Helga Anders

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(DE)

«Ich bin eine Frau über Dreißig, aber für meine Produzenten immer noch ein 18jähriger Brigitte-Bardot-Verschnitt mit Schmollmund. Das kann nicht gutgehen[1]»

(IT)

«Sono una donna sopra i trent'anni, ma per i miei produttori rimango sempre la caricatura di una diciottenne "Brigitte Bardot" con le labbra imbronciate. Questo non va bene»

Helga Anders, nome completo, da sposata Helga Anders-Fritz[2], all'anagrafe Helga Scherz[3][4][5][6] (Schwaz, 11 gennaio 1948Haar, 30 marzo 1986), è stata un'attrice e doppiatrice tedesca (austriaca di nascita), attiva principalmente negli anni sessanta e settanta[7][8].

Nella sua ventennale carriera di attrice, iniziata tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni sessanta e interrottasi con la sua scomparsa, recitò in 150 diversi ruoli tra cinema e televisione e in 40 parti teatrali.[1][3][5][9][10] Tra i suoi ruoli più famosi, vi sono quello di Angela nel film per la televisione Mädchen, Mädchen (1966) e quello di Julka nella serie televisiva Vacanze a Lipizza (Ferien in Lipizza, 1966-1967).[4][5] Era inoltre un volto noto al pubblico anche per le sue apparizioni in vari episodi di serie televisive quali L'ispettore Derrick , Il commissario Köster , ecc.[9][11][12]

Come doppiatrice, prestò la propria voce ad attrici quali Laura Antonelli, Geneviève Bujold, Barbara De Rossi, Edwige Fenech, Melanie Griffith, Jill Ireland, Barbara Lass, Ornella Muti, ecc.[13][14]

Definita la "Lolita" del cinema tedesco degli anni sessanta[1][5][8][11] (periodo in cui fu, tra l'altro, spesso diretta in commedie sexy dal regista Roger Fritz, che fu suo marito dal 1968 al 1974) ed esponente della cosiddetta "Scuola di Monaco"[3][10], è spesso ricordata - a dispetto della pur prolifica attività artistica - più per gli eccessi, in particolare per i problemi con alcol e droghe (quali hashish e LSD[2]), i collassi nervosi, i ripetuti tentativi di suicidio (almeno sei[2]) e gli incidenti automobilistici che caratterizzarono la sua breve vita, che per le sue interpretazioni, passate inesorabilmente in secondo piano.[1][2][4]

Helga Scherz, più tardi nota come Helga Anders, era nata a Schwaz[3], nei pressi di Innsbruck, in Tirolo (Austria), l'11 gennaio 1948[3][4][5][6][9][11][13][14][15][16], figlia di un insegnante di sci austriaco e di una donna di estrazione contadina originaria della Hallertau (Baviera).[5][6]

All'età di 2 anni, dopo il divorzio dei genitori, si trasferisce con la madre, in Germania, dapprima a Ruhpolding (Baviera) e poi a Bielefeld (Renania Settentrionale-Vestfalia, dove la madre gestisce saltuariamente una fattoria.[4][5][6][11]

Nella cittadina renana, il suo precoce talento viene notato dall'attore Peter Gehrmann, marito di un'insegnante di scuola della piccola Helga, nonché direttore del Teatro Statale di Bielefeld.[6] Grazie all'interesse di Gehrmann, la Scherz ottiene il permesso di iscriversi ad una scuola di ballo.[6]

Inizia quindi ad esibirsi in teatro ad appena 8 anni, quando sale sul palcoscenico del Teatro statale di Bielefeld interpretando la parte di Heinerle nell'operetta di Leo Fall Der fidele Bauer.[3][4][5]

In seguito, dopo il trasferimento con la madre sulle rive del Tegernsee, la sua carriera teatrale prosegue nei teatri bavaresi.[4][5]

Gli anni sessanta

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Gli inizi nel mondo del cinema e della televisione

