Wikipedia:Oracolo/Archivio/agosto 2018

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What am I missing out on, if I don't learn Italian?

Hello everyone [sorry if this is the wrong page...] I'm stuck with three languages, and for the sake of keeping pace with the other languages that I know [or learn], I have to make a choice. So I decided to consult the Italian speakers themselves. Between French, Russian and Italian, I would prefer the last, mostly because of the pronunciation (French is a killer, and Russian is very unpredictable).The only problem I have now is the motivation. Usually, most websites say "if you would like to go on holiday in Italy...". Surely, there must be more to Italian than just asking for a gelato? The tourists came, they saw, they left, without even reading the newspapers, the academic journals, etc. But one of our older professors [he was a Dutchman], especially in law, actually consulted Italian books on explaining the Roman Law. Yes, it may be true that some Italians see a declining status in Italian [even writing the article in English], but there are also books, such as Problemi e prospettive della pianificazione linguistica in Sardegna, which is quite useful for a linguist or just someone interested in languages. Why am I reluctant, then? Knowing some English, Afrikaans and having the reading ability of Dutch and German [I am certainly not disappointed by German, though it is a pity Dutch books are not that readily available], I also know that Latin has many freebies to offer (most of the works are in the public domain). But with French, Russian and Italian... hic sunt dracones. In the past, I've tried to learn Danish [which I assumed would be easier than German, big mistake...], but even with some Danish grammar, I wasn't a very satisfied customer. Today, I actually have no use for Danish [for one, Italian and German books are almost half the price! Russian e-books are also extremely cheaper than Danish.] Perhaps my interests and hobbies may help you in formulating an answer. Perhaps there are accessible scientific journals available online I just haven't seen yet: Zoology [especially dogs, (Italian, European) Wolves, the Big Cats, herpetology], linguistics (especially now that I've started learning Latin), Roman history, Medieval history, European mythology, legends, science fiction [I've never seen Italian ones before], satires and some concept-technology such as hydrogen cars... etc. etc. Suidpunt (msg) 11:45, 31 lug 2018 (CEST)

Let's talk about the motivation. Whath do you mean with "French is a Killer"? Suidpunt--Pierpao.lo (listening) 12:34, 31 lug 2018 (CEST)
I don't mean that Italian is simpler. There is enough grammar which is new. It is just that Italian (usually) stick to the rules regarding the phonetics. If I see Cagliari, I see a word pronounced with a K because "c" is written before the 'a'; g + l "merges together" to form an l, "ia" is pronounced "yah", which brings us "Kalyahri". Ciabatta would be pronounced "ch" [tj], because an "i" is involved. Most consonants starting before a, o and u - are pronounced hard. Take for instance, "gamba". If it is e.g. "g" before e and i, it is soft, such as "gelo". If, however, you have "gh" before e and i, it hardens the "gh", e.g. "righe". When the "ghi-" is followed by a vowel, it is pronounced like a very light "ghy-", such as "ghiotto". These are just some of the (many) sounds discussed in Collin's Cortina book dating from 1962 (written by Michael Cogna). I want a language that you can listen to as well, such as radio, podcasts and video clips. Of all the books I've collected on French, I'm still lost at sea. If a Frenchman of -woman starts speaking it's impossible to blot as single word down. With Italian, it's different. Suidpunt (msg) 13:26, 31 lug 2018 (CEST)
Italian is a wonderful language, you should DEFINITELY learn it! But remember that in Italy we also say... that you shouldn't ask the bartender if his wine is good :) :) :) . Anyway, GLI in Cagliari does not sound exactly like LI; someone says that is more like LLI in the English "million". See listen to File:It-figlio.ogg ("son"). If you're looking for Italian science-fiction, I'll point you to it:Storia della fantascienza italiana and it:Cinema italiano di fantascienza. And for questions&answers about the Italian language, check out italian.stackexchange.com. Goodbye and good luck! --146.122.203.34 (msg) 14:08, 31 lug 2018 (CEST)

Come chiaramente scritto in testa alla pagina, questa serve per informazioni che non riesci a localizzare sull'enciclopedia. Evita di usarla come un blog, grazie. --Gac 14:02, 31 lug 2018 (CEST)

Le motivazioni per cui imparare una nuova lingua non sono forse "informazioni che non riesci a localizzare sull'enciclopedia" o "contenuti che normalmente potresti trovare su un'enciclopedia""? Forse non sulla Treccani, ma sulla Treccani non trovi nemmeno Gatchaman, i Cradle of Filth e i cavi scart-usb (giusto per citare alcuni post sopra), quindi magari su Wikipedia sì :) ! Inoltre Suidpunt è un admin della Wikipedia in lingua Afrikaans, è assurdo tacciarlo di vandalismo solo perché ha postato una domanda parzialmente OT sul nostro Oracolo. Se dovessimo cancellare ogni domanda OT dall'Oracolo, cancelleremmo mezzo Oracolo. Poi, alcune delle cose che ha chiesto sono collegate a materiale reperibile sull'enciclopedia quindi l'ho "puntato" alle relative voci, come è d'uso all'Oracolo per ogni altra domanda. (E' pieno di domande di matematica, a cui si risponde con dovizia di equazioni, non vedo perché linguistica, fonetica, etc dovrebbero essere da meno). --146.122.203.34 (msg) 10:47, 1 ago 2018 (CEST)
Condivido il pensiero dell'IP qui sopra che la domanda posta non sia così OT per l'Oracolo. Sicuramente comunque non di più delle domande di fisica e matematica che appaiono regolarmente e che hanno tutta l'aria di compiti scolastici.
To come to Suidpunt's question of why you should learn Italian... well to be honest I don't think you need to know Italian to come on holiday in Italy. Maybe many places are not that tourists-friendly (many signposts are only in Italian for example), but a good travel guide and some internet researches may be sufficient. And if you need to ask information it may be difficult to find someone able to speak English well, but easy to find someone willing to help with just a basic level of English and some gestures. Also I don't think Italian is so used in academic journals, especially compared to English. So why choose Italian instead of French or other languages? Well, if you like music, theater and operas it would surely be a good choice. Same if you like Renaissance era art and architecture : you will find a lot of pubblications about them in Italian. And if you are interested in linguistic and are learining Latin too, it will surely be interesting to see how it evolved into Italian. --Postcrosser (msg) 11:22, 1 ago 2018 (CEST)

Nome latino dello Strathclyde

Qual è il nome latino dello Strathclyde? Trattandosi d'un regno storico, dovrebbe averlo. Ho provato a fare qualche ricerca ma non trovo assolutamente nulla. Forse sono io che non so dove cercare, non essendo un esperto dell'argomento.

A latere, potrebbe servirmi anche, se ci fosse, un eventuale vecchio esonimo italiano.

Grazie a chiunque saprà aiutarmi.

--Giulio Mainardi (msg) 12:53, 1 ago 2018 (CEST)

Dovrebbe essere una cosa del tipo Straecledweala, vedi qui. --Syrio posso aiutare? 14:11, 1 ago 2018 (CEST)
Di tutto l'elenco, hai pescato l'unico "Old English" anziché "Latin". ;-) -- Rojelio (dimmi tutto) 14:19, 1 ago 2018 (CEST)
Ah, lol, scusa, ho dato per scontato che fosse una latinizzazione. --Syrio posso aiutare? 17:12, 1 ago 2018 (CEST)
Grazie comunque a entrambi. --Giulio Mainardi (msg) 18:52, 3 ago 2018 (CEST)

Spingere VS tirare

Questo dubbio mi è effettivamente venuto parlando di automobili della trazione anteriore e posteriore, che quella anteriore è come se tirasse la macchina e sforza di meno di una posteriore, che è un po' come se la spingesse. È noto a tutti che a tirare un oggetto, strusciante o ruotante che sia, si fa meno fatica che spingerlo, ma perché? Alla fine bisogna applicare una forza che vinca l'attrito radente, o volvente per i corpi con ruote, e in teoria non dovrebbe cambiare nulla se questa forza si applica dal davanti o dal didietro, no???

--79.54.141.166 (msg) 16:59, 1 ago 2018 (CEST)

Quello che frega è l'allineamento (o la mancanza di allineamento, per essere più precisi) tra il punto di applicazione della forza (non importa se traente o spingente, in questo momento: farà differenza dopo) e quello dell'attrito (piccolo inciso: anche l'attrito è, ovviamente, una forza... ma per brevità continuerò a chiamare "la forza" quella di chi tira/spinge).
Se stiamo parlando di una persona che sposta un mobile o un carrello, tipicamente la forza è esercitata in alto (dalle parti dell'altezza del baricentro) e l'attrito sta per terra.
Questo produce una coppia di forze che vorrebbe far ruotare tutto l'oggetto in avanti e che è bilanciato da un "appesantimento" del lato anteriore, che quindi fa ancora più resistenza (al punto che si rischia che l'oggetto si "impunti" e si ribalti in avanti).
Il modo più immediato per risolvere questo problema è ridurre la coppia delle forze, e ci sono un paio di possibilità:
  • Abbassare il punto di applicazione della forza (spingere/tirare vicino al terreno): se stiamo parlando di una persona, può risultare un tantinello scomodo. :-)
  • Modificare la direzione della forza per esercitare un contro-momento che tenda a sollevare il muso per "alleggerirlo" e evitare l'impuntamento.
È su questo secondo punto che inizia a fare una grossa differenza se spingi o se tiri. Da dietro, per alleggerire il muso dovresti schiacciare verso il basso (è quello che si fa sul maniglione di un passeggino per superare un gradino o un'asperità del terreno più fastidiosa del normale: spingi in basso per sollevare le ruote davanti), ma quasi sempre questo risolve ben poco: ottieni solo di schiacciare ancora più per terra anche il lato posteriore (o le ruote posteriori; nel passeggino funziona perché il maniglione è collocato, apposta, molto più indietro delle ruote posteriori) e, complessivamente, di aumentare l'attrito e fare più fatica.
Da davanti, invece, è possibile tirare leggermente verso l'alto ottenendo il doppio vantaggio di ridurre la pressione sul bordo anteriore e di ridurre il peso a terra complessivo dell'oggetto (te ne fai carico tu scaricandolo sui piedi, che quindi premono a terra con maggior forza, fanno più attrito, e quindi puoi tirare con più forza senza slittare... una catena di vantaggi), con il risultato netto che scorre più agevolmente e i tuoi sforzi sono premiati dal progresso anziché dalla frustrazione. XD
Occhio però che per un'auto la faccenda è parecchio diversa: la forza è anch'essa esercitata dalle ruote, perfettamente in linea con l'attrito della strada, e tutto il discorso riguardo l'anteriore che si impunta non c'entra più nulla (vale anzi l'opposto: in accelerazione il muso si alleggerisce, indipendentemente dalla trazione). Temo quindi che in realtà tu possa essere partito da un errore: credo tu abbia frainteso un'affermazione di tutt'altro genere circa le differenze tra trazione anteriore/posteriore, l'abbia interpretata erroneamente come maggiore o minore "sforzo" del motore (da quel punto di vista le due trazioni mi risulta che siano essenzialmente identiche) e abbia quindi cercato di applicare quell'intuizione a un contesto (quello di una persona che tira/spinge un oggetto) in cui invece funziona davvero. -- Rojelio (dimmi tutto) 20:11, 1 ago 2018 (CEST)
Le differenze tra trazione anteriore e posteriore sono altre tra le altre la distribuzione dei pesi, sulla trazione posteriore il peso è distribuito in modo più omogeneo, il fatto che parte della potenza è persa nella trasmissione posteriore a causa del peso e degli attriti della trasmissione, poi che nella trazione posteriore è fondamentale che le ruote non debbano slittare in curva altrimenti potrebbe non andare più nel senso di marcia ma di lato con conseguenze drammatiche, prova a spingere un carrello con le ruote posteriori non ruotanti al contrario e vedi cosa succede se le ruote posteriori non vanno dritte, quindi che nella trazione posteriore slittino le ruote e molto più pericoloso ma meno frequente che nell'anteriore e infatti prima tutte le macchine sportive avevano la trazione posteriore. Infine controllare una trazione posteriore in caso di difficoltà era veramente difficile. Adesso i sistemi elettronici annullano i difetti di entrambi i sistemi e che una macchina sia migliore dell'altra dipende dal progetto. Poi tutte le top car adesso sono a trazione integrale nel senso che la centralina stabilisce continuamente quanta potenza e/o frenata applicare su ogni ruota--Pierpao.lo (listening) 11:19, 2 ago 2018 (CEST)
Per quanto ne so, la trazione posteriore è stata a lungo la scelta di elezione perché meccanicamente più semplice di quella anteriore (al posteriore "basta" un differenziale, all'anteriore si devono aggiungere anche i giunti cardanici).
Circa la tenuta di strada, se non erro l'anteriore è privilegiata perché sono le stesse ruote che esercitano la trazione a dare la direzione. Ma nessuna ruota deve "slittare", questo è scontato. --5.94.239.159 (msg) 19:51, 2 ago 2018 (CEST)
Si l'anteriore è assolutamente privilegiata oggi ma quando non c'erano le gomme con le sezioni, i materiali e le progettazioni attuali la trazione anteriore si poteva usare solo con con motori che fossero al di sotto di certe potenze perchè in accelerazione, alzandosi l'avantreno, le grosse potenze avrebbero fatto slittare le ruote anteriori e fatto perdere direzionalità alla macchina. Al contrario in accelerazione se la trazione è posteriore il peso trasferito sul posteriore in accelerazione aumenta il grip, quindi la trazione e da una maggiore accelelerazione, tutte ragioni per cui al giorno d'oggi le F1 sono a trazione posteriore. Un alto motivo era banalmente di lasciare alle gomme d'avanti il solo compito di dare la direzione senza interferenze. Addirittura quando le strade erano principalmente sterrate con attrito bassissimo i primi modelli di auto non avevano i freni sull'anteriore perchè usarli in curva significa automaticamente bloccare le ruote e raddrizzare la curva.--Pierpao.lo (listening) 10:13, 3 ago 2018 (CEST)

Lista 858 nomi

Circa 35 giorni fa ho ricevuto da Wikipedia la richiesta di controllare una lista di 858 nomi. Se fosse ancora possibile ora lo farei


--91.253.210.6 (msg) 09:07, 3 ago 2018 (CEST)

Domanda già posta allo sportello informazioni. Ti ho risposto di là.--Flazaza (msg) 09:16, 3 ago 2018 (CEST)

Piccolo controsenso

All’inizio di Ramón Campayo vedo scritto: “Ramón Campayo Martínez (Ayna, provincia di Albacete, 22 settembre 1965) è uno scrittore, ipnoterapeuta e mnemotista autodidatta spagnolo. Autore di diversi testi sull'argomento tradotti in italiano, spagnolo e inglese.” Libri tradotti in spagnolo di uno scritttore spagnolo? Non capisco. In che lingua li ha scritti questi libri? --87.24.15.85 (msg) 11:12, 3 ago 2018 (CEST)

✔ Fatto, era una semplice mancanza.--Gybo 95 (msg) 11:27, 3 ago 2018 (CEST)

Domanda conseguente

conseguente alla risposta datami da 5.90.34.90, che ringrazio, in Wikipedia:Oracolo#Fionde: La costante elastica K è tanto più grande quanto l'elastico è più rigido, e viceversa se l'elastico è più elastico la costante K è più piccola giusto? Similmente al modulo di Young --95.244.12.252 (msg) 09:09, 4 ago 2018 (CEST)

È precisamente la stessa cosa: gli ingegneri la chiamano “modulo di Young” e i fisici matematici “costante elastica”. --5.90.33.114 (msg) 10:26, 4 ago 2018 (CEST)

Da una parte la voce asserisce che sia indipendente dal'895 e abbia un sovrano reggente (con tanto di template e bandiera), dall'altra che invece appartiene ad Antigua e Barbuda. Come stanno le cose? E' una nazione riconosciuta dall'ONU o altri organismi simili o è un altro principato di Seborga (come sembrerebbe dalle numerose e creative onoreficienze che attribuisce)? --StefBiondo 13:09, 4 ago 2018 (CEST)

Anche a leggere la versione in inglese della voce, è una micronazione priva di qualunque riconoscimento internazionale ("Redonda also is a micronation which may, arguably and briefly, have existed as an independent kingdom during the 19th century, according to an account told by the fantasy writer M.P. Shiel. The title to the supposed kingdom is still contested to this day in a half-serious fashion."). --Franz van Lanzee (msg) 13:29, 4 ago 2018 (CEST)
In tal caso alcune le informazioni contenute nel testo e soprattutto nel template apparirebbero essere se non errate quantomeno fuorvianti. Non sarebbe opportuno correggerle? --StefBiondo 13:34, 4 ago 2018 (CEST)
La voce va certamente migliorata per mettere meglio in risalto il carattere di micronazione; il template però viene usato anche per altre micronazioni, come Principato di Sealand o Isola delle Rose. --Franz van Lanzee (msg) 13:43, 4 ago 2018 (CEST)

Metodo per asciugare il bucato più in fretta

Mi è stato detto che in inverno, quando fuori fa freddo, se il bucato steso viene prima lasciato fuori al freddo per un po' e poi riportato dentro in casa, si asciuga più in fretta che non stenderlo e lasciarlo asciugare solo dentro in casa: è vero oppure un credo popolare senza fondamenti scientifici? --80.180.56.245 (msg) 12:55, 4 ago 2018 (CEST)

Non l'avevo mai sentita, ma se la mia intuizione è corretta si tratta della somma di due aspetti:
  • Anche se fa freddo (beh, probabilmente solo fino a un certo punto), quando i panni sono molto bagnati (e tipicamente tiepidi, appena usciti dalla lavatrice) riescono comunque a perdere una prima parte di umidità.
  • In inverno anche in casa la temperatura non sarà verosimilmente altissima, e il ricambio d'aria è limitato: l'aria della stanza in cui vengono messi i panni ad asciugare si satura di umidità piuttosto velocemente, l'evaporazione rallenta e ci mettono un'eternità.
La prima parte di asciugatura all'esterno, anche se solo parziale, è comunque tutta umidità in meno che si carica nell'aria della stanza quando poi porti i panni dentro per finire (il fatto che siano "freddi" dubito fortemente che abbia la benché minima rilevanza). Ripeto, comunque: è una mia personale ricostruzione, che ovviamente mi suona plausibile (o eviterei di scriverla e basta), ma potrei benissimo star prendendo un granchio colossale. -- Rojelio (dimmi tutto) 00:00, 5 ago 2018 (CEST)
Aggiungo anche che se è freddo perchè fuori c'è un po' di vento anche lui anche se è un vento freddo la sua parte la fa--Pierpao.lo (listening) 00:47, 5 ago 2018 (CEST)
Va anche detto però che stendere all'aperto quando fa davvero freddo, ossia temperature sotto zero o prossime allo zero ma con molto vento, è una pessima idea perchè i vestiti bagnati rischiano di congelare e di rovinarsi. --Postcrosser (msg) 01:28, 5 ago 2018 (CEST)

Abbonamento YouTube Premium si o no?

