Anna Maria Mammoliti

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Anna Maria Mammoliti

Anna Maria Mammoliti (Melissano, 28 agosto 1944Roma, 27 marzo 2009) è stata un'attivista, giornalista e editrice italiana per le pari opportunità delle donne, fondò il Club delle donne, la rivista Minerva, il Premio Minerva.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Melissano in provincia di Lecce nel 1944. Negli anni 50 visse in Calabria. Dopo varie esperienze in Italia, Svizzera e Germania si trasferì a Roma alla fine degli anni 60.[1] Fu attivista per i diritti civili[2] delle donne e nel Partito Socialista Italiano[3]. Si laureò con lode in sociologia alla università La Sapienza nel 1978. Dal 1979 fu giornalista per la RAI, Il Tempo, L’Opinione ed altre testate. Nel 1982 fondò prima il Club delle donne, poi 1983 il Premio Minerva e nel 1984 la rivista Minerva di cui fu giornalista ed editrice. Insignita del titolo di Cavaliere Ufficiale del Lavoro del Presidente della Repubblica Italiana nel 1986 e Cavaliere Ufficiale[4] dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1987.[5] Ricevette riconoscimenti quale il premio Fregene[6] come scrittrice ed altri premi come giornalista[7]. Morì a Roma il 27 marzo 2009[8][9]. Il Premio Minerva è intitolato ad Annamaria Mammoliti dal 2009.

L'attivismo e la politica[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1969 fu attivista per i diritti civili in particolare delle donne. Partecipa alla stagione più animata del femminismo da lei in seguito definito “urlato” in prima fila alle manifestazioni e delle contestazioni di piazza. Aderì al Partito Socialista Italiano a cui restò sempre fedele[10] coprendo svariati incarichi dirigenziali a livello romano[11][12][13] e nazionale[14] sempre portavoce anche in quel ambito delle istanze dei diritti civili[15] in particolare del mondo femminile[16]. Per il PSI pubblicò la monografia: La donna e la politica. Nel 1981 venne invitata a Brasilia per tenere alcune conferenze in sede universitaria sul debito dei paesi del Terzo Mondo e su Giuseppe ed Anita Garibaldi. Nel 1983 viene invitata per la seconda volta dal Dipartimento di Stato USA tramite l’Ambasciata di Roma a tenere un ciclo di tre settimane di conferenze ed incontri con donne delle istituzioni e delle organizzazioni femminili in varie città degli USA. Incontra Betty Fridean e Geraldine Ferraro. Con 12500 preferenze Fu eletta nel consiglio comunale di Roma ove ricoprì la carica di presidente della commissione ambiente (1989-1991)[1].

Giornalista, scrittrice, editrice[modifica | modifica wikitesto]

Da giornalista ha collaborato con la testata il Tempo, di cui tenne la rubrica “Contropelo” dal 1993 conquistando la stima e poi l’amicizia professionale dell’allora direttore Gianni Letta. Numerose furono le collaborazioni con la Rai come reporter a Roma dal 1979 al 1981, come consulente sociologa (1980-1981), per le trasmissioni Check Up 1999-2000 e Linea Verde 2001. Fu editorialista per il quotidiano l’Opinione[17]. Nel 1982 pubblica assieme ad Antonio Manca ed Eugenio Santoro un libro inchiesta dal titolo Peccato capitale: la droga a Roma, che vinse il Premio Fregene[6]. Nel 1982 divenne editrice della rivista mensile Minerva dedicata al mondo delle donne. La Mammoliti concepì la rivista come collegamento tra donne e società[18]. Minerva era distribuita tramite le edicole e per abbonamento raggiungendo la tiratura di 35 000 copie[19]. Numerose furono le interviste a donne di successo da lei condotte e pubblicate su Minerva. Alla rivista fu assegnato il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1987. Anna Maria Mammoliti fu curatrice di corposi dossier associati alla rivista Minerva su varie tematiche tra cui: Cronache e storia delle donne nel mondo della pittura nel 1988; Il percorso delle donne nella storia e nelle scienze dal medioevo ad oggi nel 1988; L'Evoluzione della presenza femminile nella storia della letteratura italiana nel 1988; Giuliano Vassalli : le sue opinioni, la sua storia nel 2006; L'agricoltura del Lazio: il nuovo made in Italy nel 2007. Si adoperò anche per la formazione con il Corso Biennale di Giornalismo 1997-1998, destinato a dieci donne del centro-sud ed un secondo Corso di Giornalismo nel 2005-2006[1].

