Alprazolam: differenze tra le versioni

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=== Disturbi d'ansia ===
=== Disturbi d'ansia ===
Lo stato d'ansia che spesso si associa alla depressione è sensibile al trattamento con alprazolam. Le evidenze di efficacia derivano da studi clinici sistematici che però si limitano a 4 mesi di durata di trattamento per il disturbo d'ansia. Inoltre gli studi e le ricerche effettuate sulle proprietà antidepressive di alprazolam sono di scarsa qualità e si sono limitate a valutare gli effetti a breve termine del farmaco contro la depressione. In uno studio i pazienti che assumevano alprazolam a dosaggi elevati hanno sviluppato una depressione reversibile.
Lo stato d'ansia che spesso si associa alla depressione è sensibile al trattamento con alprazolam. Le evidenze di efficacia derivano da studi clinici sistematici che però si limitano a 4 mesi di durata di trattamento per il disturbo d'ansia. Inoltre gli studi e le ricerche effettuate sulle proprietà antidepressive di alprazolam sono piuttosto eterogenee e di scarsa qualità e si sono limitate a valutare gli effetti a breve termine del farmaco contro la depressione.<ref name="pmid22786504">{{cita pubblicazione |autore=van Marwijk H |coautori= Allick G, Wegman F, Bax A, Riphagen II |titolo=Alprazolam for depression |journal=The Cochrane Database of Systematic Reviews |volume=7 |numero= |pagine=CD007139 |anno=2012 |pmid=22786504 |doi=10.1002/14651858.CD007139.pub2 |url=http://dx.doi.org/10.1002/14651858.CD007139.pub2 |accesso= 27 dicembre 2014}}</ref>
In uno studio i pazienti che assumevano alprazolam a dosaggi elevati hanno sviluppato una sindrome depressiva, fortunatamente reversibile.
È spesso utilizzato per attenuare le sindromi d'astinenza degli antidepressivi [[sertralina]], [[paroxetina]], [[imipramina]], [[amitriptillina]].
È spesso utilizzato per attenuare le sindromi d'astinenza degli antidepressivi [[sertralina]], [[paroxetina]], [[imipramina]], [[amitriptillina]].

Versione delle 09:30, 27 dic 2014

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Alprazolam
Nome IUPAC
8-cloro-1-metil-6-fenil-4H-[1,2,4]triazolo[4,3-a][1,4]benzodiazepine
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC17H13Cl1N4
Massa molecolare (u)308,765
Numero CAS28981-97-7
Numero EINECS249-349-2
Codice ATCN05BA12
PubChem2118
DrugBankalprazolam DBAPRD00280 alprazolam
SMILES
CC1=NN=C2N1C3=C(C=C(C=C3)Cl)C(=NC2)C4=CC=CC=C4
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità80-90%
MetabolismoEpatico
Emivita12-15 ore
EscrezioneRenale
Indicazioni di sicurezza

L'alprazolam è un ansiolitico appartenente alla famiglia delle benzodiazepine, più precisamente una triazolo–benzodiazepina,[1][2] a breve durata d'azione ma estremamente potente, che viene usato contro gli attacchi di panico e diversi disturbi da ansia. In Italia il farmaco è venduto dalla società Pfizer con il nome commerciale di Xanax nella forma farmaceutica di compresse da 0.25, 0.50 e 1 mg, oltre che come gocce orali in soluzione contenente 0,75 mg/ml. È commercializzato anche da altre case farmaceutiche (altri nomi commerciali: Xanax, Frontal, Valeans, Mialin) anche come farmaco equivalente. La molecola venne scoperta nei centri di ricerca Upjohn e successivamente fu acquisita dalla Pfizer.

