Odino (Marvel Comics)

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Disambiguazione – "Odino (personaggio)" rimanda qui. Se stai cercando il personaggio di Final Fantasy, vedi Invocatore#Odino.
Odino
Odino e Thor, disegni di J. Buscema/J. Sinnott
UniversoUniverso Marvel
Nome orig.Odin
Lingua orig.Inglese
Autori
EditoreMarvel Comics
1ª app.novembre 1962
1ª app. inJourney into Mystery (vol. 1[1]) n. 86
Editore it.Editoriale Corno
app. it.aprile 1971
app. it. inIl mitico Thor n. 1
Interpretato daAnthony Hopkins
Voce orig.Jeff Bergman (What If...?)
Voci italiane
Caratteristiche immaginarie
Soprannome
  • Padre di Tutti
  • Padre degli Dei
  • Re di Asgard
Specieasgardiano
SessoMaschio
Etniaasgardiana
Luogo di nascitaAsgard
Poteri
  • Teletrasporto collettivo illimitato
  • Ipnosi
  • Creazione di illusioni
  • Poter fermare il tempo
  • Creazione e manipolazione della materia
  • Longevità estrema
  • "Saggezza delle rune"
  • "Potere di Odino"
AffiliazioneConsiglio dei Padri del Cielo

Odino (Odin), il cui nome per esteso è Odin Borson, è un personaggio dei fumetti statunitense creato da Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni), pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione avviene in Journey into Mystery (vol. 1[1]) n. 86 (novembre 1962).

Ispirato all'omonimo re degli dei della mitologia norrena, Odino è il saggio, stimato e onnipotente signore di Asgard, padre di Thor e, in qualità di sovrano di un pantheon mitologico, membro del "Consiglio dei Padri del Cielo" (Council of Godheads), i quali hanno sempre ammirato la sua sapienza e rudezza guerriera, in particolare Zeus e Osiride, con cui condivide un'amicizia tanto profonda da far sì che si considerino come fratelli. Considerato il più potente tra tutti gli dei membri del Consiglio, Odino viene riverito come "Padre di Tutti" (All-Father), talvolta anche tradotto "Padre degli Dei".

Biografia del personaggio[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Odino (in alto) e Thor, disegni di Chris Samnee

Nato agli albori dell'universo, da uno dei primi æsir, Bor[2], e dalla gigantessa di ghiaccio Bestla[2], Odino è cresciuto assieme a tre fratelli Vili, Vé[2] e Cul[3]. Benché la madre fosse una di loro, Odino, Vili e Vé, nutrono un forte odio per i Giganti di Ghiaccio e, un giorno, bramando di sconfiggere il gelo da cui deriva il loro potere, si recano a Muspelheim per rubare la prodigiosa Fiamma Eterna del signore dei demoni di fuoco, Surtur[2]. Il prezzo pagato da Odino per il successo dell'impresa è tuttavia la perdita dei due fratelli, che si sacrificano per permettergli di fuggire infondendo i loro poteri e le loro anime all'interno del suo corpo, generando così la forza illimitata nota come "Potere di Odino" (Odin Force)[2], grazie alla quale sconfigge il più potente dei Giganti di Ghiaccio, Ymir[4], e riunisce la sua gente creando il regno di Asgard[5]. Successivamente Odino vendica i fratelli sigillando Surtur al centro della Terra e usandolo come "nucleo" per riscaldarla[6]. Poco dopo, preoccupato della piega malvagia presa da Cul, Odino sacrifica il suo occhio destro a Yggdrasill in cambio della conoscenza necessaria a ostacolarlo (un'altra versione sostiene abbia sacrificato l'occhio a Mimir in cambio del sapere necessario a impedire Ragnarǫk[7]); comprendendo la minaccia che il fratello costituisce, lo imprigiona sul fondo della fossa delle Marianne cancellandone il ricordo dalla memoria di chiunque[3].

Desiderando un figlio la cui forza non derivi esclusivamente da Asgard, Odino scende sulla Terra e seduce Jord (avatar di Gea, lo spirito del pianeta) dalla quale ha il suo primogenito ed erede: Thor[8][9]. Dopo aver avuto un figlio anche dalla gigantessa Grid, Vidar, Odino prende in moglie Frigga, da cui ha tre figli maschi: Balder[10], Tyr e Hermod, e una femmina: Aldrif[11], rapita poco dopo la nascita e creduta morta[12].

