Recettore adrenergico: differenze tra le versioni

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== Farmacologia ==
La farmacologia adrenergica costituisce un ampio ambito terapeutico che coinvolge i recettori adrenergici distribuiti in tutto il corpo umano. Questi recettori comprendono le sottoclassi precedentemente indicate, quali: α<sub>1</sub>, α<sub>2</sub>, β<sub>1</sub>, β<sub>2</sub> e β<sub>3</sub>. I farmaci adrenergici agiscono legandosi direttamente a uno o più di questi recettori, innescando una serie di effetti fisiologici. Alcuni farmaci, invece, agiscono in modo indiretto su tali recettori, generando effetti specifici.<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Khashayar|cognome=Farzam|nome2=Ariel|cognome2=Kidron|nome3=Anand D.|cognome3=Lakhkar|titolo=Adrenergic Drugs|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK534230/|accesso=2023-06-13|data=2023|editore=StatPearls Publishing}}</ref>

La classificazione dei farmaci adrenergici si fonda sull'affinità specifica con i recettori. I farmaci ad azione diretta comprendono [[Vasocostrittore|vasocostrittori]], [[Broncodilatatore|broncodilatatori]] e altre molecole terapeutiche.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Joseph A.|cognome=Giovannitti|nome2=Sean M.|cognome2=Thoms|nome3=James J.|cognome3=Crawford|data=2015|titolo=Alpha-2 adrenergic receptor agonists: a review of current clinical applications|rivista=Anesthesia Progress|volume=62|numero=1|pp=31–39|accesso=2023-06-13|doi=10.2344/0003-3006-62.1.31|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov:443/25849473/}}</ref> Al contrario, farmaci o [[sostanze stupefacenti]] come [[Amfetamina|anfetamine]] e [[cocaina]] agiscono in modo indiretto.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Daniel|cognome=Ciccarone|data=2011-03|titolo=Stimulant abuse: pharmacology, cocaine, methamphetamine, treatment, attempts at pharmacotherapy|rivista=Primary Care|volume=38|numero=1|pp=41–58|accesso=2023-06-13|doi=10.1016/j.pop.2010.11.004|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21356420/}}</ref>

Gli effetti principali derivanti dall'attivazione degli agonisti adrenergici dipendono dal tipo di recettore adrenergico coinvolto. Le principali categorie sono le seguenti:<ref>{{Cita pubblicazione|nome=M. T.|cognome=Piascik|nome2=D. M.|cognome2=Perez|data=2001-08|titolo=Alpha1-adrenergic receptors: new insights and directions|rivista=The Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics|volume=298|numero=2|pp=403–410|accesso=2023-06-13|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11454900/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Christopher J.|cognome=Madden|nome2=Domenico|cognome2=Tupone|nome3=Georgina|cognome3=Cano|data=2013-01-30|titolo=α2 Adrenergic receptor-mediated inhibition of thermogenesis|rivista=The Journal of Neuroscience: The Official Journal of the Society for Neuroscience|volume=33|numero=5|pp=2017–2028|accesso=2023-06-13|doi=10.1523/JNEUROSCI.4701-12.2013|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23365239/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=S. Blake|cognome=Wachter|nome2=Edward M.|cognome2=Gilbert|data=2012|titolo=Beta-adrenergic receptors, from their discovery and characterization through their manipulation to beneficial clinical application|rivista=Cardiology|volume=122|numero=2|pp=104–112|accesso=2023-06-13|doi=10.1159/000339271|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22759389/}}</ref>

* Recettore α<sub>1</sub>: stimola la contrazione della [[muscolatura liscia]] e induce [[midriasi]].
* Recettore α<sub>2</sub>: produce effetti misti sulla muscolatura liscia.
* Recettore β<sub>1</sub>: incrementa l'effetto [[Cronotropismo|cronotropico]] e [[Inotropismo|inotropico]] sul cuore.
* Recettore β<sub>2</sub>: promuove la [[broncodilatazione]].
* Recettore β<sub>3</sub>: stimola l'aumento della [[lipolisi]].

