offerta di contratto in Australia dai Canterbury-Bankstown Bulldogs di Sydney, ed entrò nelle giovanili di tale club[3]; esordì nella National Rugby League nel 2004 contro i Parramatta Eels, vittoria per 48-14 e debutto con meta[4]. Vinse quell'edizione di torneo disputando anche la Grand Final da rimpiazzo contro i Sydney Roosters[5], e con soli 14 incontri in prima squadra alle spalle, il 23 aprile 2004 esordì nei Kiwis, nazionale neozelandese a XIII, nel test match contro l'Australia, divenendo così il più giovane giocatore a rappresentare la Nuova Zelanda a livello internazionale nel rugby league[5].

Insieme alla notorietà emersero anche diversi comportamenti problematici fuori dal campo di gioco legati all'abuso di alcolici: trovato alla guida di un veicolo con un'alcolemia superiore al consentito per legge, gli fu sospesa la patente per 5 mesi nel 2005[6], e dovette chiedere supporto di personale qualificato per superare la dipendenza da alcoolici, che rischiava di rovinargli la carriera sul nascere[7][8].

Nel 2005 prolungò il contratto con i Bulldogs, ma la stagione, costellata da ripetuti infortuni, lo vide in campo solo cinque volte; un ulteriore prolungamento del 2007, per i successivi cinque anni, prevedeva un compenso totale pari a due milioni di dollari[9].

Attività nel rugby a 15[modifica | modifica wikitesto]

Williams nel 2010

Visto il suddetto impegno poliennale sottoscritto con i Bulldogs, dunque, destò scalpore la decisione, nell'agosto 2008, di abbandonare il rugby a 13 per passare al quindici nelle file dei francesi del Tolone[10], al fine di rendersi disponibile per un'eventuale convocazione negli All Blacks [11].

Il miglior risultato raggiunto a Tolone fu la finale della Challenge Cup 2009-10; finita l'esperienza europea tornò in Nuova Zelanda per giocare nei Crusaders e rendersi idoneo alla chiamata in Nazionale, altrimenti preclusagli fin tanto che continuava il suo impegno all'estero, tanto da fargli rifiutare un'offerta di sei milioni di euro dal Tolone per rimanere[12].

Il debutto negli All Blacks giunse il 6 novembre 2010 a Twickenham contro l'Inghilterra[13] e rese Williams il secondo internazionale doppio del suo Paese a distanza di più di 75 anni dall'unico precedente[14]. Convertito all'Islam nel 2008[15], al momento del debutto internazionale nel rugby a 15 Williams divenne il primo musulmano a giocare per gli All Blacks[15].

Prese parte successivamente alla Coppa del Mondo di rugby 2011 con 4 mete (Giappone, Francia e Canada), laureandosi campione del mondo. Al termine della competizione mondiale si trasferì alla franchise di Waikato degli Chiefs[16], con i quali si aggiudicò il titolo di Super 15 2012, risultando così vincitore delle maggiori competizioni per club dell'emisfero Sud sia nel league che nell'union. Al termine della stagione annunciò il suo ritorno nel rugby a 13[17], avvenuto effettivamente dopo avere giocato per la stagione 2012-13 nella Top League giapponese con la squadra dei Panasonic Wild Knights[18]. Gli ultimi incontri disputati da Williams con la maglia degli All Blacks risalgono al tour di fine anno 2012.

Williams vanta anche un invito nei Barbarians, nel giugno 2009, in occasione di un incontro con un XV dell'Australia disputato a Sydney[19].

Ritorno al rugby a 13 (2013-15)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 Williams fu sotto contratto in National Rugby League per gli australiani Sydney Roosters[17], formazione con la quale vinse il torneo alla prima stagione ricevendo anche il premio di miglior giocatore dell'anno del club[20].

In quello stesso anno fu convocato nella Nuova Zelanda a XIII per disputare la Coppa del Mondo in Inghilterra, competizione in cui i Kiwis giunsero in finale, battuti dall'Australia a Manchester.

Nel 2014 Sonny Bill Williams rinnovò il suo contratto con i Sydney Roosters, alla fine della stagione annunciò il ritorno al XV per giocare nuovamente nei Chiefs in Super Rugby[21].

Nuovo ritorno al rugby a 15[modifica | modifica wikitesto]

Tornato nel 2015 ai Chiefs Williams trovò di nuovo la strada della Nazionale; fu convocato per il tour 2014 in Europa, e prese poi parte al Championship 2014.

Convocato alla Coppa del Mondo di rugby 2015 in Inghilterra, si aggiudicò la competizione stabilendo anche diversi record: oltre a entrare nel gruppo dei suoi compagni di squadra che hanno vinto due Coppe consecutivamente, è anche l'unico insieme a Jerome Kaino e Sam Whitelock a scendere in campo fino alla finale in due edizioni consecutive di torneo[22] e a vincere 14 partite consecutive[22].

Williams venne incluso nella selezione Sevens che partecipò ai Giochi della XXXI Olimpiade di Rio de Janeiro, ma un infortunio nella partita inaugurale del torneo pose fine anticipatamente alla sua esperienza olimpica[23].

Attività nel pugilato[modifica | modifica wikitesto]

Williams esordì il 27 maggio 2009 nel pugilato professionistico, nella categoria dei pesi massimi, battendo Garry Gurr per KO tecnico alla seconda ripresa[24]; un anno più tardi, il 30 giugno 2010, disputò il suo secondo incontro sconfiggendo Ryan Hogan per KOT dopo 2 minuti e 35 secondi. La prima vittoria internazionale fu il 29 gennaio 2011 contro l'australiano Scott Lewis.

