Cesco Baseggio

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Cesco Baseggio nel 1957

Cesco Baseggio, vero nome Francesco Baseggio (Treviso, 13 aprile 1897Catania, 22 gennaio 1971), è stato un attore italiano.

Iniziò molto giovane la carriera, affermandosi in particolare come interprete del teatro dialettale veneto, per il quale scrisse anche alcune commedie.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Treviso[1] da Arturo, violinista, e Irma Fidora, soprano lirico, trascorse la giovinezza a Venezia, luogo di origine della famiglia[2].

Baseggio in costume

Studiò il violino secondo le volontà del padre ed entrò nel mondo del teatro quasi per caso: conobbe infatti Gianfranco Giachetti nel 1913, mentre stava preparando La locandiera del Goldoni e venne da questi invitato alla rappresentazione; più per curiosità, il Baseggio provò una parte della commedia, ma ne restò talmente affascinato che decise di lasciare il violino e gli studi per dedicarsi completamente alla recitazione[3].

Cesco Baseggio e Isabella Riva durante la rappresentazione di "Matrimonio di Ludro", 1955, foto De Rota
Lapide sulla casa a Venezia, Dorsoduro 1131

Tre anni dopo imbracciò le armi per la prima guerra mondiale e si mise in luce dirigendo in Albania il "teatro del soldato".[4] Tornato dalla guerra tradusse Il malato immaginario di Molière dal francese al dialetto veneziano.

Nel 1920 ricevette l'invito di Giachetti a entrare nella compagnia "Ars Veneta" come attore caratterista e brillante. Perfezionò gli studi dell'arte fondando, sei anni dopo, nel 1926, una sua compagnia teatrale. In seguito assunse il ruolo di capocomico e da quel momento (tranne un triennio trascorso nella Compagnia del teatro di Venezia, diretta da Guglielmo Zorzi nel 1936-37 e poi da Alberto Colantuoni) guidò prevalentemente compagnie di prosa specializzate in commedie del repertorio goldoniano, per il quale si rivelò un attore molto adatto.

Si misurò anche in opere di William Shakespeare, Friedrich Schiller, Giacinto Gallina, Ruzante, Gino Rocca e Renato Simoni.

Negli anni sessanta, grazie alle sue spiccate doti di immediata comunicatività e simpatia, si fece apprezzare nelle edizioni televisive di alcune delle più celebri opere goldoniane di carattere e di ambiente. Morì a Catania, dove era stato chiamato come regista di una commedia del teatro veneto, all'età di settantaquattro anni, il 22 gennaio 1971.

Le sue spoglie giacciono nel cimitero di Venezia nell'isola di San Michele (Recinto II, portico est), a fianco di altri attori del teatro dialettale veneto.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Rina Morelli con Cesco Baseggio ne L'intrusa (1956)
Cesco Baseggio con Gianna Raffaelli dietro le quinte della commedia Papa Sarto

Prosa televisiva Rai[modifica | modifica wikitesto]

Carosello[modifica | modifica wikitesto]

Cesco Baseggio partecipò ad alcune serie di sketch della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello pubblicizzando:[5]

  • nel 1961 e 1962, con altri attori e cantanti, il formaggio Kraft della Kraft-Hurlimann;
  • nel 1963 con Giulia Lazzarini, ancora il formaggio Kraft;
  • nel 1970 il vino della Folonari.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Baseggio fece a lungo credere di essere nato a Venezia, ma in realtà venne alla luce a Treviso in quanto in vista del parto la madre si era temporaneamente trasferita presso i familiari. In ogni caso, fu registrato all'anagrafe di Venezia e in questa città trascorse la giovinezza, cfr. Barbanti, p. 62 e Puppa, p. 137
  2. ^ Felice Cappa, Piero Gelli (a cura di), Dizionario dello spettacolo del '900, Milano, Baldini & Castoldi, 1998, p. 85, ISBN 88-8089-295-9.
  3. ^ BASEGGIO, Francesco in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 9 luglio 2023.
  4. ^ Le muse, De Agostini, Novara, 1964, Vol. II, p. 97
  5. ^ Marco Giusti, Il grande libro di Carosello, II edizione, Sperling e Kupfer, ISBN 88-200-2080-7

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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