Billie Jean: differenze tra le versioni

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'''''Billie Jean''''' è una canzone scritta, composta e interpretata dal [[cantante]] [[USA|statunitense]] [[Michael Jackson]] e prodotta insieme a [[Quincy Jones]], pubblicata il 2 gennaio [[1983]] ed estratta come secondo [[singolo (musica)|singolo]] dal suo sesto [[album in studio]], ''[[Thriller (album Michael Jackson)|Thriller]]''.
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Versione delle 17:00, 24 nov 2018

(EN) Inside Michael Jackson’s Iconic First Moonwalk Onstage, in Rolling Stone, 5 ottobre 2015.
«Finally, as Michael executes the moonwalk, formerly known as the backslide, formerly a dance belonging to the Electric Boogaloos, Cab Calloway, James Brown, Damita Jo Freeman, Casper and Cooley, Jeffrey Daniel, Mr. Bojangles, Bob Fosse, Marcel Marceau, and Shields and Yarnell»
Billie Jean
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaMichael Jackson
Pubblicazione2 gennaio 1983
Durata4:54
Album di provenienzaThriller
GenereContemporary R&B
Dance pop
EtichettaEpic Records
ProduttoreQuincy Jones
Registrazione1982
Note Miglior canzone R&B 1984
Miglior interpretazione R&B vocale maschile 1984
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda[1]
(Vendite: 7.500+)
Bandiera della Spagna Spagna[2]
(Vendite: 20.000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia[3]
(vendite: 70 000+)

Bandiera del Canada Canada (2)[4]
(Vendite: 200.000+)
Bandiera dell'Italia Italia[5]
(vendite: 50 000+)
Bandiera del Messico Messico[6]
(Vendite: 60.000+) Bandiera della Francia Francia[7]
(Vendite: 1.086.000+)Bandiera del Regno Unito Regno Unito[8]
(Vendite: 600.000+) Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (5)[9]
(vendite: 5 000 000+)

Michael Jackson - cronologia
Singolo precedente
(1982)
Singolo successivo
(1983)

Billie Jean è una canzone scritta, composta e interpretata dal cantante statunitense Michael Jackson e prodotta insieme a Quincy Jones, pubblicata il 2 gennaio 1983 ed estratta come secondo singolo dal suo sesto album in studio, Thriller.

La canzone è la più conosciuta e famosa dell'artista.[10] Il brano riscosse un grande successo commerciale, riuscendo infatti a raggiungere la prima posizione della Billboard Hot 100, dove rimase per sette settimane consecutive e della Hot R&B/Hip Hop Songs, dove rimase per ben nove settimane consecutive. Negli Stati Uniti ricevette due Grammy Award nel 1984 come "Miglior interpretazione R&B vocale maschile" e "Miglior canzone R&B"[11]. Ricevette altre due nomination ai Grammy anche come "Registrazione dell'anno" e come "Canzone dell'anno" mentre agli American Music Awards 1984 vinse il premio "Miglior canzone Pop/Rock". Fu inoltre votata come "Miglior singolo dell'anno" dal The Village Voice, venne inserita alla numero uno della classifica delle migliori canzoni realizzate dal 1980 al 2005 dal magazine Blender[12] e come "Miglior canzone degli anni '80" dalla rivista Q nel 2006.[13] La rivista Rolling Stone l'ha inserita invece al 58º posto nella lista dei 500 migliori brani musicali secondo Rolling Stone del 2004.[14]

Quando Billie Jean è arrivata alla numero uno della Billboard Hot 100 il 5 marzo 1983, Jackson è diventato il primo artista a occupare contemporaneamente quattro classifiche pop e R&B di Billboard rimanendo in cima alle quattro classifiche per sei settimane consecutive, un record imbattuto tra gli artisti maschili. La popolarità della canzone ha inoltre convinto i programmatori dell'allora neonata rete musicale MTV ad aggiungere il video musicale alla rotazione, nonostante la rete all'epoca si rifiutasse di trasmettere video di artisti di colore.[15]

Billie Jean è stato certificato disco di platino dalla RIAA nel 1989, e in seguito ha ricevuto altri due dischi d'oro dallo stesso organo, rispettivamente nel 2005 e nel 2009. Nel 2018 la RIAA ha certificato il singolo cinque volte disco di platino per vendite superiori alle 5 milioni di unità nei soli Stati Uniti.[16]

Ad oggi rimane il brano di Jackson con maggior successo commerciale, e un best seller nella storia della discografia, con vendite superiori alle 11 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Per questo motivo, Billie Jean viene spesso indicata come una, se non la più rappresentativa, canzone degli anni ottanta.[13][17][16]

Il 6 marzo 2006, Billie Jean è uscita nuovamente come singolo, parte del boxset Visionary: The Video Singles. Il successo è stato imminente, raggiungendo la posizione numero 11 nella UK Top 40, e la numero 1 in Spagna; un traguardo ragguardevole per un singolo così datato.

