Gioacchino II di Brandeburgo

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Gioacchino II di Brandeburgo
Gioacchino II di Brandeburgo in un ritratto di Lucas Cranach il Vecchio
Principe elettore di Brandeburgo
Stemma
Stemma
In carica11 luglio 1535 –
3 gennaio 1571
PredecessoreGioacchino I
SuccessoreGiovanni Giorgio
TrattamentoSua Altezza Serenissima
NascitaCölln, 13 gennaio 1505
MorteBerlino, 3 gennaio 1571 (65 anni)
Casa realeHohenzollern
PadreGioacchino I di Brandeburgo
MadreElisabetta di Danimarca
ConiugiMaddalena di Sassonia
Edvige Jagellona
Figlidi primo letto:
Giovanni Giorgio
Barbara
Federico
di secondo letto:
Elisabetta Maddalena
Sigismondo
Edvige
Sofia
Religionecattolicesimo, poi luteranesimo
Firma
Principato di Brandeburgo
Hohenzollern

Federico I
Nipoti
Federico II
Alberto III
Giovanni I
Gioacchino I
Gioacchino II
Giovanni Giorgio
Figli
Gioacchino Federico
Figli
Giovanni Sigismondo
Giorgio Guglielmo
Federico I Guglielmo
Federico III
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Gioacchino II di Hohenzollern detto l'Ettore (in tedesco Joachim II. Hector o Hektor; Cölln, 13 gennaio 1505Berlino, 3 gennaio 1571) fu un principe elettore di Brandeburgo appartenente alla dinastia degli Hohenzollern.

Gioacchino II da giovane, ritratto da Lucas Cranach il Vecchio

Era il figlio di Gioacchino I, e di sua moglie, Elisabetta di Danimarca.

Con la morte di suo padre, nel 1535, e del suocero Sigismondo nel 1548, Gioacchino aderì gradualmente alla Riforma protestante. Tuttavia, egli non adottò esplicitamente il luteranesimo fino al 1555, in modo da non rischiare una rottura con il suo alleato, l'imperatore Carlo V d'Asburgo.

Nel 1526 gli eserciti ungheresi furono sconfitti dalle truppe dell'Impero Ottomano nella battaglia di Mohács, e il re Luigi II morì in battaglia. Il trono vacante d'Ungheria fu rivendicato dallo zio della moglie di Gioacchino, che fu incoronato come Giovanni I d'Ungheria. Tuttavia gli Asburgo rivendicarono la corona per sé, e decisero di combattere gli eserciti turchi che avevano invaso il regno ungherese. Più tardi, nel 1542, Gioacchino assisté il fratello dell'imperatore, Ferdinando I, nella lotta contro gli ottomani durante l'assedio di Buda. L'elettore ebbe il comando di un esercito di truppe austriache, ungherese, tedesche, boeme, italiane e dalmate, ma, non essendo uno stratega esperto, fu costretto alla fine a battere in ritirata[1]. La sconfitta da parte degli ottomani coincise con l'assedio di Pest del 1542.

Nel 1569 ottenne dalla Polonia l'investitura su parte del ducato di Prussia, che era stato fino ad un anno prima patrimonio di Alberto di Brandeburgo (1490-1568, terzogenito di Federico il Vecchio), ultimo Gran Maestro dell'Ordine Teutonico sorto nel 1191 e ancora oggi esistente nella forma di ordine ecclesiastico e ospedaliero.

Primo Matrimonio

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Sposò, il 6 novembre 1524, Maddalena di Sassonia, figlia di Giorgio di Sassonia e Barbara Jagellona. Ebbero sette figli:

Secondo Matrimonio

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Sposò, nel 1535, Edvige Jagellona, figlia di Sigismondo I di Polonia. Ebbero sei figli:

Gioacchino morì il 3 gennaio 1571 nella sua residenza a Berlino di Schloss Köpenick, che egli aveva fatto costruire nel 1558.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Alberto III di Brandeburgo Federico I di Brandeburgo  
 
Elisabetta di Baviera-Landshut  
Giovanni I di Brandeburgo  
Margherita di Baden Giacomo I di Baden  
 
Caterina di Lorena  
Gioacchino I di Brandeburgo  
Guglielmo III di Sassonia Federico I di Sassonia  
 
Caterina di Braunschweig-Lüneburg  
Margherita di Sassonia  
Anna d'Asburgo Alberto II d'Asburgo  
 
Elisabetta di Lussemburgo  
Gioacchino II di Brandeburgo  
Cristiano I di Danimarca Dietrich di Oldenburg  
 
Edvige di Schauenburg  
Giovanni di Danimarca  
Dorotea di Brandeburgo-Kulmbach Giovanni di Brandeburgo-Kulmbach  
 
Barbara di Sassonia-Wittenberg  
Elisabetta di Danimarca  
Ernesto di Sassonia Federico II di Sassonia  
 
Margherita d'Austria  
Cristina di Sassonia  
Elisabetta di Baviera Alberto III di Baviera  
 
Anna di Braunschweig-Grubenhagen  
 
  1. ^ History of Hungary 1526–1686, Zsigmond Pach and Ágnes R. Várkonyi (eds.), Budapest: Akadémia Publisher, 1985. ISBN 963-05-0929-6

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Controllo di autoritàVIAF (EN13099234 · ISNI (EN0000 0000 6629 4663 · BAV 495/129623 · CERL cnp00961945 · LCCN (ENno2007104086 · GND (DE118557556 · BNF (FRcb10701429f (data) · J9U (ENHE987007263579705171