Ludovico II di Baviera: differenze tra le versioni

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Indicato come ''[[Cygnus (zoologia)|Swan]] King'' in inglese e ''der Märchenkönig'' (il re delle fiabe) in tedesco, altri titoli erano conte palatino del Reno, duca di Baviera, Franconia e Svevia. A volte è indicato anche come il "pazzo re Ludwig", anche se l'esattezza di tale etichetta è stata contestata: fu deposto per motivi di malattia mentale, senza visita medica, e morì il giorno dopo in circostanze misteriose: le domande sulla diagnosi medica restano controverse.


Fu noto come un eccentrico la cui eredità si intreccia con la storia dell'arte e dell'architettura; infatti egli commissionò la costruzione di numerosi stravaganti castelli fiabeschi (il più famoso è il [[Castello di Neuschwanstein|Neuschwanstein]]) e fu un devoto mecenate del compositore [[Richard Wagner]]. Fu generalmente ben voluto e ancora oggi è venerato da molti in Baviera. La sua propensione nel costruire castelli è una grandiosa eredità per la Baviera e contribuisce a incrementarne il fatturato turistico di massa.
Fu noto come un eccentrico la cui eredità si intreccia con la storia dell'arte e dell'architettura; infatti egli commissionò la costruzione di numerosi stravaganti castelli fiabeschi (il più famoso è il [[Castello di Neuschwanstein|Neuschwanstein]]) e fu un devoto mecenate del compositore [[Richard Wagner]]. Fu generalmente ben voluto e ancora oggi è venerato da molti in Baviera. La sua propensione nel costruire castelli è una grandiosa eredità per la Baviera e contribuisce a incrementarne il fatturato turistico di massa.

Versione delle 12:22, 16 mar 2018

«Voglio rimanere un eterno enigma, per me e per gli altri»

Ludovico II di Wittelsbach
Ludovico II di Baviera nel giorno dell'incoronazione, dipinto di Ferdinand von Piloty, 1865
Re di Baviera
Stemma
Stemma
In carica10 marzo 1864 –
13 giugno 1886
PredecessoreMassimiliano II
SuccessoreOttone I
Nome completoLudwig Otto Friedrich Wilhelm von Wittelsbach
NascitaCastello di Nymphenburg, 25 agosto 1845
MorteLago di Starnberg, 13 giugno 1886
Casa realeWittelsbach
PadreMassimiliano II di Baviera
MadreMaria Federica di Prussia

Ludovico II di Wittelsbach, qualche volta tradotto in italiano anche con la forma Luigi II (Monaco di Baviera, 25 agosto 1845Lago di Starnberg, 13 giugno 1886), fu re di Baviera dal 1864 al 1886, anno in cui fu dichiarato pazzo e deposto. Indicato come Swan King in inglese e der Märchenkönig (il re delle fiabe) in tedesco, altri titoli erano conte palatino del Reno, duca di Baviera, Franconia e Svevia. A volte è indicato anche come il "pazzo re Ludwig", anche se l'esattezza di tale etichetta è stata contestata: fu deposto per motivi di malattia mentale, senza visita medica, e morì il giorno dopo in circostanze misteriose: le domande sulla diagnosi medica restano controverse.

Fu noto come un eccentrico la cui eredità si intreccia con la storia dell'arte e dell'architettura; infatti egli commissionò la costruzione di numerosi stravaganti castelli fiabeschi (il più famoso è il Neuschwanstein) e fu un devoto mecenate del compositore Richard Wagner. Fu generalmente ben voluto e ancora oggi è venerato da molti in Baviera. La sua propensione nel costruire castelli è una grandiosa eredità per la Baviera e contribuisce a incrementarne il fatturato turistico di massa.

Biografia

Infanzia e anni dell'adolescenza

Nato a Nymphenburg (oggi parte di Monaco di Baviera), era figlio di Massimiliano II di Baviera e di Maria Federica di Prussia. Da bambino gli venne continuamente ricordato il suo potere reale, e benché estremamente viziato in alcune occasioni, fu anche severamente controllato dai suoi precettori e sottoposto a un duro regime di studio ed esercitazioni.

La giovinezza di Ludovico ebbe dei momenti lieti, come le visite con la famiglia a Hohenschwangau e al lago di Starnberg. Da adolescente divenne molto amico del suo aiutante di campo, Paul Maximilian Lamoral von Thurn und Taxis della facoltosa famiglia bavarese dei Thurn und Taxis. I due giovani andavano a cavallo insieme, leggevano poesie e allestivano scene delle opere romantiche di Richard Wagner. La relazione si infranse quando Paul divenne più interessato alle ragazze.

