Giudecca: differenze tra le versioni
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La '''Giudecca''' (''Giudèca'' in [[dialetto veneziano]], anticamente ''Zudèca'' e ''Zuèca'') è un'isola (o, meglio, un insieme di otto isole collegate tra loro) posta a sud del centro storico di [[Venezia]]. Si affaccia sull'omonimo [[canale della Giudecca]], di fronte al [[sestiere (Venezia)|sestiere]] di [[Dorsoduro]], di cui l'isola fa parte dal punto di vista amministrativo<ref>Tuttavia la Giudecca ha una propria numerazione civica indipendente da quella di Dorsoduro.</ref>. |
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Alla Giudecca vera e propria (4.792<ref name=agp/> abitanti) si è aggiunta in tempi recenti [[Sacca Fisola]] (1.458<ref name=agp/> abitanti), un'isola posta all'estremità occidentale ottenuta bonificando parte della Laguna. |
Versione delle 20:09, 2 apr 2017
Giudecca | |
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Panorama della Giudecca dal campanile di San Giorgio Maggiore. | |
Geografia fisica | |
Localizzazione | laguna Veneta |
Coordinate | 45°25′30″N 12°19′43″E / 45.425°N 12.328611°E |
Superficie | 0,59 km² |
Altitudine massima | 1 m s.l.m. |
Geografia politica | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Città metropolitana | Venezia |
Comune | File:Venezia-Stemma.png Venezia |
Municipalità | Venezia-Murano-Burano (Venezia Insulare) |
Demografia | |
Abitanti | 4.792[1] (16-06-2011) |
Densità | 8122,0 ab./km² |
Cartografia | |
voci di isole d'Italia presenti su Wikipedia |
La Giudecca (Giudèca in dialetto veneziano, anticamente Zudèca e Zuèca) è un'isola (o, meglio, un insieme di otto isole collegate tra loro) posta a sud del centro storico di Venezia. Si affaccia sull'omonimo canale della Giudecca, di fronte al sestiere di Dorsoduro, di cui l'isola fa parte dal punto di vista amministrativo[2].
Alla Giudecca vera e propria (4.792[1] abitanti) si è aggiunta in tempi recenti Sacca Fisola (1.458[1] abitanti), un'isola posta all'estremità occidentale ottenuta bonificando parte della Laguna.
Situata a sud rispetto al resto della città, ne costituisce una zona residenziale piuttosto tranquilla e priva di eccessiva presenza turistica.
Storia
La Giudecca è stata da sempre parte integrante di Venezia e la sua storia è intimamente legata a quella di quest'ultima.
Bonificata in epoca relativamente tarda, fu una zona ricca di orti e giardini.
L'origine del nome
La Giudecca era anticamente conosciuta col nome di Spinalonga, forse per la sua forma allungata a lisca di pesce.
Secondo alcuni, l'attuale toponimo deriverebbe dalla presenza sull'isola del primo quartiere ebraico, benché gli ebrei a quell'epoca fossero liberi di abitare in qualsiasi luogo della città. Tale origine si rifà alla tradizione orale che ha spesso citato l’esistenza nell’isola di due sinagoghe (distrutte nel Settecento)[3] nonché dal presunto ritrovamento alle Zitelle di una pietra con iscrizioni in ebraico[4], della quale pure non esiste sicura prova storica. Solo successivamente nacquero i ghetti. Il primo ghetto di Venezia venne istituito il 29 marzo 1516, situato a Cannaregio, in quanto a quel tempo nell'isola vi erano acquartieramenti di soldati e questo avrebbe potuto creare incidenti[5].
Un'altra ipotesi fa derivare il toponimo da zudegà (in veneziano antico "giudicato"), in riferimento alla sentenza con cui, all'inizio del IX secolo, la Repubblica vi concedeva alcuni terreni alle famiglie Barbolani, Flabanici e Caloprini per risarcirle dei danni sofferti durante l'esilio al quale erano state ingiustamente condannate.
