Paolo Casati

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Paolo Casati, S.J., latinizzato come Paulus Casatus (Piacenza, 23 novembre 1617Parma, 22 dicembre 1707), è stato un matematico, astronomo e teologo italiano della Compagnia di Gesù.

De igne, 1686

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Piacenza dalla famiglia Casati, di origine milanese, entrò nell'ordine dei gesuiti nel 1634. Al completamento degli studi di matematica e teologia, fu inviato a Roma, dove divenne professore al Collegio Romano. Dapprima insegnò teologia e filosofia, ed in seguito passò alla cattedra di matematica.

Nel 1651 Casati fu inviato in missione a Stoccolma per sincerarsi dell'intenzione della regina Cristina di convertirsi al cattolicesimo.

Nel 1677 fu trasferito al collegio gesuitico di Parma, dove rimase fino alla morte.

Il cratere Casati, sulla superficie della Luna, è stato così battezzato in suo onore.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Terra machinis mota[modifica | modifica wikitesto]

Nell'opera astronomica Terra machinis mota (1655) Casati immagina un dialogo tra Galileo, Paolo Guldino, e Marin Mersenne su vari problemi di cosmologia, geografia, astronomia e geodesia. Tra gli altri problemi discute le dimensioni della Terra, i corpi celesti sospesi nel vuoto, la capillarità, e l'esperimento di Otto von Guericke del 1654 sul vuoto. Un aspetto notevole di questo lavoro è che presenta Galileo in una luce positiva, appena 25 anni dopo la condanna da parte della Chiesa.

Horror vacui[modifica | modifica wikitesto]

Casati discusse l'ipotesi dell'horror vacui, secondo la quale la natura avrebbe come in orrore il vuoto e non ne consentirebbe l'esistenza, nella sua tesi Vacuum proscriptum, pubblicata a Genova nel 1649. Casati confuta l'esistenza sia del vuoto sia della pressione atmosferica, ma non si appoggia interamente sulle osservazioni scientifiche, e talvolta ricorre al Principio di Autorità o a principi teologici. In questo caso utilizza una reductio ad absurdum, deducendo dall'esistenza del vuoto, l'assenza di tutto, anche di Dio, da cui la confutazione dell'ipotesi iniziale.

Altre opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Fabrica et uso del compasso di proportione, 1664. Fabbricazione ed uso del compasso di proporzione.
  • Le ceneri dell'Olimpo ventilate, 1673. Sulla meteorologia.
  • De gli horologi solari (manoscritto). Sulla costruzione delle meridiane.
  • (LA) Mechanicorum libri octo, Lione, Anisson, Posuel et Rigaud, 1684.
  • (LA) De igne, Venezia, Nicolò Pezzana, 1686.
  • Exercitationes matheseos candidatis exhibitaæ, 1698 (manoscritto). Una collezione di lavori algebrici e geometrici.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kaspar Schott, Magia universalis naturae et artis, III, Herbipoli 1658, pp. 211, 223;
  • Acta Eruditorum, IV (1685), pp. 247-52; VI (1687), pp. 408-424; XIII (1694), p. 445;
  • Journal de Trévoux, 1708, pp. 1453-60; 1711, pp. 895-98;
  • Pietro Sforza Pallavicino, Vita di Alessandro VII, I, Milano 1843, pp. 347-50;
  • Jean-Pierre Niceron, Mémoires pour servir à l'histoire des hommes illustres, I, Paris 1729, p. 169; X, 2, ibid. 1730, p. 290;
  • Johan Arckenholtz, Mémoires concernant Christine reine de Suède, I, Amsterdam 1751, pp. 471473, 512;
  • Louis Moréri, Dictionnaire historique, III, Paris 1759, p. 284;
  • Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, VIII, Modena 1780, p. 194;
  • Cristoforo Poggiali, Memorie per la storia letteraria di Piacenza, II, Piacenza 1789, pp. 232 s.;
  • Leopold von Ranke, Die Römischen Päpste, III, Berlin 1836, pp. 463-66;
  • Heinrich Wilhelm Grauert, Christina Königinn Von Schweden Und Ihr Hof, II, Bonn 1842, pp. 34 ss.;
  • Pietro Riccardi, Biblioteca matematica italiana, I, Modena 1870, pp. 269-73;
  • Carlos Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, II, Bruxelles-Paris 1891, coll. 799-803; IX, ibid. 1900, col. 2;
  • Gaudenzio Claretta, La regina Cristina di Svezia in Italia, Torino 1892, pp. 7, 422;
  • Luigi Mensi, Dizionario biografico piacentino, Piacenza 1899, p. 112 ;
  • Ludwig von Pastor, Storia dei papi, XIV, Roma 1932, I, pp. 344-46; 2, pp. 515-18:
  • Lynn Thorndike, A history of magic and experimental science, VII, New York 1958, pp. 601, 642; VIII, ibid., pp. 179, 396 s.;
  • Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, XI, coll., 1264 s.

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Controllo di autoritàVIAF (EN8170744 · ISNI (EN0000 0000 8087 8112 · SBN UFIV073337 · BAV 495/152208 · CERL cnp00390888 · LCCN (ENn85049392 · GND (DE117647993 · BNE (ESXX1764272 (data) · CONOR.SI (SL175138403 · WorldCat Identities (ENlccn-n85049392