Dragon Ball Z: Buyū retsuden

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Dragon Ball Z: Buyū retsuden
videogioco
I personaggi giocabili nel filmato iniziale
PiattaformaSega Mega Drive
Data di pubblicazioneGiappone 1º aprile 1994[1]
Bandiera della Francia 15 giugno 1994[2]
Bandiera della Spagna 15 giugno 1994[2]
Bandiera del Portogallo 1996
GenerePicchiaduro a incontri
TemaDragon Ball
OrigineGiappone
SviluppoBandai
PubblicazioneBandai (Giappone, Francia e Spagna), Ecofilmes (Portogallo)
ProduzioneYasuo Miyakawa
ProgrammazioneTadashi Megumi
Direzione artisticaHideki Suzuki, Hiromi Ishii, Kishiko Matsubara
MusicheShinji Amagishi
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
Periferiche di inputGamepad
SupportoCartuccia

Dragon Ball Z: Buyū retsuden (ドラゴンボールZ 武勇烈伝?, Doragon Bōru Zetto buyū retsuden, lett. "Dragon Ball Z: La leggenda dell'eroismo") è un videogioco di Dragon Ball Z per Sega Mega Drive. Il gioco è stato prima distribuito in Giappone il 1º aprile 1994[3][1], e in seguito è stata distribuita una versione francese[2] in alcuni paesi europei intitolata Dragon Ball Z: L'Appel du destin[4][5] (lett. "Dragon Ball Z: La chiamata del destino"). La versione giapponese fu venduta anche in Portogallo[6], abbinata a un regional converter (Mega Key III). Il gioco non è stato mai tradotto in inglese e distribuito in Nord America.

Il gioco sembra liberamente basato su diversi eventi dell'anime di Dragon Ball Z, anche se con una specie di what if? (per esempio, nella storia C-18 ella risulta già sposata con Crilin, mentre nella storia di Crilin lui deve difendere e disattivare per impedire a Cell di assorbirla.

Il gameplay e la grafica sono molto simili a quelli della serie Super Butoden per Super Nintendo.

Personaggi selezionabili[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (JA) ソフトウェア一覧(ソフトライセンシー発売)- メガドライブ, su sega.jp. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  2. ^ a b c (FR) Dragon Ball Z Megadrive / Bandaï, in MEGA Force, maggio 1994, p. 12.
  3. ^ (JA) Line Up, su dbgame.bn-ent.net. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  4. ^ (FR) Rroyd-Y, Test de Dragon Ball Z : L'Appel du Destin, su Jeuxvideo.com, 9 dicembre 2010. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  5. ^ (ES) Preview (Mega Drive): Los Héroes nunuca mueren – Dragon Ball Z, in Hobby Consolas, Hobby Press, maggio 1994, pp. 34-37. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  6. ^ (ES) Frankie MB, Todo lo que hizo el Dragon Ball Z de Mega Drive tan especial, su VidaExtra, 6 febbraio 2020. URL consultato il 3 ottobre 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]