Le cose che vivi

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Le cose che vivi
album in studio
ArtistaLaura Pausini
Pubblicazione12 settembre 1996
(Italia, Brasile)
9 dicembre 1996
(Spagna, America Latina)
Durata55:44
Dischi1
Tracce12
GenerePop
EtichettaCGD East West
ProduttoreAlfredo Cerruti
(produzione artistica)
Dado Parisini
(produzione esecutiva)
Registrazione1996
FormatiCD, MC, LP, download digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera del Belgio Belgio[1]
(vendite: 25 000+)
Bandiera della Colombia Colombia[2]
(vendite: 5 000+)
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi[3]
(vendite: 50 000+)
Bandiera della Svezia Svezia[4]
(vendite: 40 000+)
Dischi di platinoBandiera della Spagna Spagna (4)[5]
(vendite: 400 000+)
Bandiera dell'Argentina Argentina[6]
(vendite: 60 000+)
Bandiera del Brasile Brasile[7]
(vendite: 250 000+)
Bandiera del Cile Cile (2)[8]
(vendite: 40 000+)
Bandiera dell'Italia Italia (3)[9]
(vendite: 350 000+[10])
Bandiera della Svizzera Svizzera[11]
(vendite: 50 000+)
Bandiera dell'Europa Europa[12]
(vendite: 1 000 000+)
Laura Pausini - cronologia
Album precedente
(1994)
Album successivo
(1998)
Singoli
  1. Incancellabile
    Pubblicato: 26 agosto 1996
  2. Le cose che vivi
    Pubblicato: 2 dicembre 1996
  3. Ascolta il tuo cuore
    Pubblicato: 13 febbraio 1997
  4. Angeli nel blu
    Pubblicato: Maggio 1997
  5. Seamisai
    Pubblicato: Settembre 1997

Le cose che vivi è il terzo album in studio della cantante italiana Laura Pausini pubblicato il 12 settembre 1996 in 37 paesi contemporaneamente[13][14][15].

L'album viene pubblicato in lingua spagnola con il titolo Las cosas que vives il 9 dicembre 1996. L'album vende circa 5 milioni di copie nel mondo, di cui 350 000 copie in Italia e quasi 500 000 copie in Brasile[16].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le tematiche affrontate all'interno del disco sono molteplici: in Che storia è Laura Pausini critica la società che opprime le libertà e impone continui limiti[13]. Il brano 16/5/74, che si riferisce anche alla data di nascita della cantante, parla invece della generazione della cantante[13]. La traccia di chiusura del disco, intitolata Il mondo che vorrei, vede Laura Pausini per la prima volta autrice unica del testo, ed è stata scritta a favore dell'Unicef[13]. Tra le canzoni incluse nell'album è presente anche Mi dispiace, dedicata alla madre della cantante: si tratta di una sorta di lettera nella quale Laura Pausini, dopo un riavvicinamento, si scusa per le incomprensioni che l'avevano portata ad allontanarsi dalla madre[13].

A prevalere sono però ancora una volta i brani d'amore: dal singolo Incancellabile a Un giorno senza te, fino a Due innamorati come noi. Quest'ultimo brano vede la cantante schierarsi a favore dell'esperienza sessuale pre-matrimoniale, e, per questo motivo alcuni giornalisti del settore hanno visto nei suoi versi un'implicita critica nei confronti della Chiesa cattolica[13].

Dal punto di vista musicale, così come nella tradizione della cantante, prevale ancora la tipica melodia italiana[13]. Alla registrazione del disco ha partecipato anche la London Symphony Orchestra, che compare nel brano Il mondo che vorrei[13]. Questo è il primo disco di Laura Pausini registrato da musicisti di alto livello tecnico: i lavori di arrangiamento dei cori e del basso sono di Nathan East, la batteria di Steve Ferrone.

In seguito all'uscita dell'album Laura Pausini effettua il suo primo Tour mondiale, il World Wide Tour 1997, che parte da Ginevra il 1º marzo 1997[10][17][18].

A dicembre 2003 il brano Il mondo che vorrei viene usato come colonna sonora dello spot della Fondazione Francesca Rava - N.P.H.- Italia Onlus, in onda sulle reti Mediaset e inserito in un CD-ROM contenente foto scattate da Enrico Scaglia ai bimbi della Repubblica Dominicana. Il ricavato di questo CD viene devoluto alla costruzione di una casa accoglienza NPH per bambini orfani e abbandonati nello stesso paese[19].

