Giulia Soemia: differenze tra le versioni

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Versione delle 14:23, 2 set 2017

Giulia Soemia su di una moneta celebrante Giunone Regina
Giulia Soemia siede in Senato, da un manoscritto francese del XV secolo del De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio

Giulia Soemia Bassiana (in latino Iulia Soaemias Bassiana; 18011 marzo 222) era la madre dell'imperatore romano Eliogabalo, e governò sull'Impero romano durante la minore età del figlio.

Biografia

Figlia di Giulio Avito e di Giulia Mesa, una donna potente di origine siriana, fu nipote dell'imperatore Settimio Severo e sorella di Giulia Mamea; sposò Sesto Vario Marcello, un siriano di famiglia appartenente all'ordine equestre promosso poi senatore.

Nel 217 il cugino, l'imperatore Caracalla, fu assassinato. Il suo successore, Macrino, permise alla famiglia di tornare in Siria con tutti i propri beni, ma questo atto di clemenza si dimostrò un errore, in quanto la famiglia di Settimio Severo avrebbe cercato di riprendere il potere. Assieme alla madre, Soemia organizzò un complotto avente lo scopo di mettere sul trono imperiale il figlio tredicenne di Soemia, Vario Avito Bassiano; per ottenere il supporto dei legalisti, venne sparsa la voce che Bassiano era il figlio naturale di Caracalla. Macrino fu sconfitto e ucciso in battaglia (218), dal generale di Giulia Mamea (nonché amante di Soemia) Gannys di Emesa, e Bassiano salì al potere con il nome di Eliogabalo; al suo ingresso trionfale a Roma, il nuovo imperatore ebbe al proprio fianco madre e nonna.

Giulia divenne de facto la signora dell'impero, in quanto il giovane adolescente si interessava principalmente di materie religiose. Dirige il Senaculum, un'assemblea di donne che si riunisce sul Quirinale per legiferare in materia di status sociale, ornamenti, vestiti, precedenze ed etichetta. Soemia diede veste giuridica a una precedente assemblea di donne di rango senatorio, che aveva facoltà di intervenire sui rapporti fra le donne di alto ceto, per esempio nei casi di matrimoni con persone di ceto inferiore. Tale assemblea rimase anche dopo la fine della dinastia dei Severi: fu infatti confermata dall’imperatore Aureliano (270 d.C.).

Il loro governo non fu popolare, Soemia indulgeva anche nelle proprie passioni amorose e presto sorse lo scontento nell'impero, finché, nel 222, Mesa, progressivamente allontanatasi da Soemia ed Eliogabalo, decide di far adottare l'altro nipote, Marco Giulio Alessiano Bassiano (meglio noto come Alessandro Severo), ad Eliogabalo, in modo da far ascendere al trono un personaggio più comodo da manovrare: Giulia cerca di reagire, ma la guardia pretoriana, avendo ricevuto più denaro da Mesa, assassina Soemia ed Eliogabalo: in seguito Giulia fu riconosciuta come nemico pubblico, e il suo nome fu cancellato dai registri.

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Controllo di autoritàVIAF (EN57949252 · ISNI (EN0000 0000 2338 3842 · LCCN (ENn81152360 · GND (DE1093852887 · J9U (ENHE987007273174905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n81152360