Cathy Freeman

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Cathy Freeman
Cathy Freeman nel 2008.
Nazionalità Bandiera dell'Australia Australia
Altezza 164 cm
Peso 56 kg
Atletica leggera
Specialità Velocità
Società Ringwood Athletic Club
Termine carriera 2003
Record
60 m 7"48 (indoor - 1993)
100 m 11"24 (1994)
200 m 22"25 (1994)
400 m 48"63 Record oceaniano (1996)
Maratona 4h31'29" (2013)
Carriera
Nazionale
1990-2003Bandiera dell'Australia Australia
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 1 1 0
Mondiali 2 0 1
Mondiali indoor 0 1 0
Mondiali juniores 0 1 0
Giochi del Commonwealth 4 1 0

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Catherine Astrid Salome Freeman, detta Cathy (Mackay, 16 febbraio 1973), è un'ex velocista australiana, specializzata in particolare nei 400 metri piani.

In carriera è stata campionessa olimpica dei 400 m piani ai Giochi di Sydney 2000 e due volte campionessa mondiale della stessa distanza.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Cathy Freeman è un'aborigena ed è stata indicata spesso come simbolo dell'integrazione razziale tra gli indigeni e il resto della popolazione australiana. Cresciuta nella fede bahá'í, ha sempre vissuto nel Queensland.

Il suo debutto internazionale è avvenuto ad Auckland (Nuova Zelanda), in occasione dei Giochi del Commonwealth del 1990. Ai Giochi del Commonwealth del 1994 nel giro di pista dopo la vittoria sventolò la bandiera degli aborigeni assieme a quella australiana, suscitando diverse polemiche.[1]

Nel suo palmarès si contano un argento olimpico ad Atlanta 1996,[2] due titoli mondiali (Atene 1997 e Siviglia 1999) e infine l'oro olimpico a Sydney 2000, sempre sui 400 metri piani.[2]

È stata scelta come atleta simbolo della sua nazione ai Giochi olimpici di Sydney 2000. Nella cerimonia d'apertura è stata lei, come ultimo tedoforo, ad accendere il braciere con la fiamma olimpica.[3]

Il 25 settembre 2000, in uno stadio olimpico gremito di tifosi australiani, ha vinto la medaglia d'oro sui 400 metri piani, il centesimo oro olimpico per l'Australia. È stata la prima medaglia olimpica vinta da un aborigeno,[4] ed anche l'unico caso finora di ultimo tedoforo che sia diventato campione olimpico nella stessa edizione dei Giochi. Nonostante il divieto ufficiale d'uso di bandiere non-statali ai Giochi olimpici, anche questa volta sventolò insieme le due bandiere.

Si è ritirata dall'attività agonistica il 15 luglio 2003.

Record nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Seniores[modifica | modifica wikitesto]

Progressione[modifica | modifica wikitesto]

200 metri piani[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Risultato Luogo Data Rank. Mond.
2003 23"63 Bandiera dell'Australia Adelaide 6-2-2003 204ª
2002 23"64 Bandiera dell'Australia Melbourne 7-3-2002 169ª
2000 22"53 Bandiera dell'Australia Sydney 28-9-2000 14ª
1999 22"82 Bandiera della Francia Parigi 3-7-1999 39ª
1998 22"55 Bandiera degli Stati Uniti Austin 2-5-1998 11ª
1997 22"68 Bandiera della Svezia Stoccolma 7-7-1997 22ª
1996 22"55 Bandiera della Svizzera Zurigo 14-8-1996 17ª
1995 22"50 Bandiera degli Stati Uniti San Jose 27-5-1995
1994 22"25 Bandiera del Canada Victoria 26-8-1994
1993 22"37 Bandiera dell'Italia Rieti 5-9-1993 10ª
1992 23"09 Bandiera dell'Australia Melbourne 25-2-1992
1991 23"50 Bandiera dell'Australia Sydney 23-2-1991
1990 23"36 Bandiera dell'Australia Brisbane 18-3-1990
1989 23"86
1988 24"50

