Pallacanestro Olimpia Milano: differenze tra le versioni

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38 scudetti in trent'anni sono un po' troppi anche per chi vinceva tutto...
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L''''Olimpia Milano''' è una società di [[pallacanestro]] [[Italia|italiana]] con sede nel [[Milano|capoluogo lombardo]].
L''''Olimpia Milano''' è una società di [[pallacanestro]] [[Italia|italiana]] con sede nel [[Milano|capoluogo lombardo]].


È la squadra più titolata d'[[Italia]] ed una delle più prestigiose in [[Europa]]. Ha vinto 38 trofei a livello professionistico, oltre a numerosissimi titoli a livello giovanile.
È la squadra più titolata d'[[Italia]] ed una delle più prestigiose in [[Europa]]. Ha vinto 38 trofei a livello professionistico, fra i quali 25 [[Campionato italiano di pallacanestro|scudetti]] e 3 [[Coppa dei Campioni (pallacanestro)|Coppe dei Campioni]], oltre a numerosissimi titoli a livello giovanile.


Insieme alle squadre di [[Pallacanestro Cantù|Cantù]] e di [[Pallacanestro Varese|Varese]], forma quello che, negli [[Anni 1960|anni '60]], [[Anni 1970|'70]] e [[Anni 1980|'80]], era definito "il Triangolo d'Oro" del basket: tre società che, in quegli anni, vinsero in totale 10 [[Coppa dei Campioni (pallacanestro)|Coppe Campioni]], 9 [[Coppa delle Coppe (pallacanestro)|Coppe delle Coppe]], 6 [[Coppa Korac|Coppe Korac]] e 38 [[Campionato italiano di pallacanestro|scudetti]]. Il momento di massimo fulgore fu senza dubbio la finale di Coppa Campioni [[1982]]/[[1983]] tra Cantù e l'Olimpia.
Insieme alle squadre di [[Pallacanestro Cantù|Cantù]] e di [[Pallacanestro Varese|Varese]], forma quello che, negli [[Anni 1960|anni '60]], [[Anni 1970|'70]] e [[Anni 1980|'80]], era definito "il Triangolo d'Oro" del basket: tre società che, in quegli anni, vinsero in totale 10 [[Coppa dei Campioni (pallacanestro)|Coppe Campioni]], 9 [[Coppa delle Coppe (pallacanestro)|Coppe delle Coppe]], 6 [[Coppa Korac|Coppe Korac]] e 24 [[Campionato italiano di pallacanestro|scudetti]].


L'Olimpia ha partecipato 2 volte al [[McDonald's Open]] di basket, torneo che vedeva partecipare le più forti squadre affiliate alla [[Federazione Internazionale Pallacanestro|FIBA]] e alla [[National Basketball Association|NBA]].
L'Olimpia ha partecipato 2 volte al [[McDonald's Open]] di basket, torneo che vedeva partecipare le più forti squadre affiliate alla [[Federazione Internazionale Pallacanestro|FIBA]] e alla [[National Basketball Association|NBA]].

Versione delle 19:51, 30 set 2008

Pallacanestro Olimpia Milano
Pallacanestro
File:Logo Olimpia Milano.jpg
«Scarpette Rosse»
Segni distintivi
Uniformi di gara
Casa
Trasferta
Colori sociali Bianco e rosso
Dati societari
CittàMilano
Nazione{{ Bandiera dell'Italia Italia }}
CampionatoLega Basket Serie A
Fondazione1936
DenominazionePallacanestro Milano
1936-oggi
Sponsor tecnicoOakley
ProprietarioGiorgio Armani
PresidenteBandiera dell'Italia Livio Proli
AllenatoreBandiera dell'Italia Piero Bucchi
ImpiantoDatchForum - Palalido
(12 231 posti)
Sito webhttp://www.olimpiamilano.com
Palmarès
10 scudetti10 scudettiScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaCoppa ItaliaEurolegaEurolegaEurolega
Scudetti25
Coppe Italia4
Euroleghe3
Altri titoliCoppa Intercontinentale 1: 1987

L'Olimpia Milano è una società di pallacanestro italiana con sede nel capoluogo lombardo.

