Comunità europea del carbone e dell'acciaio

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CECA
(IT) Comunità europea del carbone e dell'acciaio
(DE) Europäische Gemeinschaft für Kohle und Stahl
(FR) Communauté europenne du charbon et de l'acier
(NL) Europese Gemeenschap voor Kolen en Staal
Bandiera della CECA
AbbreviazioneCECA
TipoOrganizzazione intergovernativa
Affiliazione internazionaleComunità europee
Fondazione18 aprile 1951 (in vigore dal 23 luglio 1952)
FondatoreJean Monnet, Robert Schuman
Scioglimento23 luglio 2002
Scopogestione delle risorse carbo-siderurgiche
Sede centraleBandiera del Lussemburgo Lussemburgo
Altre sediStrasburgo (assemblea)
Area di azioneBelgio, Francia, Germania Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi
Presidente dell'Alta AutoritàJean Monnet, René Mayer, Paul Finet, Piero Malvestiti, Rinaldo Del Bo
Lingue ufficialiitaliano, tedesco, francese, olandese

La Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA) fu creata col Trattato di Parigi del 18 aprile 1951 su iniziativa dei politici francesi Jean Monnet e Robert Schuman (il cosiddetto Piano Schuman o dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950), del cancelliere tedesco Konrad Adenauer e del Presidente del Consiglio italiano Alcide De Gasperi con lo scopo di mettere in comune le produzioni di queste due materie prime in un'Europa di sei paesi: Belgio, Francia, Germania Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Era concepita come passo iniziale di un processo federale europeo.

La CECA fu l'istituzione che precorse la strada del Trattato di Roma, con il quale venne costituita la Comunità economica europea, divenuta Unione europea nel 1992.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I Paesi membri della Comunità europea del carbone e dell'acciaio.

La proposta della sua creazione, ideata da Jean Monnet e annunciata da Schuman, allora Ministro degli Esteri francese, fu rapidamente accettata da tutti i paesi che ratificarono il trattato in meno di un anno. Entrò in vigore il 23 luglio 1952.

La scelta del settore carbo-siderurgico era giustificata da molti fattori: innanzitutto la posizione dei principali giacimenti delle risorse, situati in una zona di confine piuttosto ampia tra Francia e Germania (bacino della Ruhr, Alsazia e Lorena), zona tra l'altro oggetto di numerosi e sanguinosi conflitti in passato e di lunga contesa. Inoltre l'oggetto dell'accordo era una risorsa fondamentale per la produzione di armamenti e materiale bellico, che impediva un riarmo segreto quindi a entrambe le nazioni coinvolte.

Oltre a Francia e Germania, erano interessati pure gli Stati del Benelux, anch'essi produttori di carbone ed acciaio, oltre che stati confinanti delle due nazioni principali e ovviamente interessati dalla risoluzione di conflitti franco-tedeschi.

L'interesse dell'Italia, invece, era meno ovvio. La nazione non primeggiava nella produzione di quelle materie ed è assai distante dalla zona interessata dall'Accordo, confinando soltanto con uno degli Stati membri (la Francia) ma in una regione completamente differente. Gli uomini politici del tempo, tuttavia, e fra essi Alcide De Gasperi, ritenevano la futura CECA un ottimo sbocco per rinvigorire la disastrata economia italiana e reinserire il Paese nelle situazioni politiche ed economiche internazionali, distaccandosi totalmente da altri stati, fra tutti il Regno Unito, che rifiutavano in toto il progetto non ritenendolo conforme agli interessi e alle aspettative nazionali.

Il trattato instaurò un mercato comune del carbone e dell'acciaio, abolendo le barriere doganali e le restrizioni quantitative che frenavano la libera circolazione di queste merci; soppresse nello stesso modo furono tutte le misure discriminatorie, aiuti o sovvenzioni che erano accordati dai vari stati alla propria produzione nazionale. Il principio di libera concorrenza permetteva il mantenimento dei prezzi più bassi possibili, pur garantendo agli stati il controllo sugli approvvigionamenti. Il mercato venne aperto il 18 febbraio 1953 per il carbone ed il 1º maggio dello stesso anno per l'acciaio. Tali scopi venivano perseguiti mediante il rinvio della politica specifica di ciascuno stato alla comunità nascente, con una parziale abdicazione della propria sovranità in questo limitato settore. Da tale specificità nasce la struttura della comunità come organismo sovranazionale, ovvero posto al di sopra dei singoli stati. Ciò diversificò la struttura della nuova comunità e di quelle che nasceranno di lì a poco nel 1957 (EURATOM e CEE): non precisamente comunità internazionali, ma comunità dotate di poteri propri e propria assemblea munita di poteri consultivi e di controllo politico, pur se nel settore particolare di ciascuna.

Dietro l'aspetto puramente economico si nascondeva quindi la volontà di riunire i vecchi nemici ancora sconvolti dagli orrori della seconda guerra mondiale, controllando la produzione del carbone e dell'acciaio che erano le materie prime dell'industria bellica.

In tale occasione inoltre, tra gli stati membri, vennero firmati anche una serie di protocolli collaterali sui privilegi e le immunità della Comunità che si stava creando, sullo statuto della Corte di Giustizia e del Consiglio d'Europa, che gettarono le basi di quella che sarebbe divenuta l'attuale Unione europea.

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

La CECA era formata da quattro istituzioni:

  • Alta autorità
  • Consiglio speciale dei ministri
  • Assemblea comune
  • Corte di giustizia

Dal 1º luglio 1967 - con l'entrata in vigore del Trattato di fusione - le istituzioni della CECA vennero riunite con quelle della Comunità Economica Europea e della Comunità Europea dell'Energia Atomica e vennero così istituiti la Commissione delle Comunità europee, il Consiglio delle Comunità europee, il Parlamento europeo e la Corte di giustizia delle Comunità europee.

