André Delvaux
Barone André Delvaux, nome alla nascita André Albert Auguste Delvaux (Oud-Heverlee, 21 marzo 1926 – Valencia, 4 ottobre 2002), è stato un regista belga.
Il regista[modifica | modifica wikitesto]
Cineasta belga; la sua produzione è ricondotta alla declinazione del Realismo Magico. André Albert Auguste, barone Delvaux, studiò filologia tedesca e diritto all'Università libera di Bruxelles. Alla Cineteca della capitale belga, cominciò ad accompagnare le proiezioni dei film muti al piano. Divenuto professore, insegna a Schaerbeek dove fonda una classe di cinema. Comincia a realizzare alcuni cortometraggi documentari, tra cui uno su Federico Fellini e su Jean Rouch. Nel 1962, debutta nel lungometraggio fiction con il suo primo film Le Temps des écoliers.
I suoi film sono in gran parte adattamenti letterari e, in gran parte, di ambientazione specificamente belga. Delvaux gira indifferentemente in francese o in fiammingo. I suoi film denotano uno stile non classificabile e ambizioso, segnato dall'onirico e dal mistero. La frontiera tra reale e immaginario è spesso cancellata affrontando il tema della morte e del desiderio, con un'atmosfera di inquietante estraneità che nasce sia grazie alla storia sia grazie ai paesaggi.
Il suo stile che si richiama anche al surrealismo, ingenera talvolta l'equivoco di apparentarlo con il grande pittore Paul Delvaux di cui, però, non è parente[1].
Fu membro della Massoneria[2].
Premi[modifica | modifica wikitesto]
- Nel 1971, Delvaux vince il Premio Louis-Delluc con Rendez-vous à Bray.
- Nel 1979 e nel 1988, Delvaux vince il premio André Cavens da parte della Union de la Critique de Cinéma.
- Nel 1985 vince l'EBEBO D'ORO -Premio Internazionale Cinema Narrativa- per il film "Benvenuta", tratto dal romanzo "La confessino anonyme" di Suzanne Lilar.
- Nel 2011, riceve postumo il Premio Magritte onorario.
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]
- Forges (1953)
- Nous étions treize - documentario (1955)
- Cinéma, bonjour! - documentario (1958)
- Two summer days
- La Planète fauve. co-regia di Jean Brismée - cortometraggio tv (1959)
- Yves boit du lait - documentario (1960)
- Fellini - serie televisiva (1960)
- Jean Rouch - serie televisiva (1962)
- Haagschool (o Le Temps des écoliers) - cortometraggio (1962)
- Cinéma polonais
- L'uomo dai capelli a zero (De Man die zijn haar kort liet knippen - L'homme au crâne rasé) (1966)
- Derrière l'écran (Achter het scherm)
- Una sera, un treno (Un soir un train) (1968)
- Interprètes
- Rendez-vous à Bray (1971)
- Belle (1973)
- Met Dieric Bouts - documentario (1975)
- Donna tra cane e lupo (Een vrouw tussen hond en wolf - Femme entre chien et loup) (1979)
- To Woody Allen, from Europe with love - documentario (1980)
- Benvenuta (1984)
- L'opera al nero (L'Oeuvre au noir) (1988)
- 1001 films - documentario, cortometraggio (1989)
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Corinne Amar, su fondationlaposte.org. URL consultato il 29 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2018).
- ^ Massoni celebri, sul sito ufficiale del Grande Oriente del Belgio, 28.2.2021.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Colville, G.M.M. 2006. Between surrealism and magic realism: the early feature films of André Delvaux. Yale French Studies 109: 115-128.
- Mosley, P. 1994. From Book to Film: André Delvaux's alchemy of the image. The French Review 67: 813-823.
- Nysenholc, A. (Ed.). 1985. André Delvaux ou les visages de l'imaginaire. Editions de l'Université de Bruxelles, 295 pp.
- Polato, F. 2008. André Delvaux "Faccio film, sono felice", Esedra, 271 pp.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- André Delvaux, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- André Delvaux, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) André Delvaux, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) André Delvaux, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) André Delvaux, su AllMovie, All Media Network.
- André Delvaux, in Enciclopedia del cinema, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003-2004.
- Massoni belgi celebri
- LaLibre.be
- The Guardian - obituaries
Controllo di autorità | VIAF (EN) 12345499 · ISNI (EN) 0000 0001 0870 3040 · LCCN (EN) n87801693 · GND (DE) 119323966 · BNF (FR) cb121523030 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n87801693 |
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