Nel 2009, a causa della morte di Michael Jackson avvenuta il 25 giugno 2009, che ha causato un aumento esponenziale delle vendite dei suoi album e singoli, la canzone è rientrata nelle prime posizioni delle classifiche mondiali raggiungendo inoltre la posizione numero 1 in Francia[18] e in Belgio[19], la numero 2 in Svizzera[20], la numero 3 in Italia[21], Germania[22], Olanda[23] e Svezia[24] e la numero 4 nella classifica Digital Songs degli Stati Uniti.[25]

Storia

La giacca e il guanto che Jackson indossò per Billie Jean durante tutti i suoi tour mondiali e durante alcune apparizioni televisive

Il testo

Michael Jackson intraprese la composizione del testo di Billie Jean ispirato da alcune vicende di natura personale. Secondo la ricostruzione ufficiale, nel 1981, durante un tour con i The Jackson 5, una donna (in seguito si scoprì che era una stalker) accusò Jackson di non riconoscere la paternità del figlio. Dichiarò di chiamarsi "Billie Jean Jackson" e affermò di essere sposata con il cantante. La donna, anni dopo, fu ricoverata in un ospedale psichiatrico. In un'intervista del 1996, Jackson disse che ne aveva conosciute molte di "Billie Jean" che erano state groupies dei Jacksons. «Every girl claimed that their child was related to one of my brothers...» («ogni ragazza dichiarava che uno dei loro bambini era figlio di uno dei miei fratelli..») rivelò il cantante. La storia della ragazza è vera ma, secondo altre ricostruzioni, pare non essere riferita a Michael, bensì a suo fratello Randy Jackson, accusato di essere il padre legittimo di due gemelli che aveva concepiti dalla Billie Jean in questione; nella sua autobiografia, Moonwalk, Michael disse espressamente che la canzone era rivolta a uno dei fratelli[26][27]. In seguito, però, alcuni suoi collaboratori fecero intendere e trapelare più volte il fatto che l'accaduto riguardasse proprio Michael, forse fu il suo manager di allora, Frank DiLeo, per attirare maggiore attenzione sull'artista.

Il personaggio di Billie Jean è anticipato da due linee del testo di Wanna Be Startin' Somethin', traccia d'apertura dell'album Thriller. Dal testo risulta evidente che la ragazza non è innamorata del cantante ("tellin' lies and rubbin' shoulders" - "dicendo bugie e infastidendo(mi)") e che parla senza considerare quello che sta dicendo ("So they called her mouth a motor" - "dissero che la sua bocca era come un motore in azione").[28]

Composizione

Secondo un'intervista rilasciata al giornalista Martin Bashir nel 2002 per il documentario Living With Michael Jackson, l'artista dichiarò che iniziò a comporre la canzone mentre guidava in macchina su Ventura Boulevard, a Los Angeles e che in seguito, qualche giorno dopo, la canzone gli apparve in testa già pronta con tutti gli arrangiamenti. Jackson registrò la prima demo della canzone nella sua casa di Hayvenhurst a Encino, nell'autunno del 1981. Quando presentò il pezzo al produttore Quincy Jones, questi non gradì il titolo e gli propose di rinominarla "Not My Lover", perché era convinto che la gente avrebbe pensato ad una relazione di Jackson con la nota tennista Billie Jean King. Jones, inoltre, sosteneva che l'introduzione troppo lunga non potesse funzionare. Jackson, però, rispose che era proprio quel giro di basso a fargli venire voglia di ballarci sopra[29]. Alla fine, Jackson la spuntò su entrambe le questioni: mantenne sia il titolo sia l'introduzione[30] ed il successo strepitoso, ottenuto dal brano, gli diede piena ragione.