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Nel 1961, durante un'esibizione sul palcoscenico del Bauerntheater am Tegernsee, viene scoperta dalla sceneggiatrice Maria von der Osten-Sacken e scelta[3], a soli 13 anni, per il suo primo ruolo cinematografico, quello di Brigitte in Max, der Taschendieb (1962), dove recita (con il nome di Helgi Anders[11]) al fianco di Heinz Rühmann[1][3][5]. Nel frattempo, sempre nel 1962, aveva già recitato al fianco di Michael Ande, anche nel film per la televisione Peter Pan, dove interpreta il ruolo di Wendy Darling, e in altre produzioni televisive.[5][11]

Nella prima metà degli anni sessanta inizia anche la sua attività di doppiatrice, prestando la propria voce a Barbara Lass in Halt mal die Bombe, Liebling (1963) e a Gila Golan in Das Narrenschiff ( 1965).[13][14]

L'incontro con Roger Fritz e l'appellativo di "Lolita"

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Nel 1966, recita nel film TV Mädchen, Mädchen nel ruolo di Angela, ruolo che le vale, nel 1967 il Bundesfilmpreis nel 1967[2][3][8], nonché l'assegnazione, da parte dei lettori della rivista giovanile BRAVO , del "BRAVO Otto" d'oro nella categoria "star televisive"[17].

Sul set di quel film, inoltre, la diciottenne Helga Anders conosce il ventinovenne fotografo e regista Roger Fritz (regista del film), che, appena un anno dopo, nel luglio del 1967[2] diventa suo marito.[1][2][3][5][11] Dal matrimonio, nascerà una figlia, Tatjana Leslie[5][11]. Dal marito verrà in seguito diretta anche nei film La peccatrice adolescente (Häschen in der Grube, 1968), Mädchen... nur mit Gewalt (1969), ecc.[18]

Sempre nella metà degli anni sessanta, recita anche nei film di Johannes Schaaf Il tatuaggio (1967), nonché in 8 episodi della serie televisiva Der Forellenhof (1965-1966), dove interpreta il ruolo di Christa Buchner, e, ai fianchi di Inge Meysel e Joseph Offenbach e in alcuni episodi della serie televisiva Die Unverbesserlichen (1965-1967) nel ruolo di Lore Scholz.[4][11] Recita inoltre nel ruolo della protagonista Julka nella serie televisiva Vacanze a Lipizza (Ferien in Lipizza, 1966-1967).[4]

È in quel periodo che la Anders si guadagna nel Lexikon der deutschen Film und TV-Stars di Heinzelmeier e Schulz la definizione di "Lolita" del cinema tedesco degli anni sessanta.[4][5]

Gli anni settanta-ottanta

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Il divorzio da Roger Fritz e la dipendenza da alcol e droghe

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Nel 1970, la Anders - probabilmente a causa dell'assunzione di alcolici - abortisce il figlio che stava aspettando.[2]

Nel 1974, la Anders partecipa nel ruolo di Roswitha Meinecke al secondo episodio della serie televisiva L'ispettore Derrick , episodio intitolato "Johanna" e che vede come guest star l'attrice Lilli Palmer.[12]

Il 1974 è anche l'anno che segna la fine del matrimonio, durato appena sei (o sette) anni, con Roger Fritz.[4][5]

Dopo il divorzio, la Anders apre un locale a Monaco di Baviera[4][5], ma sprofonda ben presto nel tunnel della dipendenza da alcol e droghe[4][5][11] e conosce così anche uno stop nella propria carriera[4][5], tanto che i quotidiani iniziano a parlare più della sua vita privata che della sua attività di attrice[4].

L'attrice decide così di sottoporsi ad una cura per disintossicarsi.[4][5][11]

Gli ultimi anni di carriera

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Dopo la cura, nella metà degli anni settanta, ritroviamo la Anders impegnata, tra l'altro, come guest star in serie televisive quali L'ispettore Derrick , Il commissario Köster , Tatort, ecc.[5][11] Della serie L'ispettore Derrick, in cui - come detto - aveva già esordito nel 1974, partecipa tra il 1977 e il 1984 agli episodi "Un cappio al collo" (1977), "Morte di una fan" (1978), "Un caffè da Beate" (1978), "In una fattoria" (1980), "Il canale" (1981) e "Il primo della classe" (1984).[11][12] Degna di nota è, in particolare, la sua interpretazione di Beate Schill, protagonista dell'episodio "Un caffè da Beate" (1978).[12]

