Chiesa di Sant'Eufemia (Venezia)

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Chiesa di Sant'Eufemia
Sant'Eufemia
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
Coordinate45°25′36.73″N 12°19′25.1″E / 45.42687°N 12.32364°E45.42687; 12.32364
Religionecattolica
TitolareSanta Eufemia
Patriarcato Venezia
Stile architettonicoromanico

La chiesa di Sant'Eufemia è un edificio religioso della città di Venezia sull'isola della Giudecca.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di Sant'Eufemia fu costruita nel IX secolo in stile veneto-bizantino, secondo la tradizione durante il dogado di Orso I Partecipazio e oltre che a Santa Eufemia era dedicata anche ad altre martiri di Aquileia (Tecla, Dorotea ed Erasma).[1]

Nel 1371, come riportato da una lapide a lato dell'ingresso, la chiesa fu consacrata una seconda volta in seguito a un grosso intervento di ristrutturazione che introdusse elementi architettonici di carattere gotico.[1] Nel XVIII secolo fu eseguito un altro intervento che, oltre alla facciata, modificò profondamente l'interno dove furono applicati stucchi sia nella navata centrale che nelle volte del soffitto.[1]

Nella cappella di Sant'Anna è venerato il corpo della beata Giuliana di Collalto, che nel XIII secolo fu badessa del vicino monastero dei Santi Biagio e Cataldo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Interno

Il fianco destro, affacciato sul canale della Giudecca presenta un portico con colonne in stile dorico recuperate nel 1593 dalla ristrutturazione della vicina chiesa dei Santi Biagio e Cataldo.[1] All'interno del portico, in una nicchia, si trova un'immagine di Santo Vescovo di stile gotico,[2] mentre sulla testa, in una lunetta trilobata, è presente una Crocifissione e donatori in stile bizantineggiante e risalente al XIV secolo.[2]

La facciata è rivolta verso il rio di Santa Eufemia e presenta una struttura semplice, a due lesene con due finestroni semicircolari aperti sulle navate laterali e due lunghe e strette aperture rettangolari che originariamente corrispondevano alle finestre gotiche realizzate nella prima ristrutturazione.[1] Sopra al semplice portale, all'interno di un arco semicircolare è presente un bassorilievo rinascimentale raffigurante La Vergine tra San Rocco e Sant'Eufemia[1]

L'interno mantiene la pianta basilicale a tre navate dell'edificio originario, di cui rimangono anche le colonne coi relativi capitelli.[2] Gli stucchi alle pareti della navata centrale e sulla volta del soffitto risalgono invece al restauro settecentesco, così come le pale d'altare Gesù fra i Dottori di Francesco Cappella e la Visitazione della Vergine di Giambattista Canal, opera del 1771.[2] Era presente anche una terza pala, raffigurante La nascita di Cristo e l'Adorazione dei Magi, di Jacopo Marieschi, spostata in altro sito.

Il soffitto, affrescato sempre dal Canal in stile tiepolesco, racconta episodi della vita di Sant'Eufemia: il Battesimo della Santa sul soffitto della navata sinistra, Sant'Eufemia in gloria nella navata centrale e Episodio della vita della Santa nella navata destra.[2]

Va sicuramente segnalato il gruppo scultoreo di Gianmaria Morlaiter (marmo, sec. XVIII) con La Vergine col Cristo sulle ginocchia sull'ultimo altare della navata sinistra.[2] Nel primo altare della navata destra è presente la parte centrale di un trittico San Rocco e l'angelo completato da una lunetta con la Vergine col Putto di Bartolomeo Vivarini che riporta in firma l'anno 1480.[2] Nel presbiterio infine c'è un dipinto raffigurante La cena di Cristo firmato da Alvise Benfatto Dal Friso, della scuola del Veronese.[2]

Il campanile, di stile romanico-bizantino, è basso e presenta una struttura tozza ed è collocato verso il canale della Giudecca all'altezza dell'abside ed è parzialmente inglobato da alcuni edifici.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giulio Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1963, p. 777.
  • Ennio Concina e Elisabetta Molteni, Le chiese di Venezia: l'arte e la storia, Udine, Magnus, 1995, pp. 278-279.
  • Umberto Franzoi e Dina Di Stefano, Le chiese di Venezia, Venezia, Alfieri, 1976, pp. 278-279.

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