Ho attivato tramite iTunes l’’abbonamento di prova a YouTube Premium e mi scade il 18 settembre. Secondo voi per 16 euro al mese vale la pena di rinnovare o si può benissimo farne a meno? --62.18.14.185 (msg) 18:41, 5 ago 2018 (CEST)

non è certo una domanda da oracolo; giusto perchè ho le mani sulla tastiera ti faccio presente che se è la qualità della musica che ti interessa con 15 euro si ha Spotify per tutta la famiglia, se invece sono i video che ti interessano, i video ufficiali principali sono già praticamente tutti su youtube. Quindi valutare se per esempio i concerti o i servizi premium valgono quasi 200 euro l'anno. --Pierpao.lo (listening) 18:53, 5 ago 2018 (CEST)

Molestia, stalking, bullismo o cos’altro?

Essere seguiti per diverse decine di metri e diversi minuti, di quale reato (se così si può chiamare) si tratta? Se si segnala questa situazione alla Polizia Locale, verrà eseguito l’intervento? --5.169.209.236 (msg) 12:24, 6 ago 2018 (CEST)

Una volta sola non credo contempli un ipotesi di reato, comunque l'art. è il 612-bis c.p. atti persecutori. I vigli urbani possono stendere un verbale di d denuncia e girarlo alla P.G. oppure oppure molto più probabilmente rispondere che non sono compententi e di rivolgersi alla polizia o ai carabinieri--Pierpao.lo (listening) 12:50, 6 ago 2018 (CEST)
Premessa: Wikipedia:Disclaimer legale.
Se il pedinamento è stato interamente eseguito senza che la vittima se ne sia accorta, o se quando la vittima se ne accorge il pedinamento cessa immediatamente, allora non c'è reato. Se al contrario la vittima si accorge di essere pedinata e ciò fa sorgere in lei un grave turbamento, ansia o paura, si configura il reato di molestie (art. 660 codice penale: "Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a euro 516"). Se gli episodi di pedinamento sono più di uno e la paura generata è tale che la vittima teme concretamente per la propria incolumità o è costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, allora si può configurare il reato di "stalking" (atti persecutori, art. 612 bis codice penale). Fonte.
La polizia municipale e la polizia provinciale hanno autorità di polizia giudiziaria nei territori loro affidati, quindi in teoria dovrebbero essere in grado di raccogliere la denuncia della vittima; per andare sul sicuro, meglio rivolgersi a polizia di stato o carabinieri. --Franz van Lanzee (msg) 18:39, 6 ago 2018 (CEST)

L'esistenza di Qui, Quo e Qua sarebbe scientificamente possibile

Forse dal titolo sembra una domanda idiota, in realtà è di biologia. Qui Quo e Qua sono gemelli omozigoti, forse nelle storie Disney non è mai stato usato questo termine ma è palese che sia così. Ma negli uccelli, ed estenderei la domanda a tutti gli animali ovipari, sono possibili i casi di gemelli omozigoti? Due uova di gallina/serpente/ornitorinco/mosca possono essere in realtà la stessa cellula che si è accidentalmente divisa in due, come accade con le morule nei parti gemellari di noi vivipari?


--87.9.4.60 (msg) 17:10, 6 ago 2018 (CEST)

E' possibile e anzi per le galline non è un evento così insolito deporre uova con due tuorli, che nel caso fossero stati fecondati avrebbero potuto generare pulcini gemelli. Prova a cercare su google immagini uova con due tuorli, troverai diversi esempi. --Postcrosser (msg) 17:50, 6 ago 2018 (CEST)
Occhio però che la semplice condivisione del medesimo guscio, in generale, non implica che fossero omozigoti: il caso più frequente è di due uova distinte (ed eventualmente fecondate indipendentemente) che per combinazione finiscono per essere circondate da un unico guscio. Più raro, ma comunque possibile, è il caso di tuorli distinti che condividono anche la medesima membrana vitellina, indicazione del fatto che la separazione è avvenuta in momento successivo alla formazione della singola morula/blastula iniziale (fonte). -- Rojelio (dimmi tutto) 18:26, 6 ago 2018 (CEST)

Spot peluche anni 80 gatto che faceva le fusa

Ho visto la pubblicità di un gatto di peluche "ultramoderno" e una strana associazione di idee mi ha riportato alla mente una pubblicità "anni 80 e dintorni". C'era un gatto di peluche che forse non sarà stato ipertecnologico come quelli di oggi, però faceva le fusa, e la pubblicità lo sottolineava particolarmente. Un'altra caratteristica dello spot, se ben ricordo, è che il giocatto piaceva a tutta la famiglia, non solo ai bambini. Ricordo anche che qualcosa nello spot mi "inquietava", ma non saprei dire cosa, forse trovavo brutto il pupazzo e mi infastidiva che si comportasse come un gatto vero ("vero", ripeto, con i limiti che potevano avere i giocattoli dell'epoca). O forse mi inquietavano proprio le fusa perché, combinazione, non mi era ancora mai capitato di sentire un gatto farle "nella vita reale". Il problema è che cercare un gatto su Internet è come cercare un particolare ago in un immenso magazzino di aghi! Il rumore è altissimo anche perché la parola "giocattolo" è spesso associata al gatto per dire che "non è un giocattolo" o per parlare dei giocattoli per gatti, la parola "peluche" è usata spesso come paragone vezzeggiativo per un gattino, etc etc. Se non riesco a ricordare il nome del pupazzo dubito che lo troverò mai... A meno che qualcuno degli Oracolisti non abbia l'intuizione giusta! --79.30.45.48 (msg) 20:12, 6 ago 2018 (CEST)

Prodotti negli anni ottanta (ma non realistici) erano i Purr-tenders...--Tostapanecorrispondenze 01:07, 7 ago 2018 (CEST)
Gulp! Orribili! No, non sono quelli, non credo di averli mai visti in vita mia. --80.117.170.190 (msg) 04:48, 7 ago 2018 (CEST)
Ma GRAZIE lo stesso, perché mi hai dato l'idea di cercare purr, fusa in inglese. E ho trovato PetSter, potrebbe essere il "bestio" che ricordavo. Non ci sono adulti nello spot, ma potrebbe essere un mio falso ricordo - oppure non è quel giocattolo, ma uno che ci somiglia. Inoltre non trovo gran che in italiano (ma può anche darsi che abbia avuto successo zero in Italia, ecco qui una che lo descrive con un significativo "ci ho giocato per un'ora, poi l'ho abbandonato, per la gioia dei miei genitori...era veramente ma veramente inutile"). --80.117.170.190 (msg) 05:12, 7 ago 2018 (CEST)
p.s. L'ho mostrato a mia moglie, dice che per forza mi inquietava, non è un gatto, secondo lei è più simile ad un ratto gigante! :D --95.249.126.129 (msg) 22:27, 7 ago 2018 (CEST)

Casella di ricerca Utente:...

Ciao, vorrei sapere se si può fare qualcosa per evitare che quando cerco un utente con la casella di ricerca escano nominativi di gente che ha assunto come nomi utente i nomi di wikipediani con insulti annessi (e peggio) e che, presumo, è stata bloccata. Non è possibile creare un filtro? Sarà una domanda da Oracolo? Mah! chiedo scusa in anticipo--Tostapanecorrispondenze 00:53, 7 ago 2018 (CEST)

Credo che a livello locale si possa fare poco. Al più se è previsto via via che si trovano chiedere la rinomina su META. Prova a segnalare in officina, ma dubito possano farci qualcosa--Pierpao.lo (listening) 13:31, 7 ago 2018 (CEST)

Come si chiama quest'oggetto?

Si tratta d'un oggetto, che può avere varie forme, che si attacca alla cintura e serve per reggere il fodero d'una spada. Come si chiama in italiano? In inglese va perlopiù sotto il nome di frog. L'Hazon (dizionario inglese Garzanti) dà "fermaglio, dragona (di spada)". Non è però una dragona; fermaglio potrebbe andare, ma è davvero molto generico. Qualcuno sa se esiste un termine più specifico?

--Giulio Mainardi (msg) 13:16, 8 ago 2018 (CEST)

Giulio Mainardi segnala la domanda al dp:guerra--Pierpao.lo (listening) 07:03, 9 ago 2018 (CEST)
Grazie per il suggerimento, fatto. --Giulio Mainardi (msg) 09:45, 9 ago 2018 (CEST)
In questo momento sono geograficamente lontano dai libri dove potrei cercare la risposta, da ricerche in rete si trova "porta spada" o "cintura porta spada" ([1]). --Franz van Lanzee (msg) 13:10, 9 ago 2018 (CEST)
Sembra azzeccato, grazie mille! --Giulio Mainardi (msg) 14:59, 9 ago 2018 (CEST)

PERCHè SE SI LECCA UNA SBARRA DI FERRO GHIACCIATA LA LINGUA TI RESTA ATTACCATA

--95.233.2.17 (msg) 14:12, 8 ago 2018 (CEST)

Google è tuo amico. E anche la netiquette volendo :) --95.245.150.37 (msg) 22:38, 8 ago 2018 (CEST)

Diffondere freeware/shareware

Bla bla disclaimer legale bla bla. Facendo pulizia nel mio archivio ho ritrovato vecchissimi programmi per MS-DOS che avevo scaricato nei lontani anni 90. Alcuni di essi non si trovano più su Internet, spesso perché i siti che li distribuivano sono "morti" (chi si ricorda VOLftp?). Alcuni hanno un autore irrintracciabile o pseudonimo, quindi vattelappesca. Per evitare che si perdano nel nulla vorrei ripubblicarne qualcuno, specificando che io NON sono l'autore: ovviamente SE è legale (per non correre rischi, qui non li nominerò nemmeno). Ad esempio, uno di essi si definisce "versione shareware"; non chiede di mandare soldi all'autore per ogni utilizzo, ma solo se si vuole essere informati di nuove release oppure se si vuole acquistare una "versione commerciale". Il file Readme dice "All Rights Reserved" ma poi aggiunge "questo pacchetto può essere liberamente distribuito, purché in forma integrale. Può essere liberamente utilizzato in dimostrazioni a carattere pubblico". Quindi posso ripubblicarlo io stesso su Internet? Mi devo inventare un sito mio o c'è già qualche sito che raccoglie freeware/shareware di "autori vari"? (Ad esempio: posso spedire uno shareware ad Archive.org perché lo metta in questa pagina? ). --95.245.150.37 (msg) 22:53, 8 ago 2018 (CEST)

tutto il software che sia freeware o shareware può essere distribuito in forma integrale o pubblicato su internet, salvo che non sia specificatamente richiesto nei file allegati, non è necessario specificare chi sia l'autore o dire che non sei tu. Se lo richiedono lo dici altrimenti non serve altro se non l'integrità dell'archivio. Se vuoi fare una cosa veloce masterizza tutto e scrivi a Oldversion.com o Oldapps.com, mandagli il dvd e poi ci pensano loro. --Pierpao.lo (listening) 07:02, 9 ago 2018 (CEST)
Caricali su vetusware.com --5.168.11.207 (msg) 18:43, 9 ago 2018 (CEST)
Grazie ad entrambi, ci darò un'occhiata! --82.48.74.111 (msg) 19:54, 9 ago 2018 (CEST)

Wikipedia in cebuano

Sommo Oracolo, ti chiedo una cosa sul progetto che ti accoglie. C'è una cosa che non riesco a capire, proprio non ci riesco: come caspita ha fatto l'edizione in cebuano ad essere la seconda per numero di voci? É una lingua parlata solo nelle filippine, e non è nemmeno la più parlata del paese. Ha pochissimi contributori, come ha fatto ad essere seconda solo a quella inglese, superando lingue molto più parlate come il tedesco, lo spagnolo e il francese? Boh, non so spiegarmelo. è un altra storia simile a quella della Wikipedia in arumeno?

--95.249.216.252 (msg) 11:41, 9 ago 2018 (CEST)

Forse usando i bot--Pierpao.lo (listening) 11:58, 9 ago 2018 (CEST)
Vi sono solo due possibili spiegazioni razionali. La prima è che un utente della wiki in cebuano abbia creato un programma (bot) che scrive in automatico migliaia di voci al giorno, spesso piccolissimi stub di poche righe su forme di vita (insetti, piante etc etc) recuperando le informazioni da banche dati informatiche. La seconda è che il suddetto utente abbia pagato di tasca propria 5.382.000 persone in grado di parlare il cebuano perché scrivessero una voce a testa, riducendosi finanziariamente sul lastrico ma avendo la soddisfazione di portare la wiki in cebuano al secondo posto come numero di voci. Io propendo decisamente per la seconda spiegazione. --Franz van Lanzee (msg) 12:44, 9 ago 2018 (CEST)
Leggendo una nota enciclopedia si trovava tutto Wikipedia in cebuano 8 milioni di pagine da patrollare, 5 amministratori, giuro che non mi lamenterò più che su Wikiversity ci si annoia--Pierpao.lo (listening) 15:34, 9 ago 2018 (CEST)
[× Conflitto di modifiche]Usando una voce a caso in molte voci c'è l'avviso in cima "creato da Lsjbot". Al 2014 ha creato 2,7 milioni di voci, la maggior parte su ceb.wiki. Altre info nella sua voce su en.wiki. --Titore (msg) 15:39, 9 ago 2018 (CEST)
Vedi anche meta:Proposals for closing projects/Closure of Cebuano Wikipedia. --Rotpunkt (msg) 15:54, 9 ago 2018 (CEST)

Testo canzone

Ieri ho sentito alla radio una canzone, che nel testo diceva (tra le altre cose): "Ogni cosa svanisce lentamente [...] tra di noi". Si tratta di una canzone d'amore, cantata da una donna ma non sono riuscito a risalire al titolo. Sapreste aiutarmi ? Aggiungo che "tra di noi" era presente anche nel ritornello. --Burt Lele (msg) 15:20, 21 lug 2018 (CEST)

Sicuro user:Burt Lele perchè non ho trovato nessun testo su google, stranissimo. Comunque se hai uno smartphone e ti piace la musica ti consiglio di installare Shazam ma ovviamente ti chiede l'accesso al microfono--Pierpao.lo (listening) 10:24, 24 lug 2018 (CEST)
@Pierpao.lo: Beh, non sarebbe il primo caso di canzone sentita alla radio il cui testo NON si trova su Google... Noi tutti confidiamo nei poteri dell'Oracolo! --146.122.203.34 (msg) 13:28, 25 lug 2018 (CEST)
Per caso ricordi che canale stavi ascoltando alla radio e a che ora? --Postcrosser (msg) 14:03, 25 lug 2018 (CEST)
Venerdì sera, alle 23 circa; non ricordo il canale. --Burt Lele (msg) 15:43, 25 lug 2018 (CEST)
Ho trovato il titolo, che riporto qui a futura memoria: Indietro non si torna, di Barbara Vagnini. La canzone è uscita da poco, ecco perché non si trovava. --Burt Lele (msg) 10:28, 11 ago 2018 (CEST)

Perché l'acqua gassata congela prima dell'acqua naturale

Buonasera a tutti. Se si prendono due bicchieri identici, e si riempiono entrambi con la stessa massa d'acqua, in uno gassata e nell'altro naturale (l'acqua è stata comunque prelevata dallo stesso rubinetto) e si pongono i due bicchieri in congelatore, perchè l'acqua gassata congela prima di quella naturale? --Indyjonesjunior (msg) 19:21, 4 ago 2018 (CEST)