400 metri piani[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Risultato Luogo Data Rank. Mond.
2003 51"66 Bandiera dell'Australia Brisbane 4-4-2003 40ª
2002 52"59 Bandiera dell'Australia Perth 16-3-2002 103ª
2000 49"11 Bandiera dell'Australia Sydney 25-9-2000
1999 49"67 Bandiera della Spagna Siviglia 26-8-1999
1998 50"02 Bandiera degli Stati Uniti Eugene 31-5-1998
1997 49"39 Bandiera della Norvegia Oslo 4-7-1997
1996 48"63 Bandiera degli Stati Uniti Atlanta 29-7-1996
1995 50"21 Bandiera del Belgio Bruxelles 25-8-1995
1994 50"04 Bandiera della Francia Parigi 3-9-1994
1993 51"34 Bandiera del Regno Unito Londra 23-7-1993
1992 51"14 Bandiera del Regno Unito Birmingham 28-6-1992
1991 54"24
1988 55"53

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Cathy Freeman prima della partenza della vittoriosa finale olimpica di Sydney 2000.
Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note
1990 Giochi del
Commonwealth
Bandiera della Nuova Zelanda Auckland 4×100 m   Oro 43"87
Mondiali juniores Bandiera della Bulgaria Plovdiv 100 m piani Semifinale 11"87
200 m piani 23"61
4×100 m 45"01
1992 Mondiali juniores Bandiera della Corea del Sud Seul 200 m piani   Argento 23"25
4×400 m 3'36"28
Giochi olimpici Bandiera della Spagna Barcellona 400 m piani Quarti di finale 51"52
4×400 m 3'26"42
1993 Mondiali indoor Bandiera del Canada Toronto 60 m piani Batteria 7"48
200 m piani Batteria dq
Mondiali Bandiera della Germania Stoccarda 200 m piani Semifinale 22"58
1994 Giochi del
Commonwealth
Bandiera del Canada Victoria 200 m piani   Oro 22"25 Miglior prestazione personale
400 m piani   Oro 50"38
4×100 m   Argento 43"43
1995 Mondiali Bandiera della Svezia Göteborg 200 m piani Semifinale 22"82
400 m piani 50"60
4×400 m   Bronzo 3'25"88
1996 Giochi olimpici Bandiera degli Stati Uniti Atlanta 200 m piani Semifinale 22"78
400 m piani   Argento 48"63 Record oceaniano
1997 Mondiali Bandiera della Grecia Atene 400 m piani   Oro 49"77
1999 Mondiali indoor Bandiera del Giappone Maebashi 4×400 m   Argento 3'26"87 Record oceaniano
Mondiali Bandiera della Spagna Siviglia 400 m piani   Oro 49"67 Miglior prestazione personale stagionale
4×400 m 3'28"04
2000 Giochi olimpici Bandiera dell'Australia Sydney 200 m piani 22"53 Miglior prestazione personale stagionale
400 m piani   Oro 49"11 Miglior prestazione personale stagionale
4×400 m 3'23"81
2002 Giochi del
Commonwealth
Bandiera del Regno Unito Manchester 4×400 m   Oro 3'25"63

Altre competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1994
1995
1996

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia dello sport australiano - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia del centenario - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Freeman, due motivi per sorridere "aborigena e cittadina australiana", su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport, 5 agosto 1997. URL consultato il 28 febbraio 2010.
  2. ^ a b (EN) Cathy Freeman biography and olympic results, su sports-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 28 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2008).
  3. ^ (EN) Photos: Cathy Freeman lights the Olympic Flame, su beijing2008.cn. URL consultato il 28 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2008).
  4. ^ Sydney, un grazie di cuore, su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport, 4 ottobre 2000. URL consultato il 28 febbraio 2010.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ultimo tedoforo ai Giochi olimpici estivi Successore
Muhammad Ali Sydney 2000 Nikolaos Kaklamanakīs
Controllo di autoritàVIAF (EN166876053 · ISNI (EN0000 0001 1513 1220 · LCCN (ENn98085760 · GND (DE129187011 · WorldCat Identities (ENlccn-n98085760