Il "Padre di Tutti" ha in seguito innumerevoli avventure per tutti i Nove Mondi; particolarmente degna di nota la guerra di Jotunheim, che vede tra le prime vittime suo padre Bor il quale, colpevolizzando il figlio per non averlo soccorso, lo maledice sancendo che: "l'adozione del figlio di un re nemico lo porterà alla rovina"[13]. Poche settimane dopo, ignaro di tutto ciò, Odino uccide Laufey, il re dei Giganti di Ghiaccio, adottando suo figlio Loki, da questi rifiutato a causa delle sue ridotte dimensioni[14].

L'esilio di Thor[modifica | modifica wikitesto]

Per stabilire chi, fra Thor e Loki, fosse degno di ereditare il trono di Asgard, Odino fa forgiare Mjolnir stabilendo che chi dei due lo avesse sollevato sarebbe stato il futuro re. Dopo che Thor riesce nell'impresa, Odino incomincia a prepararlo per ereditare il regno; tuttavia il giovane, arrogante e impulsivo, scatena un pandemonio uccidendo un gigante e spezzando tragicamente la pace sancita tra essi e Asgard dopo secoli di guerra. Comprendendo che il figlio necessiti di scoprire il valore dell'umiltà per poter veramente diventare re, Odino lo esilia su Miðgarðr (la Terra) senza ricordi né poteri sotto l'identità del gracile medico zoppo Donald Blake[15]. Tempo dopo, quando Blake scopre la sua vera identità, è ormai divenuto umile e d'animo nobile, motivo per cui Odino ripristina la sua forma divina completa concedendogli di tornare ad Asgard, possibilità che tuttavia il figlio rifiuta poiché innamoratosi di una donna terrestre: Jane Foster. Tale relazione è causa di numerosi litigi tra padre e figlio[16][17][18], poiché la legge asgardiana vieta espressamente matrimoni tra dei e mortali.

A ogni modo il legame fra Thor e la Terra va ben oltre l'amore per Jane, difatti anche dopo la fine del suo rapporto con la donna, Thor rimane diviso tra Asgard e la Terra per tutta la vita. Se da un lato Odino rimprovera aspramente tutto ciò, dall'altro è consapevole che derivi dal fatto che Thor sia anche figlio di Gea (che non ha mai smesso di amare nonostante i loro ruoli di re di Asgard e spirito della Terra rendessero il loro amore impossibile) e, pertanto, la divisione di Thor tra Asgard e la Terra è un riflesso di quella dei genitori.

In qualità di protettore del regno, Odino ha combattuto per impedire diverse occasioni, ad esempio quella della coalizione di Loki, Surtur e Skagg (venendo aiutato da Thor e Balder)[19], o quella dell'Uomo Assorbente, intenzionato ad assimilare l'intera Asgard[20]; inoltre ha affrontato il mostro Mangog[21] e l'invasione dei Celestiali[22], affrontando poi una partita a scacchi cosmica col tiranno inter-dimensionale Dormammu[23].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel momento in cui Surtur, assetato di vendetta, scatena le sue armate sulla Terra brandendo la Spada Del Crepuscolo (arma che lo rende forte quanto Odino), il "Padre di Tutti" affronta il demone riuscendo a ucciderlo ma perdendo la vita a sua volta[24]. Alla sua morte, il "Potere di Odino" e il trono di Asgard passano a Thor[24].

Quando Loki scatena Ragnarök portando Asgard verso la distruzione, lo spirito di Odino ricompare per guidare il figlio e rivelargli il motivo per cui ha fatto sì che avesse radici terrestri: in quanto non unicamente asgardiano, Thor è il solo in grado di ergersi al di sopra del fato e infrangere l'eterno ciclo di morte e rinascita cui gli dei di Asgard sono condannati dalla maledizione del Ragnarök[25]. Successivamente Thor, riemerso dal vuoto[26], si prodiga per far rinascere tutti gli dei del pantheon[27], a eccezione di suo padre poiché, durante il suo lungo sonno, ha scoperto attraverso una visione che Odino non è morto bensì intrappolato in una sorta di limbo dove è costretto a combattere ciclicamente ogni giorno contro Surtur per impedirgli di ritornare in vita. Sebbene Thor si offra di prendere il suo posto, Odino rifiuta in quanto ritiene che il figlio sia destinato a essere un ottimo sovrano[28].

