Patrimoni dell'umanità della Romania

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I patrimoni dell'umanità della Romania sono i siti dichiarati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità in Romania, la quale è divenuta parte contraente della Convenzione sul patrimonio dell'umanità il 16 maggio 1990[1].

Al 2020 i siti iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità sono nove, mentre sedici sono le candidature per nuove iscrizioni[1]. Il primo sito, il Delta del Danubio, fu iscritto nella lista nel 1991, durante la quindicesima sessione del comitato del patrimonio mondiale. Altri tre siti furono aggiunti nel 1993, altrettanti nel 1999, uno nel 2017 e uno nel 2021. Sette siti sono considerati culturali, secondo i criteri di selezione, e due naturali; uno è parte di un sito transnazionale. Un sito, il paesaggio minerario di Roșia Montană, è stato iscritto nella Lista dei patrimoni dell'umanità in pericolo contestualmente alla sua iscrizione nella lista del patrimonio mondiale, a causa dei progetti di riavviare lo sfruttamento minerario nell'area[2].

Siti del Patrimonio mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Foto Sito Luogo Tipo Anno Descrizione
Delta del Danubio Distretto di Tulcea Naturale
(588; vii, x)
1991 Le acque del Danubio che sfociano nel Mar Nero formano il più grande e meglio conservato delta fluviale d'Europa. Esso ospita oltre trecento specie di uccelli e 45 specie di pesci d'acqua dolce nei suoi numerosi laghi e paludi. Si stima che nell'area del delta del Danubio esistano oltre 1200 varietà di piante[3].
Monastero di Horezu Horezu Culturale
(597; ii)
1993 Il monastero di Horezu è un edificio religioso fondato nel 1690 dal principe Constantin Brâncoveanu nella città di Horezu, in Valacchia, e terminato nel 1709. È considerato uno dei migliori esemplari di stile "Brâncovean", noto per la purezza architetturale e la ricchezza dei dettagli scolpiti, per le composizioni religiose, i ritratti ex voto e i dipinti ornamentali. Il complesso comprende la chiesa, la torre campanaria, la cappella e il refettorio[4].
Villaggi con chiese fortificate in Transilvania Biertan, Câlnic, Dârjiu, Prejmer, Saschiz, Valea Viilor, Viscri Culturale
(596; iv)
1993-1999 I villaggi della Transilvania erano spesso costruiti attorno ad una chiesa fortificata. Il sito comprende un gruppo di sei villaggi risalenti ai sassoni di Transilvania ed uno dei siculi di Transilvania. Essi sono sorti a partire dal tredicesimo secolo quando il re d'Ungheria insediò i coloni tedeschi nella regione, che riuscirono a sopravvivere ed a svilupparsi formando una forte comunità di contadini, artigiani e mercanti. Essendo situata in una zona costantemente sotto la minaccia delle invasioni ottomane e tatare, costruirono fortificazioni di diverse dimensioni. Le più importanti città erano completamente fortificate, e le piccole comunità fortificarono il centro del paese attorno alla chiesa, alla quale vennero aggiunte torri difensive e magazzini per beni alimentari[5].
Chiese della Moldavia Distretto di Suceava Culturale
(598; i, iv)
1993-2010 Queste otto chiese del nord della Moldavia, costruite tra la fine del XV e il tardo XVI secolo, presentano pareti esterne coperte di affreschi, autentici capolavori ispirati all'arte bizantina. Le prime sette chiese iscritte sono: Chiesa della decapitazione di San Giovanni Battista ad Arbore, Chiesa dell'Assunzione di Maria dell'ex monastero di Humor a Gura Humorului, Chiesa dell'Annunciazione del monastero di Moldovița a Vatra Moldoviței, Chiesa della Sacra Croce di Pătrăuți, Chiesa di San Nicola e del Catholicon del monastero di Probota, Chiesa di San Giorgio a Suceava, Chiesa di San Giorgio dell'ex Monastero di Voroneț; nel 2010 è stata aggiunta anche la Chiesa della Resurrezione nel monastero di Sucevița[6].
