Sacello di San Vittore in ciel d'oro

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San Vittore in Ciel d'oro
Mosaici
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàMilano
Coordinate45°27′43.92″N 9°10′31.01″E / 45.4622°N 9.17528°E45.4622; 9.17528
Religionecattolica
TitolareSan Vittore
ConsacrazioneV Secolo d.c.
Stile architettonicoPaleocristiano
Sito webwww.basilicasantambrogio.it/

Il sacello o cappella di San Vittore in ciel d'oro è una cappella paleocristiana che si trova all'interno della basilica di Sant'Ambrogio a Milano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il sacello ospita il corpo di san Vittore il Moro, è stato voluto dal vescovo Materno nella prima metà del IV secolo ed è antecedente la basilica di Sant'Ambrogio di Milano.

Vittore era un soldato di stanza a Milano al tempo dell'imperatore Massimiano che lo punì per non aver rinunciato alla sua fede cristiana. Accanto al corpo del martire, Sant'Ambrogio farà seppellire quello di suo fratello Satiro.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

San Vittore al centro della volta
Sant'Ambrogio

La volta del sacello è interamente in mosaico d'oro. Al centro il ritratto di Vittore, in corrispondenza della sua tomba, è circondato da una corona di spighe (estate) e frutti (autunno) simboli pagani del succedersi delle stagioni e quindi dell'eternità. Sulle pareti laterali della cupola sono raffigurati a figura intera sei santi:

Ambrogio è rappresentato in abiti civili. Pur non avendo l'aureola, a differenza degli altri santi, ha tessere più chiare intorno al capo. Recenti studi di medicina legale basati sui resti di Sant'Ambrogio hanno confermato l'effettiva corrispondenza del ritratto musivo.

Alla base della cupola coppie di colombe con ventiquattro piccoli cammei raffiguranti figure intere di santi.

Nella cupola emerge una accettazione completa della superficie sferica, ma nel contempo questa viene smaterializzata, soffusa di luce ed il santo collocato in una sfera dorata sembra appartenere ad un altro mondo.

Sulla datazione dei mosaici del sacello si è molto discusso. Verdelli sostiene che il mosaico della volta sarebbe più antico rispetto a quelli delle pareti. Questi ultimi infatti sono denotati da una rigidità stilistica nelle figure dei santi laterali rispetto al ritratto del martire nella cupola. Questa osservazione risulta però poco convincente[senza fonte] se si considera che in una composizione possano intervenire maestranze dalle diverse personalità.[senza fonte]

Julian McKie afferma invece che i mosaici delle pareti sono di poco posteriori alla morte di Ambrogio in quanto il suo ritratto non è corredato dall'aureola né dall'epiteto sanctus. I monogrammi criptici di Cristo presenti nel ritratto di Vittore indicherebbero un periodo antecedente l'anno 313 per quanto riguarda la cupola in quanto questi simboli erano utilizzati dai cristiani quando il loro culto non era ancora stato liberalizzato.

Ultimamente gli studiosi si sono orientati su una datazione più tarda, intorno alla seconda metà del V secolo, soprattutto sulla base di confronti stilistici con i mosaici ravennati di periodi diversi.

Ospita le reliquie del santo di cui porta il nome.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guida della Basilica di S. Ambrogio: note storiche sulla Basilica ambrosiana, Ferdinando Reggiori, Ernesto Brivio, Nuove Edizioni Duomo, 1986
  • Symbolism and Purpose in an Early Christian Martyr Chapel: The Case of San Vittore in Ciel d'Oro, Milan, Gillian MacKie, Vol. 34, No. 2 (1995), pp. 91–101 (11 pages), Published by: The University of Chicago Press

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