Registrazione

La leggenda vuole che Jackson abbia registrato la voce principale in un'unica sessione, ma fu proprio l'arrangiamento a rendere questa canzone unica nella storia della musica: Jackson disse che aveva voluto scrivere "un giro di basso perfetto" e che ci lavorò per un paio di settimane prima di realizzare la base. Michael curò anche il perfetto ordine dell'arrangiamento della batteria e del sintetizzatore e con l'aiuto del suo collaboratore Jerry Hey per gli archi, i corni, il multi-tracking e la sua voce a fare il resto, completò Billie Jean solamente una settimana prima dell'uscita dell'album Thriller, fissata dalla Epic Records per il 1º dicembre 1982.

Promozione e impatto sul pubblico

Video musicale

Nel 1981 negli Stati Uniti era nata MTV, la prima emittente televisiva a trasmettere solo video musicali tutto il giorno, che riscosse subito un grande successo tra i giovani. Jackson vide del potenziale nella nuova emittente e nei primi mesi del 1983 decise di realizzare un videoclip per promuovere il secondo singolo di Thriller, Billie Jean, sperando che la neonata rete televisiva lo mandasse in onda, nonostante fino ad allora la rete non avesse mai trasmesso video di artisti di colore dato che, per loro scelta, erano più incentrati verso la musica di artisti bianchi, come i Duran Duran, Peter Gabriel, The Clash, Blondie, Genesis e Billy Idol. Al rifiuto di MTV di trasmettere il video, Walter Yetnikoff, l'allora presidente della Epic/CBS Records, informò il presidente della rete che se Billie Jean non fosse stato trasmesso, la casa discografica non avrebbe dato l'autorizzazione a trasmettere nessuno dei video dei suoi artisti non di colore, tra cui Billy Joel, Culture Club, Wham!, Cyndi Lauper e altri. Con questo ultimatum, MTV alla fine si decise a mandare in onda il video, che fu trasmesso per la prima volta il 10 marzo 1983 ottenendo subito un grande successo di ascolti.[31][32]

Diretto dal regista inglese Steve Barron, il video di Billie Jean fu molto suggestivo, ricalcando solo vagamente il testo della canzone. Nel video troviamo Jackson come una figura solitaria, elusiva, che cammina nelle strade di una città di un ipotetico futuro, ispirato alle atmosfere neo-noir del film Blade Runner dell'anno precedente, mentre il pavimento si illumina ai suoi passi, una sorta di richiamo al successo e alla fama dell'artista; nel video un petulante "stalker", un reporter, perseguita Jackson, perdendo però l'occasione di fotografarlo a letto con una ragazza perché Jackson si dissolve nel nulla.[31] Nel 1999, intervistato da MTV, dove Thriller venne premiato Miglior video mai realizzato, il cantante, alla domanda del giornalista che gli chiedeva come mai il video avesse così poco a che vedere con il testo della canzone, commentò così il video di Billie Jean[33]:

«È un po' surreale e differente allo stesso tempo. Non fui io a venirmene fuori con quel concetto. Fu Steve Barron a decidere tutto e io pensai che le sue idee fossero buone e per questo lasciammo tutto così. L'unico pezzo del video che decisi io personalmente fu quando dissi: "Dammi una sezione del video in cui io possa ballare". Perché inizialmente lui disse: "non voglio danza nel video". Quindi quella piccola sezione in cui si vede quella lunga strada di fronte al manifesto con le due ragazze, una delle quali era Billie Jean, e io sto danzando, quella fu l'unica parte alla quale io contribuì".»

Il video, con le sue coreografie e il talento straordinario di Jackson, rivoluzionò completamente il modo di fare video conosciuto fino ad allora, e creò rapidamente uno stereotipo del quale Jackson fu un emblema (ripreso, riadattato e migliorato in seguito nel successivo video di Beat It).