È la squadra più titolata d'Italia ed una delle più prestigiose in Europa. Ha vinto 38 trofei a livello professionistico, fra i quali 25 scudetti e 3 Coppe dei Campioni, oltre a numerosissimi titoli a livello giovanile.

Insieme alle squadre di Cantù e di Varese, forma quello che, negli anni '60, '70 e '80, era definito "il Triangolo d'Oro" del basket: tre società che, in quegli anni, vinsero in totale 10 Coppe Campioni, 9 Coppe delle Coppe, 6 Coppe Korac e 24 scudetti.

L'Olimpia ha partecipato 2 volte al McDonald's Open di basket, torneo che vedeva partecipare le più forti squadre affiliate alla FIBA e alla NBA.

Palmarès

1936, 1937, 1938, 1939, 1950, 1951, 1952, 1953, 1954, 1957, 1958, 1959, 1960, 1962, 1963, 1965, 1966, 1967, 1972, 1982, 1985, 1986, 1987, 1989, 1996
1972, 1986, 1987, 1996
1966, 1987, 1988
1987
1970, 1971, 1975
1985, 1993

Storia

La nascita e l'era Borletti

La storia della Pallacanestro Olimpia Milano nasce nel 1936 ed è fondata da Adolfo Bogoncelli. I colori sociali sono il bianco e rosso. L'Olimpia nasce dalla fusione tra due società cestistiche milanesi. Nel 1936, Adolfo Bogoncelli, da pochi anni trasferitosi dalla natia Trieste (vera e propria fucina di giocatori e allenatori dell'Olimpia) a Milano, fondò la Triestina Milano società di metà classifica per lunghi anni; anni dominati da un'altra società sportiva di Milano, il Dopolavoro Borletti, dell'omonima fabbrica di sveglie e contachilometri. In seguito ad una crisi della Borletti, nel 1947 Bogoncelli rilevò la società sportiva e i relativi giocatori e titoli sportivi vinti (4 scudetti negli anni '30) e la fuse con la sua Triestina Milano: nacque così l'Olimpia Milano. La nuova compagine continuò a giocare sul campo del Dopolavoro Borletti in Via Costanza (dove oggi si trova un grosso palazzo di proprietà della Telecom e dove sino agli anni 80 c'era ancora la Veglia Borletti). L'Olimpia Milano è sempre stata una società all'avanguardia e capace di imporre il proprio stile e le proprie idee innovative in campo e fuori. Proprio con Adolfo Bogoncelli abbiamo la prima sponsorizzazione nel mondo della sport italiano, con il marchio Borletti. Tra i primi grandi campioni della società meneghina (quando era ancora Dopolavoro Borletti) abbiamo Castelli, Paganella[1] e Canetta; dopo la fine della guerra arrivano Cesare Rubini (attuale presidente onorario), Giuseppe Sforza, Sergio Stefanini, Ricky Pagani e Sandro Gamba.

Il marchio Simmenthal

Nel 1956 subentra come sponsor il marchio Simmenthal. Fino ad allora l'Olimpia aveva conquistato 9 scudetti.

Con il marchio Simmenthal arrivano anche i primi giocatori stranieri, il greco Stephanidis è il primo in assoluto. Il 1 aprile 1966, l'Olimpia conquista la prima Coppa dei Campioni nella storia della Pallacanestro Italiana.

La formazione milanese schierava il grandissimo Bill Bradley, ora Senatore degli Stati Uniti d'America, come straniero di Coppa; Bradley era stato il miglior giocatore dei college statunitensi la stagione precedente ed aveva rinviato l’esordio tra i professionisti per studiare ad Oxford: Ricky Pagani e Adolfo Bogoncelli riuscirono a convincerlo a giocare le gare di Coppa col Simmenthal e ingaggiarono così la prima grande stella straniera dell'Olimpia.

Milano superò in finale l'agguerritissimo Slavia Praga, mentre in semifinale sono da ricordare i 46 punti di Vianello che distrussero il Real Madrid.