Durante la sua gioventù, Ludovico incominciò anche una lunga amicizia con la procugina Elisabetta, imperatrice d'Austria. Entrambi amavano la natura e l'arte. Come la biografia dell'imperatrice d'Austria e regina di Ungheria scritta da Nicole Avril testimonia, Sissi era una cultrice di Heinrich Heine e, sull'esempio del celebre poeta di Düsseldorf, chiamava se stessa, nelle sue poesie, "gabbiano", per il suo amore mistico e travolgente per il mare e al cugino donava, sempre nei sonetti scritti di suo pugno, l'epiteto di "aquila" ("A te, aquila della montagna/Ospite delle nevi eterne/Un pensiero del gabbiano/Re delle onde frementi").

Il regno

Fotografia di Ludovico II di Baviera all'età di trent'anni

Salì al trono bavarese all'età di 18 anni, in seguito alla morte del padre. Il suo aspetto giovane e pensieroso lo rese molto popolare in Baviera e all'estero. Uno dei suoi primi atti fu il patrocinio ufficiale del suo idolo, Richard Wagner. Per gran parte del suo regno, Ludovico promosse la riconciliazione fra gli stati tedeschi.

Le maggiori preoccupazioni nei primi anni di regno di Ludovico furono l'aspettativa per un erede e le relazioni con la Prussia. Entrambe le questioni furono in primo piano nel 1867. Ludovico era fidanzato con la principessa Sofia, sua cugina, nonché sorella minore dell'imperatrice Elisabetta. Il loro fidanzamento venne reso pubblico il 22 gennaio 1867, ma dopo aver ripetutamente rinviato la data del matrimonio, Ludovico alla fine annullò il fidanzamento in ottobre. Sofia sposò in seguito Ferdinando Filippo Maria, duca di Alençon (1844 – 1910), figlio di Luigi d'Orleans, duca di Nemours. Ludovico non si sposò mai.

Ludovico II di Baviera rappresentato come Gran maestro del reale ordine di San Giorgio per la difesa dell'Immacolata Concezione. Dipinto di Gabriel Schachinger, 1887.

Anche se Ludovico si era schierato a fianco dell'Austria contro la Prussia nella guerra austro-prussiana, accettò un trattato di mutua difesa con la Prussia nel 1867, dopo essere stato sconfitto in guerra. In base ai termini del trattato, la Baviera si unì alla Prussia contro la Francia nella guerra franco-prussiana. Su richiesta di Bismarck, Ludovico sollecitò una lettera, nel dicembre 1870, che chiedeva la creazione di un impero tedesco. Egli ricevette alcune concessioni in cambio del suo appoggio, ma l'era dell'indipendenza bavarese era terminata di fatto.

Per tutto il suo regno, Ludovico ebbe una fila di infatuazioni per uomini di bell'aspetto, tra cui il suo stalliere capo Richard Hornig, la stella ungherese del teatro Josef Kainz, e il cortigiano Alfons Weber.[senza fonte] Nel 1869 cominciò a tenere un diario nel quale registrò le sue riflessioni private e discusse i suoi tentativi di sopprimere i suoi desideri sessuali e rimanere fedele ai suoi convincimenti cattolici. I diari originali di Ludovico andarono persi durante la seconda guerra mondiale e ne rimangono solo copie di brani, fatte prima della guerra. Queste, assieme a lettere private e ad altri documenti personali sopravvissuti, suggeriscono che Ludovico abbia combattuto la propria omosessualità[1].

Con il progredire del suo regno, Ludovico si ritirò sempre più spesso. Negli anni 1880 spese gran parte del suo tempo sulle Alpi, dove fece costruire diversi e costosi palazzi da favola con lo scenografo Christian Jank, e immaginando un mondo di sogno in cui era un monarca assoluto, discendente da Luigi XIV di Francia.

Palazzi

Il castello di Neuschwanstein
Il castello di Herrenchiemsee
Il castello di Linderhof
Il castello di Hohenschwangau

Ludovico fece decorare parte della residenza reale di Schachen con interni in stile arabico, con anche una replica del Trono del Pavone. Fece inoltre progettare il castello di Falkenstein, che non venne però mai realizzato. Un dipinto dell'architetto Christian Jank mostra l'edificio come una versione ancora più fiabesca e elaborata di Neuschwanstein, arroccato su uno sperone roccioso.

