Giacomo Gagini

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Giacomo Gagini

Giacomo Gagini (Palermo, 15 dicembre 1517Palermo, 25 giugno 1598) è stato uno scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giacomo Gagini appartiene alla terza generazione siciliana della corrente lombardo-ticinese dei Gagini o Gaggini, figlio del famoso Antonello Gagini, sposato in prime nozze con Franceschella d'Aquino 1538, padre di Annibale famoso scultore e argentiere, Francesco e Giuseppe anche lui scultore. Giovanna e Frisina andate in spose rispettivamente ad un Russo e ad un Mongitore. Nel 1582 sposa in seconde nozze Cristina Ingallina.

Della Tribuna di Antonello Gagini sono attribuite alla sua mano le figure di: San Sebastiano 1537, Santo Stefano 1537, San Benedetto Abate 1539.

È seppellito nella chiesa del Carmine di Palermo.

Opere autografe e documentate sono presenti a Palermo, Ciminna, Polizzi Generosa, Caltabellotta, Naro, Sciacca, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Calascibetta, Galati Mamertino, Longi, Messina, Mistretta, Montalbano Elicona, Roccella Valdemone, Sinagra, Tortorici, Alcamo, Erice, Marsala, Trapani. In Calabria a Scilla.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Madonna della Catena, basilica cattedrale di Maria Santissima Assunta di Caltabellotta.
Madonna della Consolazione, basilica cattedrale di Maria Santissima Assunta di Caltabellotta.
La statua di San Nicola custodita nella Basilica Minore di Maria Assunta e San Nicola di Montalbano Elicona.
San Vincenzo Ferreri, Cattedrale di San Tommaso di Canterbury di Marsala.

Agrigento e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Caltabellotta[modifica | modifica wikitesto]

  • 1535, San Benedetto e Madonna della Consolazione, statue marmoree, in collaborazione col padre Antonello Gagini opere provenienti dalla chiesa di San Benedetto, commissionate dalla Confraternita di San Benedetto e dal 1783 custodite nella chiesa di Santa Maria di Valverde.[1]
  • 1591, Madonna della Catena, statua marmorea, attribuzione d'opera custodita nella basilica cattedrale di Maria Santissima Assunta.

Naro[modifica | modifica wikitesto]

Sciacca[modifica | modifica wikitesto]

Catania e provincia[modifica | modifica wikitesto]

  • XVI secolo, Madonna della Catena, statua marmorea, in collaborazione con il fratello Antonino, opera custodita nella basilica della Madonna della Catena di Castiglione di Sicilia.
  • 1523 - 1535, Ciborio, manufatto marmoreo costituente l'altare del Santissimo Sacramento, commissione incompiuta di Antonello Gagini e portata a termine dal figlio Giacomo, opera custodita nella chiesa di San Nicolò di Randazzo.[6]

Enna e provincia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1545, Annunciazione, gruppo marmoreo, opera in collaborazione col fratello Antonino custodita nella chiesa del Carmine di Calascibetta.[7]

Messina e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Galati Mamertino[modifica | modifica wikitesto]

Longi[modifica | modifica wikitesto]

  • 1534 - 1536, Annunziata, statua marmorea, opera commissionata ad Antonello Gagini e completata dai figli Antonino e Giacomo, proveniente dalla primitiva chiesa dell'Annunziata e custodita nell'attuale chiesa dell'Annunziata.[9]

Messina[modifica | modifica wikitesto]

Montalbano Elicona[modifica | modifica wikitesto]

Pettineo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1597, Trittico, manufatto marmoreo, opera raffigurante la Visitazione della Madonna ad Sant'Elisabetta con Sant'Antonio Abate e San Nicola di Bari nel riquadro centrale, San Filippo Apostolo e San Giacomo Minore negli scomparti laterali. Nella predella è raffigurata la Natività della Vergine, la Strage degli Innocenti e la Disputa con i Dottori nel Tempio, opera custodita nel duomo di Maria Santissima delle Grazie.[11]
    • Uno studio più accurato - dettato dalla circostanza che Gioacchino di Marzo non ebbe mai modo di esaminare di presenza il trittico, rileva la presenza nella predella degli episodi: San Filippo che infrange gli idoli, Natività della Vergine, Martirio di San Giacomo, scene ispirate ai teatrini della Tribuna palermitana.

