Pane di proposizione

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Illustrazione dei sacerdoti del Tempio che rinnovano il pane ogni settimana

Pane di proposizione (in ebraico לחם הפנים, lechem haPānīm?, letteralmente: "Pane della presenza"), in certe versioni (cfr. CEI) anche "Pane dell'offerta" – in un contesto biblico e ebraico, si riferisce ai pani o pagnotte che erano sempre presenti su un tavolo appositamente dedicato, nel tabernacolo nel deserto del Sinai e poi nel Tempio di Gerusalemme, come offerta a Dio. In alternativa, e più appropriatamente, la traduzione sarebbe quindi pane della presenza,[1] poiché la Bibbia (Tanakh) richiede che il pane sia costantemente alla presenza di Dio (25:30 Esodo[2]). Viene anche citato in Matteo 12:4[3]: τοὺς ἄρτους τῆς προθέσεως.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jewish Encyclopedia s.v.
  2. ^ Esodo, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Matteo 12:4, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Showbread, in Jewish Encyclopedia, New York, Funk & Wagnalls, 1901-1906. - con le segg. fonti secondarie:
  • B. Baentsch, Exodus-Leviticus, p. 419, Göttingen, 1900;
  • Riehm, Handwörterbuch, ii. 1405 et seq.
  • M. Black, The Scrolls and Christian Origins: Studies in the Jewish Background of the New Testament, London, Nelson, 1961
  • M. Barker, Temple Theology: An Introduction, London, SPCK, 2004

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