Linea A (metropolitana di Roma)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Linea A
Logo
Logo
ReteMetropolitana di Roma
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàRoma
Apertura1980
Ultima estensione2000
GestoreATAC
Sito webwww.atac.roma.it/
Caratteristiche
Stazioni27 (7 in progetto)
Lunghezza18.4[1] km
Distanza media
tra stazioni
708 m
Tempo di percorrenza41[2] min
Trazione1500 V =
Scartamento1,435 mm
Materiale rotabileMA300
Statistiche 2020
Passeggeri giornalieri135028
Passeggeri annuali49285371[3]
Mappa della linea
pianta
pianta

La linea A è una linea della metropolitana di Roma che collega la città da nord-ovest a sud-est. I suoi capolinea sono Battistini (quartiere Primavalle) e Anagnina (zona Osteria del Curato).

Incrocia la linea B nella stazione Termini e la linea C nella stazione San Giovanni ed è contraddistinta dal colore arancione, usato per le decorazioni interne dei treni, delle stazioni e per la colorazione sulle mappe.

Lungo la linea A vengono effettuate 290 corse al giorno da ogni capolinea (280 il sabato e 185 la domenica).[4] La frequenza nelle ore di punta è di un treno ogni 2 minuti. Si stima che trasporti quotidianamente più di 450 000 passeggeri.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto e l'inaugurazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre 1959 venne emanata dal Parlamento la legge 1145 che autorizzava la costruzione di una seconda linea metropolitana a Roma, con percorso da piazza Risorgimento, nel rione Prati, a Osteria del Curato, complesso di abitazioni nei pressi di via Anagnina, a ridosso del Grande Raccordo Anulare. Il percorso individuato corrispondeva a quello che sarebbe stato poi realizzato anni più tardi, ossia attraverso piazzale Flaminio, Termini e San Giovanni, comprendendo anche una diramazione che da Colli Albani avrebbe raggiunto la zona Torre Spaccata (accantonata nei primi anni '70)[5].

I lavori iniziarono nel dicembre 1963 nel tratto Osteria del Curato–Termini, facente parte dell'appalto bandito nel maggio 1960 e aggiudicato dalla ditta SACOP (gruppo FIAT-Impresit)[6], ma furono complicati da una serie di ritardi e imprevisti dovuti principalmente alla scarsa organizzazione; la tecnica di scavo a cielo aperto, utilizzata inizialmente, provocò gravi disagi al traffico della zona sud-est di Roma, primo tra tutti l'interruzione dell'arteria Via Tuscolana e la deviazione della linea tranviaria STEFER Termini-Cinecittà, una delle ultime vestigia dell'estesa rete delle tranvie dei Castelli Romani.

I lavori furono così interrotti e ripresero solo 5 anni dopo con il metodo della "talpa", che, pur risolvendo parzialmente il problema del traffico, provocò numerosi danni ai fabbricati nei pressi del tracciato tra le fermate Re di Roma e San Giovanni a causa delle forti vibrazioni dovute allo scavo.

La necessità di attraversare il fiume Tevere causò un nuovo blocco dei lavori per due anni, in quanto si svolse una disputa progettuale tra la costruzione di un ponte in superficie o lo scavo di un tunnel sotterraneo. Si optò per la prima soluzione, erigendo il ponte Pietro Nenni (dal nome del senatore socialista morto un mese prima dell'inaugurazione): da allora i treni escono in superficie poco prima di raggiungere il Tevere, lo attraversano sul ponte e ritornano subito in sede sotterranea.

Furono inoltre frequenti i ritrovamenti archeologici durante i lavori; in particolare nella zona di piazza della Repubblica si rese necessaria la progettazione di una variante. I ruderi messi a nudo sono visibili nella stazione Repubblica, protetti da teche di cristallo.

Del lavoro della talpa e degli incidenti dovuti ai ritrovamenti archeologici diede una memorabile rappresentazione il regista Federico Fellini nel suo film del 1972 Roma.

Ormai appurata l'impossibilità di avviare il servizio della linea per il Giubileo del 1975, fu annunciata per il mese di dicembre 1976 la fine dei lavori, che sarebbe stata seguita da un periodo biennale di collaudo dei mezzi e della linea, prevedendo l'inaugurazione per il 1978.

