Alessandro Anselmi (militare)

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Alessandro Anselmi
NascitaTortosa, 1913
Mortefronte russo, 20 gennaio 1943
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
CorpoAlpini
UnitàBattaglione "Borgo San Dalmazzo"
2º Reggimento
4ª Divisione alpina "Cuneense"
Reparto13ª Compagnia
Anni di servizio1938 - 1942
GradoTenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Grecia
Campagna di Russia
BattaglieSeconda battaglia difensiva del Don
Decorazionivedi qui
dati tratti da I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro[1]
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Alessandro Anselmi (Tortosa, 1913fronte russo, 20 gennaio 1943) è stato un militare italiano del Corpo degli alpini, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria per il coraggio dimostrato in combattimento durante la seconda battaglia difensiva del Don.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Tortosa, in Spagna, nel 1913[1] figlio di Alessandro e Anita Grau, all’interno di una famiglia originaria di Imperia. Dopo aver conseguito la laurea presso la Facoltà di Scienze Economiche e Commerciali all’università di Genova. Nel novembre 1937 fu ammesso a frequentare la Scuola Allievi ufficiali di complemento di Bassano del Grappa, venendo nominato sottotenente del corpo degli alpini nell’ottobre 1938.[1] Entrato in servizio presso il battaglione "Tirano" in forza al 5º Reggimento, venne congedato nel dicembre dello stesso anno.[1] Fu richiamato in servizio attivo nel dicembre 1940, assegnato al Battaglione "Borgo San Dalmazzo" del 2º Reggimento di stanza in Albania, combattendo operazioni sul fronte greco-albanese fino al maggio 1941.[1] Rientrato in Italia fu assegnato in servizio alla 13ª Compagnia presso Isola in Francia, e nel 1942, promosso tenente,[2] partì volontario con il suo battaglione, inquadrato nella 4ª Divisione alpina "Cuneense", per il fronte russo Cade eroicamente in combattimento il 20 gennaio 1943,[1] e per onorarne la memoria fu dapprima decretata la concessione della Medaglia d'argento al valor militare, successivamente trasformata in Medaglia d'oro alla memoria.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Già distintosi per ardire e per valore in precedenti azioni, comandante di caposaldo avanzato, attaccato da forze superiori, riusciva a immobilizzare il nemico, infliggendogli gravissime perdite. Poi, con irrefrenabile slancio, alla testa dei suoi alpini contrattaccava costringendo l’avversario, dopo cruenta lotta, a ripassare il Don battuto e in disordine. Delineatasi la crisi del ripiegamento, confermava luminosamente le sue elevate virtù militari, infondendo con l’esempio fede e spirito aggressivo nei propri dipendenti. Nel corso di un’intera giornata di sanguinosa lotta, ricevuto l’ordine di aprire un varco al grosso della colonna assolveva l’arduo compito e, trascinando gli alpini all’attacco, sotto fuoco micidiale, dava ancora ripetute prove di valore. Ferito, rifiutava ogni cura continuando a combattere e ad incitare i propri uomini, soverchiati dal numero e dai mezzi. Contrattaccato, resisteva fino ai limiti di ogni umana possibilità e, sebbene ferito una seconda volta, trovava ancora la forza di trascinare i superstiti in un travolgente contrassalto. Colpito per la terza volta, immolava la propria esistenza alla testa del reparto ai suoi ordini. Fronte russo, 6 ottobre 1942-20 gennaio 1943.[3]»
— Decreto Presidenziale 17 dicembre 1953[4]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Impegnato in combattimento contro munite posizioni nemiche, con il compito di aprire un varco al grosso della colonna in ripiegamento, si batteva con tenacia trascinando con il suo valoroso esempio i suoi alpini all’attacco. Incurante del pericolo si portava, sotto un fuoco micidiale, nei punti più rischiosi conducendo l’azione con singolare ardimento. Ferito gravemente, rifiutava ogni cura e continuava a combattere, rincuorando i propri uomini ed incitandoli nell’azione. Nuovamente colpito, alla testa del suo plotone, perdeva gloriosamente la vita. Già distintosi in precedenti azioni di guerra per capacità a valore. Zona Popowka (fronte russo), 20 gennaio 1943.»
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone fucilieri si prodigava in reiterati contrassalti a respingere il violento attacco di forze nemiche. Efficace animatore, trascinava con l’esempio i suoi uomini e personalmente strappava da mani nemiche un’arma automatica catturandone il tiratore. Kulakowka (fronte russo), 6 ottobre 1942.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Bianchi, Cattaneo 2011, p. 405.
  2. ^ Bianchi, Cattaneo 2011, p. 404.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 20 luglio 2017
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 28 gennaio 1954, Esercito, registro 4, foglio 384.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]