L'Alta autorità era l'organo centrale composto da 9 membri, di cui un presidente e 8 membri ordinari (due per Italia, Repubblica Federale Tedesca e Francia, uno per gli altri stati membri). {{chiarire}} I membri erano nominati e scelti per la loro competenza professionale dagli stessi Stati e avevano facoltà e dovere di agire in piena indipendenza; un terzo dei membri veniva rinnovato ogni due anni. Il presidente veniva eletto dai membri dell'Alta autorità; il primo presidente fu Jean Monnet. L'organo aveva vari poteri deliberativi, potendo emanare non solo pareri, ma anche decisioni e raccomandazioni, che avevano effetti vincolanti, in toto le prime, di scopo le seconde.

Sede dell'Alta autorità della CECA a Città del Lussemburgo

Il Consiglio speciale dei ministri era composto da un rappresentante del Governo di ogni Stato e aveva una funzione consultiva rispetto all'Alta autorità. Nel caso in cui l'Alta autorità doveva deliberare su parere conforme del Consiglio, il parere di quest'ultimo era però vincolante.

L'Assemblea comune aveva funzioni consultive e riuniva rappresentanti parlamentari degli stati membri.

La Corte di giustizia esercitava controlli di legittimità sugli atti emanati dall'Autorità o sui comportamenti delle varie istituzioni.

Oltre alle quattro istituzioni menzionate, vi era un Comitato consultivo, che rappresentava la società civile. Fu la prima sede internazionale di rappresentanza della società civile. Il Comitato non venne toccato dalla fusione delle istituzioni delle Comunità europee del 1967 e rimase un organo autonomo fino alla scadenza del Trattato di Parigi nel 2002.

La sede delle istituzioni della CECA fu piuttosto dibattuta tra gli stati membri: come compromesso le istituzioni furono collocate a Lussemburgo, tranne l'Assemblea che venne collocata a Strasburgo[1].

Lista dei Presidenti della CECA[modifica | modifica wikitesto]

Legenda:
  •      Sinistra/Socialisti

  •      Destra/Conservatori

  •      Liberali

N. Presidente Partito europeo Mandato Nazionalità Collegio
1 Jean Monnet 10 agosto 1952 - 3 giugno 1955 Bandiera della Francia Francia Autorità Monnet
2 René Mayer 3 giugno 1955 - 13 gennaio 1958 Bandiera della Francia Francia Autorità Mayer
3 Paul Finet 13 gennaio 1958 - 15 settembre 1959 Bandiera del Belgio Belgio Autorità Finet
4 Piero Malvestiti Democratici cristiani 15 settembre 1959 - 22 ottobre 1963 Bandiera dell'Italia Italia Autorità Malvestiti
5 Dino Del Bo Democratici cristiani 22 ottobre 1963 - 8 marzo 1967 Bandiera dell'Italia Italia Autorità Del Bo
6 Albert Coppé (ad interim) Democratici cristiani 8 marzo 1967 - 6 luglio 1967 Bandiera del Belgio Belgio

A seguito del Trattato sulla fusione degli esecutivi entrato in vigore il 1º luglio 1967 le Istituzioni di CEE, CECA ed EURATOM sono state incorporate nelle Istituzioni della Comunità Economica Europea; l'Alta autorità della CECA venne fusa con la Commissione della CEE e posta sotto la guida del presidente della Commissione delle Comunità europee.

Evoluzione dell'Unione europea[modifica | modifica wikitesto]

Firma:
In vigore:
Trattati:
1947
1947
Trattato di Dunkerque
1948
1948
Trattato di Bruxelles
1951
1952
Trattato di Parigi
1954
1955
Trattato di Bruxelles modificato
1957
1958
Trattati di Roma
1965
1967
Trattato di fusione
1975
N/A
Conclusione Consiglio europeo
1985
1985
Accordo di Schengen
1986
1987
Atto unico europeo
1992
1993
Trattato di Maastricht
1997
1999
Trattato di Amsterdam
2001
2003
Trattato di Nizza
2007
2009
Trattato di Lisbona
                    Unione europea (UE)
Tre pilastri dell'Unione europea:  
Comunità europee:
(con istituzioni comuni)
 
Comunità europea dell'energia atomica (EURATOM)
Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA) Trattato scaduto il 23 luglio 2002 Unione europea (UE)
    Comunità economica europea (CEE)
        Spazio Schengen   Comunità europea (CE)
    TREVI Giustizia e affari interni (GAI)  
  Cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale (CGPP)
            Cooperazione politica europea (CPE) Politica estera e di sicurezza comune (PESC)
Alleanza franco-britannica Unione occidentale Unione europea occidentale (UEO)

(Attività sociali e culturali trasferite al Consiglio d'Europa nel 1960)

   
Sciolta il 1º luglio 2011  
                         

Riferimenti normativi[modifica | modifica wikitesto]

  • Protocollo (n. 37) del Trattato dell'Unione europea relativo alle conseguenze finanziarie della scadenza del Trattato CECA e al Fondo di ricerca carbone e acciaio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FREN) The seats of the institutions of the European Union (PDF), su cvce.eu, CVCE. URL consultato il 9 febbraio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Isoni, Assonanze planistiche e obiettivi produttivistici dell'A.A. CECA, in "Rivista di Studi Politici Internazionali", vol. 77, n. 1, gennaio-marzo 2010, pp. 57–76.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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