Centro storico di Sighișoara Sighișoara Culturale
(902; iii, v)
1999 Sighișoara, costruita nel dodicesimo secolo dai coloni sassoni con il nome latino di Castrum Sex è un ottimo esempio di cittadina fortificata medievale posta sul margine orientale delle vie commerciali dell'Europa centrale, testimonianza di storia e cultura dei Sassoni di Transilvania. Nel complesso medievale sito sulla collina, si possono ammirare la Scara Acoperita (scala coperta), che porta sulla collina dominata dalla Biserica din deal (la chiesa sulla collina) e dal cimitero sassone. Ci sono anche la Turnul cu ceas (torre dell'orologio) e la casa natale di Vlad III di Valacchia, dove il padre Vlad II Dracul visse per un breve periodo. Si possono anche ammirare la Piata Cetatii, la Biserica Manastirii (chiesa monastero) e un busto dedicato al famigerato Impalatore[7].
Chiese lignee del Maramureș Distretto di Maramureș Culturale
(904; iv)
1999 Queste otto chiese si trovano nel nord della Transilvania e rappresentano otto tecniche architetturali risalenti a diversi periodi e relativi a diverse zone. Tutte queste chiese sono affiliate alla chiesa ortodossa rumena. Sono costruzioni in legno strutturale strette ed alte, con campanili particolarmente alti e sottili situati sul lato occidentale dell'edificio. Costituiscono una particolare espressione di architettura vernacolare tipica dell'ambiente culturale di questa zona montuosa della Romania[8].
Fortezze dacie dei monti Orăștie Distretto di Alba, Distretto di Hunedoara Culturale
(906; ii, iii, vi)
1999 Costruite nello stile del murus dacicus, le sei fortezze dacie dei monti Orăștie vennero costruite in un periodo che va dal I secolo a.C. al I secolo d.C. come protezione dai conquistatori romani. I loro resti, estesi e ben conservati, presentano l'immagine di una vigorosa e innovativa civiltà dell'età del ferro. Il sito comprende sei fortezze: Sarmizegetusa Regia, Luncani - Piatra Roșie, Costești - Blidaru, Costești - Cetățuie, Căpâlna e Bănița, che insieme formavano il sistema difensivo di Decebalo[9].
Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa Distretto di Brașov, Distretto di Caraș-Severin, Distretto di Gorj, Distretto di Maramureș, Distretto di Suceava, Distretto di Vâlcea
(altri 82 sono in Bandiera dell'Albania Albania, Bandiera dell'Austria Austria, Bandiera del Belgio Belgio, Bandiera della Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina, Bandiera della Bulgaria Bulgaria, Bandiera della Croazia Croazia, Bandiera della Francia Francia, Bandiera della Germania Germania, Bandiera dell'Italia Italia, Bandiera della Macedonia del Nord Macedonia del Nord, Bandiera della Polonia Polonia, Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca, Bandiera della Slovacchia Slovacchia, Bandiera della Slovenia Slovenia, Bandiera della Spagna Spagna, Bandiera della Svizzera Svizzera e Bandiera dell'Ucraina Ucraina)
Naturale
(1133; ix)
2017 Questa proprietà transnazionale comprende 94 componenti in 18 paesi. Dalla fine dell'ultima era glaciale, il faggio europeo si è diffuso da poche aree di rifugio isolate nelle Alpi, Carpazi, Dinaridi, Mediterraneo e Pirenei in un breve periodo di poche migliaia di anni in un processo tuttora in corso. L'espansione di successo in un intero continente è legata all'adattabilità e alla tolleranza dell'albero alle diverse condizioni climatiche, geografiche e fisiche. In Romania la serie comprende dodici foreste, situate in diverse aree protette, lungo tutta la dorsale dei Carpazi e delle Alpi Transilvaniche[10].
Paesaggio minerario di Roșia Montană Roșia Montană Culturale
(1552; ii, iii, iv)
2021 Roșia Montană è una città mineraria situata nei Monti Apuseni nella valle del fiume Roșia (letteralmente Fiume Rosso). Le ricche risorse minerarie della zona sono state certamente sfruttate fin dall'epoca romana, ma probabilmente anche prima[11].

Siti candidati[modifica | modifica wikitesto]

Foto Sito Luogo Tipo Anno Descrizione
Monastero di Neamț Vânători-Neamț Culturale
(544; i, ii, iv)
01/03/1991 Il monastero di Neamț, appartenente alla Chiesa ortodossa rumena, è uno dei più antichi e dei più importanti della regione della Moldavia. La costruzione dei primi edifici avvenne tra il 1370 e il 1375. L'edificio più importante e gioiello dell'architettura del quindicesimo secolo è la chiesa, voluta dal re moldavo Ștefan cel Mare, la cui costruzione venne ultimata nel 1497[12].