Roccella Valdemone[modifica | modifica wikitesto]

Sinagra[modifica | modifica wikitesto]

  • 1542, Retablo, manufatto marmoreo, opera documentata nella Cappella del Sacramento della primitiva chiesa madre di San Michele Arcangelo fino all'alluvione del 1827.[13] Raffigura la Madonna della Catena ritratta fra il patrono cittadino San Michele Arcangelo, e San Giovanni Evangelista. Nella predella sono rappresentati gli Apostoli, sopra la cornice nei due riquadri laterali in due scene è rappresentata l'Annunciazione, al centro è raffigurato il Cristo Risorto sull'avello. Chiudono due angeli adoranti ai lati, al centro Dio Padre Onnipotente in atteggiamento benedicente e globo crucigero nella mano sinistra. Opera custodita nell'altare maggiore della nuova chiesa madre di San Michele Arcangelo.

Tortorici[modifica | modifica wikitesto]

  • 1559, Stimmate di San Francesco d'Assisi, statue marmoree, dell'opera documentata è presente solo la statua di San Francesco d'Assisi accompagnato da San Leone Magno dormiente, commissionata ad Antonello Gagini nel 1535, a posteriori il figlio Giacomo onora la commessa, opere custodite nella chiesa di San Francesco d'Assisi del convento dell'Ordine dei Frati Minori.[14]
  • 1553, Madonna del Soccorso, statua marmorea, manufatto proveniente dalla chiesa di Santa Maria del Soccorso oggi custodito nella chiesa dell'Annunciazione o Batia.

Palermo e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Carini[modifica | modifica wikitesto]

Ciminna[modifica | modifica wikitesto]

  • XVI secolo, Polittico,[15] manufatto marmoreo, attribuzione.[16] Nella base sono presenti tre storie in bassorilievo, da sinistra a destra: San Pietro nell'atto di ricevere le chiavi dal Nazareno, Ultima Cena, Nascita di Gesù. Nell'ordine centrale sono ricavate tre nicchie separate da fasce recanti motivi fitomorfi: nella nicchia di sinistra per l'osservatore è collocata la figura di San Pietro Apostolo, a destra Santa Maria Maddalena, la nicchia centrale - maggiore in altezza - reca in una prospettiva architettonica la raffigurazione del Cristo risorto con quattro angeli genuflessi ai piedi in atteggiamento adorante, al di sopra il calice e l'ostia con la mistica colomba o paraclito in alto, tutti elementi contornati dai volti di putti osannanti. Sormontano gli scomparti laterali i medaglioni raffiguranti i personaggi dell'Annunciazione del Signore: l'Angelo Annunciante e la Vergine Annunziata. Nel lunettone al centro sormontato da una piccola croce, il Dio Padre, in mezza figura, contornato da schiere di putti giubilanti. La custodia di marmo proveniente dalla Cappella del Santissimo Sacramento, intorno al 1870 fu trasferita nella parete d'una cappella contigua, oggi ambiente adibito a sacrestia della chiesa di Santa Maria Maddalena.

Gangi[modifica | modifica wikitesto]

Palermo[modifica | modifica wikitesto]

Còna Madonna col Bambino della chiesa di San Francesco d'Assisi di Alcamo.

Polizzi Generosa[modifica | modifica wikitesto]

  • 1557, Madonna con bambino, statua marmorea, opera custodita nella Cappella della Confraternita del Rosario della chiesa di San Domenico.[17]

Trapani e provincia[modifica | modifica wikitesto]

L'Annunciazione, opera dei Gagini nella chiesa di Sant'Oliva di Alcamo.
Portale Cappella della Madonna di Trapani, Basilica santuario di Maria Santissima Annunziata di Trapani.