Scusa, tu hai un rubinetto da cui esce sia acqua gassata che acqua naturale? --5.90.195.94 (msg) 22:36, 4 ago 2018 (CEST)
Forse ci ha aggiunto l'Idrolitina :-) Comunque è l'acqua distillata che al livello del mare congela a 0 gradi centigradi. Qualsiasi alterazione come l'aggiunta di altre sostanze, ne varia il punto di congelamento. --Lepido (msg) 23:36, 4 ago 2018 (CEST)
Dovevo specificare meglio: No non ho un rubinetto da dove esce acqua gassata, e non ho nemmeno aggiunto l'idrolitina. ci sono i gasatori che insufflano anidride carbonica nell'acqua gasandola (esempio il sodastream). Sapevo che aggiungendo sostanze nell'acqua varia il punto di congelamento, il fenomeno è l'abbassamento crioscopico: aggiungendo un soluto nell'acqua si abbassa il punto di congelamento. appunto... si abbassa! vuol dire che congela dopo, a una temperatura più bassa. Ma l'acqua gassata congela prima dell'acqua normale, eè questo che non riesco a capire--Indyjonesjunior (msg) 11:49, 5 ago 2018 (CEST)
Bho... a logica mi verrebbe da pensare il contrario, ossia che l'anidride carbonica nell'acqua frizzante conferisca un seppur minimo movimento all'acqua, facendo quindi ritardare il congelamento rispetto all'acqua liscia e ferma. Se è vero invece il contrario, che è l'acqua frizzante a congelare prima, forse dipende allora dal fatto che le bollicine che arrivano in superficie ritardano la formazione del primo strato di ghiaccio sulla superficie (il punto che di solito congela per primo se hai messo nel congelatore due bicchieri aperti, che se si forma da un leggero effetto isolante al resto dell'acqua contenuto nel bicchiere? --Postcrosser (msg) 15:55, 5 ago 2018 (CEST)
Secondo me hai detto una cosa giusta è una sbagliata, ipotizzando appunto che l'acqua sia stata appena gassata, le bollicine muovendosi aumentano i moti convettivi diffondendo il freddo più rapidamente e contemporaneamente riducono il rapporto di temperatura tra gli stati esterni più freddi e quelli interni più caldi e quindi diminuendo l'effetto isolante che hai giustamente ipotizzato--Pierpao.lo (listening) 16:32, 5 ago 2018 (CEST)
Basandomi solo sulla descrizione data da Indyjonesjunior, posso immaginare due elementi che spiegherebbero più facilmente il fenomeno, ed entrambi potrebbero essere esclusi (indipendentemente l'uno dall'altro) modificando le condizioni sperimentali.
Prima possibilità: nel momento in cui sono messi nel congelatore, i due bicchieri non sono in realtà alla stessa temperatura. Se in uno dei due bicchieri è stata aggiunta anidride carbonica con un gasatore, è possibile che questo abbia abbassato la temperatura dell'acqua. Per verificare, misurare le due temperature con un termometro (di precisione), oppure attendere che i due bicchieri raggiungano la stessa temperatura (per esempio immergendoli entrambi per un tempo adeguato in un recipiente pieno d'acqua che faccia da termostato), poi metterli nel congelatore e vedere se il fenomeno resta inalterato.
In seconda battuta prenderei in considerazione l'eventualità che il processo per cui, prima che l'acqua congeli, parte dell'anidride carbonica torna libera (l'acqua si "sgasa"), sottragga calore. Per questo - dopo aver escluso la possibilità che le temperature iniziali siano diverse - proverei a ripetere l'esperimento mettendo due bottiglie (di plastica) piene e chiuse, anziché due bicchieri. Se anche in queste diverse condizioni il fenomeno resta inalterato, anche quantitativamente (mi raccomando anche di ripetere più volte la prova scambiando le posizioni delle due bottiglie nel congelatore...), allora bisogna pensare a una causa più sottile come quelle ipotizzate da Postcrosser e da Pierpao.lo. Oppure aspettare che passi di qui qualcuno più esperto in fisica tecnica che sia al corrente del fenomeno in questione. --5.90.72.125 (msg) 16:36, 5 ago 2018 (CEST)
Condivido però aggiungo che i contenitori chiusi non devono contenere troppo liquido altrimenti espandendosi comprimerà l'anidride evaporata e farà saltare il tappo :). Poi deve essere acqua distillata contro acqua distillata gasata, altrimenti se si fa a bicchieri quindi non a parità di massa ma di volume aggiungendo un gas espanso e togliendo acqua in equal volume, per riempire esattamente il bicchiere, si rischia di diminuire non di aumentare il soluto.--Pierpao.lo (listening) 16:46, 5 ago 2018 (CEST)
Comunque, dato che di regola i gasatori raffreddano l'acqua (perché l'anidride carbonica è più solubile a temperature più basse, a quanto si legge), per prima cosa verificherei che il fenomeno esista davvero: ossia che i due bicchieri d'acqua congelino in tempi diversi pur partendo dalla stessa temperatura iniziale. --5.90.72.125 (msg) 16:54, 5 ago 2018 (CEST)
Mi sono ricordato del fenomeno chiamato Effetto Mpemba. Non so se c'entri, forse sì, ma è per segnalare che il fenomeno del congelamento è un qualcosa di più complesso di quanto sembri. --Lepido (msg) 10:59, 10 ago 2018 (CEST)

Juventus-Parma

Ricordo che nel corso degli anni 90 ci sono state, tra campionato e coppe varie, 5 partite consecutive tra Juventus e Parma. Che anno era? --62.18.3.6 (msg) 12:56, 10 ago 2018 (CEST)

1995: fra il 3 maggio e l'11 giugno si incontrarono 5 volte tra Campionato e finali di Coppa Uefa e Coppa Italia. --Sesquipedale (non parlar male) 15:35, 10 ago 2018 (CEST)
Wow grazie! Noto però che su questa immagine c'è un segnaccio sulla guancia di Marocchi. Si può levare? --62.18.13.216 (msg) 18:30, 10 ago 2018 (CEST)
Prova a chiedere in Progetto:Laboratorio grafico. --Lepido (msg) 20:22, 10 ago 2018 (CEST)
tolti anche dal braccio.--Pierpao.lo (listening) 11:00, 11 ago 2018 (CEST)

Esplosione pneumatici

Ieri, percorrendo 700 km di autostrada, ho contato forse una decina di autoveicoli (in prevalenza autocarri) fermi ai margini della carreggiata per sostutuire pneumatici esplosi improvvisamente durante la marcia. Non riesco a spiegarmi questa epidemia di gommite, anche se ho provato ad avanzare alcune ipotesi:
1. surriscaldamento eccessivo
2. veicolo sovraccarico
3. pneumatici usurati o difettosi in partenza
4. pneumatici invernali non sostituiti a primavera
5. pressione troppo bassa o troppo elevata
6. corpi estranei (pietre, bulloni ecc.)
7. pura sfortuna.
Quale sarà l'ipotesi più plausibile?-Villasfracelli (msg) 11:02, 11 ago 2018 (CEST)

Di solito un evento, un incidente o cose simili non ha mai un unica causa, ma è il risultato di diversi fattori che hanno dato il loro contributo al risultato finale. Inoltre in 700 km è più probabile trovare un veicolo con un avaria piuttosto che in un tratto più corto. Supponendo che ne hai visti 10 precisi, si può parlare di un camion con una foratura in una tratta corrispondente circa alla Milano-Brescia, non è poi così improbabile... aggiungici poi la quantità di traffico che transita su quella tratta (per esempio sull'autostrada dei laghi passano molte più auto che non sulla Vicenza-Valdastico, quindi ragionando come probabilità è più facile trovare un camion che ha forato Tra Busto Arsizio e Rho piuttosto che tra Vicenza e Piovene).
Quindi mi sento di dirti che la causa più plausibile è la 7: pura sfortuna! Pura sfortuna che le 6 opzioni precedenti si siano verificate e abbiano portato alla gommite. Se poi hai percorso così tanti chilometri su un'autostrada parecchio trafficata, eccoti spiegato perché ne hai visti così tanti

Quesito di matematica

--176.200.136.121 (msg) 19:17, 28 lug 2018 (CEST)

Abbastanza ermetico come quesito. --Dapifer Ψ 11:43, 29 lug 2018 (CEST)
Comunque tranquillizzo l'IP: la somma dei suoi numeri fa 633, quindi ben lontano dal numero della Bestia: può navigare in pace. --Lepido (msg) 11:47, 29 lug 2018 (CEST)
La risposta esatta è: Quarantadue! --Holapaco77 (msg) 13:42, 12 ago 2018 (CEST)

Obbligo forze dell'ordine in discoteca

Non ricordo dove ho letto che in discoteca vigono le seguenti normative circa la droga:

  • qualora l'avventore (cliente) venga trovato in possesso di droga, il personale si riserva di allontanarlo "amichevolmente" (probabilmente anche per non creare panico all'interno del locale) e senza provvedimenti ulteriori;
  • se viene trovata droga di cui non si riesce a reperire il proprietario, la direzione si riserva di effettuare controlli per risalire al possessore;
  • se l'avventore colto in flagrante rifiuta di abbandonare il locale, il personale ha l'obbligo (per legge) di allertare le forze dell'ordine.

Potete confermare se si tratti di disposizioni legali "ufficiali" o sia un regolamento delle singole discoteche ?

--Burt Lele (msg) 14:37, 12 ago 2018 (CEST)

Premessa: Wikipedia:Disclaimer legale
L'atto normativo più recente in materia di buttafuori dovrebbe essere il decreto del ministero dell'interno del 6 ottobre 2009 ([2]), attuativo della legge 15 luglio 2009 n. 94. Nel decreto non si parla minimamente della proceura di cui parli; si dice che il buttafuori (ovvero il "personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi") può, all'ingresso, effettuare un "controllo sommario visivo delle persone, volto a verificare l'eventuale introduzione di sostanze illecite, oggetti proibiti o materiale che comunque possa essere pericoloso per la pubblica incolumità o la salute delle persone, con obbligo di immediata comunicazione alle Forze di polizia ed alle altre Autorità o strutture pubbliche competenti" e, all'interno del locale, effettuare una "procedura di primo intervento, che non comporti l'esercizio di pubbliche funzioni, nè l'uso della forza o di altri mezzi di coazione o l'esposizione a profili di rischio, volto a prevenire o interrompere condotte o situazioni potenzialmente pericolose per l'incolumità o la salute delle persone. Resta fermo l'obbligo di immediata segnalazione alle Forze di polizia e alle altre Autorità o strutture pubbliche competenti, cui, a richiesta, deve essere prestata la massima collaborazione".
Quello che citi potrebbe essere un "regolamento interno" di una singola discoteca, e, a mio parere, non pare molto rispettoso della norma giuridica: l'avventore sorpreso con la droga va segnalato subito alla polizia giudiziaria, altro che allontanato bonariamente dal locale, e i controlli per risalire al proprietario della droga trovata in giro non possono andare oltre l'esame visivo dei clienti o l'interogazione sommaria degli stessi (Buttafuori: "è tuo questo chilo e mezzo di cocaina purissima?" Cliente: "Certo! mi era cascato di tasca, grazie per averlo ritrovato!"). --Franz van Lanzee (msg) 19:09, 12 ago 2018 (CEST)
Provo a spiegarmi meglio, non ricordando la fonte da cui ho attinto. In sostanza, si diceva che un cliente trovato in possesso di droga (sia nell'atto di spacciare che di assumerla) viene immediatamente allontanato dal locale, senza però necessitare dell'intervento delle forze di polizia (forse, parere mio, anche per non peggiorare la situazione). Chiaramente, il personale terrà poi d'occhio la persona; il ricorso alle forze dell'ordine è reso necessario, per legge (ovvero i gestori della discoteca sono obbligati), quando il cliente rinvenuto in possesso di droga rifiuta di abbandonare il locale. Almeno così mi pare di aver letto. --Burt Lele (msg) 20:55, 12 ago 2018 (CEST)
Io più che leggere il decreto non so. A senso logico, mi pare alquanto assurdo e pure parecchio irregolar e che se i buttafuori sorprendono uno spacciatore in azione lo allontanano senza avvertire la polizia. --Franz van Lanzee (msg) 21:25, 12 ago 2018 (CEST)
Non so se esista un siffatto regolamento e non conosco approfonditamente la materia; sulla base di quello riportato devo dire che il presunto regolamento e il decreto riportato potrebbero non essere in contradizone anche perchè il decreto come ormai spesso accade è scritto con i piedi. La frase incriminata è "sostanze illecite" che può apparire risolutiva ma non lo è affatto anzi... fa casino. Non esiste un elenco ufficiale di sostanze illecite, almeno in tema di stupefacenti (ci sarà suppongo in tema di esplosivi o materiali radioattivi o sostanze che implichinio un reato di pericolo); esistono le Tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope, che sono "illecite" o meglio il cui uso è illecito a seconda che si superi o meno la dose personale. Quindi se nel regolamento fosse scritto "...venga trovato in possesso di droga per uso personale" e nel decreto "controllo sommario visivo delle persone, volto a verificare la sussistenza di un reato" (come andava semplicemente scritto; purtroppo è ormi prassi di scrivere queste leggi assurde che petendono di dettgliare e non di stabilire dei principi con il risultato che qualcosa sfugge sempre o che dettagliando si scrivano fesserie come "sostanze illecite"), allora il regolamento e il decreto non sarebbero in apparente contradizione; allo stato è opinabile anche se è certo che non puoi denunciare un utente per possesso di una modica quantità di droga o sotto l'effetto di stupefacenti ma puoi sempre allontanarlo, anche se sarebbe meglio che fosse obbligatorio, se non lo è già, non allontanarlo, ma chiamare un ambulanza.--Pierpao.lo (listening) 07:34, 13 ago 2018 (CEST)

Il misterioso genere del mangostano

Sommo Oracolo, illumina le nostre menti confuse: io e [@ Jtorquy] ci stiamo "scervellando" sul genere del termine mangostano:

  • Jtorquy sostiene che sia necessario scrivere "il mangostano è la regina dei frutti", poiché alcune fonti su internet lo riportano in tale modo (il nome latino di mangostano è infatti Garcinia mangostana)
  • Io sostengo che se mangostano è maschile, si potrà definire solo "re dei frutti" per questioni di concordanza legate all'italiano (si definirebbe "regina" la Garcinia mangostana)

Prostrando umilmente le mie dita sulla tastiera, invoco il tuo benevolo aiuto salvifico.--FF244 19:49, 12 ago 2018 (CEST)

E' un sostantivo maschile, quindi segue le regole del maschile: diresti mai "il tango è la regina dei balli?"--87.20.119.61 (msg) 22:40, 12 ago 2018 (CEST)
[@ 87.20.119.61]Quello che dici è giustissimo, ma nella voce si fa rifermento al "re dei frutti" come durian, non possono esserci due re, o no? --torqua 10:01, 13 ago 2018 (CEST)
Se nel sud est asiatico ritengono che "quella cosa" dal sapore spaventoso sia il re dei frutti (provate a mangiare un durio e poi mi saprete dire: io l'ho fatto e il ricordo mi perseguiterà fino alla fine dei miei giorni) credo che sia un problema loro e delle loro sventurate papille gustative :-) Dal momento che per diventare re o regina non vengono effettuate elezioni, direi che in regime repubblicano non bisognerebbe formalizzarsi troppo per titoli che non hanno alcun valore pratico. --Lepido (msg) 10:35, 13 ago 2018 (CEST)
Salgari in un appunto usa "re dei frutti", quindi fine della questione :) . --87.16.117.241 (msg) 13:53, 13 ago 2018 (CEST)

Film senza bloopers

Credo di aver trovato dei film senza bloopers: Jobs e Steve Jobs. L’assenza di bloopers in questi film potrebbe rispecchiare la Apple stessa, azienda sempre attenta ai dettagli. Che ne pensate? --62.18.80.95 (msg) 18:02, 13 ago 2018 (CEST)

Esattamente, quanti dei milioni di film prodotti nel mondo dai Lumière a oggi hai visionato per poter dire che solo questi due sono privi di bloopers? --Franz van Lanzee (msg) 18:51, 13 ago 2018 (CEST)
Mah, visto che quei due film non sono state prodotti / diretti da Apple e vista la diversa accoglienza che hanno avuto, dubito che la mancanza / ridotto numero di bloopers in essi abbia qualche relazione con l'attenzione ai dettagli di Apple. --Postcrosser (msg) 18:56, 13 ago 2018 (CEST)
Con blooper cosa intendi? Perché con quel termine di solito si indicano i filmati delle papere prese dagli attori. Se intendi degli errori di fatto, asincronie, mancanza si continuità e roba simile, anche quei due film non ne sono esenti, basta andare a leggersi la categoria "goofs" su IMDB alle rispettive voci.--82.55.14.22 (msg) 21:56, 13 ago 2018 (CEST)
Penso che hai detto un sacco di fesserie. Non sono film prodotti, scritti o diretti dalla Apple. Solo perché due biopic su Steve Jobs non contengono blooper non fanno della Apple un azienda sempre attenta ai dettagli. Anzi a giudicare dagli errori dei modelli, dai bug e da tutte le beghe legate all'evasione fiscale della grande mela, direi che la Apple non ci arriva neanche lontanamente ad essere un'azienda attenta ai dettagli.

Apple Radio

Qui sono elencati i servizi attivi di Apple, ma noto che Radio ha un’interruzione. Ma è provvisoria o definitiva? --62.18.15.134 (msg) 15:29, 11 ago 2018 (CEST)

Provvisoria, ora è tutto verde. --DOPPIA•DI 12:54, 17 ago 2018 (CEST)

Sostanza gialla pomodori

Ciao. In giardino ho un orto, e coltivo anche i pomodori. Ogni volta che raccolgo i pomodori, sulle mani mi lasciano una sostanza gialla, di consistenza farinosa, che riesco a togliermi solo con lo sgrassatore al marsiglia. Mi sapreste dire che sostanza è?


--95.236.151.179 (msg) 12:09, 12 ago 2018 (CEST)

Cutina? --DOPPIA•DI 12:53, 17 ago 2018 (CEST)

Licenza Acrobat DC

Sto navigando in lungo e in largo nel sito Adobe ma non sono in grado di trovare la risposta alla mia domanda (ho anche tentato senza successo di trovare il contatto del supporto clienti): la licenza (ho scritto “licenza” e NON “abbonamento”!) di Acrobat DC è perpetua o scade dopo un certo periodo? --5.169.180.202 (msg) 20:09, 15 ago 2018 (CEST)

Non abbonamento ci sono le versioni standard o pro che sono perpetue [3], a questa pagina alcuni pareri; ciao!

