Il Pordenone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giovanni Antonio Licinio (1483-1539)
Le Vite di Giorgio Vasari
quarta parte.

Giovanni Antonio de' Sacchis, detto il Pordenone (Pordenone, 1483 o 1484Ferrara, 13 gennaio 1539), è stato un pittore italiano.

Il suo stile, dopo il contatto con la grande maniera romana, di Raffaello e Michelangelo, si indirizzò verso toni magniloquenti, in un originale equilibrio tra ricordi classici e citazioni narrative di indole popolare, soprattutto nei lavori destinati alla provincia. È considerato il massimo pittore friulano del Rinascimento.

Affreschi nella chiesa dei Francescani, a Cortemaggiore
Cristo inchiodato alla Croce, 1521, Affreschi nel Duomo di Cremona.
Crocifissione (ca. 1520-1521), Duomo di Cremona.
Targa a Ferrara che ricorda la morte del maestro Giannantonio Lodesani, detto Il Pordenone.
Santi Martino e Cristoforo, ante d'organo, San Rocco, Venezia.
Affreschi a Santa Maria di Campagna, Piacenza.

Fu ricordato da Vasari, che gli dedicò una biografia dove viene definito: «il più raro e celebre […] nell'invenzione delle storie, nel disegno, nella bravura, nella pratica de' colori, nel lavoro a fresco, nella velocità, nel rilievo grande et in ogni altra cosa delle nostre arti». Lo storico aretino lo presentò però con il nome di Giovanni Antonio "Licinio" da Pordenone, dando origine così alla confusione con il pittore Bernardino Licinio, risolta solo al principio del Novecento.

La sua formazione, secondo il Vasari, avvenne sotto l'influsso del Giorgione e, secondo il Ridolfi, sotto Pellegrino da San Daniele. Fu influenzato, agli inizi, oltre che dall'esempio di Andrea Mantegna, probabilmente dalla conoscenza delle incisioni del Dürer e di altri artisti nordici. Nel 1514-1515 fu a Roma, a contatto con l'opera di Raffaello e Michelangelo. Fu attivo in diversi paesi del Friuli, in Umbria, nei possedimenti dei d'Alviano, signori di Pordenone, a Venezia, dove nel 1528 perse contro Tiziano il concorso indetto per la realizzazione della Pala di san Pietro martire per la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, a Cremona e in Emilia, tra il 1529-30. Nel 1532 fu a Genova per lavorare alla Villa del Principe di Andrea Doria.

Negli anni 1530, il confronto tra l'artista e Tiziano animò la scena artistica lagunare, concludendosi con l'emarginazione del pittore e, dopo la sua morte, col silenzio sulla sua opera da parte degli scrittori veneziani.

Il Pordenone morì infatti a Ferrara, in circostanze misteriose, dove si era recato per fornire disegni per arazzi su commissione di Ercole II d'Este. La sua messa funebre fu celebrata nella chiesa di S. Paolo, nelle cui pertinenze venne presumibilmente sepolto.[1]

Ebbe come allievo Pomponio Amalteo, cui andò in sposa anche la figlia Graziosa.

