Yves Montand: differenze tra le versioni
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Proprio a Marsiglia il 21 giugno 1939 il non ancora diciottenne Ivo Livi si esibì per la prima volta in pubblico, vestito da cowboy, sul palcoscenico dell'Alcazar con un brano scritto apposta per lui da Charles Humel, un musicista non vedente. Nel frattempo era entrato nel mondo del lavoro come metalmeccanico presso i Chantiers de Provence. Fu notato da Audiffred, impresario parigino sfollato a Marsiglia dopo i primi disordini bellici, che gli fece sottoscrivere il primo contratto e gli procurò scritture non solo a Marsiglia, ma anche in tutto il resto della Francia meridionale. Nel 1942 partecipò come attore alle riprese di ''[[La Prière aux étoiles]]'', film che [[Marcel Pagnol]] stava cercando di portare a termine lontano da [[Parigi]] per sfuggire alle pressioni dei [[Nazionalsocialismo|nazisti]] che avevano occupato la città. |
Proprio a Marsiglia il 21 giugno 1939 il non ancora diciottenne Ivo Livi si esibì per la prima volta in pubblico, vestito da cowboy, sul palcoscenico dell'Alcazar con un brano scritto apposta per lui da Charles Humel, un musicista non vedente. Nel frattempo era entrato nel mondo del lavoro come metalmeccanico presso i Chantiers de Provence. Fu notato da Audiffred, impresario parigino sfollato a Marsiglia dopo i primi disordini bellici, che gli fece sottoscrivere il primo contratto e gli procurò scritture non solo a Marsiglia, ma anche in tutto il resto della Francia meridionale. Nel 1942 partecipò come attore alle riprese di ''[[La Prière aux étoiles]]'', film che [[Marcel Pagnol]] stava cercando di portare a termine lontano da [[Parigi]] per sfuggire alle pressioni dei [[Nazionalsocialismo|nazisti]] che avevano occupato la città. |
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Fu solo nel 1944 che il giovane Ivo Livi si trasferì a [[Parigi]], sempre con l'appoggio di Audiffred, e lì prese il nome di Yves Montand. Lo pseudonimo è derivato dalla francesizzazione del suo nome italiano e dall'esclamazione della madre o del padre che lo richiamava in casa dal cortile: "Ivo, monta!" (cioè "Ivo, sali in casa"), nella fattoria dei genitori contadini in Toscana.<ref name="patriziadeblanck">{{Cita libro |autore=[[Patrizia De Blanck]] |altri=in collaborazione con Matilde Amorosi |titolo=A letto col Diavolo |editore=Armando Curcio Editore |anno=2008 |pagina=234 |isbn=no |
Fu solo nel 1944 che il giovane Ivo Livi si trasferì a [[Parigi]], sempre con l'appoggio di Audiffred, e lì prese il nome di Yves Montand. Lo pseudonimo è derivato dalla francesizzazione del suo nome italiano e dall'esclamazione della madre o del padre che lo richiamava in casa dal cortile: "Ivo, monta!" (cioè "Ivo, sali in casa"), nella fattoria dei genitori contadini in Toscana.<ref name="patriziadeblanck">{{Cita libro |autore=[[Patrizia De Blanck]] |altri=in collaborazione con Matilde Amorosi |titolo=A letto col Diavolo |editore=Armando Curcio Editore |anno=2008 |pagina=234 |isbn=no}}</ref> Il cantante rivelò anche di aver avuto il dubbio di trarre il suo nome per le scene da un'altra esclamazione che udiva nel cortile di casa: "Bastià, vien'accà", frase con la quale una vicina di origine partenopea richiamava sovente il figlio. In quel caso il nome sarebbe stato: Bastien Vanaquais. |