Problema con gli errori

Ciao a tutti, stavo cercando di capire la definizione di errore ma mi trovo incastrato in un dubbio che cercherò di illustrarvi spedando qualche frequentatore della pagina abbia voglia di dipanare.
Il mio libro definisce errore la differenza tra il valore vero (x° non conoscibile): |x°-xi| e xi il valore misurato.
Se ripetendo più volte una misura ottenessi sempre il valore xi, allora si intende che l'errore di cui questa misura è affetta sarà l'errore di sensibilità dello strumento. E si giunge alla solita notazione: xi±e, con e errore strumentale. Insomma "e" sarebbe proprio la differenza |x°-xi|.
[Piccola nota a margine: non essendo x° conoscibile si usa xs stima di esso, ma non essendo questo il dubbio si possono usare come sinonimi in tal caso]
Ora viene il dubbio (se non ho già fatto errori di comprensione prima): se ripetendo più misurazioni con uno strumento di maggior precisione, la misura variasse, allora sarei in presenza di errore casuale, su questo errore potrei valutare la devizione standard, che è a buon diritto un "intervallo attorno a xm", con "xm": media aritmentica, che è la miglior stima "xs" del valor vero "x°".
A questo punto la deviazione standard della media: "s" assume proprio la funzione di errore e nei dati si scrive: xm±s
Il fatto è che le due notazioni mi paiono diverse:
- Da una parte ho xi±e
- Dall'altra xm±s
Sto quindi usando una volta (nel caso di misure costanti) xi come valore a cui associo l'errore e una volta (nel caso di errore casuale) xm=xs cioè la miglior stima di x°, quindi a conclusione di un esperimento da una parte si avrà un risultato scritto in un modo e dall'altro in un altro. Inoltre s non mi pare sia |x°-xi| che dovrebbe essere la definizone di errore. Temo mi stia sfuggendo qualcosa..
Grazie dell'aiuto. --37.160.1.250 (msg) 10:46, 17 ago 2018 (CEST)

Ho capito cosa ti è sfuggito, sono un pessimo insegnante, cerco di spiegartelo ma se non è chiaro fammelo sapere che rigiro il concetto. L'errore sta quando hai detto [...]Se ripetendo più volte una misura ottenessi sempre il valore xi, allora si intende che l'errore di cui questa misura è affetta sarà l'errore di sensibilità dello strumento. E si giunge alla solita notazione: xi±e, con e errore strumentale[...], no, perché se ripeti più volte una misura non puoi usare la notazione xi±e, in quanto quella la usi quando fai una sola misura. e è l'errore assoluto, ovvero di quanto varia UNA misurazione dal valore corretto. Quando fai più misure, anche se tutte identiche, non puoi più ragionare allo stesso modo, entrano in gioco fattori come i gradi di libertà, il t di student e noie simili. Quindi in presenza di più misure non puoi più calcolare l'incertezza come la variazione assoluta tra la media e il valore reale, anche perché di solito nemmeno sai quanto vale il valore reale, ma ti devi affidare alla deviazione standard.
In sintesi:
- xi±e lo usi per sapere l'errore assoluto di una misura dal valore reale/medio/stimato/chiamalocomevuoi
- xm±s lo utilizzi per dare il risultato di tante misure, con apposita stima dell'incertezza
Spero di essermi spiegato bene, nel caso chiedi pure--87.8.44.63 (msg) 13:11, 17 ago 2018 (CEST)
Grazie innanzitutto per la risposta.
Umm in realtà credo di essermi spiegato male io, intendevo dire che se ripeto la stessa misura più volte ottenendo lo stesso valore sempre (numerico) il libro dice che abbiamo il benestare di pensare che l'errore aleatorio sia in realtà contenuto in quello più grossolano di sensibilità (cioè ho uno strumento poco sensibile). A questo punto avrei UNA misura, come dici tu, mettiamo la misura sia xi e da qui scrivo con notazione di incertezza xi±e con e: errore strumentale.
Come dici tu se ripeto più volte e ho risultati diversi, allora sono in presenza di errore casuale (statistico) e in questo caso come dici tu devo affidarmi alla deviazione standard. In particolare la deviazione standard della media, insomma: faccio tante misure, mi calcolo la mia bella media aritmentica che chiamo xm a cui associo ±s(m), che chiamo s per brevità.
Detto ciò mi accorgo però di un fatto, che è quello che non mi torna..
  • Definiamo errore |xi-x°| (con x°il valor vero, o meglio un suo stimato)
  • Il caso in cui associo l'errore di sensibilità (singola misura) è lì bello pronto "valore misura±errore sensibilità", in formule xi±e con quell'"e" che si confà proprio alla forma |xi-x°|
  • Caso errore aleatorio: ho calcolaro l'errore standard della media, mi scrivo xm±s(m) aihà, "s(m)" suona molto diverso da |xi-x°|. Inoltre come se non bastasse ho un xm±qualcosa e non un xi±qualcosa, ed xm sarebbe lo stimatore del valor vero, mentre l'xi precedente (punto due della tabellina) un valore di misura letta sullo strumento. Mi sembrano logicamente due concetti diversi.
Spero di non averti portato fuori strada di nuovo sul mio dubbio,anche io sono pessimo nello spiegarmi! Perdonami :) --37.160.1.250 (msg) 13:42, 17 ago 2018 (CEST)
Beh, certo che "s(m)" suona diverso da "|xi-x°|", sono due cose completamente diverse. s(m) è l'errore, l'incertezza derivante dai calcoli, dagli errori che commetti tu misurando, dalle variazioni delle condizioni ambientali, dalla staratura degli strumenti di misura nel tempo etc... cose che ovviamente hai facendo più misure. Quello che hai chiamato e in questo contesto altro non è che la staratura stessa dello strumento.
Faccio un esempio stupido: ipotizziamo che hai una sbarra di oro massiccio (metallo che non si ossida e corrode, quindi non varia la sua lunghezza nel tempo) che sai per certo che sia lunga 1,000 metri spaccati, garantita da costosissimi misuratori a laser. Adesso prendi un metro a nastro, magari una roba made in China che era in offerta all'Eurospin, e misuri la lunghezza di quella sbarra di oro, e il metro ti dice che la sbarra misura 99 centimetri. In questo caso non c'è niente da fare, lo strumento è starato. Puoi misurare anche mille volte la sbarra, e il metro, a meno che non sbagli anche tu, ti dirà sempre che è lunga 99 centimetri. Bene, allora quello strumento è starato di 1 centimetro, e l'errore dello strumento sarà sempre quello, e fare deviazione standard e quant'altro è completamente inutile.
Prendi ora una soluzione (non so se hai dimestichezza con la chimica, te la faccio facile) di acqua distillata e acido cloridrico e ipotizziamo quasi per assurdo che sia al 50% esatto e preciso di composizione dei due. Nonostante tu sappia questa cosa, decidi lo stesso di calcolare la composizione, e allora per tre volte prelevi una quota di soluzione, e con le dovute operazioni (si parla di titolazioni, ma in questo momento non è importante) hai tre risultati diversi: 49,6% 49,8% 50,1% di acido, la media è 49,83%
Tu sai per certo che in realta l'acido è al 50%, la differenza col valor medio è 0,17% ma non puoi scrivere che il risultato è 49,83±0,17 perché l'incertezza sulla media non è 0,17, ma è data dalla deviazione standard. Perché magari in un prelievo hai prelevato qualche goccia in più, o hai letto male il volume nella titolazione, o hai lasciato un po' troppo il campione al sole e un po' di acido è evaporato, metti anche che forse un pochino lo strumento è starato etc... Insomma, l'incertezza data dalla somma di questi fattori te la ritrovi nella deviazione standard. Spero di non averti annoiato e che abbia finalmente chiarito i tuoi dubbi.--87.8.44.63 (msg) 14:10, 17 ago 2018 (CEST)
PS. Se nel primo esempio, quello della sbarra d'oro, fai la deviazione standard otterrai 0. In effetti una misura di lunghezza non è così tanto soggetta ad errori, e se tu non avessi saputo la lunghezza reale della sbarra, avresti indicato il risultato come 99±0 cm.
Però aspetta, un conto è l'errore strumentale (sistematico), un altro è l'errore di sensibilità. Quello di cui parlavo sopra è quello di sensibilità. L'errore di sensibilità (il Cannelli, che è il mio libro) lo definisce come fosse piùgrande dell'errore statistico e quindi come se lo coprisse e per questo si effettua una singola misura.
Il mio dubbio è in realtà incentrato sul fatto che tale libro definisca errore (o incertezza) la differenza |xi-x°|, e poi chiami errore anche xm±s(m) (in grassetto) eppure ha una forma ben diversa da quello che precedentemente ha chiamato errore. --37.160.1.250 (msg) 14:59, 17 ago 2018 (CEST)
L'errore di sensibilità è l'errore dovuto al fatto che lo strumento ha una certa risoluzione: diciamo che vuoi misurare una barra d'acciaio con il tuo metro da sarto; fai 3 misurazioni e il metro di dice che misura sempre 100 cm; in realtà, se avessi usato un metro migliore, avresti misurato 99.86257 cm, 100.12345 cm, 99.50124 cm, ma tu hai un metro da sarto, che non funziona sotto il cm, quindi non lo sai e non lo saprai mai; quindi l'unica cosa che puoi dire è che la misura è 100 cm ± 0.5 cm (la risoluzione dello strumento). L'errore statistico c'è, ma tu non lo vedi perchè il tuo metro genera un errore talmente grande che assorbe l'altro. Se invece riesci a vedere differenze, come nel caso dell'acido qui sopra, vuol dire che l'errore dello strumento (di sensibilità) è più piccolo dell'errore statistico, e puoi stimare una deviazione standard (che poi significa usare il teorema del limite centrale). Occhio però! La deviazione standard non è un errore massimo: anche se hai 3±0,17, questo non vuol dire che che la misura vera non possa essere 3,50, ma solo che è molto più probabile che sia entro 2,83 e 3,17. Chiaro?--Equoreo (msg) 16:05, 17 ago 2018 (CEST)

[@Equoreo]
Esattamente, era quello che cercavo di spiegare, il punto è che non sta lì il dubbio e a quanto pare continuo a non rieuscire a far capire dove sia. Forse perché talmente stupido che lo date perscontato.
Il problema è che non comprendo il modo in cui poi riporto i dati:
- Caso errore di sensibilità: xi±e
- Caso errore standard xm±s(m)
Mi fa storcere il naso che da una parte il dato numerico sia un xi (misurato) e nell'altro un xm (che di per sé è una stima del valor vero per definizione)
E che inoltre se "e" ha la forma di errore, cioè: |xi-x°| con x° valor vero, "s(m)" non mi pare invece rispecchiare la definizione di errore |xi-x°|. Eppure "s(m)" lo chiamo comunque errore.
Spero di aver fatto chiarezza, scusate :) --37.160.1.250 (msg) 16:39, 17 ago 2018 (CEST)

Aspetta. Prima che ti dia un'altra risposta che non c'entra nulla con ciò che hai chiesto. Il tuo dubbio è se è giusto chiamare "errore" (che tu hai visto essere definito come una differenza) anche la deviazione standard? Io ho capito questo, se sbaglio non ti tedio ultreriormente--87.8.44.63 (msg) 17:00, 17 ago 2018 (CEST)
Nella tua domanda hai scritto "Il mio libro definisce errore la differenza tra il valore vero e il valore misurato". Se sul tuo libro è scritto questo, non stupisce che poi ti restino dei dubbi: la definizione di errore, infatti, non è quella. In genere (dipende dal contesto) si suppone che il risultato della misura di una grandezza sia una variabile aleatoria con distribuzione normale (gaussiana) attorno al "valore vero" della grandezza. Sotto questa ipotesi, l'errore rappresenta la varianza della distribuzione (in genere si considera uguale alla radice quadrata della varianza). Dato che il valore vero della grandezza è quello che non conosciamo, il risultato della misura è espresso da un intervallo di confidenza: in generale, dovrebbe essere accompagnato dal livello di confidenza corrispondente, ma per lo più, convenzionalmente, l'ampiezza dell'intervallo corrisponde a due deviazioni standard, quindi a un livello di confidenza del 68.3%. Questo è quello che si definisce "errore casuale": nella pratica, può essere stimato in modo statistico (sulla base di misure ripetute) oppure ipotizzato in base alle caratteristiche del processo di misura (questo conduce al concetto di "errore di sensibilità dello strumento").
(NB in questo discorso gli errori sistematici non sono considerati, perché quelli sono l'effetto di un procedimento di misura sbagliato, mentre il concetto di "errore casuale" rappresenta l'aleatorietà intrinseca e ineliminabile di quel determinato processo di misura, per quanto corretto. Inoltre in questo discorso si ipotizza che esista sempre un "valore vero" della grandezza da misurare, mentre in Fisica si ritiene che al di sotto di un certo livello di precisione i fenomeni quantistici rendano il risultato di una misura aleatorio di per sè, non per le caratteristiche dell'apparato di misura).
Detto questo, il fatto di scrivere che un'oggetto è lungo "1.00±0.01 m" non vuol MAI dire che il "valore vero" è 1.00 e 0.01 è l'errore di misura. Il valore indicato è sempre il valore misurato (eventualmente facendo la media di misure ripetute, per cui l'errore di misura sul valore medio ottenuto diminuisce al crescere del numero di misure effettuate), e il significato è quello di una stima intervallare: rappresenta l'informazione che abbiamo ottenuto a seguito della misura. Significa "abbiamo buoni motivi di ritenere, con un livello di confidenza del 68%, che il valore della grandezza sia compreso fra 9.99 e 1.01 m".
La definizione di errore come differenza fra valore vero e valore misurato a livello intuitivo sembra chiara, ma in realtà è priva di significato. --5.90.38.37 (msg) 23:49, 17 ago 2018 (CEST)

Grazie a tutti, direi che l'ultima spiegazione mi ha convinto e ora riesco a interpretare correttamente il senso delle scritture xi±e e xm±s(m). Resta il fatto che non comprenda il perché abbia dato quella definizione differenza fra valore vero e valore misurato, soprattutto se sbagliata!
Potrebbe essere che andando avanti nel libro poi chiarisca meglio (sono ancora alla prima 40ina di pagine) e forse la mia pignoleria e sguardo critico non abbiano dato modo di attendere "il giusto momento" per la spiegazione.. --37.162.25.140 (msg) 09:07, 18 ago 2018 (CEST)

Un piccolo appunto sulla risposta di Equoreo qui sopra, dove scrive "se avessi usato un metro migliore, avresti misurato 99.86257 cm, 100.12345 cm, 99.50124 cm". Guarda che non ha senso: ammettendo che tu abbia davvero uno strumento (un interferometro?) che ti permette di misurare lunghezze dell'ordine del metro con un'accuratezza di 0.1 µm, come sarebbe implicito nel momento in cui scrivi 99.86257 cm, non è pensabile che tre misure consecutive differiscano poi di mezzo centimetro!!! Una delle (poche) cose davvero chiare nelle regole di scrittura dei dati sperimentali (perché se uno legge i glossari di metrologia ci si perde del tutto: ad esempio distinguono nettamente fra errore di misura e incertezza di misura ma non è che spieghino bene la differenza) è che nel valore misurato non si scrivono mai cifre decimali al di sotto delle cifre significative dell'errore indicato. D'altro lato, se il tuo strumento ha un'accuratezza al millimetro, non può certamente avere una scala divisa in micrometri. La divisione della scala, in uno strumento scientifico (non nel tachimetro dell'automobile...), deve corrispondere sempre alla sensibilità dello strumento. Spero che queste cose, sui libri di testo, ci siano scritte... --5.90.45.101 (msg) 14:17, 18 ago 2018 (CEST)
Sì, quello che dici è chiaro e l'ho trovato ben spiegato sul Taylor. Diciamo che sarebbe bello i corsi iniziassero da questa base, spesso questo argomento è un po' la cenerentola e viene lasciata come cosa quasi "ovvia" (con pochi esempi chiarificatori), eppure sono regole importanti. (E anche sui testi è risicato in poche pagine a dire il vero). Parere personale, ovviamente.--37.160.49.141 (msg) 15:22, 18 ago 2018 (CEST)

Logo Serie A

Perché i loghi della Serie A nella wiki italiana e inglese sono diversi? Quale è quello ufficiale? --5.168.15.54 (msg) 21:34, 17 ago 2018 (CEST)

Il file che abbiamo sulla wiki italiana (File:Serie_A_TIM_-_Logo_2018.svg) è quello adottato nel 2018. Può darsi che su en.wiki non l'abbiano aggiornato. --Ruthven (msg) 09:18, 18 ago 2018 (CEST)

Segnalo che grandi pianisti della scuola pianistica pugliese non sono citati da Wikipedia

--37.119.169.194 (msg) 20:19, 18 ago 2018 (CEST) Buonasera, sono un laureando in pianoforte e sto lavorando su una tesi di laurea circa la eccellente "scuola pianistica pugliese". Avrei voluto fare un albero genealogico artistico dei vari grandi Maestri pugliesi, ma è impossibile perchè su wikipedia italiana non c'è nulla o poco. E' incredibile che importanti noti pianisti non vengono ne elencati ne citati. Mi riferisco a personaggi del calibro di: Michele Marvulli, Pierluigi Camicia, Benedetto Lupo, Cosimo Damiano Lanza, Andrea Padova, Valfrido Ferrari, ecc. tutti eccellenti pianisti italiani conosciuti nel mondo artistico ma sconosciuti alla Wikipedia Italiana. Vi ringrazio per l'attenzione ma mi sembrava doveroso informarvi. Buona proseguimento di serata,

Franz

Gentile Franz, questa pagina (l’Oracolo) non serve a segnalare né a informare, bensì a porre domande. Quanto hai scritto si può convertire, volendo, nella seguente domanda: "perché su Wikipedia non ci sono le voci sui pianisti citati sopra?"
E la risposta è molto semplice: perché nessuno le ha ancora scritte. Ci sono un sacco di musicisti di fama internazionale di cui non c’è ancora la voce su Wikipedia, per lo stesso motivo, e non c’è ragione di trovare questo “incredibile”. Se vuoi scriverle tu sei il benvenuto, ma prima di tutto chiedi aiuto al Progetto:Musica/Classica per assicurarti che siano soddisfatti i criteri di rilevanza enciclopedica dei pianisti di cui intendi scrivere le voci.
A margine, io trovo invece piuttosto incredbile che uno cerchi su Wikipedia le informazioni che gli servono per la propria tesi di laurea, e protesti perché non le trova. Se sulla scuola pianistica pugliese sono stati pubblicati saggi e studi critici, sono quelli che devi consultare per la tesi (e anche per scrivere voci su Wikipedia). Immagino che tu abbia già consultato il DEUMM e tratto informazioni da lì. I musicisti presenti sul DEUMM possono avere anche una voce se Wikipedia, sempre se qualcuno si prende la pena di scrivetla. --5.90.65.94 (msg) 20:57, 18 ago 2018 (CEST)

Il mio regno per un cavallo

Stavo leggendo una cosa su Mariano Melgarejo, presidente della Bolivia dal 1864 al 1871, in questo sito internet (è il numero 2): In pratica risulta che sto matto, invaghito di un cavallo che i brasiliani gli avevano portato in dono, ha messo la mappa della Bolivia sotto lo zoccolo del cavallo e ha stabilito che l'area calpestata sarebbe passata al Brasile.

Ora, nella pagina web linkata la cosa viene presentata con toni sensazionalistici e in certi punti un po' volgari: non voglio dire che chi ha scritto la pagina ha detto fesserie, ma semplicemente che non la ritengo attendibile come unica fonte su sta cosa. Su Google non c'è niente in italiano oltre a quel sito, la voce di Wikipedia su Melgarejo è praticamente vuota. Tuttavia fonti in spagnolo portano le parole Melgarejo e Caballo blanco, in più la versione inglese e spagnola di Wikipedia su questo bizzarro personaggio sono più complete.

Purtroppo conosco solo due lingue: l'italiano e il dialetto piemontese, e purtroppo sulla wiki piemontese non c'è nessuna pagina su Melgarejo.

Qualcuno saprebbe dirmi se è vero che Melgarejo ha donato al Brasile una porzione di territorio segnata dallo zoccolo di un cavallo solo per avere il cavallo stesso? Se non chiedo troppo, c'è in giro una mappa online che fa vedere la parte calpestata dallo zoccolo in questione?