La morte

Il 10 giugno 1886, Ludovico venne ufficialmente dichiarato pazzo dal governo e incapace di esercitare i suoi poteri governativi. Il principe Luitpold venne dichiarato reggente. Il professor Bernhard von Gudden, nonostante non avesse mai visitato Ludovico, lo dichiarò pazzo sulla base del materiale da lui prodotto, che era ritenuto molto più che sufficiente per lo scopo. D'altra parte è un fatto che egli si disinteressasse totalmente del governo e che le casse della casa reale fossero state da lui totalmente prosciugate. Alcuni storici ritengono che Ludovico fosse sano, ma vittima di un intrigo. L'imperatrice Elisabetta sostenne che «Il re non era matto; era solo un eccentrico che viveva in un mondo di sogni. Avrebbero potuto trattarlo più gentilmente, e risparmiargli con ciò una fine così terribile.»

La presa in custodia del popolare capo di Stato fu fatta in segreto, ma l'evento fu inusuale come la vita stessa di Ludovico. Un'eccentrica ma leale baronessa arrivò ai cancelli della residenza agitando il suo ombrello e redarguendo gli uomini che erano andati a prendere Ludovico. Un nutrito gruppo di contadini si affollò a Hohenschwangau per proteggere il sovrano; essi intendevano scortare Ludovico fino alla frontiera per salvarlo dalla cattura, ma il re rifiutò. Un battaglione di soldati di stanza nella vicina cittadina di Kempten era stato richiamato a Neuschwanstein dal monarca, ma fu trattenuto dal governo.

Ludovico tentò di rendere pubblico il seguente proclama: «Il principe Luitpoldo intende salire al potere come reggente della nazione senza la mia volontà. I miei attuali ministri hanno falsificato le informazioni sul mio stato di salute e stanno preparando atti di alto tradimento nei confronti del mio amato popolo... Chiedo a ogni fedele bavarese di aiutare i miei seguaci nell'ostruzione di questo tradimento pianificato del re e della patria». Tale proclama fu stampato da un quotidiano di Bamberga l'11 giugno 1886, ma le copie vennero tutte sequestrate dal governo per evitarne la diffusione. Molti dei telegrammi di Ludovico ai giornali e ai suoi amici furono intercettati. Il sovrano ricevette anche un messaggio da Bismarck, che lo invitava ad andare a Monaco e di mostrarsi al popolo, ma Ludovico rifiutò di lasciare Neuschwanstein. La mattina del 12, una seconda commissione si recò al castello. Il re fu arrestato alle ore 4:00 e trasferito al castello di Berg, a sud di Monaco.

La salma del re Ludovico II composta nella bara nella cappella di corte della Residenza di Monaco; 16-18.6.1886
Chiesa di San Michele (Monaco di Baviera): sarcofago di Ludovico II

La morte di Ludovico, avvenuta al lago di Starnberg, è avvolta nel mistero. Il 13 giugno alle 18:30 Ludovico chiese di poter fare una passeggiata con il dottor Gudden. Gudden accettò e disse alle guardie di non seguirli. I due uomini non fecero più ritorno: furono ritrovati entrambi morti nelle acque del lago alle 23:30 del giorno stesso. In seguito nei pressi del punto del ritrovamento fu costruita una piccola cappella in cui ogni anno, il 13 giugno, si tiene una cerimonia commemorativa.

Il decesso del deposto monarca fu classificato come suicidio per annegamento, ma esistono numerose teorie alternative. Ludovico era un buon nuotatore e l'acqua gli arrivava alla cintola. Nonostante non siano emerse valide prove di violenza alcuni ritengono che Ludovico sia stato assassinato dai suoi avversari politici o mentre tentava di fuggire da Berg. Un'altra ipotesi è quella che l'ex-sovrano sia morto per cause naturali (come un infarto o un ictus) durante un tentativo di fuga. Alcune leggende narrano addirittura che sia stato sbranato da un licantropo e che il dottor Gudden fosse in realtà il suo amante.

Ludovico fu seppellito nella cripta della Michaelskirche di Monaco di Baviera, ma il suo cuore è conservato in una teca argentata presso la Gnadenkapelle di Altötting.