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Pochi mesi dopo essere arrivato a Parigi ebbe la fortuna di sostituire un debuttante che doveva fare da spalla a [[Édith Piaf]] in uno spettacolo in programma al [[Moulin Rouge]]. Piaf si dimostrò entusiasta del giovane e in breve tempo il sodalizio artistico si trasformò in una relazione sentimentale. La "regina" dello spettacolo parigino lo aiutò in maniera determinante a sfondare nel mondo della canzone, ma poi fu lei a interrompere la relazione quando Montand divenne sempre più autonomo nella scelta del proprio repertorio. Ma l'evento decisivo per la sua carriera scaturì dall'incontro con [[Marcel Carné]] e [[Jacques Prévert]] che vollero affidargli la parte di protagonista in ''[[Mentre Parigi dorme]]'', dopo la rinuncia di [[Jean Gabin]] che aveva preferito accettare, insieme a [[Marlene Dietrich]], la scrittura per un altro film. In ''Mentre Parigi dorme'' fu inserita una canzone, scritta dallo stesso Prévert e musicata da [[Joseph Kosma]], destinata a diventare il brano-simbolo di Yves Montand e uno dei più celebri motivi della canzone francese: ''Les Feuilles Mortes''. |
Pochi mesi dopo essere arrivato a Parigi ebbe la fortuna di sostituire un debuttante che doveva fare da spalla a [[Édith Piaf]] in uno spettacolo in programma al [[Moulin Rouge]]. Piaf si dimostrò entusiasta del giovane e in breve tempo il sodalizio artistico si trasformò in una relazione sentimentale. La "regina" dello spettacolo parigino lo aiutò in maniera determinante a sfondare nel mondo della canzone, ma poi fu lei a interrompere la relazione quando Montand divenne sempre più autonomo nella scelta del proprio repertorio. Ma l'evento decisivo per la sua carriera scaturì dall'incontro con [[Marcel Carné]] e [[Jacques Prévert]] che vollero affidargli la parte di protagonista in ''[[Mentre Parigi dorme]]'', dopo la rinuncia di [[Jean Gabin]] che aveva preferito accettare, insieme a [[Marlene Dietrich]], la scrittura per un altro film. In ''Mentre Parigi dorme'' fu inserita una canzone, scritta dallo stesso Prévert e musicata da [[Joseph Kosma]], destinata a diventare il brano-simbolo di Yves Montand e uno dei più celebri motivi della canzone francese: ''Les Feuilles Mortes''. |
Versione delle 18:14, 13 feb 2018
Yves Montand | |
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Yves Montand a Cannes nel 1987 | |
Nazionalità | Italia Francia |
Genere | Pop[1] |
Periodo di attività musicale | 1939 – 1991 |
Strumento | voce |
Sito ufficiale | |
Yves Montand, pseudonimo di Ivo Livi (Monsummano Terme, 13 ottobre 1921 – Senlis, 9 novembre 1991), è stato un cantante e attore italiano naturalizzato francese.
Biografia
Nacque a Monsummano Terme, all'epoca in provincia di Lucca e oggi in provincia di Pistoia, ultimo di tre fratelli. Poiché i genitori Giovanni e Giuseppina erano attivisti socialisti, nel 1923 dopo l'avvento del fascismo la famiglia dovette emigrare a Marsiglia, in Francia.
Proprio a Marsiglia il 21 giugno 1939 il non ancora diciottenne Ivo Livi si esibì per la prima volta in pubblico, vestito da cowboy, sul palcoscenico dell'Alcazar con un brano scritto apposta per lui da Charles Humel, un musicista non vedente. Nel frattempo era entrato nel mondo del lavoro come metalmeccanico presso i Chantiers de Provence. Fu notato da Audiffred, impresario parigino sfollato a Marsiglia dopo i primi disordini bellici, che gli fece sottoscrivere il primo contratto e gli procurò scritture non solo a Marsiglia, ma anche in tutto il resto della Francia meridionale. Nel 1942 partecipò come attore alle riprese di La Prière aux étoiles, film che Marcel Pagnol stava cercando di portare a termine lontano da Parigi per sfuggire alle pressioni dei nazisti che avevano occupato la città.
