Alete (Sofocle)

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Alete
Tragedia
Oreste e Pilade contro i nemici in Tauride, dipinto di François Bouchot
AutoreSofocle
Titolo originaleἉλήτης
Lingua originaleGreco antico
GenereTragedia
AmbientazioneDelfi
Prima assolutafine IV secolo a.C.
Teatro di Dioniso, Atene
Personaggi
  • Alete, figlio di Egisto
  • Erigone, sua sorella
  • Oreste
  • Ifigenia
  • Elettra
  • Pilade
  • Coro
 

Alete è una tragedia di Sofocle, perduta tranne 7 frammenti, per un totale di 24 versi.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La trama sembra ricostruibile da Igino[1]ː Elettra riceve un falso messaggio secondo cui Oreste e Pilade sono stati sacrificati a Artemide in Tauride. Alete, figlio di Egisto, apprendendo che non sono rimasti superstiti maschi della stirpe degli Atridi, ne usurpa la sovranità a Micene.

Elettra parte, allora, per Delfi per informarsi dall'oracolo sulla morte del fratello. Lo stesso giorno in cui arriva a destinazione, anche Ifigenia e Oreste giungono lì e lo stesso messaggero che aveva portato la notizia riguardo Oreste indica Ifigenia come la sua assassina. Udito questo, Elettra strappa un tizzone ardente dall'altare, senza riconoscere la sorella, e sta per accecare Ifigenia, se non fosse per la tempestiva interferenza di Oreste.

Segue un riconoscimento e tornano insieme a Micene, dove Oreste uccide Alete e sta per farlo anche con sua sorella Erigone, se Artemide non l'avesse portata via per farla sua sacerdotessa in Attica. Oreste poi sposa Ermione e Pilade Elettra.

Datazione[modifica | modifica wikitesto]

Sembra, secondo alcuni studiosi, che il dramma appartenga all'ultima fase della produzione sofoclea: infatti espressioni presenti in due frammenti riecheggiano quelle usate da Sofocle solo nel Filottete e nell'Edipo a Colono[2]. E, proprio sul modello della vicenda di Edipo conclusa nell'ultima tragedia sofoclea, si può pensare che il drammaturgo avesse concepito questo dramma come una sorta di conclusione catartica alla vicenda iniziata nella sua Elettra[3]ː lo dimostrerebbe il ruolo giocato, se prestiamo fede a Igino, da Elettra nella risoluzione di entrambi i drammi e la conclusione di una vicenda familiare lasciata, per così dire, "appesa" nella Elettra, così come si verifica nell'Edipo a Colono rispetto all'Edipo Re.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fabulae, CXXII.
  2. ^ A. C. Pearson, The fragments of Sophocles, Cambridge, CUP, 1917 (rist. 2009), p. 62.
  3. ^ C. R. Post, The Dramatic Art of Sophocles as Revealed by the Fragments of the Lost Plays, in "Harvard Studies in Classical Philology", vol. 33 (1922), pp. 12,19-22.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. C. Pearson, The fragments of Sophocles, Cambridge, CUP, 1917 (rist. 2009).
  • Sophocles, Fragments, ed. by H. Lloyd-Jones, Cambridge Mass. Loeb, 1996, pp. 98-99.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]