Il Club delle donne[modifica | modifica wikitesto]

Anna Maria Mammoliti disse di averlo fondato per promuovere quella sorellanza che tra donne era mancata. Le donne che “ce l’hanno fatta” possono fare da esempio e tendere la mano per sollevare le meno fortunate[20]. Citò a tal proposito l’esempio di Marisa Bellisario che nel 1981 giunta al vertice di Italtel portò con sé una squadra composta prevalentemente da altre donne ottenendo in tre anni il risanamento della azienda ed il consenso dei sindacati. Propose un modo diverso di interpretare il femminismo superando la stagione urlata per impegnarsi in un fare concreto dentro la società con il supporto e l’autorevolezza di donne, note e non note, che si erano conquistate con merito un ruolo di rilievo nel loro contesto sociale, culturale o lavorativo[21]. L'associazione aveva come scopo la promozione di studi inerenti alla donna nella società, nel lavoro, nell’arte, nello spettacolo, rispetto alla droga e alla violenza[22], organizzava dibattiti[23] e corsi. Con l’aiuto di Marisa Bergamini raccolse testi rari, alcuni unici, inerenti alla storia del mondo femminile che vennero organizzati in una biblioteca[24]. Le socie avvocatesse si prestano per dare supporto solidale a donne vittima di soprusi e violenze. Aderirono militanti socialiste, sindacaliste, nobildonne romane, ma anche casalinghe, impiegate, docenti, artiste, professioniste ed imprenditrici, donne comuni e personalità note tra cui: Carla Fendi, Micol Fontana, Marisa Belisario, Marta Marzotto, Suso Cecchi d’Amico, Cinzia TH Torrini.

Tra gli uomini aderirono, Renato Guttuso che disegnerà il simbolo e la spilla del Premio Minerva, Paolo Portoghesi, Renzo Foa, Vincenzo Visco, Giuliano Cazzola, Antonio Ruberti.

Nel 1985, il Club delle Donne riceve il Premio della Cultura dalla Presidenza del Consiglio[8].

A partire dalla fondazione sulla stampa nazionale comparve l’opinione del Club delle donne sulle principali istanze che coinvolgevano il mondo femminile[25][26] spesso con interviste alla presidente e portavoce Anna Maria Mammoliti.

Il Premio Minerva[modifica | modifica wikitesto]

Premio Minerva 2003

Alla cerimonia in cui nel 1982 Annamaria Mammoliti ricevette il Premio Fregene[27], come autrice del libro Peccato Capitale. La droga a Roma, scritto insieme ad Antonio Manca ed Eugenio Santoro, constatò di essere l’unica donna premiata. La sua sensibilità ed attivismo per le pari opportunità le diedero la determinazione di ribaltare quella situazione e di istituire il Premio Minerva, il primo riconoscimento italiano dedicato alle eccellenza femminili, che per anni si è svolto sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è patrocinato dalle più importanti istituzioni italiane.[28] Con il supporto del Club delle donne, viene istituita una giuria di personalità varie che sceglie donne da premiare per l’imprenditoria, la dirigenza, la politica, l’impegno sociale, il cinema, la letteratura, le professioni e, infine, un unico premio riservato a una personalità maschile.

