Giulietta Sacco

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Giulietta Sacco
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereCanzone napoletana
Periodo di attività musicale1964 – 2022
EtichettaVis Radio, Zeus, Hello
Album pubblicati8
Studio8

Giulietta Sacco (Maddaloni, 13 novembre 1944Aversa, 11 aprile 2022) è stata una cantante italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giulia (in arte Giulietta) Sacco nasce a Maddaloni (CE), primogenita di otto figli; comincia la sua carriera molto giovane esibendosi in matrimoni, feste dei gigli e in varie feste di piazza nella periferia di Caserta[1]. Durante una di queste esibizioni, ad un concorso per voci nuove, viene notata da un produttore discografico che le propone un contratto con la Phonotris, etichetta con cui nel 1965 inizia ad incidere i primi 45 giri; uno dei primi suoi successi è Amalia Ruta ispirato ai pezzi di Gilda Mignonette[2].

Partecipa al Festival di Napoli 1969 con Abbracciame, in abbinamento con Mario Merola, classificandosi al nono posto; l'anno successivo ritorna nuovamente al Festival di Napoli, in abbinamento con Mario Trevi, presentando Sulitario (scritta da Giovanni Marigliano ed Enzo Di Domenico). Nei primi anni '70, con l'etichetta Hello Record di Luciano Rondinella registra una serie di 33 giri dedicati alla canzone classica napoletana, con la grande orchestra di Tonino Esposito. Nel 1973, per una esclusione di voti, non riesce a prendere parte al Festival di Sanremo con la canzone Rose fiorite. Vince il premio folk nel 1973 con "Chi m'ha fatto sta bella scarpetta", brano di Sciotti e Visco, presentato in anteprima nel programma di Rai Uno Concerto per Napoli e nel 1974 con il brano Tarantella sorrentina di Sciotti e Visco.

Passa poi alla Zeus, continuando a pubblicare album e 45 giri, alternando la riproposizione di canzoni della tradizione napoletana con nuovi brani scritti per lei da autori come Gianni Aterrano, Eduardo Alfieri, Antonio Moxedano, Alberto Sciotti, Nino D'Angelo, Tony Iglio, Augusto Visco, Enzo Di Domenico, Alberto Selly.

Partecipa a Un disco per l'estate 1975 con Profumo di ginestre di Gaetano Amendola e Augusto Visco e, due anni dopo, al Cantagiro con Dicitincelle di Alberto Sciotti e Augusto Visco.

Nel 1995 vince il Premio Tenco con la canzone Sanacore in duetto con la band napoletana Almamegretta. Grazie a questo trionfo ritorna, dopo qualche anno di silenzio, nuovamente in sala d'incisione e, nel 1996, registra il cd Preta 'e mare nel quale sono presenti otto classici napoletani rivisitati, più quattro inediti firmati da Nino D'Angelo, con il quale duetta nel brano 'A riggina d''e canzone. Ha avuto illustri fan iniziando da Mina a Nino D'Angelo e gran parte dei cantanti neomelodici[3].

Negli ultimi anni, a causa di alcuni problemi di salute, ha diradato l'attività; si è comunque esibita proponendosi la sera di Capodanno del 2003 nello spettacolo televisivo trasmesso dalla Rai da piazza del Plebiscito a Napoli e provando a partecipare a i migliori anni condotto da Paolo Limiti che preferì un'altra interprete napoletana.

Nel 2012, dopo circa vent'anni, fa ritorno in sala d'incisione per registrare con Genny Avolio un duetto Nun voglio fuje.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Giulietta Sacco è morta l'11 aprile 2022 all'ospedale Moscati di Aversa.[4] Appresa la notizia dell'improvvisa scomparsa, tanti sono gli artisti che le hanno dedicato un omaggio sui social, come Nino D'Angelo, Mario Trevi, Gigi D'Alessio.[5] Il funerale si è tenuto il 13 aprile presso il cimitero comunale di Maddaloni[4], dove, per l'ultimo saluto, sono intervenuti Andrea De Filippo, Sindaco di Maddaloni, ed i colleghi Mario Trevi ed Enzo Di Domenico[6].

Per il suo timbro vocale e la particolare sonorità fu definita la Amalia Rodrigues napoletana[senza fonte].

Omaggi dopo la morte[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 aprile 2022, per omaggiare la sua vita artistica, viene pubblicato il documentario Giulietta Sacco - La Regina dei mandolini, con la partecipazione del giornalista Pietro Gargano e degli artisti Mario Trevi ed Enzo Di Domenico. La regia è del giovane Salvatore Architravo, amico di Giulietta Sacco, il quale, il 12 aprile, annuncia la scomparsa dell'artista nella trasmissione La Radiazza di Gianni Simioli, in diretta radiofonica su Radio Marte.[7]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

CD[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Michele Schioppa, Giulietta Sacco in Marcianise Digest, anno XI, n. 71, ottobre 2021, pagg. 1, 6 e 7.
  2. ^ Michele Schioppa, Giulietta Sacco, in Volti casertani e maddalonesi, collana "Chi è?" Vol. IV, Vitulazio 2016 http://www.deanotizie.it/DeaNotizie/Libri/Chi_e_4_2016.pdf
  3. ^ Michele Schioppa, Maddaloni, Giulietta Sacco Star della Musica Napoletana che conta tra i fan da Mina a Nino d’Angelo, in L'Eco di Caserta del 23 aprile 2016. https://www.ecodicaserta.it/index.php/home/nnspettacolinn/30305-maddaloni-giulietta-sacco-star-della-musica-napoletana-che-conta-tra-i-fan-da-mina-a-nino-dangelo.html
  4. ^ a b Federico Vacalebre, Morta Giulietta Sacco, addio alla regina di cantaNapoli, su il Mattino. URL consultato il 12 aprile 2022.
  5. ^ Addio a Giulietta Sacco, l'Amalia Rodrigues della canzone napoletana aveva 78 anni, su Tg24 Sky. URL consultato il 12 aprile 2022.
  6. ^ ULTIMO SALUTO A GIULIETTA SACCO, LA VOCE CHE MADDALONI NON HA MAI ESALTATO. ANCHE MARIO TREVI AI FUNERALI
  7. ^ La Radiazza - 12/04/22
  8. ^ Il titolo è scritto con questo errore

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]