Legio XIII Gemina

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Legio XIII, conosciuta come Legio XIII Gemina ("legione gemella") dopo il 31 a.C., è una delle legioni romane storicamente più degne di nota, e fu una delle legioni che furono condotte da Giulio Cesare nelle sue campagne in Gallia e anche nelle successive guerre civili contro la fazione capitanata da Pompeo. È soprattutto la legione che per prima passò il Rubicone il 10 gennaio del 49 a.C.. La legione si trovava a Vienna nel V secolo. Il simbolo della legione era il leone.

Storia

Sotto la Repubblica

La Legio XIII Gemini fu creata da Giulio Cesare nel 57 a.C., in vista della campagna contro le popolazione belgiche, in uno dei suoi primi interventi nei conflitti interni alle popolazioni galliche.

Durante le guerre galliche (58 a.C.-51 a.C.) la legione partecipò alla battaglia del Sabis contro i Nervi (appena costituita), all'assedio di Gergovia, e anche se le fonti non la citano, è ragionevole pensare che la XIII Gemini abbia partecipato anche alla battaglia di Alesia.

Dopo le campagne in Gallia, il Senato romano rifiutò il secondo consolato a Cesare, intimandogli di abbandonare il comando delle legioni e di ritornare a Roma per affrontare il giudizio del senato. Costretto a decidere se abbandonare la sua carriera politica o causare una guerra civile, Cesare con la sua Legio XIII attraversò il Rubicone dando inizio alla guerra civile contro la fazione degli ottimati.

La legione rimase sempre fedele a Cesare durante la guerra civile contro la fazione senatoriale guidata da Pompeo e fu sempre attiva durante tutto il conflitto, combattendo la battaglia di Durazzo e quella di Farsalo nel 48 a.C..

Dopo la decisiva vittoria di Farsalo, la legione fu sciolta e i legionari "pensionati" con la tradizionale assegnazione di terre. La legione fu però richiamata in armi nel 46 a.C. per prendere parte alla battaglia di Tapso e alla successiva Battaglia di Munda nel 45 a.C.. Dopo quest'ultima battaglia, Cesare sciolse nuovamente la legione premiandola con l'assegnazione di fattorie in Italia.

Durante l'impero

L'imperatore Augusto ricostruì nuovamente la legione nel 41 a.C. per affrontare la ribellione di Sesto Pompeo, figlio di Pompeo in Sicilia. La Legio XIII acquisì il cognomen Gemina (gemella appunto, che era l'appellativo comune per indicare le legioni costituite a partire da porzioni di altre legioni), dopo che fu rinforzata con i legionari veterani provenienti da altre legioni dopo la battaglia di Azio.[1] Augusto inviò poi la legione a Burnum (l'odierna Tenin) nella provincia romana dell'Illiria (oggi in Croazia), mentre nel 16 a.C., la legione fu trasferita ad Emona (odierna Lubiana), in Pannonia, dove dovette fronteggiare le ribellioni locali. Dopo la disastrosa Battaglia della foresta di Teutoburgo del 9 d.C., nella quale i Germani annientarono tre legioni romane, la Legio XIII fu inviata a Vindonissa, nella provincia di Germania Superior, per prevenire ulteriori attacchi delle tribù germaniche.

L'imperatore Claudio la spostò nuovamente in Pannonia intorno al 45; la legione era di stanza a Poetovio, Ptuj nell'odierna Slovenia. Nell'Anno dei quattro imperatori, la XIII Gemina si schierò prima con Otone e poi con Vitellio, entrambi sconfitti, nelle due battaglie di Bedriaco. Nel 89, Domiziano, in occasione delle campagne daciche, trasferì la legione, che si trovava accampata a Vienna, in Dacia ad Alba Iulia, per presidiare la regione. La legione fu poi spostata quando la Dacia fu evacuata, e riposizionata nella Dacia Aureliana.

Vexillationes della XIII Gemina combatterono sotto l'imperatore Gallieno nell'Italia settentrionale. L'imperatore, per celebrare la legione, coniò un antoniniano con il leone della legio (259-260).[2] Un'altra vexillatio era presente nell'armata Impero delle Gallie sotto il comando di Victorinus: anche questo imperatore coniò una moneta d'oro per celebrare la legio e il suo emblema.[3]

Nel V secolo, secondo la Notitia Dignitatum, la legio tertiadecima gemina si trovava in Babilonia d'Egitto, una fortezza strategica sul Nilo, lungo il confine tradizionale tra l'alto e il medio Egitto, sotto il comando del comes limitis Aegypti, sotto quindi il dominio dell'impero romano d'Oriente.[4]

Ricostruzioni immaginarie

Voci correlate

Note

  1. ^ Birley, E.B., A Note on the Title 'Gemina' , pp. 56-60.
  2. ^ McBride, p. 17.
  3. ^ McBride, p. 26.
  4. ^ Notitia Dignitatum, In partibus Orientis, XXVIII

Bibliografia

Collegamenti esterni