Più avanti nell'anno Williams ebbe la possibilità di competere per il titolo nazionale neozelandese, rimasto vacante; l'incontro fu fissato per l'8 febbraio 2012 contro Richard Tutaki ma, a seguito dell'incriminazione di quest'ultimo per vari reati tra i quali detenzione, spaccio e produzione di sostanze stupefacenti, ricettazione, guida pericolosa, resistenza all'arresto e declinazione di false generalità alle forze dell'ordine[25], fu necessario selezionare un nuovo oppositore, trovato in Clarence Tillman, che fu sconfitto da Williams per KO tecnico alla prima ripresa[26].

Per il 24 novembre fu programmato l'incontro valido per la corona internazionale WBA dei pesi massimi contro il sudafricano Francois Botha, ma a causa di un infortunio che costrinse Williams a operarsi al muscolo pettorale destro[27] l'incontro fu rinviato all'8 febbraio 2013; in tale data Williams vinse il titolo battendo Botha ai punti.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Rugby a 13[modifica | modifica wikitesto]

Rugby a 15[modifica | modifica wikitesto]

Pugilato[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Family values driving Sonny Bill to his date with destiny, in The Sydney Morning Herald, 27 settembre 2004. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  2. ^ (EN) Sonny Bill is still a mum's boy at heart, in Fairfax NZ News, 11 maggio 2008. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  3. ^ (EN) Stuart Honeysett, Sonny Bill Williams upgrades to penthouse, in The Australian, 31 luglio 2008. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  4. ^ Bulldogs 48 v Parramatta 14, su stats.rleague.com, Rugby Leage. URL consultato il 20 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2012).
  5. ^ a b (EN) The King, Sonny and heir, in The Sydney Morning Herald, 2 ottobre 2004. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  6. ^ (EN) Sonny Bill gets five-month driving ban, in The Sydney Morning Herald, 1º novembre 2005. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  7. ^ (EN) League: Sonny Bill takes the pledge, in The New Zealand Herald, 19 giugno 2007. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  8. ^ (EN) Williams reveals alcohol problem, in BBC, 19 giugno 2007. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  9. ^ (EN) Glenn Jackson, I want to be a Bulldog for life: Sonny Bill, in The Sydney Morning Herald, 9 marzo 2007. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  10. ^ (EN) Bulldogs Sonny Bill Williams signs for French Toulon rugby club, in The Daily Telegraph, Sydney, 5 agosto 2008. URL consultato il 21 dicembre 2012.
  11. ^ (EN) Steve Jancetic, Umaga the reason for Sonny's move, in Fox Sports, 7 agosto 2008. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  12. ^ (EN) Brad Walter, SBW signs for Canterbury… Crusaders, not Bulldogs, in The Sydney Morning Herald, 23 giugno 2010. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  13. ^ (EN) Rugby: Sonny Bill named in All Blacks' squad, in The New Zealand Herald, 17 ottobre 2010. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  14. ^ (EN) Sonny Bill sticks to guns despite unfriendly fire, in The Sydney Morning Herald, 23 dicembre 2010. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  15. ^ a b (EN) Carolyne Meng-Yee, Sonny Bill Williams embraces Islam, in The New Zealand Herald, 13 febbraio 2011. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  16. ^ (EN) Marc Hinton, Sonny Bill Williams signs with Chiefs, in stuff.co.nz, 31 ottobre 2011. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  17. ^ a b (EN) Iain Payten, Sonny Bill Williams is building a case as the best ever code-jumper, in The Daily Telegraph, Sydney, 1º settembre 2012. URL consultato il 21 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2012).
  18. ^ (EN) Evan Pegden, It's Sushi Boy Williams, Sonny off to Japan, in stuff.co.nz, 10 luglio 2012. URL consultato il 2 febbraio 2014.
  19. ^ (EN) Marc Hinton, Sonny Bill verdict: He held his own, in Stuff, 7 giugno 2009. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  20. ^ (EN) James Macsmith, Sonny Bill wins Roosters' player of year award, in Stuff, Fairfax Media, Ltd., 10 ottobre 2013. URL consultato il 2 febbraio 2014.
  21. ^ (EN) Sonny Bill Williams to return to Rugby union in New Zealand in 2015, in The Australian, 20 dicembre 2013. URL consultato il 2 febbraio 2014.
  22. ^ a b (EN) Rugby: All Blacks unchanged for final, in Otago Daily Times, 30 ottobre 2015. URL consultato il 5 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2015).
  23. ^ (EN) Ben Strang, Rio Olympics 2016: New Zealand men's sevens team stunned by Japan, beat Kenya, in Stuff, Fairfax Media, Ltd., 10 agosto 2016. URL consultato il 16 agosto 2016.
  24. ^ (EN) Sonny Bill Williams shows talent in boxing debut, in The Daily Telegraph, Sydney, 27 maggio 2009. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  25. ^ (EN) Peter Drury, Drug charges for SBW's boxing opponent, in stuff.co.nz, 14 gennaio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2012.
  26. ^ (EN) Duncan Johnstone, Tillman KO'd by Sonny Bill Williams in first round, in Stuff, 8 febbraio 2012. URL consultato il 10 febbraio 2012.
  27. ^ (EN) Sonny Bill postpones Botha fight, in sportlive.co.za, 31 ottobre 2012. URL consultato il 21 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2013).

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