Fu solo nel 1944 che il giovane Ivo Livi si trasferì a Parigi, sempre con l'appoggio di Audiffred, e lì prese il nome di Yves Montand. Lo pseudonimo è derivato dalla francesizzazione del suo nome italiano e dall'esclamazione della madre o del padre che lo richiamava in casa dal cortile: "Ivo, monta!" (cioè "Ivo, sali in casa"), nella fattoria dei genitori contadini in Toscana.[2] Il cantante rivelò anche di aver avuto il dubbio di trarre il suo nome per le scene da un'altra esclamazione che udiva nel cortile di casa: "Bastià, vien'accà", frase con la quale una vicina di origine partenopea richiamava sovente il figlio. In quel caso il nome sarebbe stato: Bastien Vanaquais.
Pochi mesi dopo essere arrivato a Parigi ebbe la fortuna di sostituire un debuttante che doveva fare da spalla a Édith Piaf in uno spettacolo in programma al Moulin Rouge. Piaf si dimostrò entusiasta del giovane e in breve tempo il sodalizio artistico si trasformò in una relazione sentimentale. La "regina" dello spettacolo parigino lo aiutò in maniera determinante a sfondare nel mondo della canzone, ma poi fu lei a interrompere la relazione quando Montand divenne sempre più autonomo nella scelta del proprio repertorio. Ma l'evento decisivo per la sua carriera scaturì dall'incontro con Marcel Carné e Jacques Prévert che vollero affidargli la parte di protagonista in Mentre Parigi dorme, dopo la rinuncia di Jean Gabin che aveva preferito accettare, insieme a Marlene Dietrich, la scrittura per un altro film. In Mentre Parigi dorme fu inserita una canzone, scritta dallo stesso Prévert e musicata da Joseph Kosma, destinata a diventare il brano-simbolo di Yves Montand e uno dei più celebri motivi della canzone francese: Les Feuilles Mortes.
Nel 1953 interpretò il protagonista Mario nel film di Henri-Georges Clouzot, Vite vendute (Le salaire de la peur) e, dopo la breve parentesi in Italia per girare Uomini e lupi con Giuseppe De Santis e La grande strada azzurra con Gillo Pontecorvo, nel 1960 lavorò negli Stati Uniti interpretando a fianco di Marilyn Monroe Facciamo l'amore (Let's Make Love), diretto da George Cukor. Il film, che non fu un rilevante successo al botteghino e non venne lodato dalla critica, rimase celebre per la relazione che Montand, sposato con Simone Signoret intrecciò con la Monroe, all'epoca sposata con il drammaturgo Arthur Miller.
Dopo diversi film di scarso rilievo e in concomitanza con l'aumentato impegno politico e sociale, nella seconda metà degli anni sessanta partecipò a pellicole di sempre maggior spessore quali La guerra è finita (La guerre est finie) (1966) di Alain Resnais e divenne l'attore prediletto del regista greco Costa-Gavras. Sotto la sua direzione nel 1969 sarà il protagonista di Z - L'orgia del potere (Z), vincitore dell'Oscar al miglior film straniero, di La confessione (L'aveu) del 1970 e di L'Amerikano (Etat de siège) del 1973.
È del 1970 quella che è considerata la migliore prova della sua carriera di attore nel capolavoro noir di Jean-Pierre Melville I senza nome (Le cercle rouge)[senza fonte], dove vestì i panni di un ex-poliziotto alcolizzato trasformatosi in rapinatore.
Da segnalare in seguito le interpretazioni in Crepa padrone, tutto va bene (Tout va bien) (1972) di Jean-Luc Godard, in Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre (Vincent, François, Paul... et les autres) (1974) di Claude Sautet e nel poliziesco Police Python 357 di Alain Corneau (1976). Interpretò César Soubeyran nei due film Jean de Florette e Manon delle sorgenti (Manon des sources), entrambi diretti da Claude Berri e tratti dal romanzo di Pagnol[Quale?].