A titolo di esempio, farmaci adrenergici che si legano in modo selettivo al recettore α<sub>1</sub> includono [[fenilefrina]] e [[ossimetazolina]]. Farmaci selettivi per il recettore α<sub>2</sub> comprendono [[metildopa]] e [[clonidina]]. La [[dobutamina]] rappresenta il principale farmaco selettivo per il recettore β<sub>1</sub>. Infine, broncodilatatori come [[salbutamolo]] e [[salmeterolo]] sono farmaci selettivi per il recettore β<sub>2</sub>.<ref name=":1" />

Inoltre, i farmaci adrenergici possono agire in modo non selettivo, interagendo con una combinazione di recettori adrenergici. Ad esempio, la [[noradrenalina]] si lega ai recettori α<sub>1</sub>, α<sub>2</sub> e β<sub>1</sub>. La [[dopamina]] si lega ai recettori α<sub>1</sub>, α<sub>2</sub>, β<sub>1</sub> e ai recettori specifici per la dopamina stessa. L'[[adrenalina]] si lega a tutti i recettori adrenergici. È fondamentale sottolineare che tali farmaci possono perdere la loro selettività di legame quando somministrati a dosi elevate, aumentando l'interazione con diversi recettori adrenergici.

Di seguito sono riportate le principali indicazioni cliniche di vari farmaci adrenergici:<ref name=":1" />
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!Sottotipo del recettore
!Agonista
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* [[Fenilefrina]]: farmaco impiegato come [[Decongestionante nasale|decongestionante]] e [[vasocostrittore]]. Viene utilizzato per casi di [[ipotensione]] dovuta a [[shock]], come lo [[shock settico]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Randy C.|cognome=Hatton|nome2=Almut G.|cognome2=Winterstein|nome3=Russell P.|cognome3=McKelvey|data=2007-03|titolo=Efficacy and safety of oral phenylephrine: systematic review and meta-analysis|rivista=The Annals of Pharmacotherapy|volume=41|numero=3|pp=381–390|accesso=2023-06-13|doi=10.1345/aph.1H679|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17264159/}}</ref>