Si dedica inoltre al doppiaggio:[13][14] sua è la voce di Pinocchio nella versione tedesca dell'omonimo cartone animato giapponese del 1976.[13][14]

Nel 1979, ottiene il ruolo di Charlotte nel film, diretto da Mario Monicelli, Temporale Rosy, dove la Anders recita al fianco di Gérard Depardieu.[19]

Negli anni ottanta, le partecipazioni della Anders sul piccolo e grande schermo si fanno sempre più rare.[5] L'assenza dal set coincide molto probabilmente anche con una ricaduta nella dipendenza da alcol e droghe[4][5]. L'attrice trascorre così gli ultimi anni della sua vita nella più completa indigenza.[2]

Nel 1986, recita in un episodio della serie televisiva Irgendwie und sowieso, suo ultimo ruolo prima della prematura scomparsa.

La prematura scomparsa

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Helga Anders muore improvvisamente a soli 38 anni, ufficialmente per un arresto cardiaco[4][11] (probabilmente causato dai continui abusi di alcol e droghe[4], anche se rimane il sospetto di un possibile suicidio[11]) in una clinica di Haar, nei pressi di Monaco di Baviera, la domenica di Pasqua (30 marzo[4][6][9][11][15][16][20]) del 1986 (secondo alcune fonti, il 31 marzo 1986[1][3][13][14]).

La mattina di quel giorno, l'attrice viene dapprima ricoverata nella "Interne Klinik" del Dott. Agirov di Kempfenhausen (comune di Berg) in evidente stato di ebbrezza.[2] Da lì, viene in seguito trasferita in una clinica di Haar, dove in serata ne viene dichiarato il decesso[2], che - secondo quanto riportato dal referto medico - sarebbe giunto in modo del tutto inaspettato[2].

Sepolta nel cimitero di Gmund am Tegernsee, in Baviera[21], nel 2012 la tomba è stata completamente rimossa e sostituita da quella di un giovane morto in un incidente in motocicletta: le autorità hanno comunicato che la lapide è stata rimossa in quanto nessuno dei membri della famiglia ha espresso il desiderio di conservare la sepoltura.

  • Peter Pan, regia di Paul Verhoeven – film TV (1962)
  • Bubusch, regia di Erik Ode – film TV (1962)
  • Die sündigen Engel, regia di Ludwig Cremer – film TV (1962)
  • Der Forellenhof – serie TV, 8 episodi (1965-1966)
  • Die Unverbesserlichen – serie TV, 3 episodi (1965-1967)
  • Vacanze a Lipizza (Ferien in Lipizza) – serie TV, 13 episodi (1966-1967)
  • Jacobowsky und der Oberst, regia di Rainer Wolffhardt – film TV (1967)
  • Im weissen Rößl, regia di Hans-Dieter Schwarze – film TV (1967)
  • Ein Monat auf dem Lande, regia di Wolfgang Glück – film TV (1967)
  • Der Kommissar – serie TV, episodi (1x11-4x05 (1969-1972)
  • Amerika oder der Verschollene, regia di Zbyněk Brynych – film TV (1969)
  • Mord im Pfarrhaus, regia di Hans Quest – film TV (1970)
  • Der Pott, regia di Peter Zadek – film TV (1971)
  • Olympia - Olympia, regia di Kurt Wilhelm – film TV (1971)
  • Zwischen uns beiden, regia di Roger Fritz – film TV (1971)
  • Unter anderem Ehebruch, regia di Dimitri Frenkel Frank – film TV (1972)
  • Tod in Scheveningen, regia di George Moorse – film TV (1973)
  • Die Gräfin von Rathenow, regia di Peter Beauvais – film TV (1973)
  • Fall nicht in den Schwanensee, regia di Arno Assmann – film TV (1973)
  • L'ispettore Derrick (Derrick) – serie TV, 7 episodi (1974-1984)
  • Unter einem Dach – serie TV, episodio 2x08 (1975)
  • Die Powenzbande – miniserie TV, 3 puntate (1974)
  • Anna, regia di Uschi Reich – film TV (1975)
  • Depressionen, regia di Herbert Vesely – film TV (1975)
  • Spannagl & Sohn – serie TV, 9 episodi (1975-1976)
  • Tatort – serie TV, episodio 1x60 (1976)
  • Das blaue Palais – serie TV, episodi 2x01-2x02 (1976)
  • Wolpertinger Wochenschau – serie TV, 6 episodi (1976)
  • Polizeiinspektion 1 – serie TV, 5 episodi (1978-1985)
  • Detektiv Harvey – serie TV, 19 episodi (1978-1979)
  • Der Unbekannte, regia di Hartmut Griesmayr – film TV (1978)
  • Lady Audleys Geheimnis – miniserie TV, 2 puntate (1978)
  • Il commissario Köster (Der Alte) – serie TV, 3 episodi (1979)
  • Nills Holgersson – serie TV, 52 episodi (1980-1981)
  • Anderland – serie TV, episodio 1x06 (1981)
  • Ein zauberhaftes Biest – serie TV, episodio 1x05 (1981)
  • Der Trotzkopf – miniserie TV, 6 puntate (1983)
  • Unsere schönsten Jahre – serie TV, episodi 1x01-1x02 (1983)
  • Un caso per due (Ein Fall für zwei) – serie TV, episodio 5x06 (1985)
  • Irgendwie und sowieso – serie TV, episodio 1x08 (1986)

