Signoria di Correggio
Signoria di Correggio | |||||
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Informazioni generali | |||||
Nome completo | Signoria di Correggio | ||||
Capoluogo | Correggio | ||||
Dipendente da | Comune di Reggio Emilia | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 1009 | ||||
Causa | nascita delle signorie | ||||
Fine | 1452 | ||||
Causa | riconoscimento come contea | ||||
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La Signoria di Correggio è stato un Feudo Imperiale dell'Italia settentrionale esistito da circa il 1000 al 1635, divenuto contea nel 1452.
Territorio[modifica | modifica wikitesto]
Sotto il regno dell'ultimo sovrano, il principe Siro Calvo, i confini del Principato di Correggio erano ben definiti. Il suo territorio occupava parte degli odierni comuni di Correggio (senza le frazioni di Budrio, Canolo, Lemizzone e Prato), Campagnola Emilia (senza la frazione di Cognento) e interamente i comuni di Rio Saliceto e Fabbrico.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Al 1009 risale il primo documento in cui si fa riferimento ai Da Correggio, il Casato che signoreggiò ininterrottamente su questo territorio per quasi sette secoli. I suoi interessi, specialmente nei secoli XIII e XIV, non rimasero circoscritti al Correggese. I suoi esponenti puntarono invece ad acquisire una posizione di primo piano nel Reggiano e nel Parmense, dando vita ad una politica aggressiva nei confronti dei feudi vicini.
Contea di Correggio[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1452, quando ormai i suoi Signori avevano dovuto rassegnarsi a ripiegare nei territori aviti ed erano quindi interessati in primo luogo a rafforzarsi giuridicamente e diplomaticamente in essi, l'imperatore Federico III riconobbe ai da Correggio il titolo di Conti, delimitò inoltre le terre e i confini del Comitato sottoponendolo direttamente all'Impero. Cominciò allora il periodo, durato circa un secolo, di maggiore fortuna della città e dei suoi Signori. Il polo di attrazione della vita politica e sociale della Contea era rappresentato dalla Corte, che fu sede di attività diplomatica e culturale di tutto rilievo. Vi furono ospiti Ludovico il Moro, l'Ariosto, il Bembo, il Molza, Bernardo Tasso, e molti altri fra i più importanti artisti e signori dell'epoca. Gli stessi esponenti locali della politica e della cultura furono di altissimo livello: Nicolò il Postumo, Veronica Gambara, Rinaldo Corso, Claudio Merulo e, sopra tutti, Antonio Allegri.[1]
Nell'aspra contesa tra Francesco I e Carlo V i Da Correggio scelsero infine di schierarsi con l'imperatore, che ben due volte, nel 1530 e nel 1532, fece visita alla città e ai suoi Signori.
Nel 1557-58 Correggio subì un lungo assedio da parte delle truppe della Lega Santa che ne distrussero i sobborghi senza però riuscire a prenderla. In premio per questa fedeltà l'imperatore Ferdinando I nel 1559 elevò Correggio al rango di "Città" con privilegio di battere moneta e di mantenere un Catalogo della nobiltà cittadina.
Principato di Correggio[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1616, grazie al pagamento di una notevole cifra, Correggio fu eretta a Principato.
Il clima politico ed economico, però, non era più favorevole ai piccoli Stati, destinati ad essere assorbiti dalle Signorie più potenti. Tale fu l'esito anche a Correggio, favorito dalla mediocrità e dai guai finanziari e giuridici del Principe Siro, che venne accusato di adulterazione e falsificazione di moneta. Nel 1635 il Ducato di Modena, che da tempo aspirava a questo risultato, riuscì ad impossessarsi del Principato. Da allora Correggio ha seguito le sorti del Ducato estense, riuscendo tuttavia, soprattutto nei primi tempi, a conservare una relativa autonomia amministrativa e culturale.
Nel corso del Settecento i suoi esponenti riuscirono a dar vita a importanti istituzioni culturali e scolastiche e a promuovere una significativa ripresa edilizia in città. Questo fervore edilizio proseguì anche nell'Ottocento, ma non fu accompagnato da un corrispondente dinamismo né sul piano socio-economico, né su quello culturale, né tanto meno su quello politico. La città e la sua classe dominante costituita da proprietari terrieri di ceto nobile o aspiranti a diventarlo, furono fedeli al Ducato Estense e rimasero sostanzialmente impermeabili sia all'ammodernamento economico e culturale sia agl'impulsi politici risorgimentali.[2]
Nel 1860, con l'annessione plebiscitaria dell'Emilia, anche Correggio entrò a far parte del Regno d'Italia. Le redini politiche rimasero saldamente in mano al blocco liberale-moderato.
Signori di Correggio[modifica | modifica wikitesto]
I da Correggio sono una famiglia feudale italiana che ha esercitato la propria signoria sulle città di Parma e di Correggio, così come su altri feudi minori, governando vari comuni in qualità di podestà o capitani del popolo.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- G. Adani-F. Manenti Valli-A. Ghidini, Il palazzo dei principi di Correggio, Torino 1974.