Henry Rollins

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Henry Rollins
Henry Rollins nel 2010
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereHardcore punk[1]
Rock alternativo[1]
Alternative metal[1]
Periodo di attività musicale1980 – 2013[2]
Strumentovoce
GruppiBlack Flag, Rollins Band
Sito ufficiale

Henry Rollins, pseudonimo di Henry Lawrence Garfield (Washington, 13 febbraio 1961) è un cantante, compositore, attore, scrittore, comico, attivista, conduttore televisivo e conduttore radiofonico statunitense.

È conosciuto soprattutto per essere stato il frontman del gruppo hardcore punk Black Flag[3]. È considerato una figura cardine nella scena hardcore punk californiana[4] e una delle icone di culto del rock alternativo statunitense e mondiale[5].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Crebbe a Washington, D.C. da genitori divorziati di famiglia benestante. La sua infanzia viene segnata da reiterati episodi di violenza sessuale.[6] Da adolescente soffrì di depressione, bassa autostima e complessi di natura sessuale.[7] Gli venne in seguito diagnosticata una forma di iperattività e gli vennero prescritte massicce dosi di Ritalin per permettergli di concentrarsi nello studio.[8]

Frequentò la scuola militare Bullis School di Washington, D.C., dove si dedicò al culturismo e alla scrittura.

Dopo la scuola superiore, venne introdotto al punk grazie all'amico Ian MacKaye (in seguito diventato membro di Minor Threat e Fugazi). In seguito si unì agli State of Alert come cantante; il gruppo pubblicò un EP pubblicato dalla casa discografica Dischord Records, prima di sciogliersi.

Black Flag[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1981 diventò grande fan del gruppo Black Flag il quale, in cerca di un cantante, decise di assumerlo ufficialmente dopo una prova sul palco. La sua personalità energica e intensa fecero di lui il perfetto uomo di punta della band; qui Garfield cambiò il cognome in Rollins.

Rollins ha cantato e scritto per i Black Flag dal 1981 al 1986, anno del loro scioglimento. Sotto la sua influenza, la musica del gruppo ha subito drastici cambiamenti, allontanandosi dall'hardcore punk degli esordi. Affiancandosi all'altro principale autore dei testi, Greg Ginn, Rollins ha poi scritto molte canzoni per il gruppo.

Rollins Band e attività editoriale[modifica | modifica wikitesto]

Henry Rollins con la Rollins Band

Durante la sua permanenza nei Black Flag, Rollins tenne alcuni diari con pensieri ed esperienze, che verranno pubblicati nel 1994 in Get in the Van, la versione audio del quale gli permise di vincere un Grammy Award.[9] Successivamente alla pubblicazione di altri diari, Rollins fonderà una propria casa editrice, la 2.13.61, così chiamata dalla sua data di nascita. Pubblicherà nove album con la 2.13.61, e molti con altre case discografiche. La 2.13.61 pubblicherà anche libri di Rollins, Joe Cole, Nick Zedd, Nick Cave e Michael Gira, oltre ad album della Rollins Band, Exene Cervenka, Hubert Selby Jr., The Birthday Party e The Gun Club e anche di artisti free-jazz, tra cui Matthew Shipp e Roscoe Mitchell, dei quali Rollins è grande fan.

Verso la metà degli anni ottanta Rollins decise di produrre un disco di Charles Manson con l'aiuto della SST Records, la casa discografica dei Black Flag. Il progetto non andò in porto a causa di diverse minacce di morte ricevute dalla SST. Il disco, dal titolo Completion esiste solo in cinque copie, due delle quali in possesso di Rollins[10].

Dopo lo scioglimento dei Black Flag all'inizio del 1986, Rollins pubblica un album solista e un EP con il chitarrista Chris Haskett. Alla formazione si aggiungono gli ex membri dei Gone Andrew Weiss e Sim Cain e il gruppo prende il nome di Rollins Band, che ottiene discreto successo con gli album The End of Silence del 1992 e Weight del 1994.

Nel dicembre 1991, nel corso di una rapina in casa, il suo grande amico e coinquilino Joe Cole rimase ucciso da un colpo di pistola alla testa, mentre Rollins riuscì a mettersi in salvo. Rollins, profondamente segnato dalla tragedia, dedicherà la maggior parte delle sue opere successive (a partire da The End Of Silence) alla memoria di Cole.[11]

Nel frattempo Rollins aveva ottenuto ruoli in alcuni film e in show televisivi, diventando anche VJ su MTV. Nel 1991 registra una cover di Let There Be Rock degli AC/DC con gli Hard-Ons.

Sin dagli ultimi anni nei Black Flag, Rollins iniziò a fare tour come artista spoken-word, concentrandosi soprattutto su tematiche sociali, oltre a raccontare le sue esperienze di vita. La sua combinazione di umorismo autoironico e discussione seria di importanti questioni sociali gli ha permesso di guadagnare molta popolarità.

Radio, televisione e cinema[modifica | modifica wikitesto]

Henry Rollins

Nel 1995 recita la parte del medico nel film Johnny Mnemonic, basato sull'omonimo racconto cyberpunk di William Gibson, a fianco di Keanu Reeves. Nel 2004 Rollins condusse uno show radiofonico settimanale, Harmony in My Head, dal titolo di un brano dei Buzzcocks, sulla radio Indie 103.1 di Los Angeles, nel quale proponeva un assortimento di rock, punk, rap e jazz. Il programma verrà sospeso a tempo indeterminato per permettere a Rollins di intraprendere uno dei suoi tour di spoken-word, e verrà ripreso nel 2006; gli archivi dello show sono scaricabili in formato mp3 archives da rollins-archive.com, un sito che Rollins ha approvato sul blog dello show.

