Cinnamomum verum: differenze tra le versioni

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La medicina [[Ayurveda|Ayurvedica]] e quella cinese la usano per i problemi mestruali, nel trattamento delle [[febbre|febbri]], in alcuni disturbi intestinali (contribuisce a rallentare l'attività di fermentazione e di lievitazione intestinale che provocano gonfiore, flatulenza e cattiva digestione) e per i problemi legati al freddo in quanto ha un effetto riscaldante. L'olio essenziale di cannella ha una forte attività [[antimicotico|antimicotica]] e favorisce la circolazione periferica se frizionato sulla pelle.
La medicina [[Ayurveda|Ayurvedica]] e quella cinese la usano per i problemi mestruali, nel trattamento delle [[febbre|febbri]], in alcuni disturbi intestinali (contribuisce a rallentare l'attività di fermentazione e di lievitazione intestinale che provocano gonfiore, flatulenza e cattiva digestione) e per i problemi legati al freddo in quanto ha un effetto riscaldante. L'olio essenziale di cannella ha una forte attività [[antimicotico|antimicotica]] e favorisce la circolazione periferica se frizionato sulla pelle.


La stampa a fine giugno 2011 ha riportato che alcuni ricercatori dell'Università di Tel Aviv avrebbero scoperto che un estratto di cannella in presenza di altre determinate condizioni patologiche preesistenti, può contribuire in alcuni soggetti predisposti ad un parziale rallentamento nello sviluppo della [[malattia di Alzheimer]]. Lo studio, pubblicato su Plos One, dal dottor Michael Ovadia e colleghi del Dipartimento di Zoologia dell'UTA.<ref name="Frydman-Marom-2011">{{Cita pubblicazione | cognome = Frydman-Marom | nome = A. | coautori = A. Levin; D. Farfara; T. Benromano; R. Scherzer-Attali; S. Peled; R. Vassar; D. Segal; E. Gazit; D. Frenkel; M. Ovadia | titolo = Orally administrated cinnamon extract reduces β-amyloid oligomerization and corrects cognitive impairment in Alzheimer's disease animal models. | rivista = PLoS One | volume = 6 | numero = 1 | pp = e16564 | anno = 2011 | doi = 10.1371/journal.pone.0016564 | pmid = 21305046 }}</ref> L'estratto è chiamato CEppt ed è stato provato su topi geneticamente modificati<ref>[http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/medicina-naturale/articolo/lstp/409359/ Articolo di La Stampa 30 giugno 2011]</ref>.
A fine giugno 2011, alcuni ricercatori dell'Università di Tel Aviv avrebbero rilevato che una somministrazione nel tempo di estratto di cannella su modelli animali (una popolazione di ''topi''), in presenza di altre determinate condizioni patologiche preesistenti, può contribuire in alcuni individui predisposti ad un parziale rallentamento nello sviluppo della [[malattia di Alzheimer]]. Lo studio, non eseguito in ''vitro'' o su una popolazione di esseri umani, è stato pubblicato dal Dipartimento di Zoologia dell'UTA.<ref name="Frydman-Marom-2011">{{Cita pubblicazione | cognome = Frydman-Marom | nome = A. | coautori = A. Levin; D. Farfara; T. Benromano; R. Scherzer-Attali; S. Peled; R. Vassar; D. Segal; E. Gazit; D. Frenkel; M. Ovadia | titolo = Orally administrated cinnamon extract reduces β-amyloid oligomerization and corrects cognitive impairment in Alzheimer's disease animal models. | rivista = PLoS One | volume = 6 | numero = 1 | pp = e16564 | anno = 2011 | doi = 10.1371/journal.pone.0016564 | pmid = 21305046 }}</ref> L'estratto è chiamato CEppt ed è stato provato su topi geneticamente modificati<ref>[http://www3.lastampa.it/benessere/sezioni/medicina-naturale/articolo/lstp/409359/ Articolo di La Stampa 30 giugno 2011]</ref>.


La cannella inoltre potrebbe aiutare a rallentare o invertire la progressione della malattia di Parkinson. A renderlo noto sarebbero stati i membri del Rush University Medical Centre, i quali hanno condotto una nuova ricerca, basata su un campione di topi con malattia di Parkinson. Dalla ricerca sarebbe emerso che i composti contenuti nella cannella potrebbero effettivamente invertire e annullare i cambiamenti biomeccanici, cellulari e anatomici che avvengono nel cervello di chi soffre della malattia di Parkinson.
La cannella inoltre potrebbe aiutare a rallentare la progressione della malattia di Parkinson. A renderlo noto sarebbero stati i membri del Rush University Medical Centre, i quali hanno condotto una nuova ricerca, basata su un campione di topi con malattia di Parkinson. Dalla ricerca sarebbe emerso che i composti contenuti nella cannella potrebbero effettivamente attenuare alcuni cambiamenti biomeccanici, cellulari e anatomici che avvengono nel cervello di chi soffre della malattia di Parkinson.