Il premio consiste in una spilla in oro e pietre preziose raffigurante la testa di Minerva, disegnata appositamente da Renato Guttuso. Alla prima edizione nel 1983 in sala erano presenti, tra gli altri, Alberto Moravia, Renato Guttuso, Susanna Agnelli, Umberto Veronesi, Marisa Bellisario, Simone Veil, Hanna Schygulla, Renzo Arbore. Tra le centinaia di premiate nelle 30 edizioni tenute fino al 2019 ci sono: Simone Veil, prima donna presidente del Parlamento Europeo, Nilde Iotti, prima donna presidente del Parlamento italiano, Emma Marcegaglia, imprenditrice poi presidente di Confindustria, Letizia Moratti, imprenditrice poi presidente Rai e sindaco di Milano, l’imprenditrice Diana Bracco, l’astrofisica Margherita Hack, il Ministro della Famiglia del Marocco Nouzha Skalli, le registe Lina Wertmüller e Liliana Cavani, le atlete Sara Simeoni e Maria Canins, le scrittrici Camilla Cederna ed Elsa Morante, la giornalista Lietta Tornabuoni, le attrici Monica Vitti, Lucia Bosè, Piera Degli Esposti, Lina Sastri e Mariangela Melato, il magistrato poi presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro, Elisabetta Belloni, la parlamentare irachena Safia Al Souhail, la blogger tunisina Lina Ben Mhenni, la poetessa yemenita ed attivista per i diritti umani Arwa Othman, il Direttore generale dell’UNESCO Irina Bokova, l’alleanza islandese Kvennalistinn, la parlamentare afghana Fawzia Koofi, l'attivista tunisina per i diritti umani Khadija Cherif, la Vice Presidente iraniana Mahoumeh Ebtekar, la ex presidente del Kirghizistan Rosa Othunbayeva, la vicepresidente della Corte penale dell'Aia Joyce Alouch, Marta Cartabia prima donna presidente della Corte costituzionale italiana, l’ambientalista indiana Vandana Shiva[29].

Tra le donne premiate, coinvolte nella giuria o presentatrici vi sono anche Margherita Boniver, Sandra Milo e Marisa Laurito. Tra gli uomini come giurati o premiati vi sono Gianni Letta, Gaetano Gifuni, Ruggero Orlando, Gianfranco Imperatore, Sandro Curzi, Gianni Minoli. Per il Premio all’ Uomo Umberto Veronesi fu premiato nel 1983, Sandro Pertini nel 1985, Mario Monicelli nel 1986, don Andrea Gallo nel 1997, Francesco Cossiga nel 2003, Andrea Monorchio e Guido Bertolaso nel 2005, Luca Zingaretti nel 2008, padre Giulio Albanese nel 2010.

Nel 2019 le premiate del Premio Minerva Anna Maria Mammoliti sono state ricevute al Quirinale[30] dal Presidente Mattarella[31].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Era sposata con Pierluigi Severi. La coppia ha avuto due figli.

Onorificenze e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Premio Fregene 1982[6]

Cavaliere Ufficiale del Lavoro del Presidente della Repubblica Italiana da Francesco Cossiga nel 1986[8]

Premio Donna Città di Roma 1986[8]

Cavaliere Ufficiale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1987[4]

Premio Diritti Umani 2008 della FlipNews[7]

Premio della cultura della Presidenza del Consiglio 1996[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Donna, passione. Anna Maria Mammoliti, Roma, Minerva Edizioni, 2014.
  2. ^ NERI E BIANCHI IN PIAZZA 'INSIEME SI PUO' VIVERE' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  3. ^ Notizie, in La Sicilia, 22 luglio 1977, p. 5.
    «dei festival dell'«Avanti». La relazione e le iniziative da prendere saranno illustrate da Annamaria Mammoliti, del settore nazionale stampa e propaganda.»
  4. ^ a b ' E TU DONNA SARAI IL NOSTRO CAVALIERE' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  5. ^ Le onorificenze consegnate a Palazzo Chigi CAVALIERI E COMMENDATORI PREMIATE 79 DONNE SUPER, in StampaSera, 13 marzo 1987, p. 10.
  6. ^ a b c Premio Fregene - Letteratura | Giornalismo | Ricerca Culturale - Premiati | Other Menu, su premiofregene.it. URL consultato il 26 dicembre 2019.
    «4ª Edizione, 1982

    ...

    Inchieste E. SANTORO, A. MAMMOLITI, G. BANDIERA, A. MANCA, C. PATRIZI "Peccato Capitale: la droga a Roma" (Dedalo)...»
  7. ^ a b Super User, premio italia diritti umani 2008, su FlipNews - Free Lance International Press. URL consultato il 26 dicembre 2019.
    «Consegna del premio e motivazione a Anna Maria Mammoliti»
  8. ^ a b c d e 'Per l'impegno sociale'. Premio Minerva a Maria Luisa Toto | Il Tacco d'Italia, su iltaccoditalia.info, 26 novembre 2012. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  9. ^ Necrologio pubblicato da Nicola Zingaretti (PDF), in l'Unità, 29 marzo 2009, p. 31.
    «Nicola Zingaretti partecipa ...della cara

