Cisticola juncidis

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Beccamoschino
Cisticola juncidis
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Sylvioidea
Famiglia Cisticolidae
Genere Cisticola
Specie C. juncidis
Nomenclatura binomiale
Cisticola juncidis
(Rafinesque, 1810)
Sottospecie

vedi testo

Il beccamoschino (Cisticola juncidis (Rafinesque, 1810)) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Cisticolidae, diffuso in Eurasia, Africa e Oceania.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Particolare del dorso

È un passeriforme di piccola taglia, che raggiunge 10-11 centimetri di lunghezza ed un peso di 8-9 grammi. Questa specie non presenta dimorfismo sessuale: sia i maschi che le femmine hanno un piumaggio di color bruno-ocra, con striature nere sul dorso e parti inferiori biancastre. Il becco è di colore rosa-arancio mentre le zampe vanno dal rosa al giallo.[3]

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

È un uccello insettivoro e granivoro.[3]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Cisticola juncidis

Nella stagione riproduttiva, da maggio a luglio, il maschio inizia la costruzione di diversi nidi e vi attira le femmine; dopo l'accoppiamento, la femmina completa la costruzione del nido, a forma di coppa allungata, e vi depone da 4 a 6 uova. L'incubazione dura 10-11 giorni; dopo circa 2 settimane dalla schiusa i piccoli sono in genere pronti a lasciare il nido.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Lo si trova in Europa, Africa, Asia e Australia. In Europa si concentra nei paesi del bacino del Mediterraneo. in Italia la specie è particolarmente comune nella pianura Padana, ma è presente in quasi tutta la penisola. Le popolazioni presenti nelle isole di Pantelleria e Lampedusa appartengono alla sottospecie Cisticola juncidis cisticola.[3]

Nidifica soprattutto in habitat costituiti da aree aperte, come pascoli, zone coltivate, e praterie, mai al di sopra del piano collinare.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state individuate 17 sottospecie:[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International, Cisticola juncidis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Cisticolidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'8 maggio 2014.
  3. ^ a b c d Beccamoschino, in Uccellidaproteggere.it. URL consultato il 12 ottobre 2013.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]