* [[Ossimetazolina]]: farmaco impiegato come [[Decongestionante nasale|decongestionante]] e per il trattamento della [[rosacea]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jeffrey|cognome=Cooper|nome2=Danica|cognome2=Yang|data=2021-11-01|titolo=Case Report: Treatment of Myasthenic Ptosis with Topical Ocular Oxymetazoline|rivista=Optometry and Vision Science: Official Publication of the American Academy of Optometry|volume=98|numero=11|pp=1317–1320|accesso=2023-06-13|doi=10.1097/OPX.0000000000001800|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34510144/}}</ref>
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* [[Metildopa]]: farmaco impiegato per il trattamento dell'[[Ipertensione arteriosa|ipertensione]] e dell'ipertensione gestazionale.<ref name=":1" />
* [[Clonidina]]: farmaco impiegato per il trattamento dell'[[Ipertensione arteriosa|ipertensione]] e del [[Disturbo da deficit di attenzione/iperattività|disturbo da deficit di attenzione e iperattività]] (ADHD). Utilizzo [[off-label]] include il trattamento dei [[disturbi del sonno]], [[Disturbo da stress post-traumatico|disturbo da stress post-traumatic]]<nowiki/>o (PTSD), ansia, [[sindrome delle gambe senza riposo]], vampate di calore associate alla [[menopausa]] e altre patologie.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Xue|cognome=Ming|nome2=Martha|cognome2=Mulvey|nome3=Sharanya|cognome3=Mohanty|data=2011|titolo=Safety and efficacy of clonidine and clonidine extended-release in the treatment of children and adolescents with attention deficit and hyperactivity disorders|rivista=Adolescent Health, Medicine and Therapeutics|volume=2|pp=105–112|accesso=2023-06-13|doi=10.2147/AHMT.S15672|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24600280/}}</ref>
* Dexmedetomidina: farmaco impiegato per la sedazione nell'[[Terapia intensiva|unità di terapia intensiva]] caratterizzato da assenza di induzione di depressione respiratoria. Provoca uno stato di [[sedazione]] risvegliabile che risulta utile durante interventi di chirurgia cerebrale per tumori e impianto di stimolatori cerebrali profondi, poiché il paziente è in grado di rispondere a test neurologici.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=S. R.|cognome=Tasbihgou|nome2=C. R. M.|cognome2=Barends|nome3=A. R.|cognome3=Absalom|data=2021-07|titolo=The role of dexmedetomidine in neurosurgery|rivista=Best Practice & Research. Clinical Anaesthesiology|volume=35|numero=2|pp=221–229|accesso=2023-06-13|doi=10.1016/j.bpa.2020.10.002|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34030806/}}</ref><ref name=":1" />
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|β<sub>1</sub>
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* [[Dobutamina]]: farmaco indicato per il trattamento dello [[Shock cardiogeno|shock cardiogenico]] e dell'[[insufficienza cardiaca]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Arnaldo|cognome=Dubin|nome2=Bernardo|cognome2=Lattanzio|nome3=Luis|cognome3=Gatti|data=2017|titolo=The spectrum of cardiovascular effects of dobutamine - from healthy subjects to septic shock patients|rivista=Revista Brasileira De Terapia Intensiva|volume=29|numero=4|pp=490–498|accesso=2023-06-13|doi=10.5935/0103-507X.20170068|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29340539/}}</ref> I pazienti in stato di [[shock]] necessitano di supporto emodinamico. Per il trattamento vengono utilizzati [[Vasopressore|vasopressori]] (come la [[noradrenalina]]), [[Inotropismo|inotropi]] (come la [[dobutamina]]) e supporto di [[Fleboclisi|fluidi endovenosi]]. Nella maggior parte dei pazienti in stato di shock (come cardiogenico o [[Shock settico|settico]]), la noradrenalina viene comunemente utilizzata per raggiungere una pressione arteriosa adeguata. Se il paziente continua a presentare una bassa perfusione di tessuti e organi, la dobutamina può essere aggiunta per aumentare il flusso cardiaco.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Jacob C.|cognome=Jentzer|nome2=Steven M.|cognome2=Hollenberg|data=2021-08|titolo=Vasopressor and Inotrope Therapy in Cardiac Critical Care|rivista=Journal of Intensive Care Medicine|volume=36|numero=8|pp=843–856|accesso=2023-06-13|doi=10.1177/0885066620917630|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32281470/}}</ref>
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* [[Salbutamolo]], [[Formoterolo fumarato|formoterolo]], [[salmeterolo]]: farmaci [[Broncodilatatore|broncodilatatori]] indicati per il trattamento delle malattie polmonari ostruttive, come l'[[asma]]. Questi farmaci agiscono dilatando i bronchi, permettendo un miglior flusso d'aria nei polmoni e alleviando i sintomi associati alla limitazione del flusso d'aria.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Maria Gabriella|cognome=Matera|nome2=Barbara|cognome2=Rinaldi|nome3=Clive|cognome3=Page|data=2018-10|titolo=Pharmacokinetic considerations concerning the use of bronchodilators in the treatment of chronic obstructive pulmonary disease|rivista=Expert Opinion on Drug Metabolism & Toxicology|volume=14|numero=10|pp=1101–1111|accesso=2023-06-13|doi=10.1080/17425255.2018.1530215|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30261755/}}</ref>
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* [[Mirabegron]]: farmaco utilizzato per il trattamento della vescica iperattiva, compresi l'[[incontinenza urinaria]] e l'aumento della frequenza urinaria. È inoltre indicato per il trattamento della sovrattività detrusoria neurogena pediatrica (per bambini di 3 anni o più).<ref>{{Cita web|url=http://dx.doi.org/10.17816/uroved17899-22746|titolo=Fig. 1. Cystometry of patient F., 64 years old, suffering from multiple sclerosis with neurogenic detrusor overactivity. Urodynamic signs of detrusor hyperactivity. First involuntary detrusor contraction is accompanied by urge urinary incontinence. V1IDC = 19.7 ml, PdetmaxIDC = 63.5 cm H2O|sito=dx.doi.org|accesso=2023-06-13}}</ref>
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Versione delle 12:20, 13 giu 2023

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

I recettori adrenergici sono recettori metabotropici di membrana che interagiscono con il neurotrasmettitore noradrenalina e la catecolamina adrenalina. Appartengono ai recettori accoppiati a proteine G.[1]

A seconda dell'accoppiamento, i recettori adrenergici sono classificati in α (alfa) e β (beta), a loro volta ripartiti in sottotipi: α1 e α2 e β1, β2 e β3.

