Coordinate: 43°42′38″N 12°17′56″E

Sestino

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Sestino
comune
Sestino – Stemma
Sestino – Bandiera
Sestino – Veduta
Sestino – Veduta
Il municipio del comune di Sestino
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Toscana
Provincia Arezzo
Amministrazione
SindacoFranco Dori (lista civica Uniti per Sestino) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate43°42′38″N 12°17′56″E
Altitudine496 m s.l.m.
Superficie80,22 km²
Abitanti1 210[1] (31-8-2022)
Densità15,08 ab./km²
FrazioniCalbuffa, Casale, Case Barboni, Colcellalto, Lucemburgo, Martigliano, Monte Romano, Monterone, Motolano, Palazzi, Ponte Presale, Petrella Massana, Poggio Mazzolo, Presciano, San Donato, Valdiceci di Sopra, Ville di Sopra, Passo Cantoniera
Comuni confinantiBadia Tedalda, Belforte all'Isauro (PU), Borgo Pace (PU), Carpegna (PU), Casteldelci (RN), Mercatello sul Metauro (PU), Pennabilli (RN), Piandimeleto (PU)
Altre informazioni
Cod. postale52038
Prefisso0575
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT051035
Cod. catastaleI681
TargaAR
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 533 GG[3]
Nome abitantisestinesi
Patronosan Pancrazio
Giorno festivo12 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sestino
Sestino
Sestino – Mappa
Sestino – Mappa
Posizione del comune di Sestino all'interno della provincia di Arezzo
Sito istituzionale

Sestino è un comune italiano di 1 210 abitanti[1] della provincia di Arezzo in Toscana. È il comune più orientale della regione e, nell'ambito della provincia, quello più distante dal capoluogo (79 km). Fa parte della regione storico-geografica del Montefeltro.

Geografia fisica

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Geograficamente Sestino fa parte della valle del Foglia, appartenente per la quasi totalità alle Marche, ma nel 1520 il comune fu assegnato dal papa alle Repubblica di Firenze, per cui amministrativamente oggi fa parte della regione Toscana. Ai confini con le Marche e l'Emilia-Romagna, è posto sulle pendici dell'Appennino umbro-marchigiano, centro viario di collegamento tra le terre dell'Adriatico con la Valtiberina e di lì al Nord e al Sud dell'Italia.

Sito ad un'altitudine di 496 m.s.l.m., è il comune più orientale della Toscana.

Quando a Sestino giunsero i Romani il territorio era già da tempo abitato e frequentato da pastori, cacciatori, agricoltori appartenenti a vari popoli (Etruschi, Piceni, Umbri, Galli Senoni) come testimoniano ritrovamenti di punte e frecce e di resti capannicoli.[4]

Nel I secolo a.C. i romani cominciarono la costruzione di una grande città (un municipium con il foro, la curia e le terme) in questo crocevia degli Appennini, dove convergevano strade per le Marche, la Toscana e la Romagna. La storia romana di Sestino e delle sue più rinomate famiglie (Voluseni e Cesii), si può ancor oggi ammirare nell'Antiquarium Nazionale.

Nel Medioevo passò sotto la diocesi di Città di Castello che comprendeva parte delle valli del Metauro, del Foglia e del Marecchia. Appartenne ai Malatesta di Rimini (sec. XIV) e poi a Firenze per volere di papa Leone X (1520).

Nel 1566 Cosimo I de' Medici iniziò la costruzione di una città fortezza sul Sasso di Simone per difendere i confini del granducato contro le mire espansionistiche dei duchi di Urbino.

Fino al 1779 la pieve di San Pancrazio di Sestino ha avuto una propria autonomia e l'arciprete esercitava una giurisdizione di tipo episcopale sulla chiese del territorio; nel 1779 l'arcipretura nullius dioecesis di Sestino venne soppressa e aggregata alla diocesi di Sansepolcro.

Lo stemma del Comune di Sestino si blasona:

«partito d'oro e di verde, alla figura di un idolo, attraversante, poggiante su un tronco di legno, tenente nella mano destra un compasso e nella sinistra un globo. Motto: Sestinum est civitas magna[5]»

Monumenti e luoghi d'interesse

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Tradizioni popolari

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L'ultimo fine settimana di giugno si festeggia la "Sagra della Bistecca Chianina" con rievocazioni storiche in abiti medioevali, palio tra le contrade dei comuni limitrofi, cantine, musica e intrattenimenti. Il centro del paese si trasforma in un grande banchetto a cielo aperto dove poter assaporare la genuinità dei sapori dei piatti tipici toscani.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 170 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
17 giugno 1985 26 maggio 1990 Ruggero Ruggeri Democrazia Cristiana Sindaco [7]
26 maggio 1990 24 aprile 1995 Davide Fabbretti - Sindaco [7]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Sanzio Romano Santini centro Sindaco [7]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giancarlo Renzi lista civica Sindaco [7]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Giancarlo Renzi centro Sindaco [7]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Elbo Donati lista civica Idee in comune Sindaco [7]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Marco Renzi lista civica Impegno comune Sindaco [7]
27 maggio 2019 in carica Franco Dori lista civica Uniti per Sestino Sindaco [7]

Nel 2011 la squadra di calcio, il Sestino, che militava in Terza Categoria si fuse al Belforte calcio di Belforte all'Isauro che invece giocava in Seconda Categoria formando il Real Altofoglia che ora gioca in Prima Categoria delle Marche.

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Comune di Sestino, su comunedisestino.it (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2009).
  5. ^ Comune di Sestino – (AR), su araldicacivica.it. URL consultato il 5 febbraio 2021.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  7. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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