--95.250.220.167 (msg) 14:33, 15 ago 2018 (CEST)

Allora, la cessione del territorio dalla Bolivia al Brasile è effettivamente avvenuta: essa fu stabilita dal trattato di Ayacucho del 27 marzo 1867 (voce sulla wiki in inglese, qui il testo del trattato in spagnolo): in cambio di alcune concessioni commerciali e diplomatiche, la Bolivia cedette al Brasile una grossa porzione di territorio nel nord del paese, in grandissima parte foresta amazzonica ancora inesplorata e non colonizzata, più una rettifica del confine sud-orientale tra i due paesi (in questa cartina il territorio ceduto è in azzurro). Il trattato (come altri negoziati dalla Bolivia sotto la presidenza di Melgarejo) si rivelò molto svantaggioso per i boliviani, perché una volta esplorata la zona ceduta ai brasiliani si rivelò ricca di materie prime.
La storia del cavallo è riportata da diverse fonti (qui un articolo del New York Times, qui uno del sito dello Smithsonian), le quali però mi pare tendando a ritrarla come una storiella non troppo veritiera che circolava sul personaggio, invero alquanto eccentrico. Un po' come la storia del cavallo di Caligola fatto senatore, che pur circolando molto pare non essere molto fedele ai fatti. --Franz van Lanzee (msg) 00:32, 16 ago 2018 (CEST)
Scusa [@ Franz van Lanzee], ma a me risulta che le cose andarono ben diversamente: il trattato di Ayacucho del 1867 confermò infatti l'appartenenza del territorio di Acre alla Bolivia (e non al Brasile); fu soltanto dopo qualche decennio, a seguito della sconfitta nella guerra di Acre e del conseguente trattato di Petrópolis del 1903 che la Bolivia dovette cedere il territorio al Brasile--3knolls (msg) 13:38, 18 ago 2018 (CEST)
Il territorio di Acre, ma se vedi la cartina il territorio rivendicato dalla Bolivia nel nord era grande il doppio, comprendendo anche zone ora parte dello stato dell'Amazonas; metà di quero territorio, rivendicato sia da brasiliani che boliviani, fu ceduto al Brasile con il trattato di Ayacucho, l'altra metà (l'Acre) fu ceduto con il trattato di Petrópolis.--Franz van Lanzee (msg) 23:27, 18 ago 2018 (CEST)
Hai ragione, in effetti la voce in inglese era incompleta, ho provveduto ad ampliarla un pò--3knolls (msg) 05:38, 20 ago 2018 (CEST)

Domandina di geometria

Se io taglio un cerchio con due linee parallele per ottenere tre parti di pari superficie, poi elimino la parte centrale e unisco i due segmenti circolari tra loro: che figura geometrica avrò così ottenuto?--Villasfracelli (msg) 18:03, 19 ago 2018 (CEST)

Si tratta di una lente, ma su it.wiki non c'è la voce; questa è la voce in inglese--3knolls (msg) 05:12, 20 ago 2018 (CEST)

Frase poco chiara

Scusatemi e perdonatemi tutti quanti, ma non mi è chiaro il significato della frase che riporto di seguito, contenuta in Iginio Massari:

“Considerato da molti come padre putativo di pandoro e panettone”.

Treccani scrive di putativo: “Che non è veramente ciò che il sost. cui è unito indica, ma è tenuto per tale, è considerato come tale”.

Io leggo quella frase in doppia negazione come “è considerato come putativo, ma non lo è. Massari È il padre di pandoro e panettone.”

Sto sbagliando?

--62.18.2.205 (msg) 19:06, 19 ago 2018 (CEST)

La chiave è ma è tenuto per tale, nel senso che non è stato lui a inventarli, ma è un po' come se lo fosse, un padre "adottivo". Quindi la frase sarebbe "Massari non è il padre del pandoro, ma è considerato tale" (per merito o quant'altro).
Comunque abbastanza evasiva come affermazione. --Titore (msg) 19:56, 19 ago 2018 (CEST)

Gloriosa epopea di una lettera

Sommo Oracolo ti prego toglimi un enorme dubbio.

Tralasciando i servizi postali privati e i corrieri, ma considerando solo i servizi postali pubblici, se io scrivo una lettera o una cartolina, ci appiccico un francobollo e la imbuco, che tragitto fa prima di arrivare a casa del destinatario, che si trova in Italia (è una domanda ipotetica, scegli tu in quale posto di Italia vuoi farla arrivare) nel caso in cui venga spedita dall'estero? E nel caso la spedissi da una località Italiana all'altra? Che passaggi deve subire sta lettera prima di arrivare tra le mani del destinatario

--62.211.128.15 (msg) 20:32, 20 ago 2018 (CEST)

Vedi Centro di meccanizzazione postale. --Nungalpiriggal (msg) 11:18, 21 ago 2018 (CEST)
Per quanto riguarda da una località italiana all'altra, vengono raccolte tutte le lettere imbucate nella cassetta postale di ogni zona, quindi le lettere sono portate al Centro di Meccanizzazione Postale. La corrispondenza è divisa innanzitutto in base al volume, per questioni tecniche, le cartoline quindi finiscono nel settore del CMP della corrispondenza più "leggera", poi c'è un vaglio manuale da parte degli addetti (perché nelle cassette postali viene buttato di tutto ǃ) e infine una divisione semiautomatica, le lettere sono divise in base alla destinazione e una macchina con scanner OCR legge l'indirizzo e "smista" la corrispondenza in base al CAP. Vengono riempite cassette di corrispondenza sulla base del CAP e queste cassette sono caricate sui furgoni che si spostano da un CMP all'altro. Dopo essere giunta al CMP di competenza, la posta viene consegnata ai postini che la distribuiscono. Per l'estero, se non ricordo male, dovrebbe avere competenza uno dei due CMP di Milano, dove arriva tutta la corrispondenza estera che viene poi smistata per l'Italia. Fonteː Ho lavorato per un periodo in un CMP di Poste Italiane ː)-- Dao LR Say something 10:55, 22 ago 2018 (CEST)

Domanda di grammatica

Beh, non sono di certo stato io
Uhm, fammi riflettere
Uffa, che noia
Supremo Oracolo, a te mi appello per risolvere il mio grattacapo. Se si dovesse fare l'analisi grammaticale delle tre frasi qui sopra, beh, uhm e uffa che cosa dovrebbero essere?

--79.16.149.248 (msg) 20:59, 22 ago 2018 (CEST)

Be', direi che si tratta di interiezioni (vedi anche la Treccani e l'Accademia della Crusca)! In particolare, si tratta di interiezioni proprie (ossia prive di significato proprio: be' deriva da un troncamento di bene, le altre due sono onomatopeiche) e tutte e tre di tipo espositivo.--Equoreo (msg) 21:27, 22 ago 2018 (CEST)

Calcolo aritmetico per lo spot Monari Federzoni

Sulle reti tv italiane per un certo periodo sono andati in onda una serie di spot di Monari Federzoni, e uno di questi è “Costruisci il tuo Jumbo Jet”. 357.000 uscite, 1 uscita a settimana. Quanti anni dovrebbe andare avanti?

Ditemi se ho calcolato correttamente:

357.000 x 52 = 18.564.000

18.564.000 : 365 = 50.860

--151.49.89.130 (msg) 20:44, 21 ago 2018 (CEST)

A me pare che il calcolo sia 357.000 / 52 che dà poco più di 6865 anni. Considerato che nella pubblicità si parlava di un Jumbo in scala 1:1 mi pare ragionevole. Il problema è dove costruirlo, perché dubito che il giardino di casa sia abbastanza grande. --Lepido (msg) 21:00, 21 ago 2018 (CEST)
Quel calcolo non ha significato, e' un miscuglio di "fattori di conversione" moltiplicati senza criterio riconoscibile. E' infinitamente piu' facile accorgersene se, nel moltiplicare/dividere i numeri, si tiene traccia anche delle loro "unita' di misura"; tecnicamente si chiama "analisi dimensionale", ma riassumendo all'osso le due regole sono:
  • si sommano solo quantita' con la stessa unita' di misura (e il risultato ha anch'esso la stessa unita') e
  • la moltiplicazione di due grandezze moltiplica anche le loro unita' di misura, che si semplificano come una normale frazione.
Il tuo calcolo viene cosi':
Noi volevamo un risultato che fosse espresso nell'unita' di misura "anni", quindi quel conto non ha alcuna speranza di essere corretto. D'altra parte:
(circa)
Il che mi pare pure onesto: un'uscita alla settimana fa 52 in un anno, quindi dividi per 52 per sapere quanti anni. -- Rojelio (dimmi tutto) 21:19, 21 ago 2018 (CEST)
Grazie!!! Come avrete capito, non sono un genio in matematica... --151.49.89.130 (msg) 04:44, 22 ago 2018 (CEST)
[@ Rojelio, Lepido]Raga' ve lo devo dire vi siete fatti sviare dall'unico dato sbagliato 52  ;), in realtà non sono esattamente 52 le settimante in un anno; il metodo dell'IP sarebbe stato il migliore se avesse fatto 357.000 x 7 = 2.499.000 che è il conto dei giorni esatti (ogni 7 giorni c'è un uscita) da dividere in prima approsimazione per 365,25 che fa 6841; più o meno perhè non è vero che ogni 4 anni c'è un bisestile. In realtà gli anni non sono omogenei quindi non si possono usare come divisore :)--Pierpao.lo (listening) 10:53, 23 ago 2018 (CEST)
Google dice che ci sono 52.1429 settimane in un anno, dunque potremo completare il Jumbo tra 357.000 / 52.1429 = 6846.57 anni, quindi tra 6846 anni e 7 mesi. Se il secondo intercalare mantiene più o meno il ritmo attuale (uno ogni 18 mesi), in 6846 anni e 7 mesi avremo l'aggiunta di circa 4500 secondi intercalari, per un rallentamento totale di poco più di un'ora e un quarto, del tutto ininfluente per il nostro calcolo. Se invece la rotazione della Terra dovesse rallentare sensibilmente nei prossimi sei/settemila anni, tanto da dover introdurre dei minuti intercalari invece che secondi, per completare il Jumbo potrebbe essere necessario anche un mesetto in più. --Nungalpiriggal (msg) 12:53, 23 ago 2018 (CEST)
Scusate se ve lo dico, ma a questo punto non mi fido più di nessuno. Adesso inizio la raccolta e poi quando arrivo in fondo vedrò chi ha ragione e vi faccio sapere. --Lepido (msg) 18:22, 23 ago 2018 (CEST)
[@ Lepido], anno più anno meno siamo oltre i 6800... a me è sufficiente un numero orientativo... --151.95.10.85 (msg) 21:35, 23 ago 2018 (CEST)

Analisi logica

Vado a chiedere una medicina in farmacia. In tal frase "in farmacia" è complemento di moto a luogo (riferendosi al verbo "vedo") o di stato in luogo (riferendosi invece al verbo "chiedere")?--R5b43 (msg) 01:02, 23 ago 2018 (CEST)

Complemento di stato in luogo, in quanto "in farmacia" si riferisce all'azione di chiedere. Diversamente, la frase dovrebbe essere: Vado in farmacia a chiedere una medicina. --Emme17 (msg) 09:15, 23 ago 2018 (CEST)
In realtà può essere sia stato in luogo che moto a luogo, dato che la frase, che è ambigua, può essere letta sia come: vado (a chiedere una medicina in farmacia) che come vado (a chiedere una medicina) in farmacia. Per risolvere l'ambiguità della preposizione in, che normalmente indica lo stato in luogo ma in alcune locuzioni, come in farmacia, indica anche il moto a luogo, sarebbe meglio scrivere, come suggerisce chi mi precede: vado in farmacia a chiedere una medicina se intendo il moto a luogo, oppure vado a chiedere una medicina nella farmacia qui vicino o qualcos'altro del genere se intendo lo stato in luogo. In ogni caso, anche non risolvendo l'ambiguità sintattica, la semantica della frase non cambia molto. Cesare Marchi, nel suo libro Impariamo l'italiano, fa diversi esempi divertenti in cui l'ambiguità sintattica è anche semantica, ma viene risolta dal contesto (la pragmatica), che rende inverosimile una delle due interpretazioni, come per esempio: Qui si vendono impermeabili per bambini di gomma. --Nungalpiriggal (msg) 11:32, 23 ago 2018 (CEST)
È senz'altro stato in luogo, perché il chiedere non è un verbo che sottintende uno spostamento.--Gybo 95 (msg) 11:51, 23 ago 2018 (CEST)
Uhmmm... mi sa che:
  • "(andare a chiedere) in farmacia" = moto a luogo
  • "andare a (chiedere in farmacia)" = stato in luogo
Quando si scrive occorre essere precisi e usare la notazione corretta se non si vogliono prendere brutti voti :-) --Lepido (msg) 18:31, 23 ago 2018 (CEST)
PS ma nella frase: "andare a chiedere in farmacia" quel "chiedere in farmacia" è moto a luogo? :-) L
Il dubbio mi era venuto mentre scrivevo una frase in spagnolo come esempio nel wikibook dedicato all'apprendimento di questa lingua. Infatti in castigliano non c'è ambiguità tra preposizioni e moti di luogo: a introduce sempre il moto a luogo (Voy a Italia Vado in Italia), en stato in luogo (Vivo en Madrid Vivo a Madrid) e de moto da luogo (Vuelvo de trabajo Torno da lavoro). Alla fine ho risolto mettendo "in farmacia" subito dopo "vado" in modo da risolvere ogni ambiguità (Voy a farmácia...). Ma il dubbio mi è rimasto e ho chiesto qui :).--R5b43 (msg) 20:33, 23 ago 2018 (CEST)

"di" o "a"?

Si dicono "a fianco di" e "dietro di" o "a fianco a" e "dietro a"? (P.e. "Sono dietro di te/a te") Grazie.

--R5b43 (msg) 22:05, 23 ago 2018 (CEST)

In teoria sarebbe corretto solo "a(l) fianco di", ma nel parlato si è consolidata la forma "a fianco a" che ormai è riportata anche da Treccani. Insomma, direi che è un caso abbastanza simile a se stesso o sé stesso. Quanto a "dietro" dipende dalla frase (risposta che solitamente incute terrore nei non madrelingua). Si può dire anche "dietro quel signore". Personalmente nel tuo esempio mi suona meglio "di".--Sakretsu (炸裂) 22:48, 23 ago 2018 (CEST)

Curioso effetto ottico

A seguito di un intervento agli occhi, i dottori mi hanno consigliato di indossare lenti ambrate. Visto che sono miope e già di mio porto gli occhiali, ho comprato delle lenti clip ambrate (per intenderci, tipo queste). Ho notato, con indosso le lenti, che se giravo la testa di circa 45° a destra, gli schermi accesi del televisore, del computer e persino il display del forno a microonde diventavano completamente neri, mentre tutto intorno rimaneva perfettamente visibile mentre lo schermo del mio cellulare tendeva a essere un po' più scuro, ma comunque visibile. Perché gli schermi visti attraverso le lenti ambrate danno questo strano fenomeno ottico?

--80.180.55.205 (msg) 09:12, 23 ago 2018 (CEST)

Le lenti "ambrate" filtrano la luce blu. Colori e immagini (sfumature di colore etc) sono composte da dal mix di tre colori primari: YMC (Yellow Magenta Ciano, c'è anche il B(Black), ma per questo tema è trascurabile), quindi, perdendo il blu, nel "mondo reale" non hai grosse interferenze. Cambia tutto con i monitor. Nei monitor (di qualunque generazione), la "creazione" dei colori avviene in modo diverso. Cioè cambia il piano da cui arriva la luce rispetto ai tuoi occhi (il monitor è illuminato anziché ricevere la luce, una fotografia stampata riceve la luce da "davanti", una fotografia su un monitor riceve la luce "da dietro") e quindi, nei monitor/display, i colori vendono realizzati usando RGB (red green blue). Con i tuoi occhiali filtri totalmente il BLU e quindi perdi un terzo delle tonalità di colore e da qui l'effetto descritto (e più blu c'è più l'immagine sarà nera, nera come lo sfondo dei display).
Questo detto a "paroloni". Ma se cerchi "quadricromia dei colori" su internet troverai molti testi che sapranno spiegartelo decisamente meglio e con nozioni più scientifiche delle mie. Oppure sempre wikipedia CMYK e RGB
--Marl it (msg)
In questo specifico caso credo che sia un effetto del polarizzatore delle lenti. --Captivo (msg) 10:28, 23 ago 2018 (CEST)
Giustissimo! Se sono lenti polarizzate, è prima spiegazione, non ci avevo neppure pensato. --Marl it (msg)

Non arrabbiatevi ma non ci ho capito nulla. Ok, le lenti ambtrate mi bloccano la luce blu degli schermi, ma allora perché questi mi diventano completamente neri solo se ruoto la testa di 45° a destra? E perché con lo smartphone questa cosa non succede?--82.48.208.170 (msg) 09:31, 24 ago 2018 (CEST)

No, le lenti ambrate polarizzate ti bloccano tutta la luce proveniente dallo schermo LCD, dal momento che è polarizzata a sua volta. Il colore della lente quindi non c'entra nulla. Per saperne di più leggi Polarizzatore. --Lepido (msg) 09:59, 24 ago 2018 (CEST)
PS Dai anche un'occhiata a questa pagina curiosa, che se ci si pensa bene tratta in senso lato anche del tuo caso. L.