Gli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70 furono caratterizzati dalla grande rivalità tra le scarpette rosse milanesi e la valanga gialla dei varesini sponsorizzati Ignis, rivalità che culminò con cinque spareggi per lo scudetto, disputati a Bologna e Roma, che sorrisero tre volte a Milano e due a Varese.

Il marchio Simmenthal, dopo 17 anni e 10 scudetti, è costretto a lasciare il basket perché la gente identifica il nome più con la squadra milanese che con la carne in scatola.

Nel 1973 arriva il marchio Innocenti. Nel 1976 quello Cinzano. E l'anno successivo arriva lo sponsor Billy. Per tutti gli anni '70 la squadra si avvale di Toni Cappellari come direttore sportivo.

Bogoncelli, prima di lasciare, compie il suo ultimo grande colpo: porta a Milano il coach che aveva dato a Bologna lo scudetto nel 1976: Daniel Lowell Peterson.

L'epoca Gabetti

La famiglia Gabetti, subentrata nella proprietà a Bogoncelli nell'estate del 1980, stupisce tutti e acquista nella stagione successiva il nemico numero uno Dino Meneghin; inizia così un periodo aureo ancora senza riscontri nel basket moderno. Sono gli anni dello "sputare sangue petersoniano" e, con D'Antoni, Meneghin, Ferracini, Gianelli, Boselli e Premier non può non arrivare subito, nel 1981/82, il ventesimo scudetto, quello della doppia stella. Dall'82 all'89 l'Olimpia disputa otto finali scudetto consecutive, vincendone cinque. Gli sponsor vincenti si chiamano Simac, Tracer, Philips e le star americane sono ormai all’ordine del giorno: D'Antoni, Carr, Carroll, McAdoo. Nel 1987, l’anno del grande slam (Scudetto, Coppa dei Campioni, Coppa Italia e Coppa Intercontinentale), la Tracer, diventata nel frattempo la squadra dei grandi vecchi, riporta dopo 21 anni la Coppa dei Campioni a Milano, vincendo a Losanna. La Tracer bissa il successo europeo l’anno dopo a Gand. Lo scudetto numero 24 arriva con la Philips, con i giovani Pittis e Pessina tra i campioni e le famose cinque partite con Livorno.

Nel 1990 Mike D'Antoni lascia il parquet e diventa capo allenatore: al suo primo anno porta la squadra alla finale scudetto, dove la Philips tutta corsa e grinta voluta da Mike perde in gara 5 contro Caserta. Negli anni successivi, verranno altri buoni piazzamenti e, nel 1993 anche una coppa Korac, sempre con il marchio Philips.

Stefanel e il 25esimo scudetto

Nel 1994, Bepi Stefanel, entra prima come sponsor e poi anche come proprietario, e con lui la Pallacanestro Olimpia Milano festeggia i suoi 60 anni vincendo prima la Coppa Italia e poi il 25esimo scudetto (1995/1996). Gli anni '97 e '98 sono caratterizzati da stagioni discrete: l'Olimpia si qualifica sempre in Europa, arrivando nel '98 alla finale di Coppa Europa contro lo Zalgiris Kaunas, a Belgrado, finale persa per un punto.

L'anno dopo, con lo sponsor Sony sulle maglie, l'Olimpia disputa ancora una stagione su buoni livelli chiudendo al quinto posto in campionato, guadagnando così l’ennesima qualificazione in Europa.

Caputo, Bryant e Tacchini

In agosto un nuovo cambio di proprietà: Stefanel cede infatti la società a Pasquale Caputo, italo americano leader nel settore caseario. Cambia anche lo sponsor con l'arrivo del marchio Adecco. Durante l'anno, a Caputo si aggiunge come socio Kobe Bryant, stella della NBA, in rappresentanza del quale agisce il padre Joe, ex giocatore anche nel campionato italiano.