Farmacodinamica

Il composto è in grado di legarsi a livello del sistema nervoso centrale, specificamente al sito recettoriale GABAA, proprio delle benzodiazepine, potenziando l’attività del GABA, un neurotrasmettitore con una tipica azione di tipo inibitorio, causando pertanto una riduzione dell’eccitazione neuronale. Il recettore GABAA è composto da 5 subunità (anche se probabilmente ne sono possibili almeno 19), e recettori GABAA costituiti di diverse combinazioni di subunità, hanno proprietà diverse, differenti localizzazioni all'interno del cervello e, soprattutto, diverse attività in relazione alle benzodiazepine. Le benzodiazepine, in particolare alprazolam, provocano una marcata soppressione dell'asse ipotalamo-surrene. Le proprietà terapeutiche di alprazolam sono simili a quelle di altre benzodiazepine e comprendono attività ansiolitica, ipnotica,[3] anticonvulsivante, miorilassantere, sedativa e amnesica. [4]

Si è dimostrato che con la somministrazione di alprazolam si verifica un incremento delle concentrazioni di dopamina a livello del corpo striato.[5]

Ha un'emivita valutabile in 12-15 ore.

Usi clinici

Alprazolam può essere utilizzato per il trattamento dei disturbi d'ansia, disturbi di panico, e la nausea secondaria ad un trattamento chemioterapico. Alprazolam può essere indicato per il trattamento del disturbo d'ansia generalizzato, così come per il trattamento delle condizioni di ansia che si possono associare alla depressione. Il composto è spesso prescritto nei soggetti che soffrono di diversi disturbi del sonno.

Nausea dovuta a chemioterapia

Alprazolam può essere usato in associazione ad altri medicamenti per trattare la nausea e il vomito dovuti a trattamenti chemioterapici.

Disturbo da attacchi di panico

Alprazolam è risultato efficace nel trattare l'ansia da moderata a grave e gli attacchi di panico. Non viene comunque considerato un trattamento di prima linea da quando sono stati sviluppati gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina. In alcuni paesi, ad esempio in Australia, alprazolam non viene più raccomandato per il trattamento degli attacchi di panico per i problemi di tolleranza, dipendenza e abuso ad esso associati.[6] In situazioni di emergenza, cioè durante l'attacco di panico, il farmaco assunto in dosi opportune entro 30-40 minuti può risolvere la situazione. Tuttavia non va dimenticato che l'attacco di panico, per sua definizione, è autolimitante nel tempo. Le prove di evidenza, a sostegno dell'efficacia di alprazolam nel trattamento del disturbo di panico, sono limitate a trattamenti variabili da 4 a 10 settimane. Tuttavia molti soggetti affetti da disturbo di panico sono stati trattati per un massimo di 8 mesi senza apparente perdita di beneficio. A causa della possibile dipendenza dal farmaco, come per le altre benzodiazepine, è importante la sospensione graduale del medicamento, in modo da portare, entro due settimane, alla completa interruzione della terapia. La tolleranza (bisogno di aumentare la dose per continuare a sentire gli effetti della sostanza) è un problema serio, che peraltro sopravviene solo dopo lunghi trattamenti.

Negli Stati Uniti e in molti altri paesi, l'alprazolam è stato approvato per il trattamento dell'agorafobia associata ad attacchi di panico o del disturbo da attacchi di panico con o senza evitamento fobico. Alprazolam è stato raccomandato dalla Federazione Mondiale delle Società di Psichiatria Biologica (WFSBP) per i casi resistenti al trattamento del disturbo di panico, a patto che il paziente non abbia una storia personale di tolleranza e dipendenza.[7]

Disturbi d'ansia

Lo stato d'ansia che spesso si associa alla depressione è sensibile al trattamento con alprazolam. Le evidenze di efficacia derivano da studi clinici sistematici che però si limitano a 4 mesi di durata di trattamento per il disturbo d'ansia. Inoltre gli studi e le ricerche effettuate sulle proprietà antidepressive di alprazolam sono piuttosto eterogenee e di scarsa qualità e si sono limitate a valutare gli effetti a breve termine del farmaco contro la depressione.[8] In uno studio i pazienti che assumevano alprazolam a dosaggi elevati hanno sviluppato una sindrome depressiva, fortunatamente reversibile.

È spesso utilizzato per attenuare le sindromi d'astinenza degli antidepressivi sertralina, paroxetina, imipramina, amitriptillina.

