Antonino Gaggini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Antonino Gaggini

Antonino Gaggini (Messina, 1505 circa – Palermo, 1574) è stato uno scultore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dello scultore Antonello Gagini, è fratello dello scultore Giovanni Domenico, fratellastro degli scultori Giacomo, Fazio e Vincenzo. Collabora da giovane col padre, è anche mercante di marmi, Gioacchino di Marzo documenta dei viaggi a Carrara nel 1531, 1533. Nel 1541 sposa Eulalia Omodei. È molto attivo artisticamente nel territorio.

Della Tribuna di Antonello Gagini sono attribuite alla sua mano le figure di: San Cristoforo 1537, Santa Ninfa 1539, Santa Cristina 1539, San Cosma 1539, San Domenico 1539, San Francesco d'Assisi 1539, Sant'Antonio abate 1539, Santa Maria Maddalena 1539, San Lorenzo 1537, Assunzione di Maria.

Opere autografe e documentate sono presenti a Palermo, Caltavuturo, Ciminna e Polizzi Generosa. Sciacca. Gela. Bronte, Caltagirone, Castiglione di Sicilia e Vizzini. Calascibetta e Pietraperzia. Castell'Umberto, Ficarra, Galati Mamertino, Librizzi, Longi, Mistretta, Naso e Patti. Comiso e Ragusa. Alcamo, Erice, Marsala, Mazara del Vallo e Trapani.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Madonna Assunta, Cattedrale di San Tommaso di Canterbury di Marsala.
Madonna dell'Itria, Cattedrale di San Tommaso di Canterbury di Marsala.

Agrigento e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Caltanissetta e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Catania e provincia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1541 - 1543, Annunciazione, gruppo marmoreo, opera custodita nel santuario della Madonna Annunziata di Bronte.[3]
  • 1539 - 1541, Madonna con bambino, statua marmorea, opera commissionata dalla Confraternita di Santa Maria del Rosario per la Cappella di San Giorgio della chiesa di San Giorgio di Caltagirone. La presenza di venature nel marmo impose una nuova realizzazione. Per accordi si perviene alla consegna di una Madonna del Rosario opera custodita nella chiesa di San Domenico del convento dell'Ordine dei frati predicatori di Caltagirone.[1]
  • XVI secolo, Madonna della Catena, statua marmorea, in collaborazione con il fratello Giacomo, opera custodita nella basilica della Madonna della Catena di Castiglione di Sicilia.
  • 1527, Madonna, statua marmorea, opera custodita nella chiesa Santa Maria di Gesù di Vizzini.

Enna e provincia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1545, Annunciazione, gruppo marmoreo, opera in collaborazione col fratello Giacomo custodita nella chiesa del Carmine di Calascibetta.[4]
  • 1536, Sarcofago e Arco, manufatti marmorei, commissione di monumento funebre per Geronimo Barresi, marchese di Pietraperzia, per Antonina sua moglie e componenti della famiglia Barresi. Caratterizzato dalle raffigurazioni delle Virtù, dalla figura dell'estinta giacente, Dio Padre, l'Annunciazione e decorazioni varie. Opere documentate e verosimilmente trasferite sempre all'interno del duomo di Santa Maria Maggiore di Pietraperzia.[5]

Messina e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Palermo e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Ragusa e provincia[modifica | modifica wikitesto]

Trapani e provincia[modifica | modifica wikitesto]

L'Annunciazione, opera dei Gagini nella Chiesa di Sant'Oliva ad Alcamo.
Portale Cappella della Madonna di Trapani, basilica di Maria Santissima Annunziata di Trapani.