I recettori α1 sono accoppiati alla fosfolipasi C e producono i loro effetti principalmente grazie al rilascio di Ca2+ intracellulare; I recettori α2 sono accoppiati a una proteina Gi (proteina G inibitrice) la quale inibisce l'azione dell'adenilato ciclasi riducendo pertanto la formazione di cAMP, inibendo il passaggio di calcio all’interno della cellula. I recettori β1 sono accoppiati a proteine G stimolatrici (Gs) che innalzano il livello di cAMP attivando delle proteinchinasi che innalzano il livello di calcio intracellulare. I recettori β2 sono accoppiati a una proteina G stimolatrice e attivatrice della proteinchinasi A che riesce ad stimolare l'attività della fosfatasi della catena leggera della miosina (MLCP), generando così un rilassamento muscolare.

Posizione e funzione dei recettori

La funzione e posizione dei recettori α e β ha importanti implicazioni, in quanto le loro caratteristiche sono molto importanti ai fini dei loro effetti fisiologici.

Recettori α

Recettore α1

Il recettore α1 è un recettore di tipo eccitatorio postsinaptico, accoppiato a una proteina Gq, per cui agisce aumentando le concentrazioni intracellulari di calcio. Si trova sulla muscolatura liscia dei piccoli vasi (resistenze periferiche), la cui stimolazione genera contrazione della muscolatura liscia vasale, generando un aumento della pressione. Si trova anche sulla muscolatura del sistema urogenitale e degli sfinteri, e sembra inoltre che questo recettore abbia dei ruoli importanti per il controllo dell'umore e del comportamento. I suoi antagonisti, gli α1-litici o bloccanti, possono essere utilizzati nella terapia dell'ipertensione arteriosa, ma in genere come farmaci di ultima scelta, infatti il loro principale utilizzo è nella terapia dell'iperplasia prostatica benigna (IPB), come prazosina, terazosina, doxazosina, alfuzosina, silodosina, tamsulosin ecc.: questi ultimi tre, in particolare, vengono utilizzati solo per la cura dell'IPB. I recettori α1, infatti, sono localizzati sia sul muscolo detrusore vescicale sia sulla muscolatura di sostegno del trigono vescicale e dell'uretra prostatica, e la loro continua stimolazione porta al fenomeno di ipertrofia e iperplasia che caratterizza questa condizione patologica.[senza fonte] Esistono anche farmaci α-bloccanti non selettivi, come la fentolamina, utilizzati per trattare gravi crisi ipertensive, per ridurre drasticamente la pressione arteriosa in interventi chirurgici e come trattamento per il feocromocitoma, un tumore che porta alla produzione di elevate quantità di adrenalina.

Recettore α2

Il recettore α2 è un recettore presinaptico, presente sulle terminazioni nervose, è deputato alla regolazione della secrezione di neurotrasmettitori sia catecolaminergici che colinergici: la sua attivazione determina una diminuzione della produzione di noradrenalina (feedback negativo) e acetilcolina. Inoltre, la sua attivazione a livello pancreatico diminuisce la secrezione di insulina. Il suo antagonista yohimbina funziona da afrodisiaco. Gli agonisti di questi recettori, come la clonidina, agiscono nel sistema nervoso centrale, a livello del tronco encefalico, dove è presente il nucleo preposto al controllo vasopressorio, e vengono utilizzati nelle crisi ipertensive gravi, dopodiché altri agonisti, come apraclonidina e brimonidina, vengono utilizzati sotto forma di colliri nel trattamento del glaucoma, sebbene si preferiscano altri farmaci per il glaucoma, come i β-bloccanti per via topica (es. timololo), gli agonisti della PGF2α per via topica, i diuretici osmotici come il mannitolo, gli inibitori dell'anidrasi carbonica e alcuni agonisti dei recettori M dell'acetilcolina, come il betanecolo e la pilocarpina.