Chiese bizantine e post-bizantine di Curtea de Argeș Curtea de Argeș Culturale
(545; i, ii, iv)
01/03/1991 La città possiede numerose chiese medievali per il fatto di essere stata sede di autorità religiose; tra esse ne spiccano due per importanza e valore artistico. La Chiesa principesca di San Nicola, costruita fra il 1340 e il 1376 da Basarab I di Valacchia, è la chiesa ortodossa più antica della Romania; con pianta a croce greca, rappresenta un superbo esempio dell'architettura bizantina. Il Monastero di Curtea de Argeș è il monumento più importante della città, fondato da Basarab V Neagoe tra il 1512 ed il 1517, al posto della vecchia chiesa metropolitana risalente al 1359; somigliante ad una fortezza di pietra, collegata attraverso catacombe ad una torre di guardia su una collina vicina, al centro del complesso sorge la cattedrale metropolitana, con le sue decorazioni scultoree all'esterno e pittoriche, all'interno, completate nel 1526[13].
Complesso monumentale di Târgu Jiu Târgu Jiu Culturale
(548; i, ii)
01/03/1991 Il grande scultore Constantin Brâncuși, nativo di Peștișani, località non lontana da Târgu Jiu, ha lasciato alla città un complesso di sculture che costituiscono le sue opere più importanti presenti nel suo paese: si tratta della Tavolo del silenzio (Masa tăcerii), della Porta del bacio (Poarta sărutului) e della Colonna dell'infinito (Coloana infinitului). Il complesso di queste opere, lungo il "viale degli eroi", costituisce la più importante attrattiva turistica della città[14].
Complesso rupestre di Basarabi Murfatlar Culturale
(549)
01/03/1991 Gruppo di monumenti rupestri situati in un'antica cava di gesso del IX-X secolo, trasformata in insediamento monastico tra il X e il XII secolo, il sito comprende una chiesa principale a tre navate sostenute da colonne, un'altra chiesa con la specifica divisione rituale ortodossa, coperta di una cupola semicilindrica, il santuario con abside semicircolare ricoperta da semicalotta; completano il tutto due paraklession, varie stanze annesse, gallerie e camere funerarie. Numerose le rappresentazioni figurative cristiane e altri motivi simbolici stilizzati incisi: draghi attorcigliati, il labirinto, l'albero della vita, il piccione, il cavaliere, così come vari animali e navi. Si riconoscono iscrizioni in diverse lingue e scritture greche, runiche, glagolitiche, cirilliche - inclusa una glossa rumena del X secolo[15].
Chiesa dei Tre Gerarchi di Iași Iași Culturale
(551; i, iv)
01/03/1991 La chiesa dei Tre Gerarchi è un edificio religioso risalente al 1639; rappresenta il punto di riferimento della città di Iași in Romania. La chiesa fa parte di un monastero ed è dedicata ai santi Basilio il Grande, Giovanni Crisostomo e Gregorio Nazianzeno detto il teologo, tutti celebrati il 30 gennaio. Di stile gotico, è particolarmente interessanti per i fregi esterni, un insieme di bassorilievi d'ispirazione gotico-orientale che ricoprono la facciata come un pizzo. Anticamente la facciata era ricoperta di oro, argento e lapislazzuli, ora andati perduti[16].
"Cule" della Piccola Valacchia Oltenia Culturale
(552; iv, v)
01/03/1991 Il nome rumeno "culă", preso in prestito dal turco Kula, significa torre, designa una casa-torre con tre o anche quattro livelli, usata dalla grande o piccola nobiltà del paese. Di solito le cule si trovano nei punti dominanti per guardare i passaggi. La struttura di questi edifici era su pianta quadrata, con scala interna, feritoie, l'ultimo piano spesso provvisto di volta, spazio aperto su due o tre lati, con archi sorretti da colonne[17].
