Il suo esordio tra i professionisti lo coronò, nel '27, con la vittoria in Parigi nel Grand Prix Wolber, sino allora ritenuto a rango di Campionato ciclistico mondiale. Oltre ai due Tour de France vinti nel 1931 e nel 1934, ottenne anche la vittoria in tre Grand Prix des Nations, gara a cronometro che si disputava in apertura di stagione. Delle gare in linea, vinse per lo più corse francesi minori quali criterium e circuiti; tuttavia si mise in luce, con un terzo posto, nella Parigi-Roubaix del 1930; e fu secondo nella Parigi-Tours del 1933. Nel 1936, ai mondiali in Berna conquistò la maglia iridata battendo il giovanissimo velocista Aldo Bini. Nel Tour de France 1938 decise, insieme all'amico André Leducq, di vincere ex aequo la ventunesima tappa.
Partecipò due volte al Giro d'Italia: nell'edizione del 1931 -vinta dal giovanissimo Camusso- vestì i colori dell'italiana Ganna-Dunlop, dopo che la sua piccola squadra FranceSport aveva rinunziato per ragione finanziaria a sostenerlo nell'onerosa trasferta; deciso a far bene, Magne andò incontro nella tappa di Napoli a un guaio meccanico col ripristino della sua bici soltanto dopo un'ora: ciò che lo tagliò fuori dai concorrenti per la vittoria della Corsa; affranto, al traguardo finale di Milano giungerà con oltre due ore di ritardo dal vincitore e ventinovesimo nella 'generale' e senza vittorie di tappa. Nel Giro del '32, da Magne corso piuttosto per allenarsi in vista del Tour da lui vinto l'anno avanti, il campione Francese si classificherà trentaquattresimo; proprio per via di questo modesto risultato, gli verrà preclusa la convocazione nella Nazionale francese selezionata quell'anno per la Grand Boucle.
Ritiratosi dal professionismo, svolse negli anni successivi l'attività di direttore sportivo della Mercier-BP-Hutchinson, dirigendo Louison Bobet e Raymond Poulidor, ottenendo ottimi risultati. Nel 1962 gli venne consegnata la Legione d'Onore. Anche suo fratello Pierre fu un ciclista professionista.