Un'ulteriore proposta, infine, avvicina "Giudecca" all'attività dei conciatori di pelle, i quali utilizzavano alcune sostanze vegetali ricavate da sterpami e arbusti. In Veneto e Trentino questi ultimi sono indicati con i vocaboli zuèc, zueccam, zuecchi e simili, mentre in Istria è frequente il toponimo Zudeca in riferimento ad un luogo dove si conciano le pelli. È allora probabile che anche l'isola veneziana tragga il nome dalla presenza di questa attività e/o dall'abbondanza di sterpami utilizzati durante la lavorazione del cuoio[6].
Un'altra è che il nome derivi semplicemente da "sud", e sarebbe comprovato dal fatto che in molte città appartenute alla serenissima, le aree meridionali si chiamano Giudecca.[senza fonte]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Su questa isola, tra il 1577 e il 1592, venne eretta la chiesa del Redentore su progetto del Palladio. Questo monumento religioso fu un segno di ringraziamento per la fine della terribile pestilenza che nel 1576 causò la morte di un terzo della popolazione cittadina, fra cui lo stesso doge Sebastiano Venier; ancor oggi risulta essere il fulcro della Festa del Redentore.
L'interno della chiesa del Redentore è pregevole e ricco di dipinti dei maggiori pittori veneziani. Nella sagrestia vi sono dipinti di Paolo Veronese. La migliore vista d'insieme di questa pregevole chiesa tardo-rinascimentale si può avere dalla Fondamenta delle Zattere, ovvero la lunga banchina a sud del sestiere di Dorsoduro.
Il Redentore non è la sola chiesa palladiana presente sull'isola: poco distante sorge infatti la chiesa delle Zitelle che, oltre alle normali funzioni religiose, ospita anche un centro congressi tra i più moderni della città. L'edificio attiguo alla chiesa era un tempo adibito a convento per ragazze indigenti che potevano qui imparare i tradizionali lavori femminili (fra cui i famosi merletti veneziani).
Di notevole pregio è anche l'antichissima chiesa di Sant'Eufemia, risalente al VII secolo: è fra le più antiche di Venezia, e nonostante la semplicità degli esterni, racchiude un interno di notevole pregio.
Vanno ricordati anche due complessi monastici con la relativa chiesa: quello dei santi Biagio e Cataldo, che vide l'intervento degli architetti Domenico Rossi e Giorgio Massari, ma oggi non più esistente (demolito nel XIX secolo), e quello di Santa Croce, ancora visibile, seppur sconsacrato e in stato di abbandono.
Architetture civili
Sull'estremità occidentale dell'isola sorge il neogotico Molino Stucky, costruito nel 1895 dal conte Giovanni Stucky. Troppo costoso da mantenere, cadde in disuso nel 1955. Rilevato dal gruppo Acqua Pia Antica Marcia, dal 2007 è adibito a centro congressi e hotel della catena Hilton.
Sulla punta opposta dell'isola sorge invece l'Hotel Cipriani, una delle residenze veneziane più lussuose, non molto lontano dal quale si vede la caratteristica facciata della Casa dei Tre Oci, palazzo neogotico, di cui sull'isola è presente anche un altro esempio nel complesso di Villa Herriot, rivolto verso la laguna.
Infrastrutture e trasporti
Mobilità urbana
L'isola è servita da quattro fermate dei vaporetti ACTV: Zitelle, Redentore, Palanca, Sacca Fisola. Le linee che raggiungono l'isola sono la 2 (vaporetto), la 41 e la 42 (motoscafo), che effettuano tutte le fermate. Durante la notte l'isola è servita dalla linea N, che sostituisce la 2.
Note
- ^ a b c Dati dal [1] del comune aggiornati al 16 giugno 2011.
- ^ Tuttavia la Giudecca ha una propria numerazione civica indipendente da quella di Dorsoduro.
- ^ Jewish Community of Venice, Le origini: Gli ebrei a Venezia, su jvenice.org.
- ^ Michele Battagia, Cenni storici e statistici sopra l'isoli della Giudecca, Venezia, G. B. Merlo, 1832, p. 14.
- ^ Venezia, Touring Editore, 2002, ISBN 978-88-365-2439-6.
- ^ Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane, note integrative e revisione a cura di Marina Crivellari Bizio, Franco Filippi, Andrea Perego, Venezia, Filippi Editore, 2009 [1863].
Voci correlate
Altri progetti
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