Chiesa di Densuș Densuș Culturale
(553; i, iv)
01/03/1991 La chiesa di San Nicola a Densuș è la più antica chiesa della Romania nella quale ancora oggi si svolgano funzioni religiose. Costruita sulle rovine di una costruzione del IV secolo, si tratta di un edificio a pianta quadrata, con il campanile che sovrasta il centro del vano principale, che è preceduto da un avancorpo e seguito da un'abside rotonda. La copertura è interamente in lastre di pietra e l'edificio venne costruito con pietre tratte dalle vicine rovine della città romana di Ulpia Traiana Sarmizegetusa. Nell'interno si trovano resti di imponenti affreschi dipinti da un gruppo di maestri locali nel 1443[18].
Nucleo storico della città di Alba Iulia Alba Iulia Culturale
(555; iv, v, vi)
01/03/1991 Alba Iulia si trova sul sito dell'antica città di Apulum, fondata dai Romani nel II secolo e distrutta dai Tartari nel 1241. Nel XVI e XVII secolo è stata sede dei Principi di Transilvania, di una arcidiocesi cattolica e di un Metropolita ortodosso. Tra il 1599 ed il 1601, Alba Iulia fu la capitale dei principati uniti di Valacchia, Transilvania e Moldavia nella persona di Michele il Bravo. Fu sede nel 1918 della redazione della Dichiarazione di Alba Iulia, che portò alla proclamazione dell'unione della Transilvania alla Romania, e dell'incoronazione del Re Ferdinando I di Romania nel 1922[19].
Massiccio del Retezat Distretto di Caraș-Severin, Distretto di Gorj, Distretto di Hunedoara Naturale
(557)
01/03/1991 [20].
Pietrosul Rodnei (cima montuosa) Borșa Naturale
(558)
01/03/1991 [21].
Sânpetru (sito paleontologico) Sântămăria-Orlea Naturale
(559)
01/03/1991 [22].
Foresta secolare di Slătioara Stulpicani Naturale
(560)
01/03/1991 [23].
Centro storico di Sibiu e il suo insieme di piazze Sibiu Culturale
(1929; ii, iii, iv, v)
29/06/2004 Sibiu viene solitamente divisa in due parti, la Città bassa (Orașul de jos) e la Città alta (Orașul de sus). La Città bassa si sviluppò attorno alle fortificazioni più antiche, di cui rimangono soltanto due torri. Le strade sono lunghe e piuttosto larghe, mentre le costruzioni sono solitamente basse e coperte da ripidi tetti. La Città bassa ospita anche la più antica chiesa di Sibiu, costruita nel 1386. La Città alta è organizzata attorno a tre piazze, con una serie di vie che seguono l'andamento della collina. La Piazza Grande (Piața Mare) ha costituito fin dal XVI secolo il centro della vita cittadina. Sulla piazza si affacciano alcune tra le più importanti costruzioni della città. La Piazza Piccola (Piață Mică), collegata alla Piazza Grande da alcuni stretti passaggi, è più piccola ed è caratterizzata dalla curvatura del lato nord-occidentale. Altra piazza del centro storico molto vicina alle precedenti, su Piazza Huet si affacciano due importanti edifici, tra cui la Cattedrale Evangelica Luterana, costruita nel XIV secolo[24].
Gli antichi villaggi di Hollókő e Rimetea e i loro dintorni Rimetea
(Hollókő si trova in Bandiera dell'Ungheria Ungheria)
Culturale
(5683; v)
14/02/2012 Sia Hollókő che Rimetea sono un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale deliberatamente preservato rappresentativo di una cultura che è diventata vulnerabile sotto l'impatto di cambiamenti irreversibili. Questi villaggi, che si sono sviluppati principalmente durante il XVII e il XVIII secolo, sono un esempio vivente di vita rurale prima della rivoluzione agricola del XX secolo. Gli edifici bianchi, le strade ben ordinate, la disposizione degli appezzamenti, i fienili abbastanza simili e altri edifici più piccoli, la presenza di rovine di un castello medievale e molti aspetti della storia dei due insediamenti li collegano con confini invisibili. Tuttavia, al di là delle molte caratteristiche simili si possono osservare una serie di variazioni di alcuni aspetti che evidenziano la grande attitudine dell'architettura vernacolare ad adattarsi alle circostanze e alle esigenze locali[25].