La linea entrò infine in servizio alle ore 5:30 di sabato 16 febbraio 1980[7] da Ottaviano a Cinecittà e prese il nome di linea A; la preesistente linea Termini–Laurentina, fino ad allora chiamata ferrovia dell'E42, venne contestualmente rinominata linea B.

Gli abitanti della periferia sud-est della Capitale salutarono con entusiasmo la tanto attesa entrata in servizio, che permetteva il raggiungimento del centro cittadino in un terzo del tempo impiegato dai mezzi di superficie, le cui linee nella zona furono immediatamente soppresse; tra di esse si ricorda la linea tramviaria STEFER Termini–Cinecittà, i cui conducenti vennero trasferiti a ricoprire il ruolo di macchinisti della metropolitana.

La linea A viene generalmente considerata dai romani la prima vera metropolitana cittadina pur essendo stata attivata 25 anni dopo la linea B, che non era mai stata molto utilizzata a causa della brevità dei suoi tratti sotterranei, che si collegavano a quelli ferroviari già esistenti, e del collegamento con un solo quartiere, l'EUR, all'epoca abbastanza decentrato.[8]

I prolungamenti della linea[modifica | modifica wikitesto]

Sempre nel 1980 venne aperto il tratto tra Cinecittà ed Anagnina, facendo di quest'ultima stazione il capolinea attuale.

Il 29 maggio 1999 entrò in servizio il tratto da Ottaviano a Valle Aurelia, con la stazione intermedia di Cipro[9].

Il 1º gennaio dell'anno successivo venne attivata la restante tratta fino a Battistini, con le stazioni intermedie di Baldo degli Ubaldi e Cornelia[10].

I lavori di ammodernamento e connessione con la linea C[modifica | modifica wikitesto]

Per via dei lavori di realizzazione della linea C, dal 31 gennaio 2011 al 10 dicembre dello stesso anno (quattro mesi prima del previsto) l'intera linea A chiudeva tutti i giorni alle ore 21:00 (eccetto il sabato).[11] Nel mese di agosto 2017 si dovette interrompere completamente il servizio nella tratta tra Arco di Travertino e Termini per consolidare il terreno in corrispondenza della stazione San Giovanni, futuro punto di interscambio con la linea C, i cui binari erano stati costruiti sotto quelli della A.[12]

Un'ulteriore chiusura giornaliera anticipata della linea, con le stesse modalità della precedente, si rese necessaria per i lavori di riduzione del rumore causato dal passaggio dei treni sul ponte Pietro Nenni, iniziati il 10 aprile 2012 e terminati anticipatamente il successivo 28 aprile[13], dopo soli 19 giorni contro i 40 originariamente previsti.[14]

Tra il luglio 2022 e il dicembre 2023, per consentire il rinnovo integrale dei binari e delle traversine tra Anagnina e Ottaviano, la linea chiudeva anticipatamente alle 21:00 dalla domenica al giovedì.[15] L'ammodernamento dell'armamento proseguirà nella tratta tra Ottaviano e Battistini, comportando delle nuove chiusure anticipate dall'8 aprile al 5 dicembre 2024.[16]

Progetti futuri[modifica | modifica wikitesto]

Fonti: PUMS di Roma Capitale (2019)[17] e PUMS della Città metropolitana di Roma Capitale (2022).[18]

Tratta Inizio lavori Inaugurazione (prevista) Lunghezza Stazioni Stato del progetto
Diramazione A1:

Battistini ↔ San Filippo FS

5,1 km 4[19] Previsto nel PUMS 2019 e nel PUMS 2022
Diramazione A2: Bembo ↔ Acquafredda 4,8 km 3[20] Previsto nel PUMS 2019 e nel PUMS 2022

È stata a lungo sottoposta a studio l'ipotesi di un prolungamento a nord-ovest oltre il capolinea di Battistini, verso Monte Mario; la tratta, lunga 5,1 km, prevedrebbe 4 stazioni.[19] Dall'eventuale stazione di Bembo, inoltre, potrebbe anche dipartirsi una diramazione (indicata come "A2") lunga 4,8 km e con 3 stazioni.[20]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

