Super Rugby 2015

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Super Rugby 2015
Logo della competizione
Competizione Super Rugby
Sport Rugby a 15
Edizione 20ª
Organizzatore SANZAR
Date dal 13 febbraio
al 4 luglio 2015
Luogo Bandiera dell'Australia Australia
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
Bandiera del Sudafrica Sudafrica
Formula Conference + playoff
Sede finale Westpac Stadium (Wellington)
Sito web super.rugby
Risultati
Vincitore Highlanders
(1º titolo)
Secondo Hurricanes
Statistiche
Miglior marcatore Bandiera della Nuova Zelanda Lima Sopoaga (191)
Record mete Bandiera della Nuova Zelanda Waisake Naholo (13)
Cronologia della competizione
2014 2016

Il Super Rugby 2015 fu la 20ª edizione del Super Rugby SANZAAR, torneo professionistico di rugby a 15 annuale tra squadre di club delle federazioni australiana, neozelandese e sudafricana.

Composto interamente di franchise, esso si è svolto tra febbraio e luglio 2015, quinta e ultima edizione del torneo con la partecipazione di 15 squadre; dall'edizione 2016, infatti, il campionato è stato aperto a 18 squadre, con un'aggiunta dal Sudafrica e due nuove formazioni, una dall'Argentina e un'altra dal Giappone.

Il regolamento per il 2015 prevedeva, come per le quattro edizioni precedenti, che alla fase a playoff accedessero la prima classificata di ogni conference nazionale e a seguire le altre tre squadre con il miglior punteggio complessivo; dopo uno spareggio tra le squadre con il seeding dal terzo al sesto, si sono svolte le semifinali e la finale in gara unica, tutte in casa della squadra con il miglior piazzamento nella stagione regolare.

Squadre partecipanti e ambiti territoriali[modifica | modifica wikitesto]

Paese Squadra Sede Area
Australia Brumbies Canberra Territorio della Capitale Australiana più il New South Wales meridionale
Rebels Melbourne Stato di Victoria
Reds Brisbane Stato del Queensland
Waratahs Sydney Stato del Nuovo Galles del Sud centrale e occidentale
Western Force Perth Stato dell'Australia Occidentale
Nuova Zelanda Blues Auckland Penisola di Northland e la regione di Auckland centrale e settentrionale
Chiefs Hamilton I distretti di Waikato, Tauranga, Rotorua e New Plymouth, oltre la parte meridionale di Auckland
Crusaders Christchurch Le regioni di Canterbury, Tasman, Nelson, West Coast e Marlborough
Highlanders Dunedin I distretti di Otago e Southland
Hurricanes Wellington I distretti di Wellington, Palmerston North e Napier
Sudafrica Bulls Pretoria East Rand e la provincia del Limpopo
Cheetahs Bloemfontein Free State e la provincia del Capo Settentrionale
Lions Johannesburg L'area metropolitana di Johannesburg, il Gauteng meridionale, Mpumalanga e la provincia del Nordovest
Sharks Durban KwaZulu-Natal
Stormers Città del Capo L'area metropolitana di Città del Capo più i distretti di Cape Winelands, West Coast e Overberg

Avvenimenti[modifica | modifica wikitesto]

Regular season[modifica | modifica wikitesto]

Australia[modifica | modifica wikitesto]

In Australia i grandi favoriti per la vittoria della conference erano i Brumbies, storicamente la franchigia aussie di più successo, mentre i Waratahs campioni in carica erano anch'essi considerati capaci di lottare per il titolo. La Western Force era molto diversa dalla squadra protagonista di una discreta stagione l'anno precedente, e da essa non ci si aspettava molto, mentre i Reds erano ormai solo lontani parenti dell'ottima squadra di pochi anni prima. Infine i Rebels, profondamente rimaneggiati dopo una stagione disastrosa conclusa con l'ultimo posto, erano visti come la vera incognita del girone.

La prima parte della stagione fu dominata dai Brumbies, con la franchigia della capitale capace di distanziare tutte le concorrenti, a causa di alcuni rovesci iniziali dei Waratahs e di pessime prestazioni delle altre 3 squadre, in particolare di Western Force e Reds. I Waratahs apparvero come l'unica candidata a insidiare la vetta della classifica, con un distacco nella prima metà del campionato che andò progressivamente a ridursi, anche se in virtù dei risultati delle altre conferences la franchigia di Sydney restava al momento fuori dal discorso post-season.

Se infatti alla quinta giornata il distacco era di 10 punti alla decima era diventato di sole 3 lunghezze e due settimane dopo un solo punto divideva le due rivali.

Il cambio al vertice arrivò alla quindicesima giornata, con il turno di riposo di Canberra e la vittoria di Sydney per 32-22 contro i Crusaders. I campioni in carica quindi amministrarono il vantaggio fino alla fine della regular season, accedendo direttamente alla semifinale col seeding numero 2. Anche i Brumbies si qualificarono alla post-season, col seeding numero 6, concludendo con un solo punto in classifica generale davanti ai Crusaders di Christchurch, primi degli esclusi.

I Rebels furono protagonisti di un girone aperto comunque fino alla fine, ma dovettero presto rassegnarsi a un ruolo di terzo incomodo, mantenendo sempre un distacco considerevole dalla coppia in testa. Reds e Western Force furono infine protagonisti di una delle stagioni peggiori della loro storia, conclusa per la prima con soli 22 punti, per l'altra con 19 dopo aver collezionato dalle seconda alla dodicesima giornata 10 sconfitte consecutive.

Nuova Zelanda[modifica | modifica wikitesto]

Dall'altro lato del Mare di Tasman tutte le franchigie con l'unica eccezione dei Blues di Auckland erano considerate possibili contendenti per il titolo e per la qualificazione alle finali.

I Crusaders vice-campioni dell'anno precedente e orfani di Dan Carter e Richie McCaw presentavano una squadra complessivamente indebolita rispetto al 2014, mentre erano in ascesa Highlanders e Hurricanes, con i Chiefs che dopo l'uscita nel round preliminare della post-season dello scorso campionato volevano portare a casa il terzo titolo in quattro anni.

Le prime giornate videro un testa a testa nei piani alti della graduatoria tra Hurricanes e Chiefs, con gli Highlanders terzi con un piccolo margine di vantaggio sui Crusaders, sconfitti in molte partite chiave. I Blues furono molto presto separati da un distacco abissale nei confronti degli altri teams, vivendo un'annata già finita prima della metà della stagione conclusa con il penultimo posto in classifica generale, uno dei risultati peggiori della storia della franchigia di Auckland.

Gli Hurricanes rimasero in vetta sia alla classifica della conference che a quella generale per tutto l'anno, qualificandosi col seeding numero 1 e vincendo 14 match su 16, ambendo dunque alla vittoria del loro primo titolo, avendo il diritto a giocare tutte le gare della fase a eliminazione diretta in casa.

Dietro di loro la lotta per una wild card fu molto aspra e combattuta soprattutto tra Highlanders e Chiefs, coi Crusaders sempre in corsa ma tenuti a debita distanza. I Chiefs furono davanti ai futuri campioni per gran parte della regular season, ma il loro vantaggio si azzerò a metà maggio e furono scalzati al secondo posto la settimana successiva. Le posizioni in classifica non cambiarono più, e sia Dunedin che Hamilton si qualificarono alla post-season coi seeding 4 e 5, al contrario dei Crusaders molto discontinui e che non riuscirono ad agganciare i Brumbies al sesto posto in classifica generale per un solo punto, terminando due punti dietro ai Chiefs e pagando carissimo la sconfitta di Sydney alla quindicesima giornata.

Sudafrica[modifica | modifica wikitesto]

In Sudafrica, dopo un 2014 disastroso, che vide una sola rappresentante del paese alle finali, non c'era una squadra favorita e tutte le formazioni (a parte i Cheetahs reduci dalla stagione peggiore della loro storia) potevano ambire a un posto nelle finali. Le speranze sudafricane per riportare il trofeo nel continente nero si basavano soprattutto sugli Sharks, campioni di conference e semifinalisti dell'anno prima, e sugli Stormers, questi ultimi pronti a ritornare a dominare a livello nazionale e a provare a dettare legge anche al di là dei confini sudafricani, con minori chance attribuite anche a Lions e Bulls.

Mentre i Cheetahs furono distaccati già nelle prime settimane da tutte le altre concorrenti, i pronostici furono, durante le prime giornate, rispettati, con Durban e Città del Capo a contendersi la prima piazza insieme alla sorpresa Pretoria, capaci di superare gli Stormers al secondo posto al settimo turno e di portarsi in testa a pari merito con gli Sharks l'ultimo week-end di marzo.

I Lions, dopo un avvio stentato, con tre sconfitte nelle prime tre partite, tra cui gli scontri diretti contro Squali e Tempeste, si ripresero insidiando le posizioni di testa. All'ottava giornata, con la vittoria della sola franchigia di Johannesburg le quattro squadre erano racchiuse in soli 2 punti. Nelle settimane successive, mentre era chiaro che i Cheetahs avrebbero chiuso all'ultimo posto un'annata nata male, gli Sharks entrarono in una spirale negativa di 6 sconfitte consecutive, estromettendosi dalla corsa e facendosi superare da tutte le rivali. Di questa situazione e della sconfitta dei Leoni nello scontro diretto di Pretoria approfittarono i Bulls, capolista solitaria per 3 giornate e, a cinque partite dal termine, seria candidata a un posto direttamente in semifinale in post-season, mentre gli Stormers avanzarono al secondo posto a poche lunghezze di distanza. I Tori di Pretoria però racimolarono 5 sconfitte su 5 partite giocate, conquistando in totale solo 4 punti in un tour da incubo tra Australia e Nuova Zelanda e con una sconfitta contro i Cheetahs ormai senza più obiettivi, scivolando fuori dal discorso post-season. Lions e Stormers vinsero le partite successive, giocandosi un posto alle finali nello scontro diretto di Città del Capo alla penultima giornata: in caso di vittoria i Lions avrebbero scalzato i rivali al primo posto, dovendo però sperare in un aiuto degli Sharks la settimana successiva in quanto i Lions avrebbero riposato. La partita finì in parità, 19-19, e così i Lions furono eliminati, mentre gli Stormers si laurearono campioni sudafricani e accedettero alle finali.

Fase a eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

Con 'Canes e 'Tahs già in semifinale il round preliminare vide le due sfide Stormers-Brumbies e Highlanders-Chiefs. Le finali dell'edizione 2015 si aprirono a Dunedin, dove i padroni di casa grazie a due mete di Naholo e al piede di Sopoaga ebbero la meglio sui Chiefs, quindi a Città del Capo arrivò l'eliminazione dell'unica sudafricana in corsa in una partita vinta per 39-19 dove i Brumbies misero a reperto 6 mete, con un hat-trick di Tomane, contro l'unica meta della franchigia di casa.

Le due semifinali con derby Australia-Nuova Zelanda videro prevalere entrambe le franchigie kiwi, in due match senza storia. Al Westpac Stadium i Brumbies furono asfaltati con 20 punti di scarto senza riuscire a segnare nemmeno una meta, mentre a Sydney i Waratahs furono eliminati con un 17-35 senza alibi.

La prima finale tutta neozelandese dal 2006 vide per la prima volta nella storia del torneo la vittoria della squadra ospite e la prima vittoria del torneo di una franchigia non vincitrice di conference e che abbia giocato il round preliminare. Gli ospiti furono avanti per tutta la partita, e gli sbagli al piede di Barrett (8 punti mancati tra trasformazioni e punizioni) portarono al primo storico titolo della storia della franchigia dell'estremo Sud della Nuova Zelanda, con un punteggio finale di 14-21.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

1ª giornata
13-2-2015 Crusaders — Rebels 10—20
13-2-2015 Brumbies — Reds 47—3
13-2-2015 Lions — Hurricanes 8—22
14-2-2015 Blues — Chiefs 18—23
14-2-2015 Sharks — Cheetahs 29—35
14-2-2015 Bulls — Stormers 17—29
15-2-2015 Waratahs — Force 15—25
rip. Highlanders  
4ª giornata
6-3-2015 Chiefs — Highlanders 17—20
6-3-2015 Brumbies — Force 27—15
7-3-2015 Blues — Lions 10—13
7-3-2015 Reds — Waratahs 5—23
7-3-2015 Cheetahs — Bulls 20—39
7-3-2015 Stormers — Sharks 29—13
rip. Crusaders, Hurricanes,  
  Rebels  
7ª giornata
27-3-2015 Hurricanes — Rebels 36—12
27-3-2015 Reds — Lions 17—18
28-3-2015 Chiefs — Cheetahs 37—27
28-3-2015 Highlanders — Stormers 39—21
28-3-2015 Waratahs — Blues 23—11
28-3-2015 Sharks — Force 15—9
28-3-2015 Bulls — Crusaders 31—19
rip. Brumbies
10ª giornata
17-4-2015 Crusaders — Chiefs 9—26
18-4-2015 Hurricanes — Waratahs 24—29
18-4-2015 Highlanders — Blues 30—24
18-4-2015 Brumbies — Rebels 8—13
18-4-2015 Force — Stormers 6—13
18-4-2015 Sharks — Bulls 10—17
18-4-2015 Cheetahs — Reds 17—18
rip. Lions
13ª giornata
8-5-2015 Crusaders — Reds 58—17
8-5-2015 Rebels — Blues 42—22
9-5-2015 Hurricanes — Sharks 32—24
9-5-2015 Force — Waratahs 18—11
9-5-2015 Lions — Highlanders 28—23
9-5-2015 Stormers — Brumbies 25—24
rip. Bulls, Cheetahs,  
  Chiefs  
16ª giornata
29-5-2015 Crusaders — Hurricanes 35—18
29-5-2015 Brumbies — Bulls 22—16
29-5-2015 Sharks — Rebels 25—21
30-5-2015 Highlanders — Chiefs 36—9
30-5-2015 Force — Reds 10—32
30-5-2015 Stormers — Cheetahs 42—12
30-5-2015 Lions — Waratahs 27—22
rip. Blues
2ª giornata
20-2-2015 Chiefs — Brumbies 19—17
20-2-2015 Rebels — Waratahs 28—38
20-2-2015 Bulls — Hurricanes 13—17
21-2-2015 Highlanders — Crusaders 20—26
21-2-2015 Reds — Force 18—6
21-2-2015 Stormers — Blues 27—16
21-2-2015 Sharks — Lions 29—12
rip. Cheetahs
5ª giornata
13-3-2015 Hurricanes — Blues 30—23
13-3-2015 Force — Rebels 17—21
14-3-2015 Crusaders — Lions 34—6
14-3-2015 Highlanders — Waratahs 26—19
14-3-2015 Reds — Brumbies 0—29
14-3-2015 Stormers — Chiefs 19—28
14-3-2015 Cheetahs — Sharks 10—27
rip. Bulls
8ª giornata
3-4-2015 Hurricanes — Stormers 25—20
3-4-2015 Rebels — Reds 23—15
4-4-2015 Chiefs — Blues 23—16
4-4-2015 Brumbies — Cheetahs 20—3
4-4-2015 Sharks — Crusaders 10—52
4-4-2015 Lions — Bulls 22—18
rip. Force, Highlanders
  Waratahs
11ª giornata
24-4-2015 Chiefs — Force 35—27
24-4-2015 Brumbies — Highlanders 31—18
25-4-2015 Crusaders — Blues 29—15
25-4-2015 Waratahs — Rebels 18—16
25-4-2015 Lions — Cheetahs 34—29
25-4-2015 Stormers — Bulls 15—13
26-4-2015 Reds — Hurricanes 19—35
rip. Sharks
14ª giornata
15-5-2015 Blues — Bulls 23—18
15-5-2015 Reds — Rebels 46—29
16-5-2015 Hurricanes — Chiefs 22—18
16-5-2015 Waratahs — Sharks 33—18
16-5-2015 Lions — Brumbies 20—30
16-5-2015 Cheetahs — Highlanders 24—45
rip. Crusaders, Force
  Stormers
17ª giornata
5-6-2015 Hurricanes — Highlanders 56—20
5-6-2015 Force — Brumbies 20—33
6-6-2015 Rebels — Bulls 21—20
6-6-2015 Blues — Crusaders 11—34
6-6-2015 Reds — Chiefs 3—24
6-6-2015 Cheetahs — Waratahs 33—58
6-6-2015 Stormers — Lions 19—19
rip. Sharks
3ª giornata
27-2-2015 Highlanders — Reds 20—13
27-2-2015 Force — Hurricanes 13—42
27-2-2015 Cheetahs — Blues 25—24
28-2-2015 Chiefs — Crusaders 40—16
28-2-2015 Rebels — Brumbies 15—20
28-2-2015 Bulls — Sharks 43—35
28-2-2015 Lions — Stormers 19—22
rip. Waratahs
6ª giornata
20-3-2015 Highlanders — Hurricanes 13—20
20-3-2015 Rebels — Lions 16—20
21-3-2015 Crusaders — Cheetahs 57—14
21-3-2015 Bulls — Force 25—24
21-3-2015 Sharks — Chiefs 12—11
22-3-2015 Waratahs — Brumbies 28—13
rip. Blues, Reds,
  Stormers
9ª giornata
10-4-2015 Blues — Brumbies 16—14
11-4-2015 Crusaders — Highlanders 20—25
11-4-2015 Waratahs — Stormers 18—32
11-4-2015 Force — Cheetahs 15—24
11-4-2015 Bulls — Reds 43—22
11-4-2015 Lions — Sharks 23—21
rip. Chiefs, Hurricanes,
  Rebels
12ª giornata
1-5-2015 Highlanders — Sharks 48—15
1-5-2015 Brumbies — Waratahs 10—13
2-5-2015 Blues — Force 41—24
2-5-2015 Hurricanes — Crusaders 29—23
2-5-2015 Rebels — Chiefs 16—15
2-5-2015 Cheetahs — Stormers 25—17
2-5-2015 Bulls — Lions 35—33
rip. Reds
15ª giornata
22-5-2015 Chiefs — Bulls 34—20
22-5-2015 Reds — Sharks 14—21
23-5-2015 Blues — Hurricanes 5—29
23-5-2015 Waratahs — Crusaders 32—22
23-5-2015 Force — Highlanders 3—23
23-5-2015 Cheetahs — Lions 17—40
23-5-2015 Stormers — Rebels 31—15
rip. Brumbies
18ª giornata
12-6-2015 Blues — Highlanders 7—44
12-6-2015 Rebels — Force 11—13
13-6-2015 Brumbies — Crusaders 24—37
13-6-2015 Chiefs — Hurricanes 13—21
13-6-2015 Waratahs — Reds 31—5
13-6-2015 Bulls — Cheetahs 29—42
13-6-2015 Sharks — Stormers 34—12
rip. Lions

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

OQF Squadra G V N P Bye PF PS B Pt
Bandiera dell'Australia Australian Conference
2 Waratahs 16 11 0 5 0 409 313 96 8 52
6 Brumbies 16 9 0 7 0 369 261 108 11 47
10 Rebels 16 7 0 9 0 319 354 −35 8 36
13 Reds 16 4 0 12 0 247 434 −187 6 22
15 Western Force 16 3 0 13 0 245 384 −139 7 19
Bandiera della Nuova Zelanda New Zealand Conference
1 Hurricanes 16 14 0 2 0 458 288 170 10 66
4 Highlanders 16 11 0 5 0 450 333 117 9 53
5 Chiefs 16 10 0 6 0 372 299 73 8 48
7 Crusaders 16 9 0 7 0 481 338 143 10 46
14 Blues 16 3 0 13 0 282 428 −146 8 20
Bandiera del Sudafrica South African Conference
3 Stormers 16 10 1 5 0 373 323 50 3 45
8 Lions 16 9 1 6 0 342 364 −22 4 42
9 Bulls 16 7 0 9 0 397 388 9 10 38
11 Sharks 16 7 0 9 0 338 401 −63 6 34
12 Cheetahs 16 5 0 11 0 357 531 −174 6 26

Fase a play-off[modifica | modifica wikitesto]

Preliminari Semifinali Finale
                         
  20 giugno 2015  
4  Highlanders 24  
5  Chiefs 14       27 giugno 2015        
    2  Waratahs 17    
    4  Highlanders 35     4 luglio 2015
            Highlanders   21
        27 giugno 2015       Hurricanes   14
      1  Hurricanes 29    
  20 giugno 2015     6  Brumbies 9    
  3  Stormers 19          
  6  Brumbies 39          

Preliminari[modifica | modifica wikitesto]

Dunedin
20 giugno 2015, ore 19:35 UTC+12
Highlanders24 – 14
referto
ChiefsForsyth Barr Stadium
Arbitro: Bandiera della Nuova Zelanda Chris Pollock

Città del Capo
20 giugno 2015, ore 17:05 UTC+2
Stormers19 – 39
referto
BrumbiesNewlands Stadium
Arbitro: Bandiera del Sudafrica Jaco Peyper

Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Wellington
27 giugno 2015, ore 19:35 UTC+12
Hurricanes29 – 9
referto
BrumbiesWestpac Stadium (33 460 spett.)
Arbitro: Bandiera della Nuova Zelanda Glen Jackson

Sydney
27 giugno 2015, ore 19:55 UTC+10
Waratahs17 – 35
referto
HighlandersSydney Football Stadium
Arbitro: Bandiera del Sudafrica Craig Joubert

Finale[modifica | modifica wikitesto]

Wellington
4 luglio 2015, ore 19:35 UTC+12
Hurricanes14 – 21
referto
HighlandersWestpac Stadium (36 000 spett.)
Arbitro: Bandiera del Sudafrica Jaco Peyper

Note[modifica | modifica wikitesto]


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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