Emir Kusturica

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Emir Kusturica

Emir Nemanja Kusturica ( 'ku.stu.ri.tsa[1], Емир Кустурица in cirillico; Sarajevo, 24 novembre 1954) è un regista, musicista e sceneggiatore bosniaco naturalizzato serbo, in precedenza cittadino jugoslavo (fino allo scioglimento dell'ex Jugoslavia socialista nel 1992)[2][3][4].

Cineasta noto per il successo internazionale tra gli anni '80 e '90, ha diretto pellicole dal carattere marcatamente surreale e grottesco, e non prive di graffianti spunti satirici, che gli hanno valso numerosi premi e riconoscimenti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi e il grande successo immediato[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Sarajevo, nell'allora Bosnia e Erzegovina jugoslava, in una famiglia bosgnacca di religione musulmana,[5][6] mostra subito la sua propensione per il cinema realizzando già al liceo due cortometraggi. Frequenta la celebre accademia cinematografica FAMU Academy of Performing Arts di Praga (studiando con Otakar Vávra e Jiří Menzel) dove si laurea nel 1977 con il cortometraggio Guernica, che vince un premio al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary. Dopo alcuni anni trascorsi alla televisione di Stato, debutta nel mondo del cinema nel 1981 con il suo primo film, Ti ricordi di Dolly Bell? (Sjećaš li se Dolly Bell?, tratto da un romanzo di Abdulah Sidran, famoso drammaturgo, poeta, scrittore bosniaco), che vince il Leone d'oro al Festival di Venezia dello stesso anno come miglior opera prima. Poco dopo la realizzazione del film, Kusturica è autore del testo, In basso e in alto, in alto e in basso[7].

La sua seconda pellicola, Papà... è in viaggio d'affari (Otac na službenom putu, scritto da Abdulah Sidran; 1985), vince la Palma d'oro al Festival di Cannes, cinque premi in patria (una sorta di Oscar jugoslavi), e viene nominata per l'Oscar come "miglior film straniero". Nel 1989, riceve un'accoglienza ancora migliore per il suo film successivo, Il tempo dei gitani (Dom za vjesanje), che offre uno sguardo penetrante e magico all'interno della cultura gitana e lo sfruttamento dei giovani.

Dalla Bosnia all'America via Belgrado[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio della guerra in Bosnia, nel 1992, sentendosi molto più vicino alla cultura serba, Kusturica si trasferisce da Sarajevo a Belgrado dove continua a girare film di grande successo, sia dal punto di vista del pubblico che da quello della critica, per tutto il decennio seguente. Il suo debutto "americano" avviene con la commedia surreale Orso d'argento a Berlino Il valzer del pesce freccia (Arizona Dream, 1993), al quale segue la commedia vincitrice ancora della Palma d'oro a Cannes Underground (1995), considerato dalla critica il suo capolavoro e uno dei migliori film del XX secolo[8]. Quando il film venne presentato a Cannes causò anche violentissime critiche, soprattutto provenienti dalla Francia, riguardo al modo in cui Kusturica aveva affrontato il tema della guerra jugoslava, a quei tempi ancora in corso. In particolare venne accusato di essere eccessivamente filo-serbo. Il regista, amareggiato, annunciò che si sarebbe ritirato dall'attività cinematografica[9].

Nel 1998 vince il Leone d'argento - Premio speciale per la regia a Venezia con il film Gatto nero, gatto bianco, una commedia provocatoria e farsesca, ambientata in un accampamento zigano sulla riva del Danubio. A partire dal novembre 1998, fino a giugno 1999 verrà promossa una rassegna itinerante che presenterà in dodici città italiane, tra cui Milano, Roma, Parma, Bologna, Modena, Venezia, Trieste, Firenze, Genova l'opera integrale dell'artista, sin dalle sue prime opere inedite, Guernica, Arrivano le spose, Bar Titanic. Con l'occasione verrà pubblicato un catalogo.[10].

Nel maggio 2005 è stato battezzato nella Chiesa ortodossa serba, prendendo "Nemanja" come nome di battesimo.

Davanti alla macchina da presa[modifica | modifica wikitesto]

In L'amore che non muore (2000), del regista francese Patrice Leconte, Kusturica, qui nella sua prima apparizione come attore, interpreta un ruolo con poche parole, ma che riesce a comunicare in maniera molto forte con il linguaggio del corpo e degli occhi. Nel 2001 Kusturica dirige Super 8 Stories, un tipico documentario on the road dedicato ad un concerto, pieno di materiale girato dietro le quinte, che offre una visione nuova ed estremamente divertente dell'evento. In Triplo gioco (2002), diretto da Neil Jordan, Emir Kusturica appare nel ruolo di un chitarrista che suona sempre dei riff di Jimi Hendrix.

Nel 2004 Kusturica è stato onorato in Serbia con il "Premio dell'Educazione Nazionale" per il suo film La vita è un miracolo, considerato un vero e proprio mezzo educativo, per il quale sono stati creati e distribuiti nelle scuole dei CD-ROM con l'intenzione di facilitare l'analisi ed il dibattito sulla pellicola tra gli studenti. Kusturica è l'autore delle musiche del film, del quale è anche regista e sceneggiatore. Per girare questo film, Kusturica ha costruito un piccolo villaggio, chiamato Küstendorf. Una nuova cittadina vedrà la luce nel 2014, Andrićgrad. Il nome del villaggio omaggia lo scrittore Ivo Andrić.

