Cucciolo (film)

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Paese di produzioneItalia
Durata99 min
Generecomico
RegiaNeri Parenti
SoggettoNeri Parenti
Enrico Vanzina
Castellano e Pipolo
SceneggiaturaNeri Parenti
Enrico Vanzina
ProduttoreAurelio De Laurentiis
FotografiaCarlo Tafani
MontaggioSergio Montanari
MusicheBruno Zambrini
ScenografiaMaria Stilde Ambruzzi
Interpreti e personaggi

Cucciolo è un film del 1998 diretto da Neri Parenti.

Trama

Massimo, detto "Mimmo", frequenta la terza media per l'ennesima volta, ha un sacco di amici dodicenni con cui gioca a pallone, colleziona figurine, coccola peluche mentre va a rifugiarsi nel "lettone" dei genitori durante i temporali e rimane indifferente al sesso femminile; tutto ciò potrebbe essere normale, se non fosse che Massimo ha 42 anni. Egli non è malato o ritardato, ma è semplicemente affetto dalla sindrome di Peter Pan, ossia dal blocco psicologico di chi non vuole crescere perché preferisce rimanere bambino. I suoi genitori, i protettivi e ormai settantenni Amedeo e Lucia, preoccupati per l'andazzo del figlio, lo portano a farsi visitare da un luminare della psicologia a cui si sono rivolti e durante la seduta, Massimo fa emergere sempre di più il suo rifiutarsi di crescere, perché si porta appresso il pallone da basket e reagisce in maniera infantile ai test di Rorschach.

Amedeo e Lucia, su suggerimento dello psicologo, escogitano un sistema un po' duro ma a loro dire efficace: lo portano a Londra e mentre si trovano nel Sega World (il "paradiso dei videogiochi") lo abbandonano per vedere come reagisce. La speranza di provocargli uno shock di carattere affettivo viene resa vana dal fatto che Massimo, seppur rocambolescamente, riesce a tornare in Italia, facendosi accompagnare dai carabinieri e piangendo per strada, poiché aveva "smarrito il papà e la mamma a Londra" e temeva una punizione. Tuttavia ormai la situazione non è più sostenibile, dato che il Preside per motivi anagrafici ed economici non può più tenere il "ragazzone" a scuola: per cui i genitori decidono di trasferirsi lasciandolo da solo a casa, perché imparasse ad arrangiarsi, premurandosi però di non fargli mai mancare il denaro occorrente (periodicamente glielo inseriscono di nascosto nel becco del salvadanaio a forma di Paperino). Massimo tenta di trovare ospitalità a casa del compagno di classe Gaetano, ma viene cacciato via anche dai genitori di quest'ultimo poiché egli pretende di farsi fare il "bagnetto" dalla madre dell'amico, vuole rifugiarsi nel lettone dei due coniugi facendosela addosso e infine rompe un vetro giocando a calcio.

Sulla via del ritorno a casa, Massimo salva una ragazza di nome Claudia dalle grinfie del manesco fidanzato, attirato dalla Ferrari Testarossa che il ragazzo aveva parcheggiato davanti a casa sua durante una lite. Animato da genuina e spontanea gentilezza, decide di ospitare a casa la giovane donna di cui poco a poco si innamora. La ragazza, valletta televisiva più volte truffata e "bidonata", inizialmente è un po' stranita dai suoi modi di fare decisamente infantili ma si rende conto che in un mondo dominato dalla disonestà una persona pura come Massimo è difficile da trovare e per un po' accetterà la sua compagnia, affezionandosi sempre più a lui, anche se faceva trasparire il suo carattere totalmente bambinesco (detestava le "parolacce", leggeva solo i giornalini, guardava solo i cartoni animati e faceva colazione solamente con la Nutella), perciò la bella ragazza si divertirà a ritrovare in lui l'infanzia dimenticata, ma allo stesso tempo riuscirà a coinvolgerlo in avventure da adulto (lo porterà al ristorante e in discoteca), facendogli venire persino le prime pulsioni sessuali dopo anni e anni di "purezza" infantile.

Proprio quando Massimo vuole proporle il matrimonio, la pizzica a letto con un altro uomo, più bello di lui, che lo definisce scemo, mentre Claudia gli dice che lo considerava solo un amico; la gelosia e la rabbia sono talmente forti che, per lo shock, Massimo finalmente matura, per essere all'altezza del suo rivale in amore; questo suo passaggio viene sottolineato da alcuni gesti: scaraventa via il suo orsacchiotto compagno di molte notti (mandandolo "a quel paese" con la sua prima "parolaccia"), guarda il telegiornale la mattina, esce di casa vestito in doppiopetto grigio, apostrofa l'edicolante che gli propone Topolino con un "Ma che topolino! Mi dia il Sole 24 ore, Panorama, L'Espresso e quel porno là" e non vuole più farsi chiamare Mimmo dai genitori, ma semplicemente Massimo. Questi ultimi lo portano subito dallo psicologo, dove risponde finalmente in modo adulto alle sue domande (la macchia nera stampata sul foglio di cartone, tipica del test di Rorschach, non gli ricorda più una farfalla bensì il sesso femminile). Decide poi di lavorare come magazziniere e di comprarsi un'auto a rate, dando un consiglio paterno al suo amichetto Gaetano "Io da piccolo sono stato troppo ciuccio, non potevo certo diventare un ingegnere della NASA; mi raccomando, studia, che sennò da grande diventi magazziniere!".

Un giorno però Claudia torna da lui e gli chiede di scendere ma egli, ancora in preda alla rabbia per il suo tradimento, la caccia via; tuttavia la donna ammette di aver sbagliato e afferma di aver capito che è lui l'uomo che ha sempre amato, perché pur essendo un bambinone (tenero come l'orso con cui dorme, come dice lei stessa) è di animo buono, onesto, ma soprattutto puro, a differenza di altri uomini che hanno dimostrato per la ragazza una passione solamente corporale. Massimo le apre il portone della sua casa, vestito come un ragazzino delle scuole elementari con il berrettino alla rovescia e con un orsacchiottone di peluche, dicendo "Me l'ha consigliato lui di perdonarti!".

I due formeranno una coppia che si sposerà e avrà anche dei bambini, con cui Massimo si diverte a giocare, anche se all'inizio questi figli avranno qualche difficoltà a chiamarlo papà, in quanto lo vedono più che altro come un fratello. Ad ogni modo, grazie al rapporto di coppia e alla fiducia che Claudia gli dà, accettandolo comunque per quello che è, l'eterno bambinone è guarito dalla "sindrome di Peter Pan" e con questa compagna al suo fianco accetterà più volentieri l'età matura, senza mai dimenticare lo spirito del ragazzino che è in lui e che può essere in ognuno di noi.

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