Da qualche tempo gli adolescenti USA fanno la gara della ''Cinnamon Challenge'' ingoiando un cucchiaio di polvere di cannella. Questa pratica può danneggiare la salute<ref>[http://healthland.time.com/2012/03/30/cinnamon-challenge-popular-with-teens-proves-risky/?iid=obnetwork 'Cinnamon Challenge': The Risky Game Sending Teens to the Hospital | Healthland | TIME.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: Infatti nella cannella è presente una sostanza caustica che nell'apparato respiratorio potrebbe dare seri problemi.
Da qualche tempo gli adolescenti USA fanno la gara della ''Cinnamon Challenge'' ingoiando un cucchiaio di polvere di cannella. Questa pratica può danneggiare la salute<ref>[http://healthland.time.com/2012/03/30/cinnamon-challenge-popular-with-teens-proves-risky/?iid=obnetwork 'Cinnamon Challenge': The Risky Game Sending Teens to the Hospital | Healthland | TIME.com<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>: Infatti nella cannella è presente una sostanza caustica che nell'apparato respiratorio potrebbe dare seri problemi.

Versione delle 09:54, 10 ott 2016

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Cannella

Cinnamomum verum
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Laurales
Famiglia Lauraceae
Genere Cinnamomum
Specie C. verum
Nomenclatura binomiale
Cinnamomum verum
J.Presl
Sinonimi

Cinnamomum zeylanicum
Blume

Cannella

La cannella o cinnamomo (Cinnamomum verum J.Presl, sin. C. zeylanicum Blume) è un albero sempreverde delle famiglia delle Lauracee[1], originario dello Sri Lanka, dal quale si ricava l'omonima spezia diffusa in Europa quanto in Asia. Vengono chiamate ugualmente cannella piante diverse. Le due più frequentemente usate come spezie sono Cinnamomum verum e Cinnamomum cassia.

Descrizione

La cannella è un albero sempreverde alto circa 10–15 m. Le foglie sono opposte, di forma ovale e allungata, possono raggiungere i 18 cm di lunghezza e i 5 cm di larghezza. I fiori, bianchi, sono riuniti in infiorescenze. Il frutto è una drupa che contiene un seme privo di albume.

Distribuzione e habitat

La pianta è nativa dello Sri Lanka ed è stata introdotta in diversi paesi tropicali, quali il Madagascar, Malesia e Antille. Viene prodotta anche in Vietnam, Sumatra e in Indonesia.

Storia

La cannella vanta una storia millenaria: era già citata nella Bibbia, nel libro dell'Esodo, era usata dagli antichi Egizi per le imbalsamazioni e citata anche nel mondo greco e latino. Importata in occidente con le carovane durante il medioevo. Nella prima metà del 1600 gli olandesi impiantarono un traffico stabile con lo Sri Lanka per divenirne i principali importatori d'Europa.

Organolettica

Ha un aroma secco e pungente che ricorda quello dei chiodi di garofano con una nota pepata. La cannella dello Sri Lanka ha un aroma ugualmente profumato, ma meno aspro e più dolce.

A differenza di altre droghe da cucina la spezia non si ricava dal seme o dal frutto, bensì dal fusto e dai ramoscelli che assumono il classico aspetto di una piccola pergamena color nocciola, una volta liberati del sughero esterno e trattati. La cannella può essere venduta in questa forma e sbriciolata al momento dell'uso, oppure essere venduta in polvere.

Esiste anche un olio essenziale di cannella, ottenuto facendo macerare la corteccia in acqua marina e distillando. Il liquido ambrato che se ne ricava contiene aldeide cinnamica per circa il 90% ed è usato più frequentemente come principio medicamentoso che come spezia di cucina. La spezia che si ricava dalla Cinnamomum zeylanicum è la più fine e costosa. La cannella Cinnamomum cassia Nees, anch'essa della famiglia delle Lauraceae, è detta anche cassia ed ha un aroma più aspro, ma è meno costosa, per cui è frequente.

Usi

Gastronomia

Confezione di cannella, circa 1911

È usata in molti modi differenti da secoli. La tradizione occidentale la preferisce impiegata nei dolci di frutta, specie di mele, nella lavorazione del cioccolato, di caramelle e praline, come aroma in creme, nella panna montata, nella meringa, nei gelati e in numerosi liquori. La tradizione orientale e creola la usa anche nel salato, in accompagnamento di carni affumicate e no. Entrambe l'amano come aromatizzante del tè.

I bastoncini di cannella conservano il loro aroma se riposti in barattoli di vetro ben chiusi e lontani da fonti di calore e dalla luce. Anche la polvere di cannella si conserva allo stesso modo, sebbene perda molto delle sue caratteristiche e del suo aroma.

Cannella

Medicina

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Questa spezia ha un potere antiossidante (ORAC) tra i più elevati, un indice di valore 267536[2], circa 62 volte quello della mela, considerata per parte sua un ottimo antiossidante che contiene tannini, aldeide cinnamica nell'olio essenziale, eugenolo (oltre 50 composti aromatici e terpenici), canfora.

Usata tradizionalmente contro le infreddature e come antibatterico e antispastico, le viene oggi riconosciuta scientificamente la capacità di abbassare il colesterolo e i trigliceridi nel sangue, contribuendo ad alleviare i disturbi dell'ipertensione; inoltre esercita una funzione antisettica sui disturbi dell'apparato respiratorio.[3].