Teatro (Lista parziale)

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Serie televisive

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Cartoni animati

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Riconoscimenti

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  • 1967: Bundesfilmpreis come attrice emergente per il ruolo di Angela in Mädchen, Mädchen[2][3][8]
  • 1967: BRAVO Otto d'oro nella categoria "star televisive femminili"[17]
  • 1968: BRAVO Otto d'argento nella categoria "attrici"[22]
  • 1969: BRAVO Otto di bronzo nella categoria "star televisive femminili"[22]
  1. ^ a b c d e f g (DE) Helga Anders, su Der Spiegel 15/1986, 7 aprile 1986. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2013).
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) Helga Anders into the 80's [collegamento interrotto], su skydrive.live.com. URL consultato il 24 agosto 2023.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Helga Anders, su filmportal.de. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2023).
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t (DE) Helga Anders, su Steffi-Line. URL consultato il 24 agosto 2023.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v (DE) Das Online-Fanzine: Helga Anders, su Der Zauberspiegel. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ a b c d e f g (DE) Helga Anders, su Munzinger. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  7. ^ (EN) Helga Anders, su AllMovie, All Media Network.
  8. ^ a b c d (DE) Zwischen uns beiden - Helga Anders und Roger Fritz. Ausstellung und Filmreihe [collegamento interrotto], su Deutsches Filmmuseum. URL consultato il 24 agosto 2023.]
  9. ^ a b c d (DE) Helga Anders, su Knerger.de. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2013).
  10. ^ a b (DE) Helga Anders und Roger Fritz - eine Hommage, su bad-vilbel-online.de, Rhein Main News - Bad Vilbel Online, 8 marzo 2006. URL consultato il 25 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
  11. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Derrick Fanclub.de: Anders, Helga
  12. ^ a b c d (DE) Jürgen Heimlich, Die Derrick-Einsätze von Helga Anders, su Derrick-Fanclub.de. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2019).
  13. ^ a b c d e f g Deutsche Synchronkartei: Helga Anders
  14. ^ a b c d e f g Synchrondatenbank: Helga Anders
  15. ^ a b Kino.de: Helga Anders, su kino.de. URL consultato il 22 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2014).
  16. ^ a b Helga Anders, in MYmovies.it, Mo-Net Srl.
  17. ^ a b 50 Jahre BRAVO: 1957-1967, su 50-jahre-bravo.de. URL consultato il 22 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2011).
  18. ^ Zweitausendeins - Filmlexikon: Helga Anders
  19. ^ MyMovies.it: Helga Anders - Filmografia
  20. ^ Hinternets Historischer Kalender: Was geschah am 30.3
  21. ^ (EN) Helga Anders, in Find a Grave. Modifica su Wikidata
  22. ^ a b 50 Jahre BRAVO: 1968-1978, su 50-jahre-bravo.de. URL consultato il 22 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2012).

Collegamenti esterni

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