L'eredità

Ludovico viene ricordato come uno dei più strani sovrani tedeschi. Era abbastanza popolare tra i suoi sudditi, probabilmente per varie ragioni. Innanzitutto cercò di evitare per quanto possibile conflitti armati, assicurando alla Baviera un periodo di pace; è dibattuto se questo comportamento sia da attribuire a idee pacifiste o semplicemente a uno scarso interesse nei confronti del potere politico. Il suo atteggiamento eccentrico gli guadagnò molte simpatie. Nonostante detestasse le folle, Ludovico amava viaggiare in incognito tra la sua gente e successivamente, chiunque si fosse dimostrato ospitale con lui, senza sapere che si trattasse del sovrano, veniva ricompensato con cospicui doni. In Baviera viene ancora ricordato con il titolo affettuoso di unser Kini ("il nostro re" in bavarese).

Paradossalmente, nonostante egli avesse portato quasi alla bancarotta la famiglia reale bavarese per costruire le sue residenze, queste sono ora diventate attrazioni turistiche che sono fonte di grandi profitti per lo Stato.

Ludovico e le arti

Ludovico fu il principale sostenitore del compositore Richard Wagner, e finanziò la costruzione del Festspielhaus di Bayreuth.

Egli lasciò una grande collezione di piani e disegni che aveva commissionato per altri castelli e stanze che non furono mai realizzati. Molti di questi disegni si trovano oggi nel Museo re Ludovico II a Herrenchiemsee. Questi progetti di edifici risalgono all'ultima parte del suo regno, a partire dal 1883. Dato che il denaro cominciava a scarseggiare, gli artisti sapevano che le loro opere non sarebbero mai state realizzate. I progetti si fecero quindi più stravaganti e numerosi, dato che gli autori non dovevano badare a economia o praticità di realizzazione.

Ludovico nella cultura di massa

Nel 1972 fu realizzato il film Ludwig, diretto da Luchino Visconti e basato sulla sua vita.

Il videogioco Gabriel Knight 2: The Beast Within è ambientato in Baviera nei castelli di Ludovico e accenna alla sua vita pur contenendo comunque molti elementi fantastici. Esiste anche un manga in tre volumi dell'artista Higuri You, pubblicato dalla Kadokawa Shoten, chiamato Ludwig II (ルートヴィヒⅡ世?, Rūtovihi II Sei), racconta in modo romanzato la vita amorosa di Ludovico.

A Ludovico sono stati dedicati due musical: Ludwig II - Sehnsucht nach dem Paradies (Ludovico II - Nostalgia del paradiso) e Ludwig² - Der Mythos lebt (Ludovico - il mito vive) entrambi messi in scena nel teatro appositamente costruito a Füssen sulle rive del Forggensee di fronte al castello di Neuschwanstein.

Una delle trasmissioni radiofoniche, andate in onda nei primi anni settanta con il titolo "Le interviste impossibili", è dedicata a Ludwig II: l'intervistatore è Alberto Arbasino, che appena entrato in uno dei famosi castelli bavaresi viene investito da una sontuosa opera wagneriana. Ludwig è interpretato da Carmelo Bene, che fa rivivere il monarca e ne racconta la storia, camminando sul confine invisibile tra l'ironico e il tragico.

Nel film Lissy - Principessa alla riscossa viene rappresentato il personaggio di Bussy che abita nel castello di Neuschwanstein. È un riferimento a Ludwig e al castello di Neuschwanstein.

Caparezza nel suo album Prisoner 709, nella traccia "Sogno di potere" fa un parallelismo tra sé e Ludovico.