 Stazioni e fermate 
Urban head station in tunnel
Battistini
Urban tunnel stop on track
Cornelia
Urban tunnel stop on track
Baldo degli Ubaldi
Urban tunnel stop on track
Valle Aurelia
Urban tunnel stop on track
Cipro
Urban tunnel stop on track
Ottaviano San Pietro - Musei Vaticani
Urban tunnel stop on track
Lepanto
Unknown route-map component "uhKRZWae"
Ponte Pietro Nenni sul Tevere
Urban tunnel stop on track
Flaminio Piazza del Popolo
Urban tunnel stop on track
Spagna
Urban tunnel stop on track
Barberini Fontana di Trevi
Urban tunnel stop on track
Repubblica Teatro dell'Opera
Unknown route-map component "utdCONTgq" Unknown route-map component "utKRZtu" Unknown route-map component "utdCONTfq"
Linea B
Unknown route-map component "utINT"
Termini
Urban tunnel stop on track
Vittorio Emanuele
Urban tunnel stop on track
Manzoni
Unknown route-map component "utINT"
San Giovanni
Urban tunnel stop on track
Re di Roma
Urban tunnel stop on track
Ponte Lungo
Urban tunnel stop on track
Furio Camillo
Urban tunnel stop on track
Colli Albani Parco Appia Antica
Urban tunnel stop on track
Arco di Travertino
Urban tunnel stop on track
Porta Furba Quadraro
Urban tunnel stop on track
Numidio Quadrato
Urban tunnel stop on track
Lucio Sestio
Urban tunnel stop on track
Giulio Agricola
Urban tunnel stop on track
Subaugusta
Urban tunnel stop on track
Cinecittà
Unknown route-map component "utKINTaq" Unknown route-map component "utABZgr+r"
DL Osteria del Curato
Urban End station in tunnel
Anagnina
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile

La linea è elettrificata tramite linea aerea di contatto con tensione di 1500 V in corrente continua[21] ed è composta in totale da 27 stazioni. Si estende per 18,4 km, adotta armamento leggero con rotaie UNI 50 ed è interamente sotterranea, ad eccezione del tratto di 200 m che attraversa il fiume Tevere in superficie sul ponte Pietro Nenni.[21]

La circolazione dei treni avviene sul binario di sinistra, come in tutta la rete metropolitana di Roma, ed è regolata con il regime del blocco elettrico automatico a correnti codificate con la ripetizione continua dei segnali in cabina di guida.[21]

In caso di necessità per guasti o altro, i treni possono effettuare inversione di marcia nei seguenti tratti o stazioni:

Depositi e officine[modifica | modifica wikitesto]

Il deposito di ricovero e manutenzione dei convogli della linea A, chiamato Osteria del Curato in quanto collocato nell'omonima frazione del comune di Roma, nacque negli anni sessanta su una superficie di 67000 .[22] La superficie coperta corrispondeva a quasi 9200 , mentre il fascio di binari di ricovero aveva un'estensione di 4000 m[22]. Con l'aumentare dei passeggeri della linea, che passarono da 150 000 passeggeri al giorno a 450 000,[1] si rese necessario non solo l'ammodernamento dei treni utilizzati sulla linea, ma anche la riqualificazione del deposito stesso. Partirono così i lavori di ampliamento, terminati nel 2004,[22] che portarono l'estensione a 78000 , di cui 15 000 coperti, mentre il fascio binari passò a 8 400 m.[22]

Materiale rotabile[modifica | modifica wikitesto]

All'avvio dell'esercizio sono stati impiegati i convogli MA 100 di realizzazione Breda Costruzioni Ferroviarie (serie MA 001-MA 152). Tali convogli, inizialmente, erano costituiti da 4 casse (MA-MA-MA-MA); nel corso degli anni, in seguito all'aumento del numero dei passeggeri trasportati, nella composizione del treno è stata introdotta una carrozza rimorchiata (non motrice) denominata RA xx e inserita in posizione centrale (MA-MA-RA-MA-MA). In conseguenza dell'ulteriore aumento dell'utenza le rimorchiate sono diventate 2 (MA-MA-RA-RA-MA-MA).