Viene realizzato un video, Le cose che vivi EPK per descrivere l'album, che non viene pubblicato su nessun supporto audio-video, ma solo sul canale di Laura Pausini su YouTube.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

Le cose che vivi (Italia)[modifica | modifica wikitesto]

L'edizione del disco pubblicata in Italia contiene 12 tracce inedite. Il 26 maggio 2023, in occasione dei festeggiamenti dei 30 anni di carriera dell'artista, l'album in lingua italiana viene ripubblicato in vinile 33 giri colorato[20].

  • CD: 0706301555521
  • MC: 0706301555545
  • LP:
  • 2 LP (2023): 5054197604218
  1. Le cose che vivi – 4:31 (testo: Cheope, Fabrizio Pausini – musica: Giuseppe Carella, Fabrizio Baldoni, Gino De Stefani)
  2. Ascolta il tuo cuore – 4:40 (testo: Cheope, Fabrizio Pausini – musica: Vito Mastrofrancesco, Alberto Mastrofrancesco, Charles Cohiba)
  3. Incancellabile – 3:49 (testo: Cheope – musica: Giuseppe Carella, Fabrizio Baldoni, Gino De Stefani)
  4. Seamisai – 3:38 (testo: Cheope – musica: Giuseppe Carella)
  5. Angeli nel blu – 5:17 (testo: Cheope, Leonello Meneghetti – musica: Eric Buffat, Leonardo Abbate)
  6. Mi dispiace – 6:02 (testo: Giuseppe Dati – musica: Giuseppe Dati, Goffredo Orlandi)
  7. Due innamorati come noi – 4:41 (testo: Cheope – musica: Roberto Buti, Roberto Capaccioli)
  8. Che storia è – 4:13 (testo: Cheope, Fabrizio Pausini – musica: Gabriele Fersini)
  9. 16/5/74 – 4:46 (testo: Cheope – musica: Giuseppe Carella)
  10. Un giorno senza te – 4:59 (testo: Cheope – musica: Roberto Buti)
  11. La voce – 4:55 (testo: Cheope, Fabrizio Pausini – musica: Eric Buffat, Telonio)
  12. Il mondo che vorrei – 4:13 (testo: Laura Pausini – musica: Eric Buffat, Gianni Salvatori)

Durata totale: 55:44

Le cose che vivi (Brasile)[modifica | modifica wikitesto]

L'edizione del disco pubblicata in Brasile contiene, in aggiunta rispetto all'edizione per l'Italia, 3 Bonus track in lingua portoghese: Tudo o que eu vivo, Inesquecível, Apaixonados como nós.

  1. Tudo o que eu vivo (Le cose che vivi) – 4:34 (testo: Cheope, Fabrizio Pausini – adatt. portoghese: Cláudio Rabello – musica: Giuseppe Carella, Fabrizio Baldoni, Gino De Stefani)
  2. Inesquecível (Incancellabile) – 3:49 (testo: Cheope – adatt. portoghese: Cláudio Rabello – musica: Giuseppe Carella, Fabrizio Baldoni, Gino De Stefani)
  3. Apaixonados como nós (Due innamorati come noi) – 4:52 (testo: Cheope, Fabrizio Pausini – adatt. portoghese: Cláudio Rabello – musica: Roberto Buti, Roberto Capaccioli)

Durata totale: 68:59

Las cosas que vives (Spagna, America Latina)[modifica | modifica wikitesto]

L'edizione del disco in lingua spagnola pubblicata in Spagna e in America Latina contiene 12 tracce inedite.

  1. Las cosas que vives – 4:31 (testo: Cheope, Fabrizio Pausini – adatt. spagnolo: Badia – musica: Giuseppe Carella, Fabrizio Baldoni, Gino De Stefani)
  2. Escucha a tu corazón – 4:40 (testo: Cheope, Fabrizio Pausini – adatt. spagnolo: Badia – musica: Vito Mastrofrancesco, Alberto Mastrofrancesco, Charles Cohiba)
  3. Inolvidable – 3:49 (testo: Cheope – adatt. spagnolo: Badia – musica: Giuseppe Carella, Fabrizio Baldoni, Gino De Stefani)
  4. Cuando se ama – 3:38 (testo: Cheope – adatt. spagnolo: Badia – musica: Giuseppe Carella)
  5. Angeles en el cielo – 5:17 (testo: Cheope, Leonello Meneghetti – adatt. spagnolo: Badia – musica: Eric Buffat, Leonardo Abbate)
  6. Lo siento – 6:02 (testo: Giuseppe Dati – adatt. spagnolo: Badia – musica: Giuseppe Dati, Goffredo Orlandi)
  7. Dos enamorados – 4:41 (testo: Cheope – adatt. spagnolo: Badia – musica: Roberto Buti, Roberto Capaccioli)
  8. ¿Qué historia es? – 4:13 (testo: Cheope, Fabrizio Pausini – adatt. spagnolo: Badia – musica: Gabriele Fersini)
  9. 16/5/74 – 4:46 (testo: Cheope – adatt. spagnolo: Badia – musica: Giuseppe Carella)
  10. Un día sin ti – 4:59 (testo: Cheope – adatt. spagnolo: Badia – musica: Roberto Buti)
  11. La voz – 4:55 (testo: Cheope, Fabrizio Pausini – adatt. spagnolo: Badia – musica: Eric Buffat, Telonio)
  12. El mundo que soñé – 4:13 (testo: Laura Pausini – adatt. spagnolo: Badia – musica: Eric Buffat, Gianni Salvatori)