Nel campionato, le cose vanno discretamente bene con l'eliminazione nei quarti di finale dei playoff, dopo aver superato al primo turno la più quotata Scavolini Pesaro. Lontano dal parquet, invece, le cose degenerano fino quasi all'irreparabile. Nell'ottobre del 2000, però, Sergio Tacchini rileva la società dalle mani dei due soci e in pochissimo tempo costruisce una squadra che, dopo un inizio di stagione stentato, si risolleva disputando un campionato più che onorevole, anche se manca la zampata finale con la qualificazione alla postseason. Nella stagione successiva le cose non vanno per il meglio e, al temine di un campionato fatto di pochi alti e molti bassi, nonostante la squadra fosse composta da giocatori di buon talento, l'Olimpia, ancora targata Adecco, riesce a conquistare la salvezza solo nell'ultima giornata battendo l'Andrea Costa Imola.

La presidenza Corbelli

Nel luglio 2002, Tacchini cede la società a un nuovo proprietario, Giorgio Corbelli, imprenditore romagnolo con un passato nella pallacanestro tra Brescia, Forlì e Roma. Nel giro di un mese il nuovo proprietario ricostruisce da zero la squadra, riportando a Milano gente che aveva già nel passato lasciato un segno nel cuore dei tifosi biancorossi come Warren Kidd, Hugo Sconochini e Paolo Alberti, oltre a campioni del calibro di Claudio Coldebella e, più tardi, Petar Naumoski. L'Olimpia inizia il campionato con tre vittorie e zero sconfitte, ma senza una sponsorizzazione sulle maglie. A ottobre, però, arriva anche lo sponsor. Si tratta della F.lli Salviato, società con sede a Castronno, nel varesotto, con il marchio Pippo. La stagione regolamentare si chiude con un buon quinto posto, ma la squadra delude le aspettative dei tifosi, venendo sconfitta nel primo turno dei playoff da una ben meno quotata Varese.

La stagione 2003/2004 la squadra disputa una mediocre stagione e non si qualifica nemmeno per i playoff. Al termine della stessa le voci delle difficoltà economiche societarie sono sempre più insistenti, tanto che si rischia la cessione dei diritti della gloriosa società.

Ma grazie ad una manifestazione in piazza alla Scala il 2 giugno ed al successivo interessamento del sindaco di Milano Albertini la società riesce a trovare importanti appoggi da Galliani, dalla famiglia Moratti e di Giorgio Armani, attraverso la sponsorizzazione con il marchio Armani Jeans. Giorgio Corbelli resta presidente. Viene chiamato un giovane coach: Lino Lardo,che entra subito nei cuori dei tifosi.La squadra fa una stagione esaltante, i tifosi la seguono con entusiasmo sia durante la stagione regolare(disputata al Palalido,eccezion fatta per le gare contro Bologna e Cantù che vennero disputate al Forum di Assago), sia durante i play off (dispuati nell'impianto di Assago).La squadra di Lardo riesce a conquistare la finale contro la Fortitudo,che perde in gara 4 davanti ad un Forum strapieno.Riesce ad ottenere la qualificazione in Eurolega. La stagione successiva è deludente:l'Olimpia esce al primo turno di Eurolega e in campionato non va oltre il settimo posto. Ai play off esce al primo turno con Treviso,non riucendo pertanto ad ottenere il pass nè per l'Eurolega nè per la Coppa Uleb. Nel corso dell'anno,a gennaio,era stato esonerato coach Lardo e al suo posto era sato chiamato Sasha Djordjevic. Dopo la stagione 2006/2007, culminata con l'eliminazione in semifinale ad opera della Virtus Bologna, la dirigenza decide di rifondare la squadra, chiamando Zare Markovski (allenatore proprio della Virtus) al posto di Sasha Djordjevic e ingaggiando numerosi nuovi giocatori. Il progetto, però, si interrompe all'indomani della 6° giornata con la squadra in ultima posizione (1 vittoria e 5 sconfitte). Markovski viene esonerato e Gino Natali, duramente contestato dalla tifoseria fin dalle sue prime mosse da General Manager, si dimette. Dopo aver chiamato come coach Attilio Caja (già allenatore Olimpia) il presidente Corbelli ha messo in vendita le sue quote. Il 6 giugno 2008 il passaggio di consegne, con il passagio delle quote detenute da Corbelli e dai suoi fidi scudieri cedute al Gruppo Armani, rappresentato dall'neo AD Livio Proli. Il 6 giugno, oltre alla fine della nefasta era Corbelli, ha registrato anche l'uscita di scena dall' asset societario da parte di Milan e Inter, entratevi quattro anni prima con un misero 5% ma tra roboanti squilli di tromba, rivelatisi poi poco più che soffi. Il 28 agosto Corbelli ufficializza l'arrivo del giovane Andrea Della Sala come ultimo acquisto della sua gestione e lascia il 51% delle azioni.