Vita privata
Dopo la guerra Montand entrò in contatto con numerosi altri artisti quali Léo Ferré e Charles Aznavour e visse altri intensi amori, come quello con l'attrice Gisèle Pascal.
L'incontro della sua vita, quello con la coetanea Simone Signoret, avvenne nell'agosto 1949 durante una tournée in Costa Azzurra. La Signoret, già famosa per aver interpretato decine di film e per essere sposata con il regista Yves Allégret, decise di rinunciare al suo matrimonio, da cui era nata anche Catherine nel 1946, e di risposarsi con Montand. Il matrimonio fu celebrato presso il municipio di Saint-Paul-de-Vence il 22 dicembre 1951.
Nel 1985 Simone Signoret morì. Nel 1987 Montand sposò Carole Amiel dalla quale nel 1988 ebbe il figlio Valentin.
Yves Montand morì nel 1991 all'età di 70 anni.
Filmografia
- Stella senza luce (Etoile sans lumière), regia di Marcel Blistène (1946)
- Mentre Parigi dorme (Les portes de la nuit), regia di Marcel Carné (1946)
- L'idolo del ring (L'idole), regia di Alexander Esway (1948)
- Ricordi perduti (Souvenirs perdus), regia di Christian-Jaque (1950)
- Parigi è sempre Parigi, regia di Luciano Emmer (1951)
- Saluti e baci, regia di Giorgio Simonelli (1952)
- Vite vendute (Le salaire de la peur), regia di Henri-Georges Clouzot (1953)
- Tempi nostri - Zibaldone n. 2, regia di Alessandro Blasetti (1954)
- Margherita della notte (Marguerite de la nuit), regia di Claude Autant-Lara (1955)
- Gli eroi sono stanchi (Les héros sont fatigués), regia di Yves Ciampi (1955)
- Le vergini di Salem (Les sorcières de Salem), regia di Raymond Rouleau (1957)
- Uomini e lupi, regia di Giuseppe De Santis (1957)
- La grande strada azzurra, regia di Gillo Pontecorvo (1957)
- La legge (La loi), regia di Jules Dassin (1958)
- Festa di maggio (Premier mai), regia di Luis Saslavsky (1958)
- Facciamo l'amore (Let's Make Love), regia di George Cukor (1960)
- Il grande peccato (Sanctuary), regia di Tony Richardson (1960)
- Le piace Brahms? (Goodbye again), regia di Anatole Litvak (1961)
- La mia geisha (My geisha), regia di Jack Cardiff (1962)
- Vagone letto per assassini (Compartiment tueurs), regia di Costa-Gavras (1965)
- Parigi brucia? (Paris brûle-t-il ?), regia di René Clément (1966)
- Grand Prix, regia di John Frankenheimer (1966)
- La guerra è finita (La guerre est finie), regia di Alain Resnais (1966)
- Vivere per vivere (Vivre pour vivre), regia di Claude Lelouch (1967)
- Non tirate il diavolo per la coda (Le diable par la queue), regia di Philippe de Broca (1968)
- Una sera... un treno (Un soir, un train), regia di André Delvaux (1968)
- Evviva la libertà (Mr. Freedom), regia di William Klein (1969)
- Z - L'orgia del potere (Z), regia di Costa-Gavras (1969)
- I senza nome (Le cercle rouge), regia di Jean-Pierre Melville (1970)
- La confessione (L'aveu), regia di Costa-Gavras (1970)
- L'amica delle 5 ½ (On a Clear Day You Can See Forever), regia di Vincente Minnelli (1970)
- Mania di grandezza (La folie des grandeurs), regia di Gérard Oury (1971)
- È simpatico, ma gli romperei il muso (César et Rosalie), regia di Claude Sautet (1972)
- Crepa padrone, tutto va bene (Tout va bien), regia di Jean-Luc Godard e Jean Pierre Gorin (1972)
- Un battito d'ali dopo la strage (Les fils), regia di Pierre Granier-Deferre (1972)
- Assassinio al sole (Le hasard et la violence), regia di Philippe Labro (1973)
- L'Amerikano (Etat de siège), regia di Costa-Gavras (1973)
- Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre (Vincent, François, Paul et les autres), regia di Claude Sautet (1974)
- Police Python 357, regia di Alain Corneau (1975)
- Il mio uomo è un selvaggio (Le sauvage), regia di Jean-Paul Rappeneau (1975)
- Il genio (Le grand escogriffe), regia di Claude Pinoteau (1976)