Sottotipi dei recettori α

I recettori α sono ulteriormente suddivisi in recettori α1A, α1B, α1D, α2A, α2B e α2C, ma i farmaci in commercio possono essere α1-selettivi o α2-selettivi, perché difficilmente si trovano molecole selettive per un sottotipo recettoriale, quindi si preferisce parlare di farmaci preferenziali, ovvero di farmaci che in vitro hanno una potenza maggiore per un sottotipo recettoriale, ma in vivo questa potenza tende a ridursi o a scomparire.

Recettori β

Recettore β1

Il recettore β1 appartiene alla categoria dei recettori adrenergici metabotropici accoppiati a proteina G e di tipo postsinaptico, responsabili principalmente della segnalazione nel sistema nervoso simpatico. La subunità Gs del recettore adrenergico β1, una volta attivata, potenzia l'adenilato ciclasi che converte l'ATP in cAMP. Con l'aumento della concentrazione di cAMP, la proteina chinasi A (PKA) dipendente da cAMP fosforila i canali del calcio, aumentando così l'afflusso cellulare di calcio. La PKA fosforila anche le catene leggere della miosina, che portano alla contrattilità nelle cellule muscolari lisce.[2]

I recettori β1 sono espressi a livello del miocardio, dell'encefalo e nel tessuto adiposo.[3]

A livello dei miocardiociti, le concentrazioni aumentate di calcio intracellulare, aumentano l'inotropia attraverso lo scambio di calcio nel reticolo sarcoplasmatico. L'attivazione mirata del recettore β1 aumenta, inoltre, la frequenza di scarica del nodo senoatriale (SA) del miocardio, del nodo atrioventricolare (AV) e del muscolo ventricolare, aumentando così la frequenza cardiaca e la contrattilità, aumentando il volume sistolico e la gittata cardiaca. Nel rene, le cellule muscolari lisce nell'apparato juxtaglomerulare si contraggono e rilasciano renina. Questo effetto a cascata aumenterà il volume ematico attraverso l'azione dell'angiotensina II e dell'aldosterone. Nell'adipocita, il recettore β1 viene mirato per aumentare la lipolisi. Diversi ormoni possono mirare ai recettori adrenergici con affinità diverse. I neurotrasmettitori adrenalina, dopamina e la molecola esogena isoproterenolo, hanno eguale affinità per i recettori β1 e β2. Norarenalina e dobutamina hanno maggiore affinità per il recettore β1 rispetto al recettore β2.[2][4]

Recettore β2

Il recettore β2 è un recettore di tipo eccitatorio[senza fonte] accoppiato a proteina Gs come tutti i recettori β; è presente a livello della muscolatura liscia di alcuni apparati: muscolatura liscia bronchiale, muscolatura liscia gastrointestinale ed è inoltre presente sulla muscolatura liscia di coronarie e grandi vasi che irrorano la muscolatura scheletrica. È da ricordare come l'innalzamento di concentrazione di cAMP nelle cellule muscolari lisce conduca ad un rilassamento delle stesse. L'attivazione di questo recettore genera quindi il rilassamento della muscolatura liscia bronchiale, gastrointestinale e dei grandi vasi periferici. Inoltre è importante per il metabolismo glucidico conducendo ad un innalzamento della glicemia. L'agonista salbutamolo, e altri, come terbutalina, formoterolo, indacaterolo, vilanterolo e così via, si usano come broncodilatatori nella terapia dell'asma e della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), oppure nel mantenimento della broncodilatazione in pazienti andati in shock anafilattico: nel trattamento dell'anafilassi si somministra al paziente in primis adrenalina,[5] che induce un'immediata broncodilatazione e vasocostrizione, che si oppone all'eccessiva vasodilatazione dell'anafilassi, dopodiché si mantiene lo status con broncodilatatori, antistaminici e cortisonici per via endovenosa. Questo recettore sembra essere il mediatore degli effetti di vasodilatazione ortosimpatica che si evidenziano al livello del tessuto muscolare scheletrico.
I farmaci β-bloccanti non selettivi per β1 generano un effetto netto opposto, nei vari apparati, rispetto all'attivazione simpatica provocando così aumento della contrazione delle cellule lisce a livello bronchiale (broncospasmo), gastrointestinale (aumento nel numero di evacuazioni) e vasale (iniziale innalzamento della pressione diastolica, effetto però destinato a scomparire nell'arco di poche settimane dall'inizio della terapia conducendo ad un netto calo pressorio dovuto anche e soprattutto all'azione del farmaco sui recettori β1 cardiaci e renali).