Effetti collaterali e indesiderati

Gli eventuali effetti avversi associati all'assunzione dell'ansiolitico tendono ad osservarsi prevalentemente all’inizio del trattamento. Sono generalmente transitori e, nella gran parte dei casi, si risolvono proseguendo la terapia, avendo eventualmente l'accortezza di ridurre le dosi. Nei soggetti in trattamento è possibile che si verifichino disturbi a carico dell'apparto gastroenterico (diminuzione dell'appetito, dispepsia, secchezza delle fauci,[9] nausea, vomito, stipsi), disturbi psichiatrici e del sistema nervoso (sonnolenza, atassia, cefalea, amnesia anterograda, affaticabilità, perdita di coordinazione motoria, vertigine, difficoltà nell'eloquio,[9] confusione mentale, irrequietezza motoria e alterazione dell’umore, idee suicide[10]). Il farmaco può determinare anche altri effetti quali disinibizione,[11] ittero (evento molto raro),[12]

Controindicazioni

Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo, ad altre benzodiazepine, oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmaceutica. Particolare cautela deve essere riservata al suo utilizzo in alcune categorie di pazienti, quali gli anziani ed i soggetti con precedenti di dipendenza da sostanze o disturbi di tipo psichico, per la maggiore frequenza con cui si possono verificare eventi avversi o problemi di abuso.

Avvertenze

Erbe medicinali

È necessaria cautela nella co-somministrazione di alprazolam, e delle benzodiazepine in generale, con alcune erbe medicinali (kava, valeriana, passiflora, luppolo), poiché alcuni studi ne hanno evidenziato interazioni nocive[13].

Gravidanza

A causa di potenziali rischi di malformazioni congenite già associati ad altre benzodiazepine, si raccomanda di non somministrare alprazolam nel primo trimestre di gravidanza. L'assunzione di alprazolam durante l'ultimo periodo della gravidanza o durante il travaglio, soprattutto a dosi elevate, può indurre nel neonato ipotermia, ipotonia muscolare e moderata depressione respiratoria. Inoltre i neonati nati da madri in terapia cronica con benzodiazepine durante le fasi terminali della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un rischio maggiore di sviluppare una sindrome da astinenza nel periodo postnatale (Floppy Infant Syndrome) caratterizzata da basso indice di APGAR, tremori, bradicardia, ipertonia, iperiflessia, diarrea, vomito, tachipnea, cianosi, pianto irrefrenabile. Questa sintomatologia può insorgere entro alcuni giorni o settimane dal parto e la durata dipende dall'emivita della benzodiazepina, dalla concentrazione plasmatica nel neonato e dal tempo di esposizione. La riduzione graduale del dosaggio della benzodiazepina prima del parto riduce il rischio di sindrome simil-astinenziale nel neonato. Secondo la Food and Drug Administration (FDA) l'alprazolam non è un farmaco controindicato in senso assoluto in gravidanza (il potenziale beneficio dovuto all'uso dell'alprazolam nelle donne in gravidanza può essere accettabile nonostante il rischio potenziale) ma il suo impiego deve essere giustificato da condizioni cliniche per le quali non siano disponibili trattamenti alternativi a quello farmacologico[14]. Nel caso si rendesse necessario l'impiego di alprazolam nel primo trimestre di gravidanza, si raccomanda di eseguire un'ecografia morfologica alla ventesima settimana, periodo in cui è possibile indagare le caratteristiche del viso del feto e rilevare eventuali malformazioni. Nel caso non sia possibile sospendere la somministrazione della benzodiazepina durante la gravidanza, si raccomanda la contemporanea assunzione di acido folico (4 mg/die), vitamina che esplica un effetto protettivo verso malformazioni a carico del tubo neurale (spina bifida) e della bocca (labio e palatoschisi)[15].

Allattamento

Le benzodiazepine non dovrebbero essere somministrate nelle mamme che allattano poiché vengono escrete nel latte materno. Se l'assunzione dell'alprazolam è intermittente, esiste un piccolo rischio per il neonato, mentre un uso regolare può causare l'accumulo del farmaco e dei suoi metaboliti. È stato riportato il caso di una sindrome d'astinenza in un neonato allattato al seno materno, dopo la sospensione del trattamento farmacologico da parte della madre[16].

