Anna Sofia di Brandeburgo

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Anna Sofia del Brandeburgo
Anonimo, Ritratto di Anna Sofia di Brandeburgo (1650 circa).
Duchessa di Brunswick-Wolfenbüttel
In carica4 settembre 1614 –
11 agosto 1634
PredecessoreElisabetta di Danimarca
SuccessoreDorotea di Anhalt-Zerbst
Duchessa di Calenberg-Gottinga
In carica4 settembre 1614 –
11 agosto 1634
PredecessoreElisabetta di Danimarca
SuccessoreAnna Eleonora d'Assia-Darmstadt
Duchessa di Grubenhagen
In carica4 settembre 1614 –
10 marzo 1617
PredecessoreElisabetta di Danimarca
SuccessoreAnna Eleonora d'Assia-Darmstadt
NascitaBerlino, 18 marzo 1598
MorteBerlino, 19 dicembre 1659 (61 anni)
Luogo di sepolturaDuomo di Berlino
Casa realeCasato di Hohenzollern
PadreGiovanni Sigismondo di Brandeburgo
MadreAnna di Prussia
ConsorteFederico Ulrico di Brunswick-Lüneburg
ReligioneLuteranesimo

Anna Sofia di Hohenzollern (Berlino, 18 marzo 1598Berlino, 19 dicembre 1659) era figlia del duca di Prussia ed Elettore del Brandeburgo Giovanni Sigismondo e Anna di Prussia.

Principato di Brandeburgo
Hohenzollern

Federico I
Nipoti
Federico II
Alberto III
Giovanni I
Gioacchino I
Gioacchino II
Giovanni Giorgio
Figli
Gioacchino Federico
Figli
Giovanni Sigismondo
Giorgio Guglielmo
Federico I Guglielmo
Federico III
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Biografia[modifica | modifica wikitesto]

In un primo momento, la principessa venne scelta destinata al Conte Palatino Volfango Guglielmo di Neuburg, ma questo progetto andò a monte, dopo che il Conte litigò con il padre di Anna Sofia. Venne data in moglie al duca Federico Ulrico di Brunswick-Lüneburg che sposò a Wolfenbüttel il 4 settembre 1614[1].[1] In occasione del matrimonio Michael Praetorius ha composto la musica di nozze. Il matrimonio rimase senza figli. Anna Sofia mantenne una storia d'amore con il Duca Francesco Alberto di Sassonia-Lauenburg, che prestava servizio nell'esercito di Tilly. Dopo che il Duca Francesco venne sconfitto in uno scontro a Plesse da Cristiano di Brunswick, costui rinvenne tra le spoglie nemiche una corrispondenza compromettente tra i due amanti, che consegnò al fratello Federico Ulrico. Anna Sofia fu così costretta a rifugiarsi alla corte di suo fratello Giorgio Guglielmo. Anna Sofia scrisse all'imperatore Ferdinando II, lamentando che il marito aveva confiscato i suoi gioielli ed effetti personali, mentre Giorgio Guglielmo scrisse al cognato, chiedendogli di riprendere con sé la moglie e restituirle i gioielli. Federico Ulrico, dal canto suo, fece escludere la moglie dalle preghiere della chiesa, proibì il pagamento degli interessi sul suo appannaggio e confiscò i suoi beni. Tuttavia anche se la corte di Wolfenbüttel promosse un concistoro per risolvere il caso, Anna Sofia rifiutò di divorziare e consentire nuove nozze al marito. L'imperatore Ferdinando, che avrebbe dovuto arbitrare la controversia, fallì lasciando il caso nel 1626 all'Elettore Giovanni Giorgio I di Sassonia. Questa Corte ha convocato sotto la presidenza del predicatore di corte Matthias Hoe di Hoënegg, i deputati del Brandeburgo e del Brunswick, senza tuttavia approdare a nulla. Infatti, durante i negoziati, il duca Federico Ulrico morì. Anna Sofia visse poi nel suo Castello Vedovile di Schöningen. Lì, fondò e promosse attivamente una scuola situata nel mercato [2], che in suo onore venne chiamata Anna-Sophianeum. La duchessa acquistò l'edificio in cui sorse la scuola (oggi adibito a museo), ristrutturandolo e dotandolo di un portale in stile barocco sormontato dalle armi delle casate di Brandeburgo Brunswick. Anna Sofia si avvalse dell'aiuto di Raban di Canstein che funse da suo consigliere e maresciallo, e che in seguito fece carriera nella corte del di lei fratello. La duchessa, descritta come estremamente intelligente, intraprese abili negoziati abili con le varie parti in lotta nella Guerra dei Trent'anni per tenere fuori il suo appannaggio vedovile dal caos del conflitto e per proteggere l'Università di Helmstedt. A tal fine ella ottenne, il 29 aprile 1629, il trasferimento dell'amministrazione della Città di Calvörde, prima nelle mani del Commissario Imperiale, Barone Onorario David Becker. Inoltre si fece rilasciare lettere di protezione dai capi di tutti gli eserciti, cosicché l'Università e il possesso di Anna Sofia furono le uniche parti del paese protette da attacchi e saccheggi. Anna Sofia è sepolta nella Cripta degli Hohenzollern nel Duomo di Berlino.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni Giorgio di Brandeburgo Gioacchino II di Brandeburgo  
 
Maddalena di Sassonia  
Gioacchino Federico di Brandeburgo  
Sofia di Legnica Federico II di Legnica  
 
Sofia di Brandeburgo-Ansbach  
Giovanni Sigismondo di Brandeburgo  
Giovanni di Brandeburgo-Küstrin Gioacchino I di Brandeburgo  
 
Elisabetta di Danimarca  
Caterina di Brandeburgo-Küstrin  
Caterina di Brunswick-Wolfenbüttel Enrico V di Brunswick-Lüneburg  
 
Maria di Württemberg  
Anna Sofia di Brandeburgo  
Alberto I di Prussia Federico I di Brandeburgo-Ansbach  
 
Sofia di Polonia  
Alberto Federico di Prussia  
Anna Maria di Brunswick-Lüneburg Eric I di Brunswick-Lüneburg  
 
Elisabetta di Brandeburgo  
Anna di Prussia  
Guglielmo di Jülich-Kleve-Berg Giovanni III di Kleve  
 
Maria di Jülich-Berg  
Maria Eleonora di Jülich-Kleve-Berg  
Maria d'Austria Ferdinando I d'Asburgo  
 
Anna Jagellone  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Wilhelm Havemann: Geschichte der Lande Braunschweig und Lüneburg, S. 603 ff.
  • Friedrich von der Decken: Herzog Georg von Braunschweig und Lüneburg, Hahn, 1833, S. 110
  • August Friedrich Gfrörer: Gustav Adolph, König von Schweden, und seine Zeit, A. Krabbe, 1852, S. 357 f.
  • Samuel Buchholtz: Versuch einer Geschichte der Churmarck Brandenburg von der ersten Erscheinung der deutschen Sennonen an bis auf jezige Zeiten, Band 3-4, F. W. Birnstiel, 1767, S. 578

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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