Alcamo[modifica | modifica wikitesto]

Erice[modifica | modifica wikitesto]

  • XVI secolo, Madonna, statua marmorea, opera custodita nella chiesa del monastero di San Pietro di Monte San Giuliano.[17]

Marsala[modifica | modifica wikitesto]

Mazara del Vallo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1583, Santa Veneranda, statua marmorea, opera custodita nella chiesa di Santa Veneranda del monastero dell'Ordine benedettino.[43]

San Vito lo Capo[modifica | modifica wikitesto]

San Vito Martire, santuario di San Vito Martire di San Vito lo Capo.

Trapani[modifica | modifica wikitesto]

Ragusa e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Comiso[modifica | modifica wikitesto]

  • 1561 - 1563, Sepolcro marmoreo del Barone Baldassare II Naselli nella Chiesa di S. Francesco d'Assisi, eseguito su disegni dello scultore carrarese Bernardino Cavallino.

Calabria e province[modifica | modifica wikitesto]

  • 1542, Acquasantiera, manufatto marmoreo, opera custodita nel duomo di Maria Santissima Immacolata di Scilla.
  • XVI secolo, Madonna della Neve, statua marmorea, attribuzione, opera custodita nel santuario della Madonna della Grotta di Praia a Mare.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 416, 496.
  2. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 415, 509.
  3. ^ Gioacchino di Marzo, p. 510.
  4. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 420 - 421, 503.
  5. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 422, 502.
  6. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 303, 424, 503.
  7. ^ Gioacchino di Marzo, p. 478.
  8. ^ Gioacchino di Marzo, p. 415.
  9. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 428, 455, 495.
  10. ^ Gioacchino di Marzo, p. 305.
  11. ^ Gioacchino di Marzo, p. 524.
  12. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 350 e 351, 504.
  13. ^ a b c d Gioacchino di Marzo, p. 508.
  14. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 422 e 423.
  15. ^ Gioacchino di Marzo, p. 297.
  16. ^ Touring Club Italiano, p. 255.
  17. ^ a b c Gioacchino di Marzo, p. 515.
  18. ^ a b Gioacchino di Marzo, p. 512.
  19. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 215 a 227, 456, 495.
  20. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 512, 544 e 545.
  21. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 422, 514.
  22. ^ Touring Club Italiano, p. 457.
  23. ^ Pagina 230, Gaspare Palermo, Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo [1], vol. 3, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
  24. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 506, 533.
  25. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 416 e 417.
  26. ^ Gioacchino di Marzo, p. 500.
  27. ^ Touring Club Italiano, p. 203.
  28. ^ Gioacchino di Marzo, p. 501.
  29. ^ Gioacchino di Marzo, p. 514.
  30. ^ Gioacchino di Marzo, p. 505.
  31. ^ a b Gioacchino di Marzo, p. 518.
  32. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 515 e 516.
  33. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 395 e 396.
  34. ^ Gioacchino di Marzo, p. 526.
  35. ^ a b Gioacchino di Marzo, p. 522.
  36. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 293, 411.
  37. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 477 e 478.
  38. ^ Gioacchino di Marzo, p. 513.
  39. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 519-520.
  40. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 520-521.
  41. ^ Gioacchino di Marzo, p. 521.
  42. ^ a b Gioacchino di Marzo, p. 516.
  43. ^ Gioacchino di Marzo, p. 577.
  44. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 399 - 402, 446, 455, 497.
  45. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 516 e 517.
  46. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 393, 517.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gioacchino di Marzo, "Delle belle arti in Sicilia dai Normanni alla fine del sec. XVI", Palermo, 1858 - 1862.
  • Gioacchino di Marzo, "Memorie storiche di Antonello Gagini e dei suoi figli e nipoti, scultori siciliani del secolo XVI", Palermo, 1858.
  • Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI. Memorie storiche e documenti", 2 voll., Palermo, 1880-1883.
  • (IT) "Guida d'Italia" - "Sicilia", Touring Club Italiano.
  • (IT) Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti", Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, Volume I e II, Palermo, Stamperia del Giornale di Sicilia.
  • P. Filippo Rotolo O.F.M. Conv., "COMISO - La Chiesa di San Francesco d'Assisi", Palermo, 2002.

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