Mario Abbate

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Mario Abbate
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereCanzone napoletana
Musica leggera
Periodo di attività musicale1936 – 1981
Premio Festival di Napoli 1965

Mario Abbate, pseudonimo di Salvatore Abate (Napoli, 8 agosto 1927Napoli, 6 agosto 1981), è stato un cantante e attore italiano, tra i più celebri e grandi esponenti della canzone napoletana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Napoli l'8 agosto 1927 da Anna D'Anna e da Gennaro, materassaio di piazza San Ferdinando. A soli 9 anni, viene scelto per cantare la sigla della settimana Incom nel cortometraggio a colori del cinema italiano Sosta d'eroi. Continua a esibirsi a 12 anni, utilizzando sempre il suo vero nome Salvatore Abate partecipando alle sceneggiate di Salvatore Cafiero ed Eugenio Fumo. Il 1948 per Mario Abbate sarà l'anno della svolta. Al Teatro Biondo di Palermo, Nino Taranto gli affida, nel proprio spettacolo, l'interpretazione di Quanno tramonta 'o sole di Ferdinando Russo e Salvatore Gambardella, che ottiene un buon successo. Il 22 agosto di quello stesso anno sposa Maria Catania, figlia di Giovanni, impresario teatrale palermitano.

Nel dopoguerra si dedica al canto in maniera più continuativa, incidendo nel 1950, per la casa discografica Vis Radio, Anema e core, che si rivelò subito un successo internazionale. Nel 1951, dopo aver lanciato al successo alla Festa di Piedigrotta, organizzata dalla casa editrice La Canzonetta, la canzone di Totò, Malafemmena, vince un concorso alla Rai che gli consente di entrare come cantante nell'orchestra del maestro Cinico Angelini e di registrare centinaia di dischi per la casa discografica Vis Radio. Nel 1961 partecipa al Giugno della Canzone Napoletana. Sul finire del decennio, grazie anche ad alcune apparizioni televisive e a varie partecipazioni al Festival di Napoli, raggiunge il successo a livello nazionale, partecipando al Festival di Sanremo 1962 con Vestita di rosso e all'edizione successiva con Vorrei fermare il tempo e Oggi non ho tempo.

Al Festival di Napoli 1963, con Mario Trevi, presenta Indifferentemente di Martucci-Mazzuocco, apprezzata dalla critica e dal pubblico, ma superata nell'aggiudicazione della vittoria finale da Jammo ja, presentata da Claudio Villa e Maria Paris. Il brano riscosse analogo successo anche negli Stati Uniti d'America dove, nel 1964, Mario Abbate la interpretò alla Carnegie Hall di New York, conseguendo un premio dall'allora sindaco Robert F. Wagner jr. Nel 1964, con la canzone Stanotte nun durmì, raggiunge la finale nella prima edizione di Un disco per l'estate, manifestazione alla quale partecipa anche nel 1965 con Manduline 'e lacreme, nel 1966 con Mare d'estate, nel 1968 con È n'amico ll'ammore e nel 1974 con 'Na varca a vela.

La passione per il teatro classico napoletano lo portò a interpretare al Teatro 2000 una serie di testi scritti prevalentemente da Gaetano Di Maio, recitando da protagonista. La consacrazione di Abbate arriva grazie a tre successi: Malafemmena di Totò', Anema e core di Salve D'Esposito e Tito Manlio, Luna caprese di Augusto Cesareo e Luigi Ricciardi, oltre a Indifferentemente, 2º premio al Festival di Napoli 1963 (cantata in coppia con Mario Trevi e tradotta e incisa in vari paesi del mondo). Altri suoi successi di quel periodo sono stati Vierno, Mare d'estate, Vieneme 'n suonno e Suspiranno.

Apparve anche in tre film, sempre nel ruolo di sé stesso: ...e Napoli canta! (1953) di Armando Grottini; Accadde al commissariato (1954) di Giorgio Simonelli e Operazione San Gennaro (1966) di Dino Risi.

Negli anni settanta è stato spesso in tournée, specialmente in Canada e negli Stati Uniti, ma anche in Russia, Germania, Francia e Spagna per gli italiani all'estero. Per la RCA Italiana ha pubblicato nel 1980 un'antologia della canzone napoletana in 6 dischi, intitolata L'interprete del sole, e il suo ultimo lavoro discografico Con tanto amore, nel quale spicca Me staie lassanno, musicata dal figlio Massimo con testo di Roberto Murolo.

Ancor oggi è considerato dalla critica, dai cultori e dal pubblico il più grande interprete della canzone napoletana del dopoguerra insieme a Sergio Bruni.[senza fonte]

È morto il 6 agosto 1981, due giorni prima del suo cinquantaquattresimo compleanno. Il figlio Massimo Abbate ha intrapreso l'attività paterna, divenendo cantante, attore e regista.

Il 16 giugno 2021, il comune di Napoli gli intitola un largo nei pressi di piazza degli Artisti al Vomero.[senza fonte]

Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

Mario Abbate nel film Accadde al commissariato del 1954

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enciclopedia della canzone italiana", di Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), ed. Curcio, 1990; alla voce Abbate Mario, di Fabrizio Stramacci, pagg. 7-8
  • Ettore De Mura, Enciclopedia della canzone napoletana, Napoli, Il Torchio, 1969
  • Mario Abbate jr., Mario Abbate ... 'na vita anema e core, Rogiosi Editore, 2018

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