Alla fine degli anni novanta sono entrati in servizio i convogli MA 200, anch'essi di realizzazione Breda Costruzioni Ferroviarie. Tali convogli sono composti da 2 unità di trazione (UdT), ognuna composta da 3 casse: rimorchiata al centro e motrici alle estremità. I treni MA 200 sono stati fra i primi a montare motori asincroni trifase ad azionamento elettronico, oggi di uso comune, in luogo dei pesanti e delicati motori in corrente continua.

Dal gennaio 2005 hanno iniziato a circolare i treni S/300, dotati di impianto di aria condizionata, costruiti dall'azienda spagnola CAF (Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles) e denominati MA300. Più dettagliatamente ognuna delle 2 unità di trazione che costituiscono un convoglio è composta da 3 casse: quella d'estremità, dotata di cabina di guida, non ha motori ed è denominata RA-3xx.0 (dove la R indica le carrozze rimorchiate); la cassa centrale, motrice, è identificata dalla sigla MA-3xx.1 (dove la M indica la motrice), mentre quella destinata all'accoppiamento con l'altra unità di trazione, anch'essa dotata di motori, è chiamata MA-3xx.2. Pertanto ogni treno è identificato da una coppia di numeri (3xx + 3yy), uno per ogni unità di trazione.

A seguito dell'entrata in servizio dei treni S/300, i convogli MA 100 sono stati progressivamente trasferiti, previa riqualificazione in Freccia del Mare, sulla linea del Lido e sulla Linea Arcobaleno di Napoli, mentre i treni MA 200, precedentemente destinati all'uso sulla linea B, sono stati impiegati anch'essi sulla Roma-Lido.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Biglietterie[modifica | modifica wikitesto]

Le biglietterie ATAC offrono l'intera gamma dei servizi riguardo alla vendita di titoli di viaggio e all'assistenza ai clienti. Esse sono situate presso le stazioni:

Tutte le stazioni sono inoltre dotate di MEB (macchine emettitrici di biglietti) presso cui è possibile acquistare i BIT (biglietti a tempo), i BIG (biglietti giornalieri), la CIS (carta settimanale) e il BTI (carta valida per 3 giorni).

Orari[modifica | modifica wikitesto]

Il servizio inizia alle 5:30 e dalla domenica al giovedì viene svolto fino alle 23:30, mentre il venerdì e il sabato è prolungato fino all'1:30.[23]

Copertura telefonica[modifica | modifica wikitesto]

Dal mese di giugno 2013 la linea A è interamente coperta dal segnale GSM e UMTS/HSPA. L'anno successivo la copertura è stata estesa all'intera linea B (esclusa la diramazione B1).[24]

Traffico[modifica | modifica wikitesto]