Recettore β3

Il recettore β3 è un recettore di tipo eccitatorio, presente soprattutto a livello del tessuto adiposo. Qui attiva l'enzima lipasi che libera acidi grassi dai trigliceridi. Eventuali agonisti di questo recettore potrebbero essere target terapeutici potenziali per la cura dell'obesità. In realtà, alcuni studi recenti hanno dimostrato che questi recettori potrebbero non avere un ruolo così prominente nell'uomo. Ciò è dimostrato dal fatto che l'unico farmaco attualmente disponibile in commercio, il mirabegron, è un agonista di questi recettori e viene utilizzato per trattare la sindrome da iperattività vescicale, ma, tra i suoi effetti collaterali, non è stata ancora evidenziata alcuna modificazione del peso corporeo. Ciò significa che questi recettori nell'uomo sono molto rappresentati a livello vescicale, ma potrebbero non avere un ruolo così importante nella regolazione del peso corporeo. Viceversa, nelle cavie da laboratorio questi recettori hanno un ruolo fondamentale nella regolazione della lipolisi.

Recentemente sono stati descritti nuovi aspetti del β3, che lo coinvolgono nei meccanismi di concentrazione dell'urina[6], nella riduzione della massa grassa[7] e nei processi infiammatori[8][9], aprendo così la strada a nuove potenziali applicazioni terapeutiche. È importante sottolineare che il mirabegron, agonista del β3, è il primo composto di questa classe ad essere approvato per il trattamento della sindrome della vescica iperattiva ed è una delle poche alternative ai farmaci anticolinergici[10]. Dato l'espressione e la segnalazione del β3 in distretti come il miocardio e il tessuto adiposo, il mirabegron viene anche testato in studi di riconversione per condizioni cardiovascolari e metaboliche[11][12]. In modo coerente, la variante genetica più comune del β3, Trp64Arg, è stata correlata positivamente con parametri metabolici come i tassi di accumulo di HDL-C (colesterolo lipoproteico ad alta densità) e LDL-C (colesterolo lipoproteico a bassa densità) e la tolleranza al glucosio[13][14].

Molecole attive sui recettori

Le molecole fisiologiche deputate all'interazione con questi tipi di recettori sono le catecolammine, e in particolare adrenalina (A) e noradrenalina (NA), dopodiché per valutare l'affinità di legame in laboratorio si utilizza anche la isoprenalina (ISO), una molecola simpaticomimetica.

I recettori α non hanno particolare affinità per l'una o per l'altra molecola: fanno eccezione solamente i recettori α1 e α2 presenti a livello della muscolatura liscia dei vasi sanguigni, poiché gli α1 sono recettori cosiddetti giunzionali, cioè si trovano nel punto di contatto tra la cellula muscolare liscia e la terminazione nervosa noradrenergica, quindi legano preferenzialmente la NA, mentre gli α2 sono recettori cosiddetti extragiunzionali, cioè si trovano sparpagliati sulla muscolatura liscia vasale, e legano preferenzialmente la A, rilasciata come neuro-ormone dalla midollare del surrene soprattutto in condizioni di stress.

I recettori β, invece, hanno delle preferenze:

  • i β1 legano ugualmente A, NA e ISO;
  • i β2 legano maggiormente A e ISO;
  • i β3 legano maggiormente NA e ISO, fermo restando che queste distinzioni di affinità sono puramente laboratoristiche.
Proprietà dei recettori adrenergici[15]
Recettore Sede Sensibilita Effetto sul secondo messaggero
α1 Maggior parte dei tessuti bersaglio Noradrenalina > Adrenalina Attiva la fosfolipasi C
α2 Tratto gastrointestinale e pancreas Noradrenalina > Adrenalina Riduce cAMP
β1 Muscolo cardiaco, rene Noradrenalina = Adrenalina Aumenta cAMP
β2 Alcuni vasi sanguigni e muscolatura liscia di alcuni organi Adrenalina > Noradrenalina Aumenta cAMP
β3 Tessuto adiposo Noradrenalina > Adrenalina Aumenta cAMP