Ascendenza

Ludovico II di Baviera Padre:
Massimiliano II di Baviera
Nonno paterno:
Ludovico I di Baviera
Bisnonno paterno:
Massimiliano I di Baviera
Trisnonno paterno:
Federico Michele di Zweibrücken-Birkenfeld
Trisnonna paterna:
Maria Francesca Dorotea del Palatinato-Sulzbach
Bisnonna paterna:
Augusta Guglielmina d'Assia-Darmstadt
Trisnonno paterno:
Giorgio Guglielmo d'Assia-Darmstadt
Trisnonna paterna:
Maria Luisa Albertina di Leiningen-Dagsburg-Falkenburg
Nonna paterna:
Teresa di Sassonia-Hildburghausen
Bisnonno paterno:
Federico di Sassonia-Altenburg
Trisnonno paterno:
Ernesto Federico III di Sassonia-Hildburghausen
Trisnonna paterna:
Ernestina Augusta di Sassonia-Weimar
Bisnonna paterna:
Carlotta di Meclemburgo-Strelitz
Trisnonno paterno:
Carlo II di Meclemburgo-Strelitz
Trisnonna paterna:
Federica Carolina Luisa d'Assia-Darmstadt
Madre:
Maria Federica di Prussia
Nonno materno:
Federico Guglielmo Carlo di Prussia
Bisnonno materno:
Federico Guglielmo II di Prussia
Trisnonno materno:
Augusto Guglielmo di Prussia
Trisnonna materna:
Luisa Amalia di Brunswick-Lüneburg
Bisnonna materna:
Federica Luisa d'Assia-Darmstadt
Trisnonno materno:
Luigi IX d'Assia-Darmstadt
Trisnonna materna:
Carolina del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld
Nonna materna:
Maria Anna d'Assia-Homburg
Bisnonno materno:
Federico V d'Assia-Homburg
Trisnonno materno:
Federico IV d'Assia-Homburg
Trisnonna materna:
Ulrica Luisa di Solms-Braunfels
Bisnonna materna:
Carolina d'Assia-Darmstadt
Trisnonno materno:
Luigi IX d'Assia-Darmstadt
Trisnonna materna:
Carolina del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld

Onorificenze

Onorificenze bavaresi

Gran maestro dell'ordine di Sant'Uberto - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro del reale ordine di San Giorgio per la difesa dell'Immacolata Concezione - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'ordine militare di Massimiliano Giuseppe - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'ordine al merito della Corona bavarese - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'ordine al merito di San Michele - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'ordine di Ludovico - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'ordine di Massimiliano per le scienze e le arti - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'Ordine al merito militare di Baviera - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere

Cavaliere di gran croce dell'ordine reale di Kamehameha I - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'ordine del Toson d'oro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'ordine dell'Aquila nera - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'ordine supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'ordine di Luigi d'Assia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini - nastrino per uniforme ordinaria

Note

  1. ^ McIntosh, pagg. 155-158

Fonti delle citazioni

in inglese:

  • Blunt, Wilfred and Michael Petzet. The Dream King: Ludwig II of Bavaria. 1970. ISBN 0-241-11293-1, ISBN 0-14-003606-7.
  • Chapman-Huston, Desmond. Bavarian Fantasy: The Story of Ludwig II. 1955.
  • King, Greg. The Mad King: The Life and Times of Ludwig II of Bavaria. 1996. ISBN 1-55972-362-9
  • McIntosh, Christopher. The Swan King: Ludwig II of Bavaria. 1982. ISBN 1-86064-892-4

Bibliografia

  • Franz Herre, Ludwig II, Milano, Bompiani, 1987, SBN IT\ICCU\RLZ\0033190.
  • Klaus Reichold, König Ludwig II. von Bayern - zwischen Mythos und Wirklichkeit, Märchen und Alptraum; Stationen eines schlaflosen Lebens; München, Süddt. Verl., 1996.
  • Anita Schäffler, Sandra Borkowsky, Erich Adami, König Ludwig II. von Bayern und seine Reisen in die Schweiz - 20. Oktober - 2. November 1865, 22. Mai - 24. Mai 1866, 27. Juni - 14. Juli 1881; eine Dokumentation, Füssen, 2005.
  • Werner Richter, Ludwig II., König von Bayern, 14.Aufl., Monaco di Baviera, Stiebner, 2001, p. 335, ISBN 3-8307-1021-6.
  • Helena Flensburg, Gemmer Franz: Ludwig II di Baviera, Torino, Edizioni MEB, 1973.
  • Julius Desing, König Ludwig II. Sein Leben - Sein Ende, Lechbruck, Verlag Kienberger, 1976.
  • Julius Desing, Wahnsinn oder Verrat - war König Ludwig II. von Bayern geisteskrank?, Lechbruck, Verlag Kienberger, 1996.
  • Aldo Oberdorfer, Il re folle. Luigi II di Baviera, Milano, Mondadori, 1973.
  • Philippe Collas, Louis II et Elizabeth d'Autriche, âmes soeurs, Parigi/Monaco, Le Rocher, 2001, ISBN 978-2-268-03884-1.
  • Christof Botzenhart, Die Regierungstätigkeit König Ludwig II. von Bayern - "ein Schattenkönig ohne Macht will ich nicht sein", Monaco di Baviera, Verlag Beck, 2004, p. 234, ISBN 3-406-10737-0.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Re di Baviera Successore
Massimiliano II 1864-1886 Ottone I
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