Perdo i dati

Se passo da Yosemite a Sierra, i dati e la applicazioni vanno perse?--El Nick Dica, dica, dica 12:27, 23 ago 2018 (CEST)

El Nick a me non è successo, però mi pare che ci sia una versione di osx che perde la compatibilità con alcune app più vecchie e non aggiornate, ma non credo sia quella la versione. Io ho aggiornato tramite app store senza problemi, al massimo un paio di messaggi di sistemi mezzi in italiano e mezzi in inglese, ma nulla che non si risolva in 10 minuti. L'unica cosa che adesso la versione più aggiornata non è più "Sierra ma High Sierra, ma anche qui, non ho notato app fuori uso, almeno, no le mie. Se hai scaricato tutto dallo store, fai una ricerca. Per i dati puoi stare sicuro che ti restano, ma un backup non fa mai male. --Wim b 13:24, 24 ago 2018 (CEST)
Grazie Wim b, sai mica se si può passare da Yosemite a High Sierra?--El Nick Dica, dica, dica 19:44, 24 ago 2018 (CEST)

Giocatore dell’Inter

Oggi ho visto una maglietta dell’Inter che riporta Guille come nome e 10 come numero. Vi risulta che sia possibile? --151.95.10.85 (msg) 21:02, 23 ago 2018 (CEST)

Sicuro che sia dell'Inter? Non è che magari era un altra squadra con la divisa nerazzurra, come Atalanta o Pisa o Latina?--79.51.158.246 (msg) 12:59, 24 ago 2018 (CEST)
Guillermo Pérez Moreno, noto anche come "Guille", è da quest'anno numero 10 del Lecco, le cui divise sono blu-azzurre anziché nerazzurre. -- Rojelio (dimmi tutto) 14:08, 24 ago 2018 (CEST)
La maglia è dell’Inter perché davanti ho visto scritto Pirelli... --151.95.15.249 (msg) 19:47, 24 ago 2018 (CEST)

Windows NT

La sezione La presenza di codice non libero di ReactOS inizia con “Il 17 gennaio 2006 Harmut Birr contattò gli sviluppatori di ReactOS presenti nella mailing list ufficiale (ros-dev) affermando che in ReactOS risultava esserci qualche riga codice identica a quelle di Windows NT, invalidando la sua licenza libera.” Come ha fatto Harmut Birr a risalire od ottenere il codice di Windows NT? --151.95.10.85 (msg) 21:06, 23 ago 2018 (CEST)

Viene spiegato dopo, facendo un confronto tra codici in formato binario--Pierpao.lo (listening) 21:16, 23 ago 2018 (CEST)
Si lo avevo visto, ma non ho collegato le due informazioni... scusa!... --151.95.10.85 (msg) 21:21, 23 ago 2018 (CEST)
Non fa niente "come dicono i Vulcaniani siamo qui per servire" (cit.)--Pierpao.lo (listening) 10:35, 24 ago 2018 (CEST)

"Better" invece di "best

Molte volte, quando mi capita di leggere recensioni (su Allmusic e non solo), mi capita di vedere i recensori usare i superlativi assoluti con "better" invece che con "best", come per esempio nelle frasi "One of the better albums of all time". Ma da quel che mi risulta, "better" indica un comparativo di maggioranza, mentre "best" indica la maggioranza assoluta in senso universale. In poche parole, "better" usato in questa maniera mi è sempre considerato scorretto, esattamente come se in italiano dicessi "Il più meglio di tutti". Non sapendo i motivi di questa abitudinaria scorrettezza grammaticale, qualcuno che conosce l'inglese come le proprie tasche saprebbe spiegarmelo?--Gybo 95 (msg) 12:19, 24 ago 2018 (CEST)

Non è scorretta, e non è neppure colloquiale: pare che il suo uso sia consolidato da secoli anche in ambito letterario. Indica che, nella "graduatoria" espressa dall'aggettivo, l'oggetto del contendere si colloca nella "parte alta della classifica" ma non necessariamente proprio al top:
«One of the best albums» -> una delle più alte vette della produzione musicale.
«One of the better albums» -> uno tra quelli buoni, che si ascoltano sempre volentieri, anche se magari non proprio un un capolavoro.
Ho però l'impressione che, proprio per questo motivo, la forma con il comparativo non si usi (o si usi ben più di rado) quando accompagnata da espressioni tipo "del mondo", "di sempre", "di tutti i tempi", che implicano toni enfatici e mal si conciliano con il giudizio invece tiepidino espresso dal comparativo (in italiano sarebbe come scrivere "uno tra i più discreti di sempre"... non è sbagliato, ma suona un po' ridicolo). :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 13:47, 24 ago 2018 (CEST)
«One of the better albums» -> «Uno tra i più degni di nota». Potrebbe andare come traduzione? --Skyfall (msg) 13:54, 24 ago 2018 (CEST)
Paragonare una lingua alla propria può diventare un'arma a doppio taglio, specie se si tenta di trovare una corrispondenza 1:1 delle frasi. In italiano proporrei come traduzione "uno degli album meglio riusciti [rispetto alla media] di sempre [ma non uno dei migliori]".--Sakretsu (炸裂) 14:04, 24 ago 2018 (CEST)
Da piccolo avevo una maglietta con scritto "Itaians do it better"--Tostapanecorrispondenze 14:13, 24 ago 2018 (CEST)
Concordo in pieno questa spiegazione dettagliata del uso "the better... / the best"che è riuscita tradurre in italiano una sfumature del significato dove la lingua stessa non fornisce una forma parallelo all'inglese. Vorrei aggiungere che l’inglese potrebbe essere anche tradotto cosi: "One of the better albums of all time - Uno tra i migliore album…" e "One of the best albums of all time - Uno dei migliore album…" dove, come già spiegato da Rojelio, l’uso di “better” sarebbe una scelta linguistica moderata per non esagerare con l’approvazione. --Somatos08 (msg) 22:40, 24 ago 2018 (CEST)

Cleverbot: cos'è sta pagliacciata?

Ciao a tutti. Non so come sono finito nella voce Cleverbot, che poi scopro essere un robot che è in grado di rispondere a come una persona reale. Nella stessa voce trovo frasi come "Cleverbot è stato giudicato essere al 59,3% umano", "ha superato il test di Turing", "È stato affermato che “parlare con Cleverbot è un po' come parlare con la comunità di Internet”". E allora decido di provarci anch'io, non sembra niente di male.

Vado sul suo sito, e nella barra gli scrivo "ciao": lui mi risponde con un invito ad avere un amplesso, con termini abbastanza volgari (cominciamo bene). Riprovo a scriviere "ciao", mi risponde "ciao come stai?", gli rispondo "bene", lui mi scrive giù una frase in polacco.

Senza stare a tediarvi su tutto quello che ho provato a scrivergli, I momenti salienti sono quando mi chiede se sono femmina dopo che gli ho appena detto il mio nome (sono maschio), non è capace di fare 14+3 (prima mi risponde che io sono un robot, poi gliel'ho riscritto e mi ha risposto che il suo nome è Silvio Berlusconi), e ad un certo punto come risposta mi ha scritto in inglese "come si può fermare la guerra in Jugoslavia?".

Seguendo la saggezza di quella frase che dice di non fermarsi a parlare con un idiota, che poi gli altri non ci distinguerebbero, volevo chiedere a voi (grazie al cielo umani) cosa sapete dirmi in realtà di questo botolo malfunzionante, se davvero è un intelligenza artificiale e soprattutto quanto sia affidabile quel test di Touring (perché senza offesa, se parlare con lui equivale a parlare con la comunità di internet, allora tale comunità è piena di imbecilli decerebrati). Insomma, dopo questa mia esperienza mi è anche venuta voglia di rendere meno sensazionalistica quella voce di Wikipedia, però preferisco prima essere più informato sull'argomento. Grazie

--95.237.154.52 (msg) 13:56, 24 ago 2018 (CEST)

Dovresti provare ad avere una conversazione con lui in inglese. In italiano funziona abbastanza da schifo... sospetto, visto che basa le sue risposte su quanto gli scrivono gli altri utenti, che un consistente numero di ragazzini italofoni gli abbia scritto un mucchio di boiate e lui abbia appreso da quelle, divenendo un interlocutore in italiano arguto come un tacchino.-- Dao LR Say something 14:25, 24 ago 2018 (CEST)
Ho voluto provare a chiedere: “Cosa pensi di Steve Jobs?”, e questa è la risposta: “Che sei un aggeggio fantastico!”... --151.95.15.249 (msg) 20:14, 24 ago 2018 (CEST)
In inglese Job ha un doppio senso erotico. Si vede che fin troppa gente gli fa domande usando quel termine e lui ha imparato a rispondere a tono. Questi sono gli utenti tipici, temo che se ha superato a fatica il test di Turing, anche gli utenti tipici con cui inteloquisce avrebbero difficoltà a superare il test di Turing. Io gli ho appena chiesto cosa ne pensa di Dondald Trump e mi ha dato questa meravigliosa risposta. A furia di interloquire con la gente, qualcosa ha imparato... --Skyfall (msg) 21:13, 24 ago 2018 (CEST)

Gallo vs Pollo

Oh divino oracolo, ispirato dal notevole quantitativo di vandalismi che ha subito la pagina Gallus gallus domesticus ho letto la voce. Ma un gallo è un pollo? No, un pollo poteva essere un gallo (se non avesse subito un'operazione che glielo impedirà) ma non il contrario. Così si dice nelle fattorie in cui sono cresciuto. Tu cosa ne pensi?

--Tostapanecorrispondenze 22:16, 24 ago 2018 (CEST)

«pollo - Nome comune degli Uccelli [...] appartenenti alla specie Gallus gallus, cioè del gallo e della gallina»

Quello che dici tu è il cappone. --Lepido (msg) 22:29, 24 ago 2018 (CEST)
Io ho sempre considerato "pollo" il gallo o la gallina giovani che non hanno ancora raggiunto la maturità --Postcrosser (msg) 22:33, 24 ago 2018 (CEST)
Il cappone è un adulto castrato, il pollo, maschio o femmina, è un/a ragazzino/a, come giustamente dice postcrosser (e a scopo alimentare viene castrato a quanto ne so), infatti se leggi la Treccani dice che il gallo è il maschio adulto, ma il pollo non può fecondare la gallina in ogni caso--Tostapanecorrispondenze 22:40, 24 ago 2018 (CEST)
"Pollo" è il nome generico dell'uccello, che può essere maschio o femmina, giovane o adulto. Quanto dice Postcrosser si può trovare in Gallus_gallus_domesticus#Definizioni, ma non bisogna farsi forviare: la lista definisce solamente i vari nomi che assume il pollo a seconda dell'età (tra l'altro nella lista manca stranamente "gallina", che potrebbe far pensare erroneamente che il pollo sia solamente maschio). --Lepido (msg) 22:44, 24 ago 2018 (CEST)
Adesso ho capito. Sì, è vero, in elenco manca la gallina--Tostapanecorrispondenze 22:52, 24 ago 2018 (CEST)

oracolo

ma o capito bene qui si possono fare domande e un oracolo mi risponde giusto? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 95.237.183.215 (discussioni · contributi) 11:10, 24 ago 2018 (CEST).

Sì. (Come vedi, questa è una risposta.... :-) ). --79.50.143.157 (msg) 11:16, 24 ago 2018 (CEST)
(...ed è anche... giusta! giusto?) --Valerio Bozzolan (msg) 17:35, 26 ago 2018 (CEST)

Beta ossidazione e Acetilcoenzima A

Salve oracoli, ho un dubbio chimico che mi sta facendo uscire di testa. Sto studiando il Ciclo di Krebs e mi sono imbattuto in questo trafiletto: "La beta-ossidazione prevede la liberazione progressiva, dalle molecole di acidi grassi, in segmenti a due atomi di carbonio, ciascuna delle quali forma acetil-COA con liberazione di 5 molecole di ATP". Quindi, stando a questo libro, ogni atomo di carbonio genera C23H38N7O17P3S più 5 C10H16N5O13P3 WOW, creazione della materia, questa beta ossidazione è fantastica! --Alessandro (msg) 11:31, 26 ago 2018 (CEST)

Ma va là. Non è che si genera materia dal nulla. Il gruppo acetile è composto da due atomi di carbonio, ma la rottura dell'originale catena libera energia che serve per legare il gruppo acetile al coenzima A (CoA). Ma non è che si genera dal nulla il coenzima A, semplicemente è già presente nella cellula, l'energia permette solo il legame tra il coenzima e l'acetile. Quel legame è particolarmente energetico, e devi vederlo come una sorta di "serbatoio di energia". Quando quel legame si romperà, l'energia che si libererà farà legare l'acetile a una molecola di acido ossalacetico (già presente nell'organismo, che si forma nello stadio finale del ciclo di Krebs) per formare una molecola di acido citrico. Una volta che si forma l'acido citrico, inizia il ciclo di krebs vero e proprio. Il CoA che è tornato libero andrà di nuovo a legarsi ad un altro acetile.

Idem per l'ATP: col ciclo di Krebs in pratica passi da l'acido citrico (6 atomi di carbonio) all'acido ossalacetico (4 atomi di carbonio). Ciò significa che la molecola si è accorciata. ergo si è rotta, quindi si libera energia. E questa energia serve per legare un fosfato a una molecola di ADP (Adenosin-DI-fosfato) formando un ATP (Adenosin-TRI-fosfato: si è aggiunto un fosfato), che anche lì è una sorta di serbatoio di energia, che quando servirà nell'organismo si rompe il legame altamente energetico che collega un fosfato al resto della molecola, si riformeranno ADP e fosfato e l'energia sviluppata servirà al tuo organismo. Ma L'ADP e il fosfato non è che si creano dal nulla, sono già presenti nella cellula. Spero di essermi fatto capire, sennò chiedi pure.--79.45.128.31 (msg) 12:58, 26 ago 2018 (CEST)

Beh, ero palesemente sarcastico riguardo la creazione della materia ma in ogni caso sia il libro che la sua spiegazione mi sono poco chiare. Si può avere un esempio "molecolare", ovvero le formule e le quantità di tutte le molecole coinvolte nel processo?

Da quel che ho capito: C2 (proveniente dall'acido grasso) + molecole misteriose = acetil-COA + 5 ATP --Alessandro (msg) 13:06, 26 ago 2018 (CEST)

(sono quello che ti ha risposto sopra, non so perché ho cambiato IP)
Ok, Sintetizzo:
Premesso che quello che tu chiami C2 è l'acetile a tutti gli effetti
  1. Acido grasso ---> Acetile + energia
  2. Acetile + energia + CoA ---> Acetil-CoA
  3. L'Acetil-CoA si sposta dentro il mitocondrio
  4. (siamo nel mitocondrio) Acetil-CoA ---> Acetile + CoA + energia
  5. (il CoA se ne va fuori dalle balle) Acetile + energia + acido ossalacetico ---> acido citrico
  6. Acido citrico + ADP + Fosfato +NAD + FAD -----(attraverso il ciclo di Krebs)-----> Acido ossalacetico + ATP + NADH+H+ + FADH2
  7. NADH+H+ e FADH2 se ne vanno nelle creste mitocondriali
  8. (siamo nelle creste mitocondriali) NADH+H+ + FADH2 + ADP + Fosfato + O2 (Che respiri) ----(catena di trasporto degli elettroni)----> NAD + FAD + H2O + ATP
Questo detto molto terra a terra. Questo è quello che succede nelle cellule aerobie eucariote (cioè anche le tue). CoA, FAD e NAD sono coenzimi, tu gli hai già nel tuo corpo e come vedi si rigenerano. Anche l'ADP tu la possiedi già.
Insomma prima di fare il ciclo di Krebs devi ottenere l'acetil-CoA, che lo prendi dagli acidi grassi, ma principalmente dal glucosio. Questo ti spiega perché se non mangi e non respiri muori: il cibo serve per riuscire ad ottenere l'acetil-CoA, l'ossigeno per terminare l'opera. L'acetil-CoA è solo un intermedio. Alla fine quello che conta è ottenere l'ATP, perché... beh ecco l'ultima reazione:
  • Quando il tuo corpo necessita di energia (ovvero sempre): ATP --(rottura)----> ADP + Fosfato + energia
Se ancora non è chiaro dimmelo pure

--95.245.73.53 (msg) 13:22, 26 ago 2018 (CEST)

Rientro: OK, quindi, in base al tuo schema e al mio libro

  1. L'acido grasso viene fatto a pezzi in blocchi di Acetile (C2H3O) con rilascio di energia
  2. COA (C21H36N7O16P3S) + Acetile (C2H3O) = Acetil-COA (C23H38N7O17P3S) + 5 ATP (C10H16N5O13P3) * Questo punto non mi torna, il libro dice che la beta ossidazione libera 5 ATP ma dado ve saltano fuori sti molecoloni?
  3. Acetil-COA entra nel ciclo di Krebs, attivando un processo che genera 12 ATP (di cui 11 nella catena respiratoria)

--Alessandro (msg) 17:26, 26 ago 2018 (CEST)

Perfetto, giusto. Si scusa hai ragione avevo dimenticato di dirti anche questo: punto 1, l'acido grasso si rompe in pezzi di acetile con rilascio di energia. ovviamente questa energia non viene tutta usata per legale l'acetile al CoA, dato che gli acidi grassi sono catene mooolto lunghe. La restante energia servirà all'organismo per svolgere le sue funzioni. Ma visto che questa energia non viene usata tutta subito bisogna trovare un modo per immagazzinarla. E a questo che serve l'ATP: L'energia come ti ho già detto sopra serve per legare il fosfato all'ADP dando l'ATP, che poi quando al corpo servirà usarla la ri-romperà in ADP e fosfato con nuovo rilascio in energia, come ti ho già detto ieri.

Sintesi ultra stringata: quando vedi che in una reazione biologica si forma ATP, significa che da quella reazione si è sviluppata energia che è stata conservata in forma di ATP. Non devi vedere l'ATP come un prodotto in se, devi considerarlo come se fosse un serbatoio di energia pronto all'uso per l'organismo.--82.50.72.171 (msg) 08:12, 27 ago 2018 (CEST)

Rientro: OK, quindi vediamo se adesso ho capito:

  1. L'acido grasso viene fatto a pezzi in blocchi di Acetile (C2H3O) con rilascio di energia
  2. COA (C21H36N7O16P3S) + Acetile (C2H3O) + 5 ADP (C10H15N5O10P2) + 5 fosfati (PO4) = Acetil-COA (C23H38N7O17P3S) + 5 ATP (C10H16N5O13P3). Facciamo una conta degli atomi coinvolti:
    1. H= 36+3+5*15=114 ---> H= 38+5*16=118 *4 atomi di idrogeno provenienti da?
    2. C= 21+2+5*10=73 ---> C=23+5*10=73
    3. N= 7+5*5=32 ---> N= 7+*5*5=32
    4. O= 16+1+5*10+5*4=87 ---> O= 17+5*13=82 *5 atomi di ossigeno mancanti
    5. P= 3+5*2+5*1=18 ---> P= 3+5*3=18
    6. S= 1 ---> S=1

Evidentemente sono coinvolte altre molecole nel processo. Cos'è che fornisce idrogeno e ruba ossigeno? Ipotizzo che vi siano nella cellula delle molecole di H2 "libere": secondo la mia teoria, per ogni molecola di acetile il processo "ruberebbe" dal sistema 14 atomi di idrogeno: 4 andrebbero a contribuire alla formazione di Acetil-COA e ATP, i restanti 10 si unirebbero all'ossigeno "sparito" formando 5 H2O. Presupponendo che la mia teoria sia esatta, al formula diverrebbe la seguente:

  1. COA (C21H36N7O16P3S) + Acetile (C2H3O) + 5 ADP (C10H15N5O10P2) + 5 fosfati (PO4) + 7 H2= Acetil-COA (C23H38N7O17P3S) + 5 ATP (C10H16N5O13P3) + 5 H2O

--Alessandro (msg) 14:42, 27 ago 2018 (CEST)

(Ma chi me l'ha fatto fare!) Allora la tua ipotesi è sbagliatissima, la storia che interviene una molecola di H2 è un assurdità. Poi, come ti ho già detto, la reazione di formazione di ATP, ovvero 5ADP + 5 Fosfato ------> 5 ATP avviene nel tuo punto uno, quando l'acido grasso si rompe, NON con il legame tra CoA e acetile, quindi già mettere insieme le due reazioni è sbagliato. Poi

  • Ti chiedo scusa perché supponevo che tu sapessi che con Fosfato intendevo la molecola qui sotto:

Ovviamente senza il sodio. In chimica sarebbe il bifosfato.