Alcamo[modifica | modifica wikitesto]

  • 1545, Annunciazione, gruppo marmoreo, opera realizzata in collaborazione col fratello Giacomo, commissionata dalla Confraternita dell'Annunziata per l'altare maggiore della chiesa del Carmine. Il manufatto disassemblato è stato ricomposto in seguito nella basilica di Santa Maria Assunta.[17]
  • 1545, Annunciazione, statua marmorea realizzata in collaborazione con il fratello Giacomo, opera destinata alla chiesa dell'Annunziata o Carmine e oggi custodita nella chiesa di Sant'Oliva.
  • 1545, Fontanile, manufatto marmoreo, opera destinata alla Piazza di Porta Trapani e riassemblata presso la sede del Comune.[4]
  • 1545, San Benedetto, statua marmorea con raffigurazioni in rilievo del Miracolo di San Placido tratto dal fiume e Giovinetto risuscitato, opera custodita nel monastero del Salvatore.[18]
  • 1545, Custodia, manufatto marmoreo con otto raffigurazioni della Passione di Gesù, Orazione all'orto, Bacio di Giuda, Tribunale di Anna, Tribunale di Pilato, Spasimo, Crocifissione, Deposizione dalla Croce, Sepoltura, al centro una Ultima cena, ai lati San Michele Arcangelo e San Giovanni Battista, la Trasfigurazione tra profeti e apostoli, la Flagellazione, l'Annunciazione e Dio Padre fra angeli. Opera portata a termine da Baldassarre e Giambattista di Massa, documentata ormai scomposta nel monastero del Salvatore.[19]
  • 1561, Decorazioni, manufatti marmorei, opere effettuate e documentate nella Cappella del Sacramento della basilica di Santa Maria Assunta.[20]

Erice o Monte San Giuliano[modifica | modifica wikitesto]

  • 1537, San Giovanni Battista, statua marmorea con raffigurazioni del Battesimo di Gesù, Decollazione del Battista, Erode Antipa, Erodiade e Salomé, opera commissionata per la Confraternita di San Giovanni Battista e custodita sull'altare maggiore della chiesa di San Giovanni Battista.[21]

Marsala[modifica | modifica wikitesto]

Monumento funebre di Giulio Lazzara e Brigida Sanclemente

Mazara del Vallo[modifica | modifica wikitesto]

Trapani[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gioacchino di Marzo, pp. 467 e 468.
  2. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 472 e 473.
  3. ^ Gioacchino di Marzo, p. 472.
  4. ^ a b c Gioacchino di Marzo, p. 478.
  5. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 457-459.
  6. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 475 e 476.
  7. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 428, 455, 495.
  8. ^ Gioacchino di Marzo, p. 467.
  9. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 463 e 464.
  10. ^ Gioacchino di Marzo, p. 447.
  11. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 215 a 227, 456, 495.
  12. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 395 e 396.
  13. ^ Gioacchino di Marzo, p. 459.
  14. ^ a b Gioacchino di Marzo, p. 464.
  15. ^ Touring Club Italiano, p. 189.
  16. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 807, 808 e 809.
  17. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 477 e 478.
  18. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 480 e 481.
  19. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 482-484.
  20. ^ Gioacchino di Marzo, p. 488.
  21. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 465-467.
  22. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 490 e 491.
  23. ^ Giovanni Alagna, Marsala: il territorio, Sigma, 1998, p. 49.
  24. ^ Touring Club Italiano, p. 313.
  25. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 393, 460 - 462.
  26. ^ Gioacchino di Marzo, p. 463.
  27. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 399 - 402, 446, 455, 497.
  28. ^ Gioacchino di Marzo, pp. 464 e 465.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Spiriti, "I Gaggini. Una stirpe di artisti bissonesi", in Giorgio Mollisi (a cura di), Bissone terra di artisti, Arte&Storia, anno 8, numero 41, Editrice Ticino Management S.A., dicembre 2008, 42.
  • Gioacchino di Marzo, "Delle belle arti in Sicilia dai Normanni alla fine del sec. XVI", Palermo, 1858 - 1862.
  • Gioacchino di Marzo, "Memorie storiche di Antonello Gagini e dei suoi figli e nipoti, scultori siciliani del secolo XVI", Palermo, 1858.
  • Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI. Memorie storiche e documenti", 2 voll., Palermo, 1880-1883.
  • "Guida d'Italia" - "Sicilia", Touring Club Italiano.
  • Gioacchino di Marzo, "I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti", Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, Volume I e II, Palermo, Stamperia del Giornale di Sicilia.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]