Noli me tangere - Museo del Duomo - Cividale del Friuli.
San Luca - Museum of Fine Arts - Budapest.
San Rocco nella foresta nutrito da un cane.
  1. ^ Lucio Scardino, Un pittore «ariostesco» e la sua misteriosa morte a Ferrara: Giovanni Antonio de' Sacchis detto Il Pordenone, in I primi 500 anni dell'Orlando Furioso, Ferrara, 2019, pp. 21-62
  2. ^ Sacchis Giovanni Antonio de', San Rocco, su catalogo.fondazionezeri.unibo.it (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2017).
  3. ^ Parrocchia Santo Stefano - Via Roma, 153 - VALERIANO, 33094 PINZANO AL TAGLIAMENTO (PN), su diocesi.concordia-pordenone.it. URL consultato il 5 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2017).
  4. ^ Parrocchia Santi Ruperto e Leonardo - Via Chiesa, 4 - PORDENONE - VALLENONCELLO, 33170 PORDENONE, su diocesi.concordia-pordenone.it. URL consultato il 5 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2017).
  5. ^ Opere d'Arte: Id Scheda 23686, su ipac.regione.fvg.it.
  6. ^ Trasfigurazione, su pinacotecabrera.org.
  7. ^ St. Prosdocimus and St. Peter, su ncartmuseum.org. URL consultato il 5 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2017).
  8. ^ Sacchis Giovanni Antonio de', Madonna con Bambino tra san Silvestro, san Girolamo, una offerente (Pentesilea Baglioni?) e angeli, su catalogo.fondazionezeri.unibo.it (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2017).
  9. ^ Parrocchia Ss. Ilario e Taziano - Torre di Pordenone - La Storia, su parrocchiatorre.it. URL consultato il 5 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2017).
  10. ^ Casa del Pordenone, su comune.pordenone.it.
  11. ^ Palazzo Studiolo del Pordenone, su studioperut.it. URL consultato il 5 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2016).
  12. ^ Palazzo Mantica, su comune.pordenone.it.
  13. ^ Palazzo Domenichini-Varaschini, su comune.pordenone.it.
  14. ^ Susegana - Parrocchia dedicata a: Visitazione della Beata Vergine Maria [collegamento interrotto], su diocesivittorioveneto.it.
  15. ^ Sacchis Giovanni Antonio de', Madonna con Bambino e angeli musicanti,San Lorenzo e san Giacomo,San Michele Arcangelo e sant'Antonio Abate, su catalogo.fondazionezeri.unibo.it (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2017).
  16. ^ Opere d'Arte: Id Scheda 50874, su ipac.regione.fvg.it.
  17. ^ Opere d'Arte: Id Scheda 51213, su ipac.regione.fvg.it.
  18. ^ Opere d'Arte: Id Scheda 51226, su ipac.regione.fvg.it.
  19. ^ Opere d'Arte: Id Scheda 52890, su ipac.regione.fvg.it.
  20. ^ Opere d'Arte: Id Scheda 50859, su ipac.regione.fvg.it.
  21. ^ disputa dei Padri della Chiesa sull'Immacolata Concezione, su culturaitalia.it.
  22. ^ I Ss. Caterina, Sebastiano e Rocco cui un angelo mostra il cammino, su arte.it.
  23. ^ Saint Bonaventure - probably 1530-5, Giovanni Antonio Pordenone, su nationalgallery.org.uk.
  24. ^ Saint Louis of Toulouse - probably 1530-5, Giovanni Antonio Pordenone, su nationalgallery.org.uk.
  25. ^ Fotografie: Id Scheda 105666, su ipac.regione.fvg.it.
  26. ^ Opere d'Arte: Id Scheda 50873, su ipac.regione.fvg.it.
  27. ^ Home / Sala XI - Il Beato Lorenzo Giustiniani tra due canonici e i Santi Ludovico da Tolosa, Francesco, Bernardino e Giovanni Battista, su gallerieaccademia.it.
  28. ^ Pordenone (Giovanni Antonio De Sacchis) - San Rocco e il cane, su lacarrara.it.
  29. ^ Opere d'Arte: Id Scheda 110678, su ipac.regione.fvg.it.
  30. ^ Affreschi del Pordenone facciata di Palazzo Tinghi, su dolcicose.com. URL consultato il 5 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2017).
  31. ^ Madonna con il Bambino e i santi Antonio abate, Leonardo, Caterina d'Alessandria e Giovanni Battista Olio su tavola Chiesa Parrocchiale di San Leonardo, Moriago della Battaglia, su venetocultura.org.
  32. ^ Milo of Croton Attacked by Wild Beasts [collegamento interrotto], su smartcollection.uchicago.edu.
  33. ^ Sacchis Giovanni Antonio de', Madonna con Bambino tra san Giovanni Battista e san Francesco d'Assisi, su catalogo.fondazionezeri.unibo.it (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2017).
  34. ^ Seated Male Nude Holding a Scepter - Inventory-Catalog of the Drawings in the Biblioteca Ambrosiana, su collections.library.nd.edu.
  35. ^ Sacripante Scourged by Cupid - Inventory-Catalog of the Drawings in the Biblioteca Ambrosiana, su collections.library.nd.edu.
  • Giorgio Vasari, Vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri, 1550, 1568.
  • Giuseppe Fiocco, Giovanni Antonio Pordenone, Udine 1939 (1ª ed.) e Padova 1943 (2ª ed.).
  • Charles E. Cohen, The drawings of Giovanni Antonio da Pordenone, La Nuova Italia, Firenze, 1980
  • Caterina Furlan, il Pordenone, Milano Electa 1988, pag.396
  • Amedeo Calligaris, Taccuino: considerazioni critiche su Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone, Gorizia, 1997.
  • Francesco Boni De Nobili, Giovanni Antonio de' Sacchis, Il Pordenone, De Bastiani, Godega S.U. 2013.
  • Francesco Boni De Nobili, Guida ai luoghi e alle opere di Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone nella provincia di Pordenone, De Bastiani, Godega S.U., 2015, ISBN 978-88-8466-450-1.
  • AA.VV. Il Rinascimento di Pordenone, catalogo della Mostra, Skira, Milano, 2019

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN79122046 · ISNI (EN0000 0001 0340 7680 · BAV 495/19903 · CERL cnp00539828 · Europeana agent/base/78883 · ULAN (EN500008696 · LCCN (ENn80094320 · GND (DE118836684 · BNE (ESXX1074809 (data) · BNF (FRcb12570304z (data) · J9U (ENHE987007455236805171 · CONOR.SI (SL53372003