  • Quando si lega il fosfato (bifosfato) con l'ADP c'è una perdita di acqua
  • Quando il CoA si lega all'acetile, interviene un NAD, un coenzima trasportatore di idrogeni, che strappa un idrogeno e diventa NADH+H+ (se mi stai per chiedere perché se ne aggiungono 2 di idrogeni, è perché un NAD strappa 2 idrogeni a 2 CoA).

Comunque ti consiglio, quando ti cimenti per le prime volte nella biologia, di non buttarti subito nelle formulone molecolari biochimiche, ma di cercare di capire prima i meccanismi in se, se no ti confondi e basta. Perché l'errore di fondo è che hai cercato di bilanciare delle reazioni senza sapere meccanismi come il trasporto da parte del NAD oi della deidrolizzazione nella formazione di certi legami.

Spero finalmente di aver risolto ogni tuo dubbio. fammi sapere.--95.244.138.178 (msg) 10:08, 28 ago 2018 (CEST)

Guarda, in realtà per come funziona la mia mente, mi è molto più chiaro avere le formule chimiche esatte piuttosto che le sole parole che spesso, come in questo caso, si rivelano sbagliate (fosfato e bifosfato ad esempio).

Quindi, ricapitolando:

  1. L'acido grasso viene fatto a pezzi in blocchi di Acetile (C2H3O) con rilascio di energia la quale causa la reazione 5 ADP (C10H15N5O10P2) + 5 Bifosfato (H2O4P) e poi? --Alessandro (msg) 11:32, 30 ago 2018 (CEST)

(Non ci sto credendo) Come sarebbe a dire E poi?, te l'ho già detto e stradetto! Cos'è che non hai capito? 5 ADP + 5 bifosfati (+ energia) ----> 5 ATP + 5 H2O, mi sembra di averlo scritto in modo abbastanza comprensibile.

Poi la reazione dopo è Acetile + CoA + 1/2 NAD (+ energia) -------> Acetil-CoA + 1/2 NADH+H+, ma te l'avevo già detto anche questo.

Quel (+ energia) che ho messo qui sopra per due volte, viene dall'energia che si sviluppa dalla rottura degli acidi grassi, che è tanta: una parte la usa l'acetile, il resto la immagazina l'ATP.

A parte, non è che le parole si rivelano sbagliate, perché se solo tu avessi letto quello che c'è su Wikipedia (Adenosina difosfato e Adenosina trifosfato) avresti capito chiaramente cosa intendevo con fosfato (ovvero il Fosfato organico), e avresti già anche notato la formazione di acqua. Chiamarlo bifosfato sarebbe sbagliato, perché è proprio fosfato, organanico ma si chiama fosfato. Se ho specificato poi con bifosfato era per farti capire, perché pensavo che prima di buttarti a capofitto con le formule brute cercavi di capire l'abc dell'argomento. è vero che a volte le parole sono sbagliate, ma è anche vero che a volte anche chi dovrebbe imparare dovrebbe metterci un po del suo.

E visto che ami cosi tanto i formuloni e bilanciare le equazioni, anticipo quello che sicuramente avresti fatto tu.

  1. ADP (C10H15N5O10P2) + H2PO4 -----> ATP (C10H16N5O13P3) + H2O

A destra ci sono 10 Carboni, 17 idrogeni, 5 Azoti, 14 ossigeni, 3 fosfori A sinistra ci sono 10 carboni, 18 idrogeni, 5 azoti, 14 ossigeni, 3 fosfori.

E visto che so già che arrivato a questo punto mi avresti chiesto Ma quell'idrogeno in più da dove salta fuori, ti anticipo anche qui, e ti dico che le reazioni biologiche biologiche avvengono in soluzione acquosa (visto che il tuo organismo per esempio è composto al 70% di acqua), e spesso sono saliche, ovvero certi composti si trovano nella forma ionizzata e non molecolare. è ovvio che se cerchi su internet la formula bruta dell'ADP e dell'ADP la seconda ha un idrogeno in più, ma nel nostro organismo sono deprotonate (non hanno gli idrogeni) e gli ossigeni hanno una carica negativa. E anche il fosfato (ops, bifosfato) appena agganciato all'ADP che diventa ATP si deprotona. E quindi che devo fare, metterti la formula con la deprotonazione? No non lo faccio perché diventerebbe ridicolo. Si forse per come funziona la tua mente sarà meglio mettere inutili formule brute, ma per chi ti spiega diventa angosciante.

Se vuoi fare il bilancio molecolare della reazione con Acetile, CoA e NAD fallo pure, io mi rifiuto di farlo perché è semplicemente patetico. Ti assicuro già che questa ti verrà senza problemi o sbilanciamenti. Detto ciò, ti auguro di capire il ciclo di Krebs, di raggiungere gli obiettivi, ma io non risponderò più a nulla sull'argomento. mi dispiace ma quando è troppo è troppo. Ciao

--79.45.131.158 (msg) 16:54, 30 ago 2018 (CEST)

Mi sono fermato con "E poi" poiché non volevo commettere altri errore e preferivo andare sul sicuro. Per la cronaca, le pagine su ADP e ATP le ho lette e rilette ma non sono minimamente chiare per qualcuno che chimica non l'ha studiata. Io sto cercando di comprendere la beta ossidazione ed il ciclo di Krebs per scrupolosità e curiosità (il mio libro accenna appena la beta ossidazione e non spiega il ciclo di Krebs, limitandosi a mostrare una immagine ed a dire 4 cose) e forse sono stupido a farlo ma accidenti, non mi aspettavo di certo una risposta di questo genere. Arrivederci e buona vita. --Alessandro (msg) 19:46, 30 ago 2018 (CEST)

Probabilità di avere un grattacapo

Mi ritrovo a rimuginare su un concetto legato alla probabilità che non riesco a far mio, vado ad illustrarvi il ragionamento fallace che compio: so che la probabilità che si abbia un evento (esempio estrazione e reimmissione della carta nel mazzo) non comporta una "memoria" per l'evento successivo, e fin qua posso accettarlo. Inoltre so che per il limite a infinito di x/n mi restituisce la probabilità frequentista, ma non vi sono problemi perché il concetto di infinito non intacca il caso finito. In altre parole anche se vai avanti ad estrarre rimarrai sempre incollato alla medesima probabilità ad ogni estrazione di una carta.
Il fatto però che mi crea scombussolamento interiore è che senza andare nell'infinito si assuma x/n come probabilità in un tot di lanci di un dado, anche nel finito!
Ad esempio se lancio 99 volte il dado e non esce mai 1, al 100esimo lancio ha la stessa probabilità di uscire pari al primo lancio, non ne ha di più. Però d'altro canto se lancio 100 volte il dado sfrutto proprio come miglior stima della probabilità il valore x(volte 1)/n(lanci) e mi sembra contraddittorio come ragionamento.
Sto parlando a livello puramente intuitivo, perché nei conti ho capito che viene usata la binomiale con probabilità 1/6, n=100 ed r=0, e la probabilità che esca zero volte 1 è irrisoria. Mi piacerebbe capire intuitivamente perché si usi la binomiale e perché sia "giustificato" farlo. Di contro infatti verrebbe da dire che dato che la probabilità che in 99 volte non esca 1 è bassissima, allora anche il 100 lancio a maggior ragione dovrebbe avere come esito 1, altrimenti perché la prenderei come stima della probabilità?
Spero di essermi minimamente spiegato :D --37.162.61.224 (msg) 20:54, 26 ago 2018 (CEST)

Ti sei spiegato benissimo, e il tuo ragionamento è alla base del motivo per cui casinò e gratta-e-vinci fanno soldi a palate. Il più importante punto da considerare a livello teorico è il teorema del limite centrale: la somma (o la media) di una variabile aleatoria di qualunque distribuzione converge in distribuzione a una normale. La media di n variabili aleatorie distribuite secondo una bernoulliana di parametro p è distribuita secondo una Normale di valore atteso e varianza (la dimostrazione, almeno per la parte relativa alla media, non è tremendamente difficile).
Prendiamo il caso del lancio di una moneta non truccata, formalmente assumiamo che la distribuzione di ciascun lancio sia una bernoulliana di parametro [DM 1] e supponiamo che testa sia 0 e croce sia 1 (quindi il valore atteso di ogni lancio è a sua volta 0.5), che viene lanciata 100 volte (). Applicando il TLC, otteniamo che la somma degli esiti di questi 100 lanci (consideriamo questa somma come una variabile aleatoria) è distribuita con una normale che ha essa stessa valore atteso : questo è esattamente il risultato che porta alla tua intuizione. In media, lanciare 100 volte una moneta non truccata risulta in 50 teste e 50 croci. Ma un campione di 100 lanci in cui tutti gli esiti risultano essere "croce" è altrettanto valido anche quando la moneta non è truccata. È solo poco probabile. In particolare, poiché 100 lanci indipendenti implicano possibili combinazioni, la probabilità che testa non esca mai è , o circa . Viceversa, un campione in cui "testa" esce esattamente metà delle volte (50 su 100) si manifesta con probabilità di circa 7.95%; è più o meno volte più probabile! In gergo tecnico, è anche detto "un casino" ;) Ancora: un campione in cui solo un lancio risulta in "testa" ha probabilità di manifestarsi, cioè è 100 volte più probabile del campione con nessuna "testa".
Questo per darti un senso tangibile della matematica che ci sta dietro. Ma tu volevi una spiegazione intuitiva del perché si usa la binomiale, e più precisamente sei interessato al perché si considerino come indipendenti dei lanci che intuitivamente sembrerebbero non esserlo (dopo 99 "croce" ti aspetti una "testa").
Il motivo per cui ti poni questo problema non è matematico, ma psicologico: gli esseri umani sono naturalmente portati a cercare connessioni e correlazioni (è il modo in cui abbiamo scoperto il fuoco e siamo sopravvissuti alla vita selvatica nonostante l'abbondanze di piante dai frutti velenosi), e sono tremendamente incapaci nello stimare i cosiddetti "eventi di coda", cioè quelli che accadono con bassa probabilità. Per noi, un evento che accade con probabilità è impossibile. Ho brutte notizie: neanche un evento con probabilità esattamente 0 è necessariamente impossibile! Questa nostra predisposizione ci porta a considerare come "innaturale" qualunque sequenza di esiti che si discosti troppo da "50 teste, 50 croci" (in una scommessa sospetteremmo una moneta truccata). I cartelli esposti fuori dal tabaccaio che riepilogano i numeri del Lotto usciti più di recente e quelli usciti meno di recente giocano esattamente su questa fallacia cognitiva e sono un'autentica eresia per uno statistico. I giocatori del Lotto giustificano questa ossessione quasi settaria citando (a casaccio) la Legge dei Grandi Numeri, che è un altro teorema della statistica che c'entra molto poco con il Teorema del Limite Centrale; segnatamente, sostengono erroneamente che alla lunga tutti i numeri devono venire fuori un ugual numero di volte. Il problema è che la loro affermazione è vera solo assumendo che "la lunga" sia letteralmente un tempo infinito!
Un esperimento mentale: dopo 99 "teste", ti viene istintivamente da pensare che il prossimo esito sarà "croce". Ma anche al lancio precedente, avendo osservato 98 "teste", dovresti pensarlo. E perché non a 97? Continuiamo questo ragionamento (che è una dimostrazione per induzione, solo "srotolata" per mostrare un po' di passaggi intermedi) risalire fino al cinquantunesimo lancio, che segue una sequenza di 50 "teste". Ancora una volta, ha perfettamente senso che dopo 50 "teste" esca finalmente una "croce". Ma certamente non c'è alcun motivo per cui non mi aspetti una "croce" dopo solo 49 "teste", giusto? In fin dei conti 50 è importante solo perché io so che ci saranno 100 lanci (e quindi il valore atteso è "50 lanci che escono testa, 50 che escono croce"). La moneta non lo sa. E in particolare io stesso potrei non sapere quanti lanci eseguirò, quindi abbiamo concluso che 50 "teste" non sono il punto in cui mi aspetterei di veder uscire una croce. Immaginiamo di continuare il ragionamento a ritroso: procedendo un passo per volta, non c'è nessun particolare lancio in cui, dopo aver osservato una sequenza precedente di sole "teste", intuitivamente diresti che "debba" uscire croce. Continuiamo quindi fino al secondo lancio: a quel punto l'unica parte della sequenza che posso osservare è che al primo lancio è uscita testa. Esattamente come in tutti gli altri lanci che seguiranno (e che abbiamo ripercorso a ritroso) non c'è nessun motivo per cui questo secondo lancio debba necessariamente essere "croce". Abbiamo appena verificato che la probabilità che dovresti attribuire al prossimo lancio è del tutto indipendente dall'esito dei lanci precedenti, e quindi dipende solo dalla moneta: il prossimo lancio uscirà testa con probabilità 0.5. Se, come fatto con il Lotto, consideriamo una sequenza infinita di lanci di moneta, è ancora più evidente che, poiché la moneta ha un tempo infinito per ribilanciare il risultato, non c'è nessun motivo per cui al centesimo lancio debba uscire croce.
L'argomento si dirama molto e ci sono moltissimi concetti relativamente semplici da spiegare e tremendamente interessanti, ma mi sono già dilungato troppo. Spero di aver almeno squarciato il velo della (erronea) intuizione e fatto passare un po' di luce ;) --Dry Martini → confidati col barista 00:28, 27 ago 2018 (CEST)
  1. ^ Per deformazione professionale uso il punto decimale al posto della virgola nelle formule matematiche, pietà di me; ho provato a usare la virgola ma non capivo niente delle mie stesse formule!
[× Conflitto di modifiche] Consideriamo un evento di cui tu conosci a priori la probabilità: un dado (non truccato). La probabilità di ottenere un uno è 1/6: si tratta semplicemente dei casi favorevoli (1 faccia) su quelli possibili (6 facce). Ora vogliamo sapere qual'è la probabilità di ottenere 2 volte l'uno lanciando 4 dadi: dato che la matematica ci sta antipatica e di Bernoulli non ci fidiamo ;-) facciamo un albero degli eventi con tutti i casi e vediamo quanti casi ci sono favorevoli (insomma usiamo la forza bruta). Ecco i possibili risultati (1 indica l'uscita di un uno, A qualsiasi altra faccia, in grassetto quelli favorevoli):
1111 111A 11A1 11AA 1A11 1A1A 1AA1 1AAA A111 A11A A1A1 A1AA AA11 AA1A AAA1 AAAA
I casi non sono però equiprobabili: infatti, ogni volta che segui un ramo A hai probabilità 5/6, mentre ogni ramo 1 solo 1/6. E qual'è la probabilità di un caso favorevole (quindi con 2 1 e 2 A)? Sarà (1/6)*(1/6)*(5/6)*(5/6); ma guarda un po' la coincidenza: è proprio p^k*(1-p)^(n-k)!
Questa è la probabilità di imboccare un certo ramo favorevole; ma noi abbiamo 6 rami buoni (tutti equiprobabili). Allora la probabilità di ottenere proprio 2 volte l'uno è 6 volte quella del singolo ramo. E perchè 6? Be' se calcoli il coefficiente binomiale con n=4 e k=2, scopri che è proprio 6. E così hai reinventato la distribuzione binomiale!
Ecco, la distribuzione binomiale restituisce la probabilità che si verifichi esattamente k volte (nel nostro caso, 2) un evento di probabilità p (per noi 1/6) facendo n tentativi.
Qui però stiamo parlando di probabilità a priori: prima di lanciare 99 dadi la tua probabilità è quella data dalla binomiale. Poi lanci i dadi, e ricadi nel caso per cui non hai ottenuto alcun uno: improbabile, ma la probabilità non è zero, quindi possibile. Ora, se io tiro un centesimo dado, l'universo si degnerà di pareggiare i conti facendomi uscire un uno? Dal punto di vista fisico, certo che no: il centesimo dado non sa cosa hanno fatto gli altri 99! Chi glielo fa fare di riportare l'equilibrio nell'universo?! :-)
E la matematica che ne pensa? Questo è un caso di probabilità condizionata: tu vuoi sapere la probabilità che al centesimo lancio si ottenga un uno, sapendo che sono usciti 99 non-uno; allora ti viene in aiuto il Teorema di Bayes.
  • Probabilità P(E|A) che escano 99 non-uno in cento lanci, sapendo che il centesimo è un uno: 99*(1-p)^99
  • Probabilità P(A) che il centesimo lancio dia un uno: 1/6
  • Probabilita P(E) che escano 99 non-uno in cento lanci: 99*(1-p)^99
Quindi la probabilità desiderata è (99*(1-p)^99)*(1/6)/(99*(1-p)^99) = 1/6
Neanche la matematica è interessata a fare giustizia all'uno... :-D Rectius, non è interessata a farla al centesimo lancio: l'equa distribuzione fra le facce (cioè la probabilità a posteriori coincidente con quella a priori) l'avremo dopo infiniti lanci; perchè fare fretta all'universo e pretendere una correzione proprio al centesimo lancio? Tanto ce ne sono altri infinito-100 a disposizione! :-D
Scombussolamento interiore risolto?--Equoreo (msg) 00:44, 27 ago 2018 (CEST)
Ok, mi par proprio di iniziare a intravedere la luce. L'unico punto che mi rimane ostico è il "teorema del limite centrale" che citavate, in parole spicciole mi dice che la probabilità che esca 50 volte testa e 50 croce è la più probabile, e su questo risultato mi baso per inferenziare che la probabilità che esca testa è 50%, ad esempio se faccio un esperimento su 10000 lanci mi stimo il valore di probabilità. xtesta/10000lanci è la migliore stima della probabilità di quella moneta, se ho ben capito.
Ma questo non contrasta col fatto che se sono al 9999 lancio e non sia mai uscita testa se non esce ancora al prossimomi porta a trovarmi in un caso ancor meno probabile? Però ragionando a "ritroso" come mi faceva notare Dry, beh non funziona.
Non riesco ad accettare i due risultati suddetti contemporaneamente, mi sembra vadano contromano per la verità non sempre, per un secondo mi pareva tornarmi e ora non più lol. Forse non riesco ad accorgermi completamente della fallacia del mio istinto..
Non salverete un giocatore accanito, so da sempre che i "ritardatari" sono una idiozia, sempre saputo ma mai capito a fondo il motivo. Oggi forse capirò perché non gioco XD. --37.162.84.71 (msg) 09:47, 27 ago 2018 (CEST)
Certo che 50/50 è il caso più probabile, ma non è l'unico. Il thm del limite centrale (che poi si chiamerebbe thm centrale del limite, ma stendiamo un velo pietoso sull'ambiguità dell'inglese) ti dice che se ripeti infinite volte i tuoi cento lanci, otterrai dei risultati distribuiti secondo una normale: quindi otterrai molto spesso 50/50, un po' meno spesso 49/51 (in numero pari ai 51/49), e un numero piccolo di 0/100 (e lo stesso numero di 100/0); questi ultimi casi sono meno frequenti, improbabili, ma hanno una probabilità non-nulla di accadere, e quindi se ripeti infinite volte i tuoi cento lanci accadranno.
Occhio a non confonderti! Infinite volte 100 lanci è diverso da 100 volte infiniti lanci. Nel secondo caso otterrai 50/50 tutte e 100 le volte.
Se non credi alla tua intuizione, credi a Čebyšëv e alla sua disuguaglianza: in soldoni Čebyšëv dice che la probabilità che tu continuando a tirare monete ti allontani dalla media attesa (ossia 50/50) di più di un tot è inferiore a un altro tot (che dipende dal primo, of course) diviso il numero di tentativi. Quindi la probabilità che i tuoi risultati si allontanino da quello che ti aspetti, scende man mano che fai tentativi: ma è solo una probabilità! La certezza che i tuoi tentativi quadrino col valore atteso ce l'hai solo quando ; allora, e solo allora, Čebyšëv dice che la probabilità che tu stia fuori dai valori attesi è pari a 0.--Equoreo (msg) 11:27, 27 ago 2018 (CEST)
Se lancio 100 volte un dado e non esce mai 1, allora bisogna prendere in considerazione l'ipotesi che il dado sia truccato e a quel punto puntare sistematicamente sulle altre cinque facce. --Arres (msg) 14:14, 27 ago 2018 (CEST)
Tento di aggiungere un altro paio di mattoncini:
Parli di inferenza: l'inferenza puoi farla proprio perché sai esattamente quanto frequentemente dovrebbe manifestarsi una sequenza di lanci risultanti in 100/0 o 99/1 o 50/50 se il lancio è distribuito con una bernoulliana di parametro 0.5. L'inferenza puoi farla quando non sai che valore ha p ma sai che proprietà dovrebbe avere un campione casuale estratto da una popolazione distribuita con . Nell'esempio della moneta, quando fai inferenza cerchi di capire se la moneta che hai in mano è truccata: hai un'ipotesi nulla, segnatamente , e un'ipotesi alternativa, , ed esegui 100 lanci per trovare evidenza empirica al tuo sospetto che la moneta sia truccata, per esempio che (decidi di impostare il tuo livello di confidenza al 95%, cioè vuoi che estraendo svariate volte un campione di 100 lanci, il 95% dei tuoi campioni contenga il parametro vero della popolazione). Se il tuo intervallo di confidenza non include 0.5, hai evidenza empirica per rifiutare l'ipotesi nulla e concludere che il valore vero di p nella popolazione non è 0.5. Per via del teorema del limite centrale v. sotto, maggiore è il numero di ripetizioni, più stretti i tuoi intervalli di confidenza saranno attorno al valore vero, ma per loro natura (essendo legati al campione e non alla popolazione, e quindi dovendo tenere conto degli "eventi di coda") non saranno mai ridotti a un solo punto.
Una volta verificato con una procedura inferenziale che il parametro p è 0.5, si torna al mio ragionamento a ritroso e non c'è contrasto con il fatto che dopo 99 teste ottenere un'ulteriore testa sia un caso "ancora meno probabile" di ottenere una croce. A quel punto, ottenere una croce è tanto probabile quanto ottenere una testa, mentre a priori (quando non hai mai lanciato la moneta), ottenere esattamente una croce su 100 lanci è 100 volte più probabile che ottenere nessuna croce, perché ci sono 100 possibili sequenze formate da 99 teste e da 1 croce (dove la differenza sta nel quando esce croce, cioè se esce al primo, secondo, centesimo lancio), mentre c'è una sola possibile sequenza in cui croce non esce mai. Ma ciascuna di queste 101 sequenze è equiprobabile. Siccome osservando 99 teste in sequenza puoi escludere tutte le 99 sequenze in cui l'unica croce esce in uno dei primi 99 lanci, restano solo due sequenze possibili: "tutte teste" e "croce solo nell'ultimo lancio". Sono equiprobabili, quindi ciascuna ha probabilità 0.5!
[@ Equoreo] A me ha sempre affascinato di più la dicitura teorema del limite centrale (che in letteratura si trova), perché il teorema dice proprio che c'è un limite nello spazio delle funzioni () a cui tutte le distribuzioni convergono in distribuzione. In questo senso il limite sarebbe centrale. Però so bene che TCL è considerato più "filologico" di TLC ;)
[@ Arres] Quello che dici è corretto, ma descrive un processo di tipo inferenziale, e come ogni processo inferenziale deve sempre avere il caveat alla fine sul fatto che resta un 5% di probabilità che un campione che genera un intervallo di confidenza del tipo (in base al quale concluderemmo che ) non sia rappresentativo della popolazione in quanto distorto dagli eventi di coda (e quindi il vero valore di p possa in realtà comunque essere 0.5 nonostante la forte evidenza empirica in senso contrario). --Dry Martini → confidati col barista 15:58, 27 ago 2018 (CEST)
[@ Dry Martini] Lo so che in letteratura si trova, e anche io sono stato abituato a usare TLC invece di TCL; ciò non toglie che la forma inglese sia ambigua e che chi lo ha inventato invece non lo fosse ;-) --Equoreo (msg) 16:14, 27 ago 2018 (CEST)
Sì, ragazzi direi che ci sono! Ho messo a tacere il mio istinto farlocco e potrò iniziare ad usare le formule in vari esercizi. Vi ringrazio :).
Alle volte fatico più a capire intuitivamente certi concetti che la formalità aiuta a dirimere, ma usare brutalmente le formule mi stucca. --37.160.25.206 (msg) 16:19, 27 ago 2018 (CEST)