Dal 2006 al 2007 ha condotto su IFC The Henry Rollins Show, uno show televisivo in cui oltre a recitare propri monologhi intervistava celebrità e faceva esibire vari ospiti musicali.

Tra film per il cinema e sceneggiati per la televisione, Rollins ha finora recitato in oltre 50 produzioni.[12] Nel 2009 entra nel cast della seconda stagione della serie televisiva statunitense Sons of Anarchy, nel quale interpreta il ruolo di un neonazista.

Attivismo[modifica | modifica wikitesto]

Rollins è impegnato in innumerevoli cause, prima fra tutte quella per i diritti dei gay[13]. Ciò ha portato molti a sospettare una sua omosessualità latente[14], sebbene egli abbia sempre smentito.[15] Nel 2004 è stato il presentatore del Wedrock Benefit Concert, un'iniziativa per il riconoscimento dei matrimoni omosessuali.[16]

Pur dichiarandosi contrario alla guerra, nel 2003 ha seguito le truppe statunitensi in Iraq per intrattenerle con degli spettacoli one-man show, affermando che i soldati possono perdere il contatto con la realtà ed è importante non tagliarli fuori dal mondo.[17] Per la stessa ragione ha collaborato con la Iraq and Afghanistan Veterans of America, un'associazione nata per aiutare i reduci a reintegrarsi nella società.[18]

Henry Rollins, autore di "Occupants '(Chicago Review Press), discute il libro con Thurston Moore, 2011

Altre cause che lo hanno visto coinvolto sono state il caso dei West Memphis Three[19] e il disastro di Bhopal[20]; inoltre ha deplorato la riesplosione dei conflitti razziali negli Stati Uniti[21].

Nel 2016, in vista delle elezioni presidenziali, ha sostenuto la candidatura di Bernie Sanders.[22][23]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album da solista[modifica | modifica wikitesto]

Album: Spoken Word[modifica | modifica wikitesto]

DVD: Spoken Word[modifica | modifica wikitesto]

Con gli State of Alert[modifica | modifica wikitesto]

Con i Misfits[modifica | modifica wikitesto]

Con i Black Flag[modifica | modifica wikitesto]

Con la Rollins Band[modifica | modifica wikitesto]

Con i Wartime[modifica | modifica wikitesto]

Con i The Flaming Lips[modifica | modifica wikitesto]

  • 2009 – Doing The Dark Side Of The Moon

Con i Minor Threat[modifica | modifica wikitesto]

  • 2003 – First Demo Tape (voce secondaria nel ruolo di "Henry Garfield" registrato nel 1981)

Altri lavori[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Henry Rollins è stato doppiato da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Henry Rollins, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ Henry Rollins: Why I'm Not Playing Music Anymore | L.A. Weekly, su blogs.laweekly.com. URL consultato il 17 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2013).
  3. ^ Henry Rollins - biografia, recensioni, discografia, foto :: OndaRock
  4. ^ Henry Rollins | Biography | AllMusic
  5. ^ The History of Rock Music. Henry Rollins: biography, discography, reviews, links
  6. ^ (EN) Suzan Colon, Who's Afraid of Henry Rollins?, in Miami New Times, 22 luglio 1992. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  7. ^ (EN) The History of Rock Music. Henry Rollins: biography, discography, reviews, links, su scaruffi.com. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  8. ^ Ben Westhoff, Henry Rollins: The Interview! Anger, Drugs and the Black Flag Reunion, in L.A. Weekly, 6 giugno 2013. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  9. ^ Henry Rollins Biography: Actor, Writer, Singer (1961–), su biography.com.
  10. ^ La Musica di Charles Manson. Atwar: Henry Rollins e Charles Manson
  11. ^ Joseph Cole, in Unsolved Mysteries Wiki. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  12. ^ Henry Rollins, su IMDb. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  13. ^ Big Think, Henry Rollins on Gay Marriage, 1º luglio 2012. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  14. ^ (EN) Henry Rollins Is Annoyed That People Think He's Gay, su contactmusic.com, 20 luglio 2005. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  15. ^ A Conversation with Henry Rollins, su gaycalgary.com. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  16. ^ WedRock Benefit Concert, su Henry Rollins' Causes, 29 novembre 2007. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  17. ^ The USO (United Services Organizations), su Henry Rollins' Causes, 28 novembre 2007. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  18. ^ Henry Rollins, Henry Rollins: American Sniper and the Fate of Our Veterans, in L.A. Weekly, 5 febbraio 2015. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  19. ^ Rise Above: 24 Black Flag Songs to Benefit the West Memphis Three - Various Artists | Songs, Reviews, Credits, su allmusic.com. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  20. ^ Henry Rollins, Twenty-five Years After the Disaster, Bhopal Is Still Ill, in The Hive. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  21. ^ (EN) Henry Rollins, Henry Rollins: White America Couldn't Handle What Black America Deals With Every Day, in L.A. Weekly, 14 luglio 2016. URL consultato il 12 ottobre 2016.
  22. ^ Rolling Stone Italia, Henry Rollins su Donald Trump: «È solo un riccastro annoiato che fa il rozzo», in Rolling Stone Italia. URL consultato il 15 marzo 2017.
  23. ^ (EN) Henry Rollins on Trump: 'He would be a disastrous president', in The Guardian, 23 dicembre 2015. URL consultato il 15 marzo 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marco Aspesi, Stefano Ceroni, Luca Collepiccolo e Teo Segale, Le guide pratiche di Rumore - Hardcore punk (1981 - 2001), Pavia, Apache Edizioni, 2001.
  • Federico Guglielmi, Le guide pratiche di RUMORE - Punk, Pavia, Apache edizioni, 1994.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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