Ritorno[modifica | modifica wikitesto]

Tempo dopo tuttavia, quando Asgard viene invasa dai Mangiatori di Mondi in seguito al suo spostamento sulla Terra, Odino viene riportato in vita da Thor affinché lo aiuti ad affrontare la minaccia ed evitare il diffondersi del panico[29].

Tempo dopo, scoprendo che suo fratello Cul, il Serpente, è stato liberato dalla sua prigione subacquea, Odino decide di riportare tutti gli asgardiani nella loro dimensione d'origine[3] per poter radere al suolo completamente la Terra e con essa il Serpente, tuttavia Thor lo convince invece a tentare di combatterlo[30] equipaggiando gli eroi terrestri e asgardiani con armi realizzate da Iron Man nelle fornaci di Svartalfheim[31]. Lo stesso Odino dona a Thor l'armatura e la spada con cui, millenni prima, aveva sconfitto Cul[32]; impresa in cui riesce anche il Dio del Tuono sacrificando la sua stessa vita[33] salvo poi resuscitare[34]. Terminata la Guerra al Serpente, Odino decide di vegliare sulla tomba del fratello fino alla fine dei tempi e lascia il governo di Asgard in mano al triumvirato delle "Madri di Tutti" (All Mother), ossia Freiya, Gea e Idunn[35].

In seguito, Odino ritorna dall'esilio auto-impostosi[36] in tempo per impedire uno scontro tra Thor e Angela, che si rivela essere Aldrif[12]; figlia di Odino e Frigga creduta morta per mano degli Angeli e motivo per cui i sovrani di Asgard hanno sganciato il regno di questi ultimi da Yggdrasill[11]. Emersa tale verità, Angela viene bandita dal Paradiso e si ricongiunge alla famiglia biologica[12].

Quando Thor perde la capacità di sollevare Mjollnir[37] Odino, non volendolo lasciare in mano alla donna misteriosa che ha preso il posto del figlio[38], le manda contro il Distruttore[39]; essa però lo sconfigge grazie all'aiuto del Thor originale e di varie altre divinità femminili[40]. Infatti aveva sollevato il martello Mjollnir per sconfiggere il Distruttore.

Poteri e abilità[modifica | modifica wikitesto]

In quanto re di Asgard, Odino rappresenta l'esaltazione dei poteri comuni a tutta la razza, quali forza, agilità, velocità, riflessi e resistenza sovrumani dovuti al fatto che pelle e ossa asgardiane siano all'incirca tre volte più dense di quelle di un comune essere umano. La sua longevità è quasi illimitata e non può morire se non venendo ucciso; differentemente dalla maggior parte degli asgardiani, il cui invecchiamento si arresta raggiunta la maturità, Odino, come anche Frigga si presenta come un uomo anziano seppur ancora energico. Temprato dai millenni di battaglie, Odino è, assieme a suo figlio Thor, il miglior guerriero di Asgard, nonché un eccellente leader e un finissimo stratega[41][42][43].

Odino è in grado di generare il cosiddetto "Potere di Odino" (Odin Force), un'energia immensa generata dalla fusione delle anime dei suoi fratelli, Vili e Ve, alla sua. Tale processo ha reso Odino tanto potente da scuotere le fondamenta dell'Universo stesso[2] conferendogli una sorta di onnipotenza parziale: può controllare, trasformare e fondere tra loro gli elementi[44], fermare il tempo[19], teletrasportare le persone (addirittura l'intera razza umana[19] o il regno di Asgard[3]) in un'altra dimensione con un solo pensiero[19], creare illusioni o ipnotizzare[19] e perfino generare un intero sistema solare[45]. La potenza di Odino è tale che, scontrandosi col dio egizio Seth, ha distrutto intere galassie, fatto tremare ogni piano della realtà e rischiato di distruggere il multiverso[46]. Odino è in grado sia di generare la vita sia di resuscitare i morti[47][48] o di guarire le ferite altrui; inoltre può assorbire energia dal suolo stesso di Asgard[22], conferire parte dei propri poteri ad altre persone pur senza privarsene[49] e rompere patti stretti con Mefisto in persona[50], ma solo riguardo alla sua gente e non con i mortali.

In battaglia Odino cavalca Sleipnir, il destriero a otto zampe[7], e brandisce Gungnir[51], una lancia forgiata in uru che non manca mai il bersaglio, è resistente quanto Mjolnir e può essere usata come conduttore per il "Potere di Odino". Solitamente si accompagna inoltre a due lupi, Geri e Freki[51], e usa come messaggeri i corvi Huginn e Muninn[7].

Il solo punto debole del "Padre di Tutti" è che, una volta all'anno, per ricaricarsi è costretto a entrare in un profondo letargo detto "Sonno di Odino" (Odinsleep); durante tale periodo, della durata di 24 ore, egli è completamente vulnerabile.

Altre versioni[modifica | modifica wikitesto]

1602[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: 1602 (fumetto).

In 1602, Wotan (altro nome di Odino nella mitologia germanica) è il sovrano del Giardino degli Æsir e padre di Thor, il quale gli chiede consiglio su come separarsi dalla sua forma mortale, Donald[52].

Ultimate[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ultimate Thor.

Nell'universo Ultimate, Odino, come tutti gli abitanti di Asgard, è stato assassinato da una coalizione formata da Loki, i Giganti di Ghiaccio e delle armate naziste; prima però che il regno cadesse, l'onnipotente monarca sigilla Loki in una stanza senza porte e fa in modo, tramite un incantesimo, che Thor e Balder si reincarnassero in forma umana affinché un giorno possano ripristinare Asgard[53]. Nel corso delle sue avventure con gli Ultimates, Thor, privo di memoria, prega suo padre di venire in suo aiuto, senza tuttavia venire esaudito[54] finché Asgard non viene ripristinata con tutti i suoi abitanti[55] che, tuttavia, vengono poi trucidati in massa dai "Figli del Domani", seguaci di Reed Richards[56].

Altri media[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Marvel Cinematic Universe.
Odino, interpretato da Anthony Hopkins, nel film Thor: The Dark World.

Nel franchise del Marvel Cinematic Universe, Odino è interpretato da Anthony Hopkins[57]. In tale versione il personaggio non è onnipotente e non ha creato Asgard avendo ereditato il trono da una lunga dinastia di sovrani, inoltre, anziché del sinistro, è privo dell'occhio destro, che non si è cavato per bere alla fonte di Mimir ma ha perso in battaglia contro Laufey.

  • In Thor (2011) esilia Thor sulla Terra in forma umana per dargli una lezione di umiltà e, in seguito, sprofonda nel Sonno di Odino, periodo di cui Loki approfitta per insediarsi sul trono, sebbene le sue macchinazioni vengano poi sventate dal ritorno di Thor.
  • In Thor: The Dark World (2013)[58] Odino perde sua moglie Frigga a causa di un attacco degli Elfi Oscuri di Malekith finendo per perdere il controllo e agire in maniera tirannica, cosa che consente a Loki di sostituirglisi usurpando il trono e bandendo Odino sulla Terra nella sua forma umana.
  • In Thor: Ragnarok (2017), Odino viene ritrovato sulla Terra da Thor e Loki, poco prima di morire: la sua dipartita provoca l'arrivo della sua malvagia figlia primogenita Hela e costringe i due figli a doversi scontrare con lei; nel corso del film, Thor ha delle visioni del padre che lo aiuteranno in situazioni critiche.

Animazione[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il termine volume è usato in lingua inglese, in questo contesto, per indicare le serie, pertanto Vol. 1 sta per prima serie, Vol. 2 per seconda serie e così via.
  2. ^ a b c d e f Journey into Mystery (Vol 1) n. 97, ottobre 1963.
  3. ^ a b c d Fear Itself (vol. 1) n. 1, aprile 2011.
  4. ^ Journey into Mystery (Vol 1) n. 98, novembre 1963.
  5. ^ Thor Annual (vol. 1) n. 5, settembre 1976.
  6. ^ Journey into Mystery (Vol 1) n. 99, dicembre 1963.
  7. ^ a b c Thor (vol. 1) n. 274, agosto 1978.
  8. ^ Thor Annual (vol. 1) n. 11, novembre 1983.
  9. ^ Thor (vol. 1) n. 301, novembre 1980.
  10. ^ Thor (vol. 3) n. 10, settembre 2008.
  11. ^ a b Original Sin Thor & Loki: The Tenth Realm (vol. 1) n. 5.1, settembre 2014.
  12. ^ a b c Original Sin Thor & Loki: The Tenth Realm (vol. 1) n. 5.5, novembre 2014.
  13. ^ Thor (vol. 3) n. 7-8, maggio-giugno 2008.
  14. ^ Journey into Mystery (vol. 1) n. 112, gennaio 1965.
  15. ^ Journey into Mystery (vol. 1) n. 83, agosto 1962.
  16. ^ Journey into Mystery (vol. 1) n. 101–102, febbraio–marzo 1964.
  17. ^ Thor (vol. 1) n. 126–127, marzo–aprile 1966.
  18. ^ Thor (vol. 1) n. 145–151, ottobre 1967–aprile 1968.
  19. ^ a b c d e Journey into Mystery (vol. 1) n. 104, maggio 1964.
  20. ^ Journey into Mystery (vol. 1) n. 122–123, novembre–dicembre 1965.
  21. ^ Thor (vol. 1) n. 157, ottobre 1968.
  22. ^ a b Thor (vol. 1) n. 300-301, ottobre-novembre 1980.
  23. ^ Thor Annual (vol. 1) n. 9, novembre 1981.
  24. ^ a b Thor (vol. 2) n. 40, ottobre 2001.
  25. ^ Thor (vol. 2) n. 85, dicembre 2004.
  26. ^ Thor (vol. 3) n. 1, settembre 2007.
  27. ^ Thor (vol. 3) n. 3-5, novembre 2007-gennaio 2008.
  28. ^ Thor (vol. 3) n. 7-7, maggio-giugno 2008.
  29. ^ Thor (vol. 1) n. 618, febbraio 2011.
  30. ^ Fear Itself (vol. 1) n. 3, agosto 2011.
  31. ^ Fear Itself (vol. 1) n. 4-6, settembre-novembre 2011.
  32. ^ Fear Itself (vol. 1) n. 6, novembre 2011.
  33. ^ Fear Itself (vol. 1) n. 7, dicembre 2011.
  34. ^ The Mighty Thor (vol. 1) n. 12, maggio 2012.
  35. ^ Fear Itself (vol. 1) n. 7.2, gennaio 2012.
  36. ^ Original Sin Thor & Loki: The Tenth Realm (vol. 1) n. 5.4, ottobre 2014.
  37. ^ Original Sin (vol. 1) n. 7, ottobre 2014.
  38. ^ Thor (vol. 4) n. 1, dicembre 2014.
  39. ^ Thor (vol. 4) n. 6, maggio 2015.
  40. ^ Thor (vol. 4) n. 7, giugno 2015.
  41. ^ Thor (vol. 1) n. 273-278, luglio-dicembre 1978.
  42. ^ Thor Annual (vol. 1) n. 7, settembre 1978.
  43. ^ Thor (vol. 1) n. 283-301, maggio 1979-novembre 1980.
  44. ^ Journey into Mystery (vol. 1) n. 89, febbraio 1963.
  45. ^ Thor (vol. 1) n. 144-145, settembre-ottobre 1987.
  46. ^ Journey into Mystery (vol. 1) n. 513, ottobre 1997.
  47. ^ Thor (vol. 1) n. 190, luglio 1971.
  48. ^ Thor (vol. 1) n. 300, ottobre 1980.
  49. ^ Thor(vol. 1) n. 136, gennaio 1967.
  50. ^ Thunderstrike (vol. 1) n. 15, dicembre 1994.
  51. ^ a b Thor (vol. 1) n. 275, settembre 1978.
  52. ^ Marvel 1602 (vol. 1) n. 8, giugno 2004.
  53. ^ Ultimate Comics: Thor (vol. 1) n. 1-4, ottobre 2010-febbraio 2011.
  54. ^ The Ultimates n. 1-13, marzo 2002-aprile 2004.
  55. ^ The Ultimates 2 n. 13, febbraio 2007.
  56. ^ Ultimate Comics: Ultimates (vol. 1) n. 2, novembre 2011.
  57. ^ (EN) Micheal Flemming, Anthony Hopkins cast in 'Thor', su variety.com, Variety, 30 ottobre 2009. URL consultato il 31 ottobre 2009.
  58. ^ (EN) Mike Fleming, Anthony Hopkins Up For ‘Red 2′ Villain; Can ‘Thor’ Sequel Dates Work?, su deadline.com, Deadline.com, 24 marzo 2012. URL consultato il 24 marzo 2012.
  59. ^ (EN) Mel Valentin, Movie Review - Hulk Vs., su efilmcritic.com, 28 gennaio 2009. URL consultato l'8 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2011).