- La minaccia (La menace), regia di Alain Corneau (1977)
- Le strade del Sud (Les routes du Sud), regia di Joseph Losey (1978)
- I... come Icaro (I... comme Icare), regia di Henri Verneuil (1979)
- Chiaro di donna (Clair de femme), regia di Costa-Gavras (1979)
- Codice d'onore (Le choix des arms), regia di Alain Corneau (1981)
- Che cavolo mi combini, papà?!! (Tout feu, tout flamme), regia di Jean-Paul Rappeneau (1981)
- Garçon!, regia di Claude Sautet (1983)
- Manon delle sorgenti (Manon des sources), regia di Claude Berri (1986)
- Jean de Florette, regia di Claude Berri (1986)
- IP5 - L'isola dei pachidermi (IP5 l'ile aux pachydermes), regia di Jean-Jacques Beineix (1991)
Doppiatori italiani
- Giuseppe Rinaldi in Facciamo l'amore, Il grande peccato, Vagone letto per assassini, Z - L'orgia del potere, I senza nome, L'amica delle 5½, Un battito d'ali dopo la strage, Chiaro di donna, Police Python 357
- Emilio Cigoli in Vite vendute, Margherita della notte, Le piace Brahms?, La mia geisha
- Stefano Sibaldi in Uomini e lupi, La grande strada azzurra, La legge
- Augusto Marcacci in Tempi nostri - Zibaldone n. 2
- Pino Locchi in La guerra è finita
- Renato Turi in Parigi brucia?
- Glauco Onorato in Grand Prix
- Sergio Graziani in Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre
- Giorgio Piazza in L'amerikano
Discografia
Omaggi
La Regione Toscana lo ha ricordato nel 2011, 90º anniversario della nascita e 20° della morte. Il Comune di Monsummano Terme ha deciso di dedicargli il Teatro Comunale.
Note
- ^ (EN) Yves Montand, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 13 febbraio 2014.
- ^ Patrizia De Blanck, A letto col Diavolo, in collaborazione con Matilde Amorosi, Armando Curcio Editore, 2008, p. 234, ISBN non esistente.
Bibliografia
- Gianluca Grossi, Guida alla musica francese dal dopoguerra a oggi, Bologna, Odoya Library, 2014, ISBN 9788862881838.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Yves Montand
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Yves Montand
Collegamenti esterni
- (FR) Sito ufficiale, su yves-montand-site-officiel.com.
- Yves Montand (canale), su YouTube.
- Montand, Yves, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Alvise Sapori, MONTAND, Yves, in Enciclopedia Italiana, V Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993.
- (EN) Yves Montand, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Yves Montand, su Open Library, Internet Archive.
- Yves Montand, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi.
- Yves Montand, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Yves Montand, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Yves Montand, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Yves Montand, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Yves Montand, su WhoSampled.
- (EN) Yves Montand, su Genius.com.
- Registrazioni audiovisive di Yves Montand, su Rai Teche, Rai.
- Yves Montand, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Yves Montand, su Comingsoon.it, Anicaflash.
- (EN) Yves Montand, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Yves Montand, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Yves Montand, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Yves Montand, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) Yves Montand, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 36938929 · ISNI (EN) 0000 0003 6864 0314 · SBN RAVV061104 · Europeana agent/base/147159 · LCCN (EN) n82052946 · GND (DE) 11858359X · BNE (ES) XX1153280 (data) · BNF (FR) cb120573736 (data) · J9U (EN, HE) 987007304205105171 · NDL (EN, JA) 00450356 · CONOR.SI (SL) 48537443 |
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