A causa delle numerose richieste e degli alti indici di ascolto, MTV cominciò a trasmettere il video a rotazione, facendo di Michael il primo artista nero a promuovere un video su quell'emittente. Il produttore Quincy Jones commentò il sodalizio tra Jackson e MTV dicendo che i due "si sono sfruttati a vicenda per la gloria". Successivamente, grazie all'impatto di Jackson, l'emittente promosse altri artisti di colore come Prince, The Pointer Sisters, Rick James, Lionel Richie e Run DMC. Jackson fu la prima – e per molti è ancora la più grande – pop megastar ad emergere dal network, beneficiando del successo avuto sul pubblico. Ciò spianò la strada a molti artisti famosi: come Madonna, Cyndi Lauper e, nel giro di qualche anno, anche alla sorella Janet Jackson, i quali costruirono la loro carriera sui video musicali.[31]

Esibizione al Motown 25

La giacca e il guanto indossati da Jackson al Motown 25

Il video musicale e, in particolar modo, la sua diffusione attraverso MTV, contribuirono alla diffusione di Billie Jean e alla sua consacrazione alle masse come inno jacksoniano ma il 16 maggio 1983, Michael stabilì un nuovo record di ascolti per una storica performance live di Billie Jean, durante uno spettacolo celebrativo per i 25 anni dalla fondazione della Motown Records (etichetta discografica con cui debuttarono Michael e i suoi fratelli), denominato Motown 25: Yesterday, Today, Forever.[34][35]

Per coloro che non possedevano la TV via cavo o non guardavano MTV, quella fu la prima occasione di vedere Jackson esibirsi. Dopo essersi esibito con i suoi fratelli in un medley dei The Jackson 5, Michael rimase da solo sul palco: indossava una giacca nera di paillettes scintillanti, pantaloni con l'orlo corto che lasciavano intravedere delle calze bianche, i suoi classici mocassini neri e un guanto bianco tempestato da milleduecento strass alla mano sinistra.

Dopo aver brevemente parlato col pubblico raccolse da terra un cappello nero di feltro e cominciò ad esibirsi sulle note di Billie Jean. Quell'abbigliamento divenne celebre, tanto che Jackson lo utilizzò anche negli anni a venire durante tutti i suoi concerti, quando si trovava a cantare la canzone.

Durante l'esibizione, Michael eseguì anche per la prima volta davanti al mondo intero il suo celebre passo di danza, il "moonwalk", la "camminata sulla luna". A seconda delle versioni, il passo fu inventato da Bill Bailey[36], un ballerino di tip-tap americano, o dal mimo francese Marcel Marceau, che inizialmente gli diede il nome di "backslide",ma anche gli Electric Boogaloos, Cab Calloway, James Brown, Damita Jo Freeman, Casper and Cooley, Jeffrey Daniel, Mr. Bojangles, Bob Fosse, e Shields and Yarnell avevano eseguito delle versioni primordiali del passo.[37]

In realtà lo stesso Jackson ammise in più di un'intervista di averlo imparato, e poi perfezionato, dai ragazzi neri di strada. Nonostante questo il moonwalk è ormai associato inequivocabilmente a Jackson ed è diventando l'emblema del suo stile di ballo e simbolo della canzone stessa.

Durante l'esibizione di Jackson, tra il pubblico in sala si scatenò il caos. Il giornalista Christopher Smith del Los Angeles Times che era presente, scrisse[35]:

«Il pubblico in sala esplose letteralmente per l'euforia. Di solito sono abbastanza indifferente alle reazioni del pubblico, ma quella fu tutta un'altra cosa. Non fu un boato, ma piuttosto il suono di un intero auditorium che inizia a gridare in contemporanea, come per un'improvvisa paura generale. Un paio di file avanti a me vidi due donne abbracciarsi in modo violento, quasi come in un placcaggio, sempre rivolte verso il palco. Tutto il pubblico era in piedi, come a volersi immergere nell'esibizione. La danza è stata la parte clou della sua performance. Fino a quel momento, non avevo mai immaginato Michael Jackson come artista adulto. Il suo esile corpo si muoveva agilmente e le mosse eseguite erano perfette al millesimo di secondo – movimenti stupefacenti da rimanere ammaliato. Il debutto del moonwalk ha riacceso di nuovo le grida del pubblico – infatti, nella hall, più tardi le persone tentavano, senza riuscirci, di imitare quel movimento.»

Un altro giornalista presente, Steven Ivory, disse che[35]:

«Ciò che oggi sembra normale, a quel tempo fu qualcosa di veramente strabiliante: nessuno aveva mai visto così Michael Jackson. Perfino i suoi fratelli, dopo l’esecuzione del medley insieme a lui, dal retroscena lo guardarono esibirsi come se fosse stato il suo debutto. Come narra la storia, Michael aveva preparato il numero il giorno prima dello spettacolo.

