Tedoforo

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Giancarlo Peris, ultimo tedoforo alle olimpiadi di Roma del 1960

Il tedoforo (da teda, fiaccola cerimoniale), nella tradizione dei giochi olimpici, è la persona che reca la fiaccola accesa con la fiamma. La tradizione vuole, infatti, che il fuoco venga acceso durante una cerimonia rituale a Olimpia (località della Grecia oggi facente parte della municipalità di Archea Olympia) tramite uno specchio ustorio da un'attrice impersonante una sacerdotessa del tempio di Era (la romana Giunone); tale fuoco viene usato per accendere la teda del primo di una lunga serie di trasportatori, detti tedofori, che attraverso i passaggi di mano portano la fiamma al luogo della cerimonia d'apertura dei giochi olimpici per accendervi il braciere destinato a rimanere acceso per tutta la durata di detti giochi.

L'ultimo tedoforo[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni, è divenuta tradizione far compiere a famosi atleti, o ex-atleti, l'ultimo tratto con la fiaccola olimpica. Il primo noto atleta ad accendere il fuoco nello stadio fu il nove volte campione olimpico Paavo Nurmi, che entusiasmò il pubblico di casa nel 1952. Altri famosi recenti tedofori comprendono il calciatore francese Michel Platini (1992), il campione del mondo dei pesi massimi Muhammad Ali (1996) e la quattrocentista aborigena australiana Cathy Freeman (2000).

In altre occasioni, le persone che hanno acceso la fiamma nello stadio non erano famose, ma cionondimeno simboleggiano gli ideali olimpici. Il giapponese Yoshinori Sakai nacque ad Hiroshima il 6 agosto 1945, il giorno in cui la bomba atomica Little Boy distrusse quella città. Egli simboleggiava la rinascita del Giappone dopo la seconda guerra mondiale, quando aprì la XVIII Olimpiade. Alle Olimpiadi di Montréal 1976, due adolescenti, uno proveniente dalla parte francofona della nazione, e uno dalla parte anglofona, simboleggiarono l'unità del Canada.

Di seguito due liste con tutti gli ultimi tedofori della staffetta della fiaccola olimpica.

Giochi estivi[modifica | modifica wikitesto]

Giochi invernali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ CIO:1991, p. 83.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Torchrelay.net. URL consultato l'11 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2008).
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