    ANNAMARIA MAMMOLITI e ne ricorda sempre l'appassionato impegno per l'affermazione dei diritti e della dignità delle donne e

    per una vera parità di genere»
  10. ^ Radio Radicale, La questione liberale e il Partito democratico. Riforme mancate, riforme irrinunciabili, su Radio Radicale, 19 luglio 2007. URL consultato il 26 dicembre 2019.
    «ANNAMARIA MAMMOLITI 17:30 Durata: 6 min 30 sec»
  11. ^ 'Democratici' Mandelli Fuksas & Co. - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 26 dicembre 2019.
    «Ecco i nomi della Lista 1, i Democratici per Veltroni: 1.Centro....24.Della Vittoria - Paola Bulgari, Matteo Orfini, Annamaria Mammoliti»
  12. ^ La notte del Campidoglio (PDF), in l'Unità, 6 aprile 1993.
    «( Foto di Anna Maria Mammoliti )»
  13. ^ Il PSI dà il benservito alla giunta Carraro. (PDF), in l'Unità, 12 gennaio 1993.
  14. ^ Notizie Politica, in La Sicilia, 24 gennaio 1978, p. 2.
    «E ancora: la responsabile femminile del PSI, Annamaria Mammoliti, lamenta che quasi tutti i ritocchi allo statuto proposti dalla rappresentanza di altre forze politiche sono stati respìnti. E questo, in pratica, annullerebbe il concetto di «autonomia» che ...»
  15. ^ In ricordo di Annamaria Mammoliti Noi Donne, su noidonne.org. URL consultato il 26 dicembre 2019.
    «Notevole anche il suo impegno sul piano internazionale come relatrice italiana in occasione di incontri sul ruolo delle donne nella lotta per l'emancipazione, in difesa della libertà di informazione e in un costante impegno civile e sociale volto ad affermare i diritti di cittadinanza.»
  16. ^ Stefano Rolando, Anna Maria Mammoliti [collegamento interrotto], su ideasand.it. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  17. ^ (EN) Anna Maria Mammoliti, su prabook.com. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  18. ^ SUSANNA NIRENSTEIN, DONNE, CHE VOGLIA DI POTERE - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 26 dicembre 2019.
    «È di ieri l'annuncio che è nata una agenzia giornalistica fatta dalle donne per le donne: è quindicinale, l'ha creata Minerva, rivista mensile nata nell'82 da un gruppo di socialiste. A cosa dovrebbe servire? Ma è evidente: a informare le donne di quel che loro stesse sono capaci di fare, a dargli indicazioni sulle opportunità, le leggi, gli spettacoli, i problemi della salute e di lavoro che si trovano di fronte e che le riguardano più da vicino. La bionda direttrice Anna Maria Mammoliti spiega con entusiasmo come negli altri paesi della Cee agenzie analoghe esistano ormai da tempo, e aggiunge poi le due o tre modifiche introdotte nella rivista: una rubrica sulle donne che occupano le stanze dei bottoni per esempio, ma soprattutto un comitato di consulenza fatto di nomi illustri da Adele Cambria a Miriam Mafai, da Luce D'Eramo a Piera Degli Esposti, a Lina Wertmuller, donne brave, bravissime, meglio degli uomini. Sì, c' è chi l'ha chiamato il sorpasso del femminile sul maschile.»
  19. ^ Riviste al femminile, in Tutto Come La Stampa, 7 marzo 1986, p. 3.
    «DOMANI compie due anni. Ha una tiratura di 35 mila copie, si stampa a Roma, è fatto da donne che hanno tra i trenta e i cinquanta anni. Ultimamente ha cambiato il carattere della testata: la scritta Minerva è diventata più geometrica, meno caramellosa. •Minerva non è un gior...»
  20. ^ anna maria mammoliti premio italia 2008 free lance international press. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  21. ^ Le Amazzoni in carriera. Negli anni del dopo-femminismo, molte donne hanno raggiunto posizioni di vertice e oggi gestiscono importanti settori del potere economico. Chi sono, quante sono, quanto guadagnano? Come hanno conquistato le loro posizioni di oggi?, in TuttoCome LA STAMPA, 20 giugno 1986, p. 1.
    «Per il «Club delle donne», Anna Marta Mammoliti parla di grandi progetti, poco meno che «megalomani., dice. Il club, costituito nell'82, è formato da socialiste e laiche, con esperienze femministe ed emancipatone: diffuso a Padova. Firenze. Siracusa e Roma. Lo scopo: .Creare una grande rete di solidarietà fra le donne. Il vecchio modo di essere femminista non serve più. Ora bisogna difendere quello che si è ottenuto e creare nuove conquiste». Il Club delle donne pubblica anche un bimensile. Minerva (viale Giulio Cesare 151. Roma): 20 mila copie, 7 mila abbonate. E organizza un Premio Minerva: .L'unico al mondo in cui le donne votano altre donne che si sono distinte..»
  22. ^ Legge sessuale Protesta «Club Donne», in La Stampa, 30 gennaio 1983, p. 2.
    «Legge sessuale Protesta «Club Donne» ROMA — Il .Club delle Donne-, a cui fanno capo donne dell'area buca e socialista, in un comunicato •prende ferma posizione—a proposito del testo di legge sulla violenza sessuale — contro l'aberrante emendamento Casini approvato il 25 gennaio alla Camera e che riconduce gli atti di violenza sessuale ad atti contro il pudore e non contro la persona, come era sostenuto dal disegno di legge proposto dalla commissione.... Il -Club delle Donne» sostiene...che ..battaglia e sacrifici inauditi e di anni, sostenuti dalle donne per essere almeno considerate persone, vengono In questo modo cancellali per ripristinare un ... moralismo di Stato..»
  23. ^ Convegno Cinema, in La Sicilia, 21 ottobre 1988, p. 18.
    «Una «bandiera», quindi, che seppure non agitata durante il convegno «Le donne e il cinema verso il 1992» organizzato, appunto dal «Club delle donne» e dalla rivista «Minerva» con la partecipazione del ministro del Turismo e spettacolo Franco Carraro che e riuscito a ritagliare la sua presenza tra i non pochi affanni che procurano al suo dicastero i progettati tagli di bilancio. Con lui erano la direttrice di «Minerva» Annamaria Mammoliti»
  24. ^ Daniele Bruni, Donne per le donne, in TGR LAZIO Rai, 17 dicembre 2019.
    «(dal minuto 23 e 30 secondi)