I fan di Jackson, furono tutti felicissimi di vederlo di nuovo sul palco dal vivo. Ma i fan di Jackson e di razza nera, furono inondati da un senso di orgoglio culturale, che non era solo per la musica, ma per il fatto di entrare a far parte della storia musicale americana. Quei cinque minuti di Jackson, da solo sul palco, in qualche modo e allo stesso tempo hanno inorgoglito l’intera razza – in ogni caso, ottennne ai suoi piedi l’intera sala del Pasadena Civic. La registrazione dello spettacolo, dopo la fine dell’esibizione di Jackson, fu momentaneamente interrotta per consentire all’intera produzione e al pubblico in sala di riacquisire la sua calma. Era come se Jackson avesse lanciato una "bomba di emozione" tra il pubblico e lo avesse lasciato stordito e incapace di gestire quel flusso di energia. Dagli altoparlanti una voce pregò il pubblico di calmarsi e riprendere posto. Le persone si asciugavano le lacrime agli occhi, si abbracciavano. Avevamo appena assistito ad una cerimonia d'incoronazione!»

Il giorno seguente alla messa in onda, il celebre attore e ballerino Fred Astaire, uno degli idoli di Jackson, chiamò il cantante per congratularsi dicendogli[38]:

«Ti muovi in modo divino. Amico, li hai messi tutti col culo per terra ieri sera. Sei un ballerino infuriato proprio come me.»

Jackson lo descrisse come "il più grande complimento della mia vita".[35][39]

L'evento fu seguito in televisione da circa 50 milioni di telespettatori. La stampa definì Jackson "il nuovo Sinatra" e "elettrizzante come Elvis". Dopo l'esibizione al Motown 25, l'album Thriller incrementò le vendite in maniera esponenziale, stabilendo un record nelle vendite mai raggiunto prima di allora e mai più superato.[40][39]

Spot per la Pepsi

Nel 1984, la Pepsi-Cola firmò un contratto con Jackson per una serie di spot pubblicitari. In una di queste pubblicità, fu usata una versione modificata di Billie Jean, chiamata "Pepsi Generation". Nello spot apparve un giovane Alfonso Ribeiro, divenuto celebre anni dopo per una sua interpretazione nella sit-com Willy, il principe di Bel-Air al fianco di Will Smith.

La nuova versione della canzone ottenne molto successo, anche se ovviamente non come l'originale. Fu, infatti, inserita nell'LP della colonna sonora riguardante le pubblicità della Pepsi, arrivando a vendere ben un milione e mezzo di copie nel mondo (cosa ai tempi molto rara per un album contenente solo colonne sonore). Il disco, inoltre, fu anche premiato con un Grammy Award, in seguito a un incidente accaduto in un altro spot della Pepsi, in cui i capelli di Jackson presero fuoco[41].

Successo

La canzone dominò la classifica dei singoli di Billboard per sette settimane e quella R&B/Hip Hop per undici settimane, nove delle quali consecutive. Ma il grande successo non si limitò solo alla posizione in classifica, ma gettò le basi del mito jacksoniano che, da quel momento in poi, avrebbe influenzato tutta la cultura musicale e dello spettacolo.

Billie Jean 2008

La canzone è stata remixata da Kanye West e inserita nell'album celebrativo Thriller 25. Il singolo è stato pubblicato alla fine del 2008 ed entrò in classifica solo in alcuni paesi.

Il celebre artista Chris Cornell, leader dei Soundgarden ed ex degli Audioslave, ha composto una reinterpretazione di questa canzone e l'ha inserita nel suo album da solista intitolato "Carry On" e pubblicato il 25 maggio 2007. Esistono anche delle versioni live.

Reinterpretazioni e parodie

  • Nel 1983 i Club House pubblicarono Do It Again Medley with Billie Jean, un precursore del genere mashup, mixando Billie Jean con la canzone degli Steely Dan Do It Again, uscita nel novembre 1972. La canzone ebbe molto successo in Europa e negli Stati Uniti.
  • Del brano ne è stata realizzata una cover da Mina, inserita nell'album Ti conosco mascherina del 1990.
  • Nel 1995 la London Synphonic Orchestra ha realizzato un album con versioni orchestrali dei brani di Jackson e Billie Jean è la prima nella scaletta.[42]
  • Il gruppo rock demenziale romano Gnometto band ha utilizzato la base della canzone per comporre la canzