Forsyth Barr Stadium

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Forsyth Barr Stadium
Vista esterna dell’impianto
Informazioni generali
StatoBandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda
UbicazioneAnzac Avenue, Logan Park, Dunedin, 9016 NZ
Inizio lavori2009
Inaugurazione5 agosto 2011
Costo206400000 NZD
ProprietarioConsiglio municipale di Dunedin
ProgettoStudio Populous
Studio Jasmax
Prog. strutturaleSinclair Knight Merz
CostruttoreHawkins Construction
Informazioni tecniche
Posti a sedere30 748
StrutturaRettangolare, in cemento armato
CoperturaTotale, trasparente in etilene tetrafluoroetilene
Mat. del terrenoGrassMaster
Dim. del terreno126 × 75 m
Area dell’edificio31 050 m²
Uso e beneficiari
CalcioSouthern United
Rugby a 15Highlanders
Otago
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 45°52′09″S 170°31′28″E / 45.869167°S 170.524444°E-45.869167; 170.524444

Forsyth Barr Stadium è un impianto sportivo multifunzione neozelandese che si trova a Dunedin, capoluogo della regione di Otago. Completamente coperto in maniera permanente, fu costruito tra il 2009 e il 2011 come rimpiazzo del vecchio Carisbrook, vetusto stadio plurisecolare. Ospitò, appena ultimato, gare della Coppa del Mondo di rugby 2011.

Capace di più di 30000 posti, è il terreno di casa del club calcistico Southern United, della formazione provinciale di rugby dell'Otago e della franchise di Super Rugby degli Highlanders. Nel 2023 è destinato a ospitare gare della nona edizione del campionato mondiale di calcio femminile.

La proprietà della struttura è comunale; il terreno è in erba ibrida con tecnologia GrassMaster, primo impianto coperto ad adottare tale combinazione.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005 la municipalità di Dunedin si interrogava sull'opportunità di continuare o meno a utilizzare il superato Carisbrook, stadio che stava per celebrare di lì a pochi mesi il 125º anniversario della propria fondazione[1]; un anno più tardi fu deciso di costruire una nuova struttura nel quadro dell'ampliamento dell'Università di Otago[2] la cui caratteristica principale fu di essere completamente e permanentemente coperta con un tetto trasparente ma al contempo dotata di campo in erba naturale, combinazione mai adottata in precedenza in alcun impianto sportivo nel mondo[2]: infatti, fondi in erba come quello del Millennium Stadium a Cardiff sono sovrastati da un tetto richiudibile, mentre invece stadi chiusi come il Silverdome in Michigan presentavano un tappeto sintetico[2].

I lavori, iniziati a giugno 2009 su progetto degli studi Populous e Jasmax[3], durarono circa due anni: il sito individuato, una zona riviera nei pressi dell'università, all'esturario del fiume Leith nel porto di Otago.

L'erba del terreno è ibrida con tecnologia GrassMaster (erba naturale rinforzata da fibre di materiale plastico iniettate nel terreno[2]. Il tetto è composto da due strati di ETFE con un'intercapedine d'aria a separarli, e filtra circa il 90% della radiazione ultravioletta della luce solare[3]. Anche parte delle facciate laterali sono di tale materiale plastico; le due tribune sono sfalsate in altezza per permettere alla luce naturale di illuminare l'interno dello stadio[3]. Benché lo stadio sia coperto esso non è completamente chiuso: è stato infatti progettato per permettere passaggio dell'aria al fine di garantire l'idoneo livello di umidità al tappeto erboso[3]. La facciata inferiore del tetto si trova a 37 m dal filo del prato di gioco; tutto l'impianto, della superficie di circa 30000 , è confinante con l'università e condivide con essa alcuni servizi[3].

Subito dopo l'inaugurazione lo stadio ospitò quattro incontri della fase a gironi della Coppa del Mondo di rugby 2011 organizzata dalla Nuova Zelanda; dalla stagione sportiva successiva divenne l'impianto di casa delle formazioni rugbistiche di Otago (campionato nazionale provinciale) e Highlanders (Super Rugby)[4] in sostituzione del vecchio Carisbrook; dalla stagione calcistica 2011-12 è anche l'impianto dell'allora Otago United, oggi Southern United.

Con l'assegnazione congiunta ad Australia e Nuova Zelanda dell'organizzazione del campionato mondiale di calcio femminile 2023[5], Forsyth Barr è una delle sedi designate a ospitare gare della manifestazione[6].

Incontri internazionali di rilievo[modifica | modifica wikitesto]

Rugby a 13[modifica | modifica wikitesto]

Dunedin
8 novembre 2014, ore 20 UTC+12
Four Nations 2014, 3ª giornata
Nuova Zelanda Bandiera della Nuova Zelanda16 – 14
referto
Bandiera dell'Inghilterra InghilterraForsyth Barr Stadium (15836 spett.)
Arbitro: Bandiera della Nuova Zelanda Phil Bentham

Rugby a 15[modifica | modifica wikitesto]

Dunedin
10 settembre 2011, ore 20:30 UTC+12
Coppa del Mondo 2011, girone B
Argentina Bandiera dell'Argentina9 – 13
referto
Bandiera dell'Inghilterra InghilterraForsyth Barr Stadium (30700 spett.)
Arbitro: Bandiera della Nuova Zelanda Bryce Lawrence

Dunedin
2 ottobre 2011, ore 20:30 UTC+12
Coppa del Mondo 2011, girone C
Irlanda Bandiera dell'Irlanda36 – 6
referto
Bandiera dell'Italia ItaliaForsyth Barr Stadium (28027 spett.)
Arbitro: Bandiera del Sudafrica Jonathan Kaplan

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gregor Paul, Painful end for Carisbrook stadium?, in The New Zealand Herald, 27 agosto 2005. URL consultato il 21 marzo 2021.
  2. ^ a b c d (EN) Richard Gibbs, The Forsyth Barr stadium, the world’s first permanently-roofed stadium with natural turf, su pitchcare.com, Pitchcare, 17 febbraio 2012. URL consultato il 12 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2020).
  3. ^ a b c d e (EN) New Zealand’s Revolutionary Forsyth Barr Stadium – a True Hybrid – to Function as both an International Sports Stadium and a World Class Entertainment Arena, su populous.com, Populous, 1º agosto 2011. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2021).
  4. ^ (EN) Carisbrook - the Highlanders, in Stuff, 12 febbraio 2011. URL consultato il 13 marzo 2021.
  5. ^ (EN) FIFA Women's World Cup 2023 under the roof!, su forsythbarrstadium.co.nz, Sito ufficiale Forsyth Barr Stadium, 25 giugno 2020. URL consultato il 13 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2021).
  6. ^ (EN) FIFA Women’s World Cup 2023™ Host Cities and Stadiums announced, su fifa.com, FIFA, 3 giugno 2021. URL consultato il 2 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2021).

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