Campi di gioco dell'Olimpia

Il Dopolavoro Borletti giocò per quasi 20 anni sul proprio campo in Via Costanza. Campo all'aperto come si usava in quegli anni. Anche dopo la fusione con la Triestina Milano e la nascita dell'Olimpia il campo di gara ufficiale fu quello di Via Costanza.

A metà anni 40, con l'enorme popolarità del basket in Lombardia, l'Olimpia si trasferì nel famoso Palazzo dello Sport della Fiera di Milano, in Piazza VI Febbraio; capace di contenere quasi 18.000 persone, era all'epoca il più grande Palazzo dello Sport d'Europa e secondo solo al Madison Square Garden di New York.

A fine anni 60, il PalaFiera venne abbandonato dall'Olimpia e la squadra si trasferì nel piccolo Palalido, allora, in un'epoca ove le misure di sicurezza erano inesistenti, capace di contenere sino a 10.000 spettatori in uno spazio esiguo, ma con una visuale sul campo di gioco fantastica da ogni posizione dell'edificio.

A fine anni 70, l'Olimpia si trasferì nell'appena costruito Palasport di San Siro, enorme e stupendo palazzo multiuso costruito a fianco dello Stadio Meazza e capace di contenere circa 15.000 spettatori.

Con l'eccezionale nevicata del gennaio 1985 si chiuse l'avventura dell'Olimpia al Palasport, che collassò su sé stesso a causa dell'enorme massa di neve che si depositò sulla copertura concava della struttura. L'Olimpia ritornò al Palalido (con una capacità ridotta a 3.500 posti), in attesa che nel giro di poche settimane venisse pronta la soluzione d'emergenza: il PalaTrussardi.

Costruito, voluto e sponsorizzato dalla nota famiglia legata alla moda, la tensostruttura, ancor oggi esistente, può contenere fino a 12.000 persone. L'Olimpia vi giocò durante uno dei suoi periodi di dominio incontrastato in Italia e in Europa, la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90. Pochi anni dopo venne costruito il Forum di Assago da parte della famiglia Cabassi. Capace di contenere sino a 12.500 persone, è un edificio multisportivo e multipiano.

Negli ultimi anni, l'Olimpia si è divisa tra il Forum e il Palalido (con una capacità aumentata a quasi 5.000 persone nel 2005).

Rivalità

La rivalità sportiva più sentita da parte dei tifosi bianco-rossi è quella verso le squadre di Cantù e Varese, società che hanno la sede a meno di 30 km da quella dell'Olimpia. Forte è anche la rivalità con la Virtus Bologna.

Per diverso tempo, tra gli anni '60 e '70, a Milano ci fu anche una stracittadina ufficiale. La Pallacanestro Milano 1958 (conosciuta da molti come "All'Onestà Milano") militò per vari anni in Serie A, con buoni risultati. Nonostante la rivalità non fosse così accesa, dal 1976 al 1978 la Pallacanestro Milano, sponsorizzata prima Mobilquattro e poi Xerox, scavalcò in classifica l'Olimpia grazie alle prodezze di Chuck Jura, lo Sceriffo del Nebraska.