Durata totale: 55:44

Registrazione[modifica | modifica wikitesto]

  • Santanna Recording Studios, Castelfranco d'Emilia: registrazione e mixaggio (solo tracce 7 e 12).
  • Abbey Road Studios, Londra: registrazione (famosi per aver ospitato la maggior parte delle registrazioni degli album dei Beatles).
  • Morning Studio, Milano: registrazione e mixaggio.
  • Nautilus Studio, Milano: masterizzazione.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

Singoli

La promozione del disco inizia con la pubblicazione del singolo Incancellabile, in radio dal 26 agosto 1996[21]. In seguito vengono pubblicati i singoli Le cose che vivi, Ascolta il tuo cuore, Seamisai, Angeli nel blu solo in Europa.

Le cose che vivi
Titolo Data di uscita
Incancellabile 26 agosto 1996[21]
Le cose che vivi 2 dicembre 1996
Ascolta il tuo cuore febbraio 1997
Angeli nel blu maggio 1997
Seamisai settembre 1997

In Brasile vengono estratti come singoli i due brani adattati in lingua portoghese: Inesquecível e Apaixonados como nós.

Le cose che vivi (Brasile)
Titolo Data di uscita
Inesequecivel settembre 1996
Apaixonados como nos 1997

In Spagna e in America Latina vengono estratti i singoli Inolvidable, Las cosas que vives, Escucha a tu corazón e Cuando se ama. Solo in Spagna viene estratto Dos enamorados come terzo singolo.

Las cosas que vives
Titolo Data di uscita
Inolvidable settembre 1996
Las cosas que vives dicembre 1996
Dos enamorados (solo in Spagna) 1997
Escucha a tu corazón maggio 1997
Cuando se ama settembre 1997
Videoclip
Titolo Regista
Incancellabile Jamie De La Peña[22]
Inolvidable
Inesquecível
Le cose che vivi Alberto Colombo[23]
Las cosas que vives
Ascolta il tuo cuore Alberto Colombo
Escucha a tu corazón