Kusturica & The No Smoking Orchestra[modifica | modifica wikitesto]

Durante e dopo la guerra in Bosnia ed Erzegovina alcuni ex membri del gruppo originale, Zabranjeno Pušenje di Sarajevo, hanno fondato in Serbia, a Belgrado un gruppo musicale sotto lo stesso nome.
Con l'arrivo di Kusturica, appassionato di musica e musicista lui stesso, la band cambierà il nome in No Smoking Orchestra. Oltre a suonare la chitarra elettrica, Kusturica si occuperà anche di curarne tutta la parte estetica e scenografica dei concerti.

Emir Kusturica & No Smoking Orchestra

L'impegno politico[modifica | modifica wikitesto]

Emir Kusturica è celebre anche per i suoi forti e continui attacchi ai movimenti della destra ultranazionalista serba, come quando nel 1993 ha sfidato Vojislav Šešelj a duello. Lo scontro avrebbe dovuto svolgersi nel centro di Belgrado a mezzogiorno, ma il leader del partito ultranazionalista si è rifiutato, dichiarando di non volere "essere accusato dell'omicidio di un filantropo".

A proposito del rapporto col mondo gitano, prettamente artistico considerato che a detta del regista pur risalendo alle radici della propria famiglia nessuno zingaro vi ha trovato, Emir Kusturica fin da bambino fu affascinato dal mondo e dalla cultura Rom e a questo popolo ha dedicato i due film, Il tempo dei gitani e Gatto nero, gatto bianco. «Gli zingari rappresentano la vita alternativa, ci dicono che tutto sarebbe potuto andare in maniera diversa. Le confido infine che si tratta comunque di uno stato esistenziale che vivo in prima persona»[11]

Lo scrittore[modifica | modifica wikitesto]

Kusturica ha pubblicato il libro Dove sono in questa storia, un romanzo autobiografico, dove l'autore ripercorre la propria storia.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Kusturica è sposato con Maja Mandić; la coppia ha due figli: Stribor e Dunja.

Prese di posizione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2008, a causa delle sue prese di posizione apertamente anti-albanesi, sostenendo la campagna serba "Il Kosovo è Serbia" contro l'indipendenza della provincia autonoma del Kosovo[12], Emir Kusturica è stato aspramente criticato da numerosi intellettuali occidentali e soprattutto dalla Bosnia, dalla Croazia, dal Kosovo e dall'Albania, considerando le sue parole apologia del nazionalismo serbo e occultazione delle accuse di crimini a carico di Slobodan Milošević e compagni[13].

Nel 2014 si è espresso con dichiarazioni positive sull'operato bellico di Vladimir Putin nell’intervento in Ucraina, tracciando un parallelo tra questa situazione di guerra e quella in ex Jugoslavia.[senza fonte]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Lungometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Cortometraggi[modifica | modifica wikitesto]

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Festival di Cannes

Festival di Venezia

Festival di Berlino

David di Donatello

Premio César

Premio Magritte

Animavì - Cinema d'Animazione e Arte Poetica

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pronuncia di Emir Kusturica in serbo.
  2. ^ Movie-maker, musician, architect: Emir Kusturica is coming to London. "The Serbian movie-maker has built his own village and starred with the No Smoking Orchestra" by David Hutcheon, TIMES, May 2, 2009
  3. ^ Finding roots in a reel Balkan village - Bosnian-born director Emir Kusturica builds a small town celebrating his embrace of a Serbian identity. by Tracy Wilkinson, August 13, 2007
  4. ^ Kustu.com - Official Web Site (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2013). Biography
  5. ^ Emir Kusturica, Personal Diary of Emir Kusturica, 1994, in Politika, 31 luglio 2015. URL consultato il 31 luglio 2015.
  6. ^ Jean-Marc Bouineau, Le Petit Livre d’Emir Kusturica, éditions Spartorange, 1993 (ISBN 2-9506112-2-2), chapter "Nostalghia"
  7. ^ Apparso nel 1982 sul mensile di Sarajevo Svijet e su Positif nel novembre 1995, il testo verrà tradotto dal francese, col consenso dell'autore, da Anna Albertano
  8. ^ Il Morandini 2007, Zanichelli, scheda del film
  9. ^ Giorgio Bertellini, Emir Kusturica, il castoro cinema, 1996-2011
  10. ^ Luisa Ceretto (a cura di), Emir Kusturica. Visioni gitane di un acrobata, I quaderni del Lumière, Bologna, 1998. Hanno collaborato al catalogo, Anna Albertano, Paolo Vecchi, Cristina D'Osualdo
  11. ^ Antonio Monda, Vi racconto il tempo gitano, in Diario. Le parole del 2007, Roma, La Repubblica, 2007, pp. 50 - 51.
  12. ^ Radio Slobodna Evropa article.
  13. ^ L'"idiozia politica" di Emir Kusturica. Il volto segreto del regista.
  14. ^ (EN) Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore, su altfg.com, NOME SITO UFFICIALE. URL consultato il 3 marzo 2012.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN79117794 · ISNI (EN0000 0001 2141 0779 · SBN RAVV089738 · Europeana agent/base/149000 · LCCN (ENnr97000706 · GND (DE120132079 · BNE (ESXX1547653 (data) · BNF (FRcb12535611f (data) · J9U (ENHE987007473144905171 · NDL (ENJA001263314 · CONOR.SI (SL37193315 · WorldCat Identities (ENlccn-nr97000706