Curiosità

  • L'Olimpia Milano, oltre ad aver vinto 25 Campionati Italiani, ha concluso per altre 16 volte al secondo posto.
  • Nell'era precedente ai play-off per ben 5 volte si andò allo spareggio finale; tutti e cinque gli spareggi furono disputati dall'Olimpia Milano e dall'Ignis Varese, con 3 vittorie meneghine.
  • Il punto più basso dell'Olimpia fu la stagione 1975/76 che, nonostante la vittoria della Coppa delle Coppe, coincise con la retrocessione in A2; la squadra ritornò prontamente nella massima divisione per approdare già alla finale scudetto nel 1978/79.
  • Cesare Rubini nelle vesti di giocatore ed allenatore, per parecchi anni contemporaneamente, ha vinto in totale 15 Scudetti in 23 anni. In altre 6 occasioni, l'Olimpia di Rubini giunse seconda classificata, una volta in terza ed una volta in quarta posizione.
  • Dino Meneghin è il giocatore ad aver vinto più campionati italiani: 12, di cui 7 con Varese e 5 con l'Olimpia. Seguono poi 4 giocatori ad aver vinto ben 9 Scudetti, tutti e 4 li hanno conquistati con l'Olimpia: Sandro Gamba, Gianfranco Pieri, Sandro Riminucci e Ricky Pagani.
  • La SEF Costanza Milano vinse il primo scudetto della storia del basket italiano. Non è chiaro se il nome Costanza derivi dal campo di gioco di Via Costanza, ove giocarono il Dopolavoro Borletti e poi l'Olimpia negli anni 30 e 40. In tal caso, come più volte supposto, la SEF Costanza sarebbe potuta essere la progenitrice del Dopolavoro Borletti e quindi lo scudetto vinto nel 1920 essere attribuito al patrimonio dell'Olimpia.

Roster

5 Bandiera dell'Italia Massimo Bulleri Playmaker
6 Bandiera dell'Italia Bandiera dell'Argentina Ariel Filloy Playmaker
7 Bandiera degli Stati Uniti Mike Hall Ala grande
8 Bandiera del Senegal Pape Sow Centro
9 Bandiera dell'Italia Marco Mordente Guardia
10 Bandiera dell'Italia Luca Vitali Playmaker
11 Bandiera degli Stati Uniti Jobey Thomas Guardia/Ala piccola
12 Bandiera dell'Italia Bandiera degli Stati Uniti Richard Mason Rocca Centro
14 Bandiera degli Stati Uniti David Hawkins Ala piccola
15 Bandiera della Lituania Mindaugas Katelynas Ala grande
16 Bandiera della Serbia Marko Micevic Ala piccola
19 Bandiera dell'Italia Bandiera degli Stati Uniti Joey Beard Centro
20 Bandiera della Francia Yohann Sangare Guardia

-

Allenatore Piero Bucchi
Assistenti Guido Saibene
Mario Fioretti

Organigramma

  • Presidente e Amministratore Delegato: Livio Proli
  • Presidente onorario: Cesare Rubini
  • General Manager: Lucio Zanca
  • Direttore Sportivo: Gianluca Pascucci
  • Delegato Europa: Dino Meneghin
  • Segretaria Generale: Cinzia Lauro
  • Resp. Organizzativo Settore Giovanile e Statistiche: Gianni Villa
  • Responsabile Area Comunicazione: Matteo Mantica
  • Responsabile Area Marketing: Davide Ghione
  • Amministrazione: Silvia Baccarini
  • Segreteria: Giorgio Scopece
  • Segreteria: Barbara Zoncada
  • Responsabile Arbitri: Gianluca Solani
  • Resp. Campo e Magazzino: Giuseppe Boggio