Farmacologia

La farmacologia adrenergica costituisce un ampio ambito terapeutico che coinvolge i recettori adrenergici distribuiti in tutto il corpo umano. Questi recettori comprendono le sottoclassi precedentemente indicate, quali: α1, α2, β1, β2 e β3. I farmaci adrenergici agiscono legandosi direttamente a uno o più di questi recettori, innescando una serie di effetti fisiologici. Alcuni farmaci, invece, agiscono in modo indiretto su tali recettori, generando effetti specifici.[16]

La classificazione dei farmaci adrenergici si fonda sull'affinità specifica con i recettori. I farmaci ad azione diretta comprendono vasocostrittori, broncodilatatori e altre molecole terapeutiche.[17] Al contrario, farmaci o sostanze stupefacenti come anfetamine e cocaina agiscono in modo indiretto.[18]

Gli effetti principali derivanti dall'attivazione degli agonisti adrenergici dipendono dal tipo di recettore adrenergico coinvolto. Le principali categorie sono le seguenti:[19][20][21]

A titolo di esempio, farmaci adrenergici che si legano in modo selettivo al recettore α1 includono fenilefrina e ossimetazolina. Farmaci selettivi per il recettore α2 comprendono metildopa e clonidina. La dobutamina rappresenta il principale farmaco selettivo per il recettore β1. Infine, broncodilatatori come salbutamolo e salmeterolo sono farmaci selettivi per il recettore β2.[16]

Inoltre, i farmaci adrenergici possono agire in modo non selettivo, interagendo con una combinazione di recettori adrenergici. Ad esempio, la noradrenalina si lega ai recettori α1, α2 e β1. La dopamina si lega ai recettori α1, α2, β1 e ai recettori specifici per la dopamina stessa. L'adrenalina si lega a tutti i recettori adrenergici. È fondamentale sottolineare che tali farmaci possono perdere la loro selettività di legame quando somministrati a dosi elevate, aumentando l'interazione con diversi recettori adrenergici.

Di seguito sono riportate le principali indicazioni cliniche di vari farmaci adrenergici:[16]

Sottotipo del recettore Agonista
α1
α2
β1
β2
  • Salbutamolo, formoterolo, salmeterolo: farmaci broncodilatatori indicati per il trattamento delle malattie polmonari ostruttive, come l'asma. Questi farmaci agiscono dilatando i bronchi, permettendo un miglior flusso d'aria nei polmoni e alleviando i sintomi associati alla limitazione del flusso d'aria.[28]
β3
  • Mirabegron: farmaco utilizzato per il trattamento della vescica iperattiva, compresi l'incontinenza urinaria e l'aumento della frequenza urinaria. È inoltre indicato per il trattamento della sovrattività detrusoria neurogena pediatrica (per bambini di 3 anni o più).[29]

Note

  1. ^ Dee Unglaub Silverthorn, Fisiologia umana. Un approccio integrato, Settima edizione, Pearson, 2017, pp. 345-347, ISBN 978-8891902177.
  2. ^ a b Soubhi Alhayek e Charles V. Preuss, Beta 1 Receptors, StatPearls Publishing, 2023. URL consultato il 7 giugno 2023.
  3. ^ P. B. Molinoff, Alpha- and beta-adrenergic receptor subtypes properties, distribution and regulation, in Drugs, 28 Suppl 2, 1984, pp. 1–15, DOI:10.2165/00003495-198400282-00002. URL consultato il 7 giugno 2023.
  4. ^ Parin J. Patel, Rachel Segar e Jyoti Kandlikar Patel, Arrhythmia induction using isoproterenol or epinephrine during electrophysiology study for supraventricular tachycardia, in Journal of Cardiovascular Electrophysiology, vol. 29, n. 12, 2018-12, pp. 1635–1640, DOI:10.1111/jce.13732. URL consultato il 7 giugno 2023.
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Collegamenti esterni

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