Secondo alcune ricerche contribuirebbe a regolare la glicemia postprandiale sia nei pazienti obesi che in quelli normopeso[4]; due metanalisi, di cui una molto recente, mostrerebbero numerosi effetti benefici della spezia sui pazienti diabetici[5][6], anche se alcuni studi non hanno confermato questi risultati[7][8].

La medicina Ayurvedica e quella cinese la usano per i problemi mestruali, nel trattamento delle febbri, in alcuni disturbi intestinali (contribuisce a rallentare l'attività di fermentazione e di lievitazione intestinale che provocano gonfiore, flatulenza e cattiva digestione) e per i problemi legati al freddo in quanto ha un effetto riscaldante. L'olio essenziale di cannella ha una forte attività antimicotica e favorisce la circolazione periferica se frizionato sulla pelle.

A fine giugno 2011, alcuni ricercatori dell'Università di Tel Aviv avrebbero rilevato che una somministrazione nel tempo di estratto di cannella su modelli animali (una popolazione di topi), in presenza di altre determinate condizioni patologiche preesistenti, può contribuire in alcuni individui predisposti ad un parziale rallentamento nello sviluppo della malattia di Alzheimer. Lo studio, non eseguito in vitro o su una popolazione di esseri umani, è stato pubblicato dal Dipartimento di Zoologia dell'UTA.[9] L'estratto è chiamato CEppt ed è stato provato su topi geneticamente modificati[10].

La cannella inoltre potrebbe aiutare a rallentare la progressione della malattia di Parkinson. A renderlo noto sarebbero stati i membri del Rush University Medical Centre, i quali hanno condotto una nuova ricerca, basata su un campione di topi con malattia di Parkinson. Dalla ricerca sarebbe emerso che i composti contenuti nella cannella potrebbero effettivamente attenuare alcuni cambiamenti biomeccanici, cellulari e anatomici che avvengono nel cervello di chi soffre della malattia di Parkinson.

Da qualche tempo gli adolescenti USA fanno la gara della Cinnamon Challenge ingoiando un cucchiaio di polvere di cannella. Questa pratica può danneggiare la salute[11]: Infatti nella cannella è presente una sostanza caustica che nell'apparato respiratorio potrebbe dare seri problemi.

Note

  1. ^ Cinnamomum verum, su The Plant List. URL consultato il 7 agosto 2014.
  2. ^ List of ORAC values of food items
  3. ^ "Spezie", di Chiara Verlato, pubbl. su "Sapere & Salute", anno 10, dic. 2005, n. 56, pag. X-XI
  4. ^ A. Magistrelli, JC. Chezem, Effect of ground cinnamon on postprandial blood glucose concentration in normal-weight and obese adults., in J Acad Nutr Diet, vol. 112, n. 11, novembre 2012, pp. 1806-9, DOI:10.1016/j.jand.2012.07.037, PMID 23102179.
  5. ^ P. Ranasinghe, R. Jayawardana; P. Galappaththy; GR. Constantine; N. de Vas Gunawardana; P. Katulanda, Efficacy and safety of 'true' cinnamon (Cinnamomum zeylanicum) as a pharmaceutical agent in diabetes: a systematic review and meta-analysis., in Diabet Med, vol. 29, n. 12, dicembre 2012, pp. 1480-92, DOI:10.1111/j.1464-5491.2012.03718.x, PMID 22671971.
  6. ^ Allen RW, Schwartzman E, Baker WL, Coleman CI, Phung OJ, Cinnamon use in type 2 diabetes: an updated systematic review and meta-analysis., in Ann Fam Med, vol. 11, n. 5, 2013, pp. 452-9, DOI:10.1370/afm.1517, PMC PMC3767714, PMID 24019277.
  7. ^ MJ. Leach, S. Kumar, Cinnamon for diabetes mellitus., in Cochrane Database Syst Rev, vol. 9, 2012, pp. CD007170, DOI:10.1002/14651858.CD007170.pub2, PMID 22972104.
  8. ^ Hasanzade F, Toliat M, Emami SA, Emamimoghaadam Z, The Effect of Cinnamon on Glucose of Type II Diabetes Patients, in J Tradit Complement Med, vol. 3, n. 3, luglio 2013, pp. 171–4, DOI:10.4103/2225-4110.114900, PMC 3924990, PMID 24716174.
  9. ^ A. Frydman-Marom, A. Levin; D. Farfara; T. Benromano; R. Scherzer-Attali; S. Peled; R. Vassar; D. Segal; E. Gazit; D. Frenkel; M. Ovadia, Orally administrated cinnamon extract reduces β-amyloid oligomerization and corrects cognitive impairment in Alzheimer's disease animal models., in PLoS One, vol. 6, n. 1, 2011, pp. e16564, DOI:10.1371/journal.pone.0016564, PMID 21305046.
  10. ^ Articolo di La Stampa 30 giugno 2011
  11. ^ 'Cinnamon Challenge': The Risky Game Sending Teens to the Hospital | Healthland | TIME.com

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