Frontiere dell'Impero romano - Il Limes danubiano Distretto di Caraș-Severin, Distretto di Olt, Distretto di Teleorman, Distretto di Mehedinți, Distretto di Dolj, Distretto di Costanza, Distretto di Tulcea, Distretto di Galați
(altri siti sono in Bandiera della Bulgaria Bulgaria, Bandiera della Croazia Croazia e Bandiera della Serbia Serbia)
Culturale
(6446; ii, iii, iv)
31/01/2020 Parte di una serie di siti che documentano lo sviluppo del Limes romano e delle fortificazioni che si trovavano lungo il suo percorso. I siti in Romania includono resti di fortificazioni e torri di guardia che si estendono tra Pojejena e Tulucești, tra cui il Ponte di Traiano a Drobeta-Turnu Severin e i siti archeologici di Sucidava e Troesmis[26].
Frontiere dell'Impero romano - Dacia Distretto di Bistrița-Năsăud, Distretto di Sălaj, Distretto di Cluj, Distretto di Alba, Distretto di Hunedoara, Distretto di Caraș-Severin, Distretto di Olt, Distretto di Vâlcea, Boița, Distretto di Brașov, Distretto di Covasna, Distretto di Harghita, Distretto di Mureș, Distretto di Teleorman, Distretto di Argeș, Distretto di Prahova, Pietroasele Culturale
(6447; ii, iii, iv)
31/01/2020 Parte di una serie di siti che documentano lo sviluppo del Limes romano e delle fortificazioni che si trovavano lungo il suo percorso. Questo sito documenta le varie opere di difesa della provincia dacica oltre il Danubio e include una grande quantità di resti di fortificazioni e torri di guardia che si estendono tra Transilvania e Valacchia, e che componevano il limes Porolissensis, il limes Alutanus e Transalutanus, la cosiddetta diga del Diavolo e il Brazda lui Novac; tra essi si annoverano i castra e i forti di Apulum, Berzobis, Potaissa, Romula[27].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (ENFR) Romania, su whc.unesco.org. URL consultato il 28 luglio 2021.
  2. ^ (ENFR) Cultural sites in Africa, Arab Region, Asia, Europe, and Latin America inscribed on UNESCO’s World Heritage List, su whc.unesco.org, 27 luglio 2021. URL consultato il 28 luglio 2021.
  3. ^ (ENFR) Danube Delta, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  4. ^ (ENFR) Monastery of Horezu, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  5. ^ (ENFR) Villages with Fortified Churches in Transylvania, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  6. ^ (ENFR) Churches of Moldavia, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  7. ^ (ENFR) Historic Centre of Sighişoara, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  8. ^ (ENFR) Wooden Churches of Maramureş, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  9. ^ (ENFR) Dacian Fortresses of the Orastie Mountains, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  10. ^ (ENFR) Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe, su whc.unesco.org. URL consultato il 16 agosto 2021.
  11. ^ (ENFR) Roșia Montană Mining Landscape, su whc.unesco.org. URL consultato il 28 luglio 2021.
  12. ^ (ENFR) Le Monastère de Neamt, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  13. ^ (ENFR) Eglises byzantines et post-byzantines de Curtea de Arges, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  14. ^ (ENFR) L'ensemble monumental de Tirgu Jiu, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  15. ^ (ENFR) L'ensemble rupestre de Basarabi, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  16. ^ (ENFR) L'église des Trois Hiérarques de Iassy, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  17. ^ (ENFR) Les « coules » de Petite Valachie, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  18. ^ (ENFR) L'église de Densus, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  19. ^ (ENFR) Le noyau historique de la ville d'Alba Julia, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  20. ^ (ENFR) Massif du Retezat, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  21. ^ (ENFR) Pietrosul Rodnei (sommet de montagne), su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  22. ^ (ENFR) Sinpetru (site paléontologique), su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  23. ^ (ENFR) Codrul secular Slatiora (forêt séculaire), su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  24. ^ (ENFR) The Historic Centre of Sibiu and its Ensemble of Squares, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  25. ^ (ENFR) The old villages of Hollókő and Rimetea and their surroundings, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  26. ^ (ENFR) Frontiers of the Roman Empire – The Danube Limes (Romania), su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.
  27. ^ (ENFR) Frontiers of the Roman Empire - Dacia, su whc.unesco.org. URL consultato il 10 agosto 2020.

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