Contea di Novellara e Bagnolo
Contea di Novellara e Bagnolo | |
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Motto: "Frangar, non flectar" (Mi spezzerò, ma non mi piegherò) | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Signoria di Novellara e Bagnolo, Contea di Novellara e Bagnolo (dal 1501) |
Lingue ufficiali | latino |
Lingue parlate | dialetto novellarese, di origine gallo-italico |
Capitale | Novellara |
Dipendente da | Sacro Romano Impero |
Politica | |
Forma di governo | monarchia assoluta (contea) |
Capo di Stato | conte |
Nascita | 17 maggio 1371 con Feltrino Gonzaga |
Causa | vendita, da parte dei Gonzaga, di Reggio ai Visconti |
Fine | 12 ottobre 1737 con Filippo Alfonso Gonzaga |
Causa | investitura della contea a Rinaldo d'Este |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Emilia centro settentrionale |
Massima estensione | 250 kq circa nel secolo XVII |
Popolazione | 3000 abitanti circa nel secolo XVII |
Economia | |
Valuta | propria |
Commerci con | Stati vicini |
Religione e società | |
Religioni preminenti | cattolicesimo |
Religioni minoritarie | ebraismo |
Classi sociali | nobili, clero, artigiani, contadini |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Signoria di Reggio |
Succeduto da | ![]() |
La contea di Novellara e Bagnolo fu un antico stato italiano esistito dal 1371 al 1728. A governarlo, per circa tre secoli e mezzo, furono i Gonzaga di Novellara. La capitale, Novellara, divenne, durante il Rinascimento, rifugio di artisti e letterati.
Storia
Il 17 maggio 1371, Feltrino Gonzaga, signore di Reggio e capo della lega anti-Visconti, dopo essere stato sconfitto, fu costretto a vendere la città ed il contado a Bernabò Visconti per 50.000 fiorini d'oro. I Gonzaga, ormai sul lastrico, si rifugiarono in un piccolo feudo, posto a cavallo tra Reggio e la signoria di Mantova, che si erano riservati per sé. Tuttavia Feltrino non si recò mai nel suo nuovo, piccolo stato e qualche anno dopo, nel 1374, morì in condizioni di miseria estrema a Padova.[1]
Gli succedette il figlio Guido, il quale procedette subito all'edificazione della rocca di Novellara, ma le casse dello stato erano talmente vuote che si poterono costruire solamente le fondamenta. La signoria di Novellara e Bagnolo traeva grandi profitti dai dazi posti lungo le strade ed canali che collegavano Reggio al Po e bloccando di fatto i commerci tra la città emiliana, Mantova e Venezia. La signoria basava la sua indipendenza soprattutto sul servizio delle armi svolto da dalla maggior parte dei discendenti maschi. I Gonzaga di Novellara prestavano servizio nell'esercito imperiale, (la linea principale dei primogeniti) e anche nell'esercito francese come nelle truppe pontificie. Nel 1501 la signoria di Novellara venne elevata a contea e si poté coniare moneta. Fu nel Cinquecento che la rocca, da possente fortilizio, fu trasformata in elegante residenza signorile.[2]
Presso la corte trovarono rifugio ed accoglienza artisti, come Lelio Orsi, musicisti e poeti. Inoltre vennero dissodati molti terreni e bonificate le vaste zone paludose e malsane che circondavano Novellara e Bagnolo. Alla morte di Filippo Alfonso Gonzaga, il 12 ottobre 1728, la dinastia si estinse e la contea passò all'Imperatore Carlo VI che la conferì, il 12 ottobre 1737, al duca di Modena Rinaldo I d'Este per i servigi resi durante la guerra di successione polacca. La contea farà parte del ducato di Modena e Reggio, del quale seguì le sorti fino all'Unità d'Italia.[3]
Geografia
La contea di Novellara aveva una superficie molto ridotta e per di più non si presentava come un'unica entità territoriale, ma era divisa in due nuclei. Occupava parte di quelli che attualmente sono i comuni di Novellara e Bagnolo in Piano, in provincia di Reggio Emilia. Gli unici due centri abitati erano Novellara e Bagnolo, entrambi dotati di fortificazioni ancora visibili. La Contea di Novellara confinava a nord e ad ovest con il ducato di Guastalla, ad est con la signoria di Correggio e con il ducato di Modena e Reggio, con il quale era adiacente anche a sud e ad ovest.
Feltrino Gonzaga scelse di riservare per sé e la sua famiglia queste terre data la grande importanza che avevano, soprattutto dal punto di vista commerciale, per Reggio. Attraverso i territori dell'antica contea scorre ancora oggi il naviglio Tassone che, in passato, permetteva l'arrivo delle merci dal Po alla città emiliana, in mano agli eterni nemici Estensi. I Gonzaga di Novellara posero pesanti dazi su questa via d'acqua causando così gravi danni all'economia reggiana per diversi secoli.
Signori di Novellara (1371-1515)
1371-1374 | Feltrino | (1330-1374) | sposò Antonia da Correggio |
1374-1399 | Guido | (?-1399) | Ginevra Malatesta |
1399-1441 | Giacomo | (?-1441) | Ippolita Pio |
1441-1484 | Francesco I | (?-1484) | Costanza Strozzi |
1501-1515 | Giampietro | (1469-1515) | Caterina Torelli |
Conti di Novellara (1515-1728)
1515-1530 | Alessandro I | (1496-1530) | sposò Costanza da Correggio |
1540 (?)-1577 | Francesco II | (1519-1577) | Olimpia da Correggio |
1577-1595 | Camillo I | (1521-1595) | Barbara Borromeo |
1550-1589 | Alfonso I | (1529-1589) | Vittoria da Capua |
1595-1640 | Camillo II | (1581-1650) | Camilla d'Avalos |
1640-1644 | Alessandro III | (?-1644) | Anna Bevilacqua |
1644-1650 | Camillo II | (1581-1650) | Camilla d'Avalos |
1650-1678 | Alfonso II | (1616-1678) | Ricciarda Cybo |
1678-1727 | Camillo III | (1649-1727) | Matilde d'Este |
1727-1728 | Filippo Alfonso | (1702-1728) | Eleonora Tanara |
Nel 1728 la dinastia si estinse con la morte del conte Filippo Alfonso, privo di eredi. Il feudo sarà amministrato (1727-1737) dalla sorella Ricciarda, ultima della stirpe, consorte del duca di Massa Alderano I Cybo-Malaspina e madre di Maria Teresa, sposa di Ercole III d'Este, nipote di Rinaldo I. La contea passò, quindi, nelle mani dell'imperatore Carlo VI che la assegnò, nel 1737, al duca di Modena Rinaldo I d'Este che però morì dopo appena due settimane. La contea venne quindi annessa al ducato di Modena e Reggio.[4]
Note
Bibliografia
- Mirella Comastri Martinelli Reggio Narrata-Il Seicento e il Settecento, Gianni Bizzocchi Editore, Reggio nell'Emilia, 2002.
- Andrea Balletti La storia di Reggio nell'Emilia narrata ai giovani, Multigrafica Editrice, Reggio nell'Emilia, 1979.
- Vincenzo Davolio, Memorie Storiche della Contea di Novellara e dei Gonzaghi che vi dominarono, Forni, Bologna 1973.
- Gabriele Franceschi Il ponte delle maravegie, Edizioni Diabasis, 2008.
- Odoardo Rombaldi, Storia di Novellara, ed. Age, Reggio Emilia 1967.