[ Rientro][@ Equoreo] D'accordissimo, il mio era un discorso squisitamente estetico :) @IP: trovo anch'io che in alcuni casi mettere un po' di fondamenta formali aiuti a indirizzare l'intuizione nella direzione giusta! Comunque non canterei vittoria troppo presto, devi ancora superare la crisi esistenziale dei paradossi della probabilità :) --Dry Martini → confidati col barista 16:42, 27 ago 2018 (CEST)

No ma tanto da quando mi sono iscritto a questo indirizzo ho perso l'idea di arrivare a una "porta finale" del sapere, più varchi apro più ne trovo da aprire. Me l'aspettavo un tranello futuro XD.
Curiosità e piccolo OT: cosa studiate o avete studiato per esser avvezzi a queste tematiche? (o magari è solo passione) --37.160.25.206 (msg) 18:58, 27 ago 2018 (CEST)
<ironic>Sacrilegio! Questo è un oracolo e i responsi sono forniti dalla dea Wikipedia in persona!</ironic> :-D
Ingegneria nucleare: corso sui metodi Monte Carlo (indovina perchè si chiamano così...); uno dei corsi che ho amato di più!--Equoreo (msg) 20:47, 27 ago 2018 (CEST)
Questa Pizia invece ha studiato economia e si è sobbarcata una bella porzione di analisi matematica, analisi reale, statistica, econometria (la bellezza di 4 corsi per un agevole totale di 30 crediti) e teoria delle misure (la mamma di teoria della probabilità). Teoria delle misure e analisi reale, avendo io il pallino per le formalizzazioni da folle matematico che farnetica scrivendo sui muri, sono state meglio di andare a Disneyland. Uuuh i metodi Monte Carlo! Quelli mi mancano, ma dalla conoscenza aneddotica che ne ho sembrano estremamente affascinanti...--Dry Martini → confidati col barista 21:06, 27 ago 2018 (CEST)
Naturalmente ai fini della rilevazione della soddisfazione dei clienti dell'Oracolo, ora dobbiamo sapere professione e frangente che ti hanno fatto porre la domanda :) Corso universitario di statistica? Compiti per le vacanze da liceo scientifico? --Dry Martini → confidati col barista 21:09, 27 ago 2018 (CEST)
Molta stima per le vostre capacità e i vostri percorsi :D. No, il mio è un caso un po' strano: una passione in un certo senso nata sull'oracolo anni fa (questa è ufficialmente la mia terza domanda, la seconda è quella sopra riguardo l'errore... la prima si è persa nei meandri dell'archivio con un utente che non ho il piacere di leggere da tempo) dove discutendo con un utente mi è nata una voglia di iscrivermi a fisica. E ora sono una matricola un po' attempata e poco capace che ha finito il primo anno.
In particolare si tratta di un corso di laboratorio con primi elementi di statistica. --37.162.111.125 (msg) 08:55, 28 ago 2018 (CEST)
PS: ricordo male, mi sa che siamo al 4 post. Sono riuscito a ribeccarne una; purtroppo manca la seconda, più ampia, dove ho capito tardivamente la mia strada e che non trovo più. Per i curiosi: https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Oracolo/Archivio/Agosto_2012_(2/2)#Rappresentazione_grafica_della_base_canonica --37.162.111.125 (msg) 09:02, 28 ago 2018 (CEST)
L'Oracolo che motiva qualcuno a iscriversi all'università... questa dobbiamo tenercela per la prossima Pubblicità Progresso di Wikipedia! E ricordati di pingarmi la prossima volta che fai una domanda su algebra lineare, sottospazi vettoriali o teoria degli insiemi... --Dry Martini → confidati col barista 09:39, 28 ago 2018 (CEST)
Diciamo che ero già iscritto all'uni all'epoca, ma a un corso che non mi apparteneva. Algebra lineare mi aprì un mondo all'epoca e convinse a cambiare indirizzo prima o poi. Anyway I'll do it, devo ancora spararmi algebra lineare 2, qualche dubbio me lo instillerà di certo.
Sono da sempre portavoce di wiki, ho convertito molti amici XD. --37.162.84.123 (msg) 09:57, 28 ago 2018 (CEST)

[ Rientro] A margine, ai cinefili (e ai "teatrofili" per la versione teatrale) segnalo l'inizio di Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard. Rosencrantz e Guildenstern si dirigono ad Elsinore, dove si compirà il loro fato per opera di Amleto. Guildestern lancia in aria una moneta per fare testa o croce, e uscirà testa per 92 volte consecutive. (video) --Nungalpiriggal (msg) 13:02, 28 ago 2018 (CEST)

Stefano Vecchi

Perché in Stefano Vecchi ci sono due anni separati nella carriera da allenatore dell’Inter (2016 e 2017)? Quando ci sono due anni consecutivi, non vanno messi in una sola riga? --151.95.15.249 (msg) 21:10, 26 ago 2018 (CEST)

non è domanda da oracolo ma posso risponderti io: ha allenato in due periodi separati (in mezzo ha allenato Pioli). --Menelik (msg) 21:12, 26 ago 2018 (CEST)

Limite

Vorrei chiedere a qualcuno qualche spiegazione su questi limiti

Ho iniziato stamattina a leggere il capitolo del libro dedicato ai limiti in due variabili, e non riesco a capire.

Da quello che sono riuscito a capire da questa prima lettura per risolvere i limiti in più variabili non si usano le solite strategie atte a portare a soluzione un limite classico (es. si usano le polari)

Tuttavia la mia curiosità è questa, ad esempio se si avesse un limite del tipo lim(x→0,y→∞)x⋅y⋅2

Nel caso classico è semplice dando per risultato se fosse x: zero e se fosse y:infinito.

Ma qui come si fa?

Identicamente sul web ho anche trovato scritto lim (x->0, y->infinito) x^2*y^2-x*y^2=x^2*y^2

Ma perché mai questo risultato?

Scusate se pongo due quesiti in uno, ma vorrei proprio capire a tutti i costi. Grazie per l'aiuto --54.36.110.12 (msg) 20:03, 29 ago 2018 (CEST)

L'idea è che il limite, per essere valido ed esistente, deve esistere ed avere sempre lo stesso valore indipendentemente dalla "traiettoria" usata per avvicinarsi al punto in cui viene valutato. Tra tutte le traiettorie, le più facili da rappresentare sono le rette che convergono verso quel punto (non ne sono sicurissimo, ma immagino che siano le "polari" cui fai riferimento: il termine non mi è familiare): non sono tutte le traiettorie possibili, ma sono una famiglia sufficientemente vasta che se il limite non esiste è piuttosto probabile che già loro siano in grado di fornire un controesempio che lo dimostra.
Per i limiti "misti" (una variabile verso un valore finito, l'altra verso infinito) esiste una equivalente famiglia di traiettorie che, anche se di nuovo non sono tutte, coprono una varietà sufficientemente vasta da evidenziare una buona quantità di limiti non esistenti: le iperboli.
Piccola premessa: anziché parlare di variabile che tende a un generico valore finito parlerò sempre di variabile che tende a zero. Tutti gli altri casi si riconducono a questo semplicemente traslando l'intera funzione: (spero sia intuitivamente evidente).
Considero le traiettorie del tipo y=k/x (versione iperbolica delle traiettorie y=kx che escono radialmente dall'origine): per x che tende a 0, k/x tende all'infinito (e viceversa), quindi l'intera famiglia soddisfa il limite misto. (Inciso: questa operazione è del tutto identica alla sostituzione di variabile w=1/y, da cui , studiata attraverso le traiettorie rettilinee radianti dall'origine w=kx.)
Sostituendo, il valore della funzione sui punti di quell'iperbole diventa (ignoro il fattore 2 che è totalmente irrilevante): x⋅y = x⋅(k/x) = k. Cambiando valore di k, seleziono una diversa traiettoria (una diversa iperbole), e per ciascuna di esse il limite viene diverso (anch'esso vale proprio "k"), quindi in generale il limite zero-infinito di x⋅y non esiste.
Riguardo la seconda domanda, quella formula non mi convince neppure un po': c'è la possibilità 1) che tu possa avere frainteso quanto hai letto, 2) che tu l'abbia riportata male, 3) che abbiano in effetti scritto fesserie, o 4) che sia io a sbagliare i conti e non coglierne il significato. :-) Prima di scrivere corbellerie e rischiare di aggiungere confusione a confusione, farebbe comodo un link alla fonte originale per verificare di cosa stiamo davvero parlando. -- Rojelio (dimmi tutto) 23:21, 29 ago 2018 (CEST)
Premetto che ho studiato 'sta roba molti anni fa, te la spiego molto semplicemente come me la ricordo. Il limite di una funzione è un valore a cui ci si può avvicinare tantissimo ma che non potrà mai essere raggiunto. Un esempio classico: Limite con X tendente a infinito di y = (1+1/x)^x (ovvero il numero di nepero o e (costante matematica)). In questo caso il limite è circa 2,7182: ci si può avvicinare ma mai raggiungerlo infatti:
X = 1 ---> Y = 2
X = 10 ---> Y = 2,59
X = 50 ---> Y = 2,69
X = 100 ---> Y = 2,70
X = 1000 ---> Y = 2,7169
E così via. --Alessandro (msg) 20:16, 30 ago 2018 (CEST)
Alessandro1991, non dubito che queste cose tu le abbia studiate molti anni fa, ma sinceramente ho la sensazione che tu non le avessi capite proprio bene. Il limite sarebbe un valore che non può mai essere raggiunto?? Hai mai sentito parlare di funzione continua? Chi ha posto la domanda, comunque, non aveva dubbi sul concetto di limite per una successione o per una funzione di una variabile reale, ma poneva questioni relative ai limiti di funzioni di più variabili. Qui all’Oracolo, sai com’è, si suppone che chi pone una domanda non conosca la risposta, chi risponde invece sì... --5.90.8.223 (msg) 17:53, 31 ago 2018 (CEST)

Salto di sistema operativo

Posso saltare da Yosemite a High Sierra, senza per forza installare Sierra?


--El Nick Dica, dica, dica 20:22, 30 ago 2018 (CEST)

No Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 95.237.145.53 (discussioni · contributi) 13:09, 31 ago 2018‎ (CEST).

Puntata di Un medico in famiglia

In quale puntata di Un medico in famiglia Libero Martini inciampa sulla ciabatta del pc di Guido Zanin mentre stava scrivendo una relazione facendogli perdere tutto il lavoro fatto, e poi per farsi perdonare raduna il resto della famiglia per rimediare al guaio? --151.95.50.52 (msg) 08:35, 31 ago 2018 (CEST)

Relazioni e calendari (4x09). Ciao!--Korvettenkapitän_Prien (sala radio) 20:02, 31 ago 2018 (CEST)

Problema con la tastiera

Sommo Oracolo informatico, ho un problema con la tastiera del computer. Da quando sono tornato dalle vacanze, sembra impazzita. Non riesco più ad inserire molti simboli. Se provo ad inserire i due punti, me li scrive così "ː", questi non sono i due punti, non so cosa siano, perché i due punti sono questi, ":" ma per inserirli devo fare copia e incolla da qualche altra parte. Allo stesso modo, se provo a scrivere un wikilink, non riesco più perché quando digito dei simboli, mi vengono alterati. Ad esempio, se provo a inserire la doppia parentesi quadra per un wikilink, mi esce questo ʽ . Cosa può essere accaduto? Come rimediare? PS -- segnalo, a scanso di equivoci che questo mi succede solo digitando su Wikipedia, se scrivo su Blocco Note il problema non si presenta

-- Dao LR Say something 14:49, 31 ago 2018 (CEST)

Evviva! Grazie infinite, dopo aver disabilitato quella diabolica opzione la tastiera è finalmente tornata alla normalità! -- Dao LR Say something 15:41, 31 ago 2018 (CEST)