Note

  1. ^ Skelton KH, Nemeroff CB, Owens MJ, Spontaneous withdrawal from the triazolobenzodiazepine alprazolam increases cortical corticotropin-releasing factor mRNA expression, in J. Neurosci., vol. 24, n. 42, Ottobre 2004, pp. 9303–12, DOI:10.1523/JNEUROSCI.1737-04.2004, PMID 15496666. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  2. ^ Chouinard G, Issues in the clinical use of benzodiazepines: potency, withdrawal, and rebound, in J Clin Psychiatry, 65 Suppl 5, 2004, pp. 7–12, PMID 15078112. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  3. ^ Arvat E, Giordano R, Grottoli S, Ghigo E, Benzodiazepines and anterior pituitary function, in Journal of Endocrinological Investigation, vol. 25, n. 8, Settembre 2002, pp. 735–47, PMID 12240908.
  4. ^ Mandrioli R, Mercolini L, Raggi MA, Benzodiazepine metabolism: an analytical perspective, in Current Drug Metabolism, vol. 9, n. 8, Ottobre 2008, pp. 827–44, PMID 18855614. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  5. ^ Bentué-Ferrer D, Reymann JM, Tribut O, Allain H, Vasar E, Bourin M, Role of dopaminergic and serotonergic systems on behavioral stimulatory effects of low-dose alprazolam and lorazepam, in European Neuropsychopharmacology : the Journal of the European College of Neuropsychopharmacology, vol. 11, n. 1, Febbraio 2001, pp. 41–50, PMID 11226811. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  6. ^ Moylan S, Giorlando F, Nordfjærn T, Berk M, The role of alprazolam for the treatment of panic disorder in Australia, in Aust N Z J Psychiatry, vol. 46, n. 3, Marzo 2012, pp. 212–24, DOI:10.1177/0004867411432074, PMID 22391278. URL consultato il 27 dicembre 2014.
  7. ^ Bandelow B, Zohar J, Hollander E, Kasper S, Möller HJ, World Federation of Societies of Biological Psychiatry (WFSBP) guidelines for the pharmacological treatment of anxiety, obsessive-compulsive and posttraumatic stress disorders, in World J. Biol. Psychiatry, vol. 3, n. 4, Ottobre 2002, pp. 171–99, PMID 12516310.
  8. ^ van Marwijk H, Allick G, Wegman F, Bax A, Riphagen II, Alprazolam for depression, vol. 7, 2012, pp. CD007139, DOI:10.1002/14651858.CD007139.pub2, PMID 22786504. URL consultato il 27 dicembre 2014.
  9. ^ a b Cassano GB, Toni C, Petracca A, Deltito J, Benkert O, Curtis G, Hippius H, Maier W, Shera D, Klerman G, Adverse effects associated with the short-term treatment of panic disorder with imipramine, alprazolam or placebo, in Eur Neuropsychopharmacol, vol. 4, n. 1, Marzo 1994, pp. 47–53, PMID 8204996.
  10. ^ Hori A, Pharmacotherapy for personality disorders, in Psychiatry Clin. Neurosci., vol. 52, n. 1, Febbraio 1998, pp. 13–9, DOI:10.1111/j.1440-1819.1998.tb00967.x, PMID 9682928. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  11. ^ Michel L, Lang JP, [Benzodiazepines and forensic aspects], in Encephale, vol. 29, n. 6, 2003, pp. 479–85, PMID 15029082. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  12. ^ Noyes R, DuPont RL, Pecknold JC, Rifkin A, Rubin RT, Swinson RP, Ballenger JC, Burrows GD, Alprazolam in panic disorder and agoraphobia: results from a multicenter trial. II. Patient acceptance, side effects, and safety, in Arch. Gen. Psychiatry, vol. 45, n. 5, Maggio 1988, pp. 423–8, PMID 3358644. URL consultato il 26 dicembre 2014.
  13. ^ Almeida J.C., Grimsley E.W., Ann. Int. Med., 1996, 125, 940
  14. ^ U.S. FDA, 2003, Code of Federal Regulations, Title 21, Volume 4, Washington, DC: U.S. Government Printing Office, pp. 21
  15. ^ Pharmamedix: Alprazolam http://www.pharmamedix.com/principiovoce.php?pa=Alprazolam&vo=Avvertenze
  16. ^ Anderson P.O., McGuire G.G., Ann. Pharmacother., 1989, 23, 614

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