Dragon Ball 3: Gokuden

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dragon Ball 3: Gokuden
videogioco
Titolo originaleドラゴンボール3 悟空伝(ごくうでん)
PiattaformaNintendo Entertainment System
Data di pubblicazioneGiappone 27 ottobre 1989
GenereVideogioco di ruolo
TemaDragon Ball
OrigineGiappone
SviluppoTOSE Software Co.
PubblicazioneBandai
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputGamepad
SupportoCartuccia
SerieGokuden
Preceduto daDragon Ball: Daimaō fukkatsu
Seguito daDragon Ball Z: Kyōshū! Saiyan

Dragon Ball 3: Gokuden (ドラゴンボール3 悟空伝(ごくうでん)?, Doragon Bōru Surī Gokūden) è un videogioco di ruolo uscito esclusivamente in Giappone, sviluppato da TOSE Software Co. e pubblicato da Bandai esclusivamente per Famicom nel 1989. È il terzo videogioco ad essere basato su Dragon Ball a uscire su Famicom, nonché ultimo ad essere basato sulla prima parte del manga e sulla prima serie anime omonima.

Un remake del gioco, chiamato semplicemente Dragon Ball, è uscito per WonderSwan Color nel 2003.

Trama[1][modifica | modifica wikitesto]

La trama di Dragon Ball 3: Gokuden riprende la storia del manga fino allo scontro con Piccolo Jr. Il protagonista è Son Goku, giocabile sia da bambino sia da adulto, ma anche Crilin e Yamcha sono personaggi giocabili.

Ci sono varie differenze rispetto alla storia originale:

  • Goku può ricevere Baby Gamera dal Maestro Muten al posto della Nuvola d'oro.
  • La Banda del Coniglio attacca la Città dell'Ovest al posto del villaggio del deserto.
  • Il Generale Blu viene affrontato nella Muscle Tower e rapisce Upa perché quest'ultimo si rifiuta di dire dove si trova la Sfera del Drago nella Sacra Terra di Karin.
  • Il Generale White non è presente all'interno del gioco, pur essendo presente nella trama del manga.
  • Il Covo dei Pirati e il Villaggio Pinguino non vengono visitati.
  • Bora non viene ucciso.
  • Taobaibai viene affrontato nel Quartier Generale dell'Armata del Red Ribbon.
  • Il Segretario Black non uccide il Comandante Red.
  • Solo tre combattenti vengono affrontati nel palazzo della Sibilla Baba.
  • La Banda di Pilaf non unisce le Pilaf Machine.
  • Il Grande Mago Piccolo è già tornato giovane, quindi non evoca o uccide Shenron.
  • Piano si trasforma in una copia di Goku per combatterlo, mentre nell'opera originale non ha mai utilizzato poteri da mutaforma.
  • Son Goku può visitare il Monte Padella prima del 23º Torneo Mondiale di Arti Marziali e promette a Chichi di sposarla dopo il Torneo.

Radish e Arale Norimaki possono essere affrontati alla fine del gioco. Per combatterli, il giocatore deve premere il pulsante A quando le loro carte vengono girate durante i crediti.

Modalità di gioco[1][modifica | modifica wikitesto]

Dragon Ball 3: Gokuden utilizza lo stesso modello di gioco di Dragon Ball: Daimaō fukkatsu: il giocatore muove Goku in un tabellone simile a quello di un gioco da tavolo, in cui si incontrano diversi personaggi. Alcuni di essi offrono informazioni, mentre altri vanno combattuti. Il risultato di ogni battaglia è determinato dalle carte generate casualmente nella mano del giocatore. Gli avversari, a turno, scoprono le loro carte, e l'azione disegnata sulle carte insieme all'ordine in cui vengono svelate determina l'attacco effettuato dal personaggio. La mossa viene poi rappresentata con un'animazione.

Seguito[modifica | modifica wikitesto]

Un seguito del gioco, intitolato Dragon Ball Z: Kyōhū! Saiyan, è uscito nel 1990 per Famicom. È il primo gioco della serie Gokuden ad essere basato su Dragon Ball Z.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Dragon Ball 3: Gokuden, in Dragon Ball Wiki. URL consultato il 10 maggio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Videogiochi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di videogiochi