    La storica Fiorenza Taricone della università di cassino traccia la storia ed il contesto del Club delle donne e di Annamaria Mammoliti. Le Immagini con il principe Carlo di Inghilterra e Nelson Mandela La premiazione del 2019

    Intervista a Olga Severi figlia di Annamaria Mammoliti e presidente 2019 del Club delle donne.»
  25. ^ Donne in rivolta giustizia maschilista Per la Anselmi sentenze così segnano una regressione. Lara Cardella: no al delitto d'onore, in La Stampa, 4 settembre 1991, p. 12.
    «Mammoliti, presidente del «club delle donne» sarebbe ormai un dato di fatto: «Questa giustizia - dice - in ogni caso si schiera sempre contro la donna, quasi che la parità, la crescita culturale e civile, l'ottenimento di alcuni diritti sanciti dalle leggi non siano serviti a nulla se non a riproporre, come negli Anni Cinquanta, il delitto d'onore, retaggio di un codice mafioso».»
  26. ^ Andreotti rispetta la 194. Appello del Club delle donne., in La Stampa, 13 luglio 1989, p. 7.
  27. ^ Premio Fregene - Letteratura | Giornalismo | Ricerca Culturale - Home, su premiofregene.it. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  28. ^ Rossella Battisti, Donne secondo "Minerva" (PDF), in l'Unità, 6 ottobre 1990, p. 24.
  29. ^ Rai Uno Mattina servizio su premio Minerva Anna Maria Mammoliti 2019 . Alcune premiazioni tra cui Vandana Shiva., su bancadati.datavideo.it. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2019).
  30. ^ Segretariato generale della Presidenza della Repubblica-Servizio sistemi informatici, Il Presidente Mattarella ha ricevuto le vincitrici del Premio Minerva Anna Maria Mammoliti, su Quirinale. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  31. ^ Segretariato generale della Presidenza della Repubblica-Servizio sistemi informatici, Incontro con le vincitrici della XXX edizione del Premio Minerva Anna Maria Mammoliti, su Quirinale. URL consultato il 26 dicembre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Donna, passione. Anna Maria Mammoliti, Roma, Minerva Edizioni, 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]