Traffico viaggiatori annuo[25]
anno   viaggiatori
2022
  
79 723 080[26]
2021
  
56 661 383[27]
2020
  
49 285 371[3]
2019
  
110 436 144[3]
2018
  
117 529 470[3]
2017
  
108 204 575[28]
2016
  
109 001 531[29]
2015
  
111 812 143[29]
2014
  
114 701 153[30]
2012
  
160 386 093[31][32]
2011
  
197 964 591[32][33]
2010
  
206 423 045[32][34]
2009
  
189 360 726[32][35]
2008
  
195 312 116[32][36]
2007
  
184 182 288[32][37]
2006
  
163 753 882[32][38]
2005
  
145 814 894[32][39]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c I numeri di Met.Ro., su metroroma.it (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2009).
  2. ^ Metropolitana di Roma, su cityrailways.net, CityRailways. URL consultato il 25 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2009).
  3. ^ a b c d Cap.9 Mobilità e trasporti. (PDF), su comune.roma.it. URL consultato il 22 marzo 2022.
  4. ^ Viaggia con ATAC, su viaggiacon.atac.roma.it. URL consultato il 27 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2015).
  5. ^ Formigari-Muscolino, p. 76.
  6. ^ Formigari-Muscolino, p. 125.
  7. ^ Trent'anni al via il metrò che avvicinò centro e periferia, su repubblica.it. URL consultato il 2 giugno 2010.
  8. ^ Sindacato Cronisti Romani, p. 306.
  9. ^ Metropolitana di Roma in crescita, in I Treni, n. 206, luglio 1999, p. 8.
  10. ^ Metropolitana di Roma, in I Treni, n. 212, febbraio 2000, p. 8.
  11. ^ Dal 31 gennaio linea A chiusa dalle ore 21:00, su romatoday.it.
  12. ^ La linea A chiude per 30 giorni. Noi ti spieghiamo perché..., su metroxroma.it.
  13. ^ Linea A: ritorno alla normalità, su metroxroma.it.
  14. ^ Linea A: chiusura alle 21 per 40 giorni, su metroxroma.it.
  15. ^ La metro A è di nuovo attiva anche di sera | Roma Mobilità, su romamobilita.it. URL consultato il 17 dicembre 2023.
  16. ^ Metro A dimezzata, in primavera nuove chiusure anticipate, su romatoday.it. URL consultato il 14 febbraio 2024.
  17. ^ PUMS 2019 (PDF), su pumsroma.it, II. URL consultato il 7 giugno 2019 (archiviato il 7 giugno 2019).
  18. ^ Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, su Città metropolitana di Roma Capitale, 28 dicembre 2022. URL consultato il 28 dicembre 2022.
  19. ^ a b Bembo, Valle dei Fontanili, Millesimo, San Filippo FS (interscambio con la stazione FS).
  20. ^ a b Torrevecchia, Montespaccato, Acquafredda.
  21. ^ a b c Il distanziamento sulla linea A, p. 1.
  22. ^ a b c d Caratteristiche del deposito Osteria del Curato della Linea A della metropolitana di Roma, su trasportipubblici.info.
  23. ^ Linee e orari di metro e ferrovie | Roma Mobilità, su romamobilita.it. URL consultato il 17 dicembre 2023.
  24. ^ Metro B, ora sui vagoni si può parlare al cellulare, su roma.repubblica.it, La Repubblica.it, 9 gennaio 2014. URL consultato il 22 luglio 2014.
  25. ^ Dati desunti dalla Carta dei Servizi sul sito ATAC (http://www.atac.roma.it)
  26. ^ Roma Capitale, Annuario statistico 2023. Cap. 9: Mobilità e trasporti (PDF), su comune.roma.it, p. 22. URL consultato il 22 maggio 2022.
  27. ^ Roma Capitale, Annuario statistico 2022. Cap. 9: Mobilità e trasporti (PDF), su comune.roma.it, p. 22. URL consultato il 22 maggio 2022.
  28. ^ IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE A ROMA. Anno 2018 (PDF), su comune.roma.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  29. ^ a b IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE A ROMA. Anno 2016 (PDF), su comune.roma.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  30. ^ IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE A ROMA. Anno 2015, su documen.site. URL consultato il 21 aprile 2021.
  31. ^ CARTA DEI SERVIZI 2013, su atac.roma.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  32. ^ a b c d e f g h Stima derivata dal numero complessivo di utenti della Metropolitana di Roma. ATAC non fornisce dati sulla frequentazione della singola linea
  33. ^ CARTA DEI SERVIZI 2012, su atac.roma.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  34. ^ CARTA DEI SERVIZI 2011, su atac.roma.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  35. ^ CARTA DEI SERVIZI 2010, su atac.roma.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  36. ^ CARTA DEI SERVIZI DEL TRASPORTO PUBBLICO A ROMA 2009, su atac.roma.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  37. ^ CARTA DEI SERVIZI DEL TRASPORTO PUBBLICO A ROMA 2008, su atac.roma.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  38. ^ CARTA DEI SERVIZI DEL TRASPORTO PUBBLICO A ROMA 2007, su atac.roma.it. URL consultato il 21 aprile 2021.
  39. ^ CARTA DEI SERVIZI DEL TRASPORTO PUBBLICO A ROMA 2006, su atac.roma.it. URL consultato il 21 aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sotir Introna, La metropolitana a Roma. Immagini della linea "A", collana Ingegneria Ferroviaria 35, n. 5, 1980, pp. 487–492.
  • ACOTRAL, Linea A, Roma, Ufficio stampa ACOTRAL, 1981.
  • Vittorio Formigari e Piero Muscolino, La metropolitana a Roma, Cortona, Calosci, 1983.
  • Marcello Cruciani, Cresce la linea A, in I Treni, n. 214, aprile 2000, pp. 28–29.
  • Sindacato Cronisti Romani, 1945-1985 - Quarant'anni di cronaca di Roma, 1985.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Siti ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]