Formazioni Olimpia Milano

Template:Storico Basket Milano

Cronologia risultati

Stagione Serie Posizione Playoff / Playout Coppa Italia Coppe Europee Altre Coppe
1932 A
1933 A -
1934 A
1935 A
1936 A Campione d'Italia
1936/37 A Campione d'Italia
1937/38 A Campione d'Italia
1938/39 A Campione d'Italia
1939/40 A
1940/41 A
1941/42 A
1942/43 A
1945/46 A 2° Girone A - Nord Italia
1946/47 A 3° Girone I° - Nord Italia
1947/48 A
1948/49 A
1949/50 A Campione d'Italia
1950/51 A Campione d'Italia
1951/52 A Campione d'Italia
1952/53 A Campione d'Italia
1953/54 A Campione d'Italia
1954/55 A
1955/56 A
1956/57 A Campione d'Italia
1957/58 A Campione d'Italia Coppa dei Campioni: Quarti di finale
1958/59 A Campione d'Italia Coppa dei Campioni: Ottavi di finale
1959/60 A Campione d'Italia Coppa dei Campioni: Ottavi di finale
1960/61 A
1961/62 A 1° a pari punti con A.P. Varese Campione d'Italia dopo spareggio
1962/63 A Campione d'Italia Coppa dei Campioni: Quarti di finale
1963/64 A Coppa dei Campioni: Semifinalista
1964/65 A Campione d'Italia
1965/66 A 1° a pari punti con A.P. Varese Campione d'Italia dopo spareggio Coppa dei Campioni: Campione d'Europa
1966/67 A Campione d'Italia Coppa dei Campioni: Finalista
1967/68 A Coppa dei Campioni: Semifinalista
1968/69 A
1969/70 A Finalista
1970/71 A 1° a pari punti con A.P. Varese Finalista dopo spareggio Coppa Saporta: Campione
1971/72 A 1° a pari punti con A.P. Varese Campione d'Italia dopo spareggio Campione Coppa Saporta: Campione
1972/73 A 1° a pari punti con A.P. Varese Finalista dopo spareggio Coppa dei Campioni: Semifinalista
1973/74 A
1974/75 A1 3° Poule scudetto
1975/76 A1 11° - Retrocessa in A2 Coppa Saporta: Campione
1976/77 A2 1° - Promossa in A1 - - -
1977/78 A1 Poule scudetto
1978/79 A1 Finalista
1979/80 A1 Semifinalista - -
1980/81 A1 Semifinalista
1981/82 A1 Campione d'Italia
1982/83 A1 Finalista Coppa dei Campioni: Finalista
1983/84 A1 Finalista Coppa Saporta/Coppa Coppe: Finalista
1984/85 A1 Campione d'Italia Coppa Korać: Campione
1985/86 A1 Campione d'Italia Coppa dei Campioni: Girone di Semifinale
1986/87 A1 Campione d'Italia Campione Coppa dei Campioni: Campione d'Europa
1987/88 A1 Finalista Campione Coppa dei Campioni: Campione d'Europa
1988/89 A1 Campione d'Italia Coppa Intercontinentale: Campione del Mondo
1989/90 A1 10° Ottavi di finale Coppa dei Campioni: Girone di qualificazione
1990/91 A1 Finalista Finalista
1991/92 A1 Quarti di finale Coppa dei Campioni: 3°
1992/93 A1 Quarti di finale Coppa Korać: Campione
1993/94 A1 Quarti di finale
1994/95 A1 Semifinalista Coppa Korać: Finalista
1995/96 A1 Campione d'Italia Campione Coppa Korać: Finalista Supercoppa Italiana: Finalista
1996/97 A1 Quarti di finale Coppa dei Campioni: Quarti di finale
1997/98 A1 Ottavi di finale Coppa Saporta/Coppa Coppe: Finalista
1998/99 A1 Quarti di finale
1999/2000 A1 13° Quarti di finale
2000/01 A1 12°
2001/02 A 17°
2002/03 A Ottavi di finale
2003/04 A 10°
2004/05 A Finalista
2005/06 A Quarti di finale Eurolega: Girone di qualificazione
2006/07 A Semifinalista
2007/08 A Semifinalista Eurolega : Girone di qualificazione

Finali disputate

Coppa Italia

  • 1969/70 - Simmenthal
  • 1990/91 - Philips
  • 1995/96 - Stefanel

Coppa delle Coppe

  • 1983/84 - Simac

Coppa Korac

  • 1994/95 - Stefanel
  • 1995/96 - Stefanel

Coppa dei Campioni

  • 1966/67 - Simmenthal
  • 1982/83 - Billy

Collegamenti esterni