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Le cose che vivi Disco d'oro in Belgio, su archives.sudpresse.be, sudpresse.be, 2 novembre 1996. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2012).
  2. ^ (ES) Laura Pausini y su brillante carrera, su eltiempo.com, El Tiempo, 21 novembre 1998. URL consultato il 23 marzo 2012.
  3. ^ (NL) Goud/Platina, su nvpi.nl, NVPI. URL consultato l'11 gennaio 2020.
  4. ^ (SV) Le cose che vivi Disco d'oro in Svezia (PDF), su ifpi.se, IFPI. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2011).
  5. ^ Solo Exitos 1959–2002 Ano A Ano: Certificados > 1995–1999, su mediafire.com, Iberautor Promociones Culturales, 2005, ISBN 84-8048-639-2. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  6. ^ (ES) Las cosas que vives Disco di Platino in Argentina, su capif.org.ar, CAPIF. URL consultato il 15 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2011).
  7. ^ (PT) Laura Pausini – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 19 gennaio 2021.
  8. ^ Ambra vortice erotico a Viña del Mar. E Laura Pausini canta in spagnolo, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 23 febbraio 1997. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2012).
  9. ^ (EN) Le cose che vivi triplo Disco di platino in Italia, su books.google.it, Billboard, 49. URL consultato il 23 marzo 2012.
  10. ^ a b La reginetta Laura alla conquista del pop planetario (PDF), su archivio.unita.news, L'Unità, 2 marzo 1997. URL consultato il 6 giugno 2021.
  11. ^ (EN) Le cose che vivi doppio Disco di platino in Svizzera, su hitparade.ch. URL consultato il 23 marzo 2012.
  12. ^ (EN) Le cose che vivi Disco di platino in Europa, su ifpi.org, IFPI. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2012).
  13. ^ a b c d e f g h Pausini e soci: i nuovi dischi, su archivio.lastampa.it, La Stampa, 19 luglio 1996. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  14. ^ Canto le vite come la mia, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 12 settembre 1996. URL consultato il 23 marzo 2012.
  15. ^ La Pausini: vi svelo il mio mondo, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 12 settembre 1996. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2012).
  16. ^ Laura Pausini, in Italica RAI. URL consultato il 1º febbraio 2020 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2013).
  17. ^ A Ginevra l'apertura del World Wide Tour 1997. Pausini, una voce per il made in Italy, su archivio.lastampa.it, La Stampa, 3 marzo 1997. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2011).
  18. ^ Trionfale concerto e alla fine l'aiutano con l'ossigeno Pausini star messicana: Il mio futuro è qui, su archivio.lastampa.it, La Stampa, 12 giugno 1997. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2012).
  19. ^ Laura Pausini dona i diritti del brano Il mondo che vorrei alla Fondazione Francesca Rava - NPH Italia Onlus, su lauraviaggioconte.com, 24 dicembre 2003. URL consultato il 23 marzo 2012.
  20. ^ Laura Pausini la discografia della cantante arriva per la prima volta in vinile, su allmusicitalia.it, 4 maggio 2023. URL consultato il 2 marzo 2023.
  21. ^ a b Laura Pausini da settembre alla conquista di 32 Paesi, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 27 agosto 1996. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2011).
  22. ^ (EN) Videoclip Incancellabile, su cmt.com. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2012).
  23. ^ (EN) Videoclip Le cose che vivi, su mvdbase.com. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2004).
  24. ^ (NL) Le cose che vivi - Ultrapop (Fiandre), su ultratop.be. URL consultato il 23 marzo 2012.
  25. ^ (FR) Le cose che vivi - Ultratop (Vallonia), su ultratop.be, ultratop.be/fr. URL consultato il 23 marzo 2012.
  26. ^ (DA) Top 20, su top20.dk, top 20.dk. URL consultato il 12 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2014).
  27. ^ a b c d e (EN) Le cose che vivi - Hits of the World: Italy, Spain, France, su books.google.com, Billboard, 12 ottobre 1996, 58. URL consultato il 5 agosto 2011.
  28. ^ (EN) Classifiche album Le cose che vivi in Norvegia, su norwegiancharts.com. URL consultato il 23 marzo 2012.
  29. ^ (NL) Classifiche album Le cose che vivi nei Paesi Bassi, su dutchcharts.nl. URL consultato il 23 marzo 2012.
  30. ^ (EN) Classifiche album Le cose che vivi in Portogallo, su books.google.com, Billboard, 5 ottobre 1996, 46. URL consultato il 23 marzo 2012.
  31. ^ (EN) Classifiche album Las cosas que vives nella Billboard Latin Pop Album, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 27 settembre 2012.
  32. ^ (EN) Classifiche album Las cosas que vives nella Billboard Top Latin Album, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 27 settembre 2012.
  33. ^ (EN) Classifiche album Le cose che vivi in Svezia, su swedishcharts.com. URL consultato il 23 marzo 2012.
  34. ^ (DE) Classifiche album Le cose che vivi in Svizzera, su swisscharts.com. URL consultato il 23 marzo 2012.
  35. ^ (EN) European top 100 year 1996 (PDF), su americanradiohistory.com, Music & Media (Pag.14). URL consultato l'11 gennaio 2020.
  36. ^ (NL) Dutch charts jaaroverzichten 1996, su dutchcharts.nl. URL consultato il 29 dicembre 2021.
  37. ^ (ES) Andamento dell'album Las cosas que vives nella classifica di fine anno 1996 in Spagna (PDF), su anuariossgae.com. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2012).
  38. ^ (DE) Andamento dell'album Le cose che vivi nella classifica di fine anno 1996 in Svizzera, su swisscharts.com. URL consultato il 23 marzo 2012.
  39. ^ (EN) European top 100 1997 (PDF), su americanradiohistory.com, Music & Media (Pag.7). URL consultato il 5 gennaio 2020.
  40. ^ (ES) Andamento dell'album Las cosas que vives nella classifica di fine anno 1997 in Spagna (PDF), su anuariossgae.com. URL consultato il 23 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2012).
  41. ^ (SW) Årslista Album (inkl samlingar) - År 1997, su hitlistan.se, Sverigetopplistan. URL consultato il 5 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2015).
  42. ^ a b (EN) Andamento dell'album Las cosas que vives nella classifica di fine anno 1997 negli Stati Uniti (Latin Album e Latin Pop Album), su books.google.it, Billboard. URL consultato il 2 novembre 2011.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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