Sacca Sessola
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Sacca Sessola | |
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L'isola di Sacca Sessola | |
Geografia fisica | |
Localizzazione | Laguna Veneta |
Coordinate | 45°24′17.74″N 12°19′15.12″E / 45.404928°N 12.320867°E |
Geografia politica | |
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Cartografia | |
voci di isole d'Italia presenti su Wikipedia |
Sacca Sessola (Saca Sesoła in dialetto veneziano), è fra le isole più grandi (16,03 ettari) e più giovani della Laguna di Venezia. Isola artificiale, realizzata nella Laguna Sud, sulla Codas di Reziol, un ramo del Canale Rezzo, nel 1870 con il materiale degli scavi per il porto commerciale di Santa Marta. Sacca Sessola venne destinata a deposito di combustibili e quindi convertita a fini agricoli, con orti e vigneti. Una sacca è appunto un'isola artificiale, creata tramite l'interramento di un bacino acqueo (ricordiamo anche Sacca Fisola e Sacca San Biagio), mentre sessola deriva dal fatto che essa assunse una forma simile a quello di uno strumento tipico veneziano per eliminare l'acqua dalle barche.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
- 1860/1870 - L'isola venne creata artificialmente con terre di riporto dagli approfondimenti dei canali della stazione marittima. Inizialmente di proprietà della Regia Amministrazione venne ceduta al Comune di Venezia con una convenzione stipulata il 2 luglio 1875; l'Ente adibì l'area a capannoni per il Deposito Generale dei Petroli. Questa attività venne dismessa nel 1892. Si iniziò il progetto per stabilire a Sacca Sessola un ospedale per malattie contagiose endemiche.
- 1904 - Alcuni capannoni sono ristrutturati e convertiti ad uso ospedaliero.
- 1909 - Vennero completati i lavori.
- 1913 - Sono costruite in stile romanico la cavana e la casa del direttore e viene sistemata la colonia agricola. In seguito alla fine dell'epidemia di colera del 1911, si decise di cambiare la destinazione della struttura: così nel 1914 viene inaugurato l'Ospedale San Marco per la cura della tubercolosi polmonare, in cui sono trasferiti gli ammalati fino ad allora ricoverati alla Grazia. Durante la Prima guerra mondiale il sanatorio rimase però chiuso, per essere riaperto solo nel 1920.
- 1921 - Venne edificata la chiesa in stile neo-romanico.
- 1923 - Viene costruito il padiglione ricreativo.
- 1927 - Il Comune di Venezia dona l'isola ad un ente statale (il futuro INPS), affinché si costruisse un nuovo ospedale da 300 posti.
- 1931 - Iniziano i lavori per la costruzione del fabbricato, ad ali simmetriche in conglomerato, destinato ad alloggiare il nuovo istituto.
- 1936 - Viene inaugurato da re Vittorio Emanuele III l'Ospedale Pneumologico Achille De Giovanni, struttura di concezione moderna. Intorno ai padiglioni si realizzarono il grande parco, la centrale termica, i depositi, le officine, il dopolavoro col cinematografo e la torre idrica.
- 1942 - Viene costruito l'edificio per il personale, per la cui edificazione vennero abbattuti i padiglioni ancora funzionanti del vecchio ospedale.
- 1979 - L'Ospedale cessa la sua attività ed inizia un lento processo di abbandono e di degrado.
- 1981 - La proprietà dell'isola è trasferita al Comune, con il vincolo della destinazione del bene alla competente USSL.
- 1992 - Il Consiglio Comunale di Venezia affida l'isola all'Associazione Venice International Center for Marine Sciences of Technologies, che svolge ricerche nel campo della scienza e tecnologia marina. A fine anni '90 l'isola è ceduta al gruppo Cit, che ristruttura il sanatorio ricavandone un complesso alberghiero di lusso, l'attività fallisce.
- 2015 - Il gruppo Marriott rileva l'isola, riaprendo l'albergo.
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