Gran Burrone

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Gran Burrone
luogo fittizio
La Compagnia dell'Anello parte da Gran Burrone nel primo film della trilogia di Peter Jackson
Nome originaleRivendell
Altri nomiImladris
Forraspaccata
Valforra
L'Ultima Casa Accogliente
Casa di Elrond
Creazione
IdeatoreJ. R. R. Tolkien
ApparizioniLo Hobbit
Il Signore degli Anelli
Caratteristiche immaginarie
TipoCittà
CapoElrond, Elladan e Elrohir
FondatoreElrond
NascitaSeconda Era
PianetaArda
ContinenteTerra di Mezzo
RazzeElfi, Mezzelfi, Noldor, Dunedain
LingueQuenya, Ovestron

«La sua casa era perfetta, che vi piacesse il cibo, o il sonno, o il lavoro, o i racconti, o il canto, o che preferiste soltanto star seduti a pensare, o anche se amaste una piacevole combinazione di tutte queste cose. In quella valle il male non era mai penetrato»

Gran Burrone (Forraspaccata nell'edizione Adelphi de Lo Hobbit; Valforra[2] nella nuova traduzione italiana de Il Signore degli Anelli; in Sindarin Imladris, lett. "Profonda valletta del crepaccio"[3]; in originale Rivendell), è una città e un avamposto degli elfi di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Viene anche indicata come Casa di Elrond o Ultima Casa Accogliente (o Ultima Dimora Accogliente, Last Homely House) o ancora Prima Casa Accogliente, a seconda se si arrivi da una o dall'altra direzione.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Posizione di Gran Burrone nella Terra di Mezzo

Gran Burrone è situato a nord della Terra di Mezzo, in una valle nascosta tra le pendici delle Montagne Nebbiose e uno stretto meandro del fiume Bruinen. Uno dei principali accessi a Gran Burrone è il Guado del Bruinen superato il quale si diparte un lungo sentiero tortuoso che conduce alla valle degli elfi. Il guado fluviale, essendo sotto il potere di Elrond, è in grado di gonfiarsi e difendere l'accesso alla valle, come quando travolge i Nazgûl all'inseguimento di Frodo Baggins.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gran Burrone fu fondato, nella Seconda Era, da Elrond il Mezzelfo, un discendente dei grandi re degli Eldar della Prima Era, migliaia di anni prima degli eventi narrati ne Il Signore degli Anelli. Oltre che di Elrond, il luogo è la dimora di altri importanti personaggi elfici del racconto tolkieniano, come Arwen e Glorfindel. Fu, da principio, un rifugio per molti dei Noldor che erano fuggiti da Eregion durante la guerra con Sauron. Successivamente vi trovarono appoggio, benché sovente sotto assedio, anche i Dunedain di Arnor (vi crebbero, per esempio, Valandil e Aragorn). Grazie al potere dell'anello elfico Vilya - che Gil-galad aveva donato a Elrond - il luogo verrà preservato integro dalla corruzione del tempo - come un riflesso terreno del reame immortale di Valinor - fino all'avvento della Quarta Era.

Partito Elrond per Valinor, dopo la distruzione dell'Anello e la scomparsa del potere di Vilya, i suoi figli Elladan e Elrohir diventano i nuovi Signori di Imladris. Anche Celeborn vi risiede per alcuni anni, prima di trasferirsi, a sua volta, nel Reame Beato. Dopo la morte di re Elessar di Arnor e Gondor (il già citato Aragorn) il piccolo regno verrà mantenuto sotto la protezione di Eldarion, figlio di Elessar e Arwen e, quindi, nipote di Elrond.

Ne Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli[modifica | modifica wikitesto]

Ne Lo Hobbit, Bilbo Baggins fa tappa a Gran Burrone, assieme a Gandalf e ai Nani della compagnia, sia durante il viaggio di andata verso la Montagna Solitaria che in quello di ritorno verso la Contea.

Ne Il Signore degli Anelli, Frodo Baggins, ferito gravemente da uno dei Nazgûl, e gli altri Hobbit che sono con lui vengono accolti, per un certo tempo, a Gran Burrone dove incontrano Bilbo che vi si era ritirato, anni prima, dopo la sua scomparsa dalla Contea. Nello stesso periodo, rappresentanti di Elfi, Nani e Uomini si riuniscono nella dimora elfica di Elrond[4] per prendere parte al Consiglio di Elrond in cui apprendono del ritrovamento dell'Unico Anello, del tradimento di Saruman e della crescente minaccia costituita da Sauron. Il consiglio si chiude con la decisione di distruggere l'Anello, gettandolo nel fuoco del vulcano Orodruin; un compito di cui Frodo si assumerà la responsabilità e a supporto del quale verrà costituita la Compagnia dell'Anello.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit, cap. III pag. 67
  2. ^ Esce oggi la nuova traduzione della Compagnia dell’Anello, su Tutto sul mondo di J.R.R. Tolkien e dintorni - Tolkien Society of Italy, 30 ottobre 2019. URL consultato l'8 novembre 2019.
  3. ^ J. R. R. Tolkien, Il Silmarillion (Indice dei nomi, p. 449), Rusconi 1989.
  4. ^ La dimora di Elrond era uno splendido palazzo affacciato sul Bruinen, che includeva il Salone del Fuoco in cui gli ospiti di Elrond festeggiano la guarigione di Frodo dall'avvelenamento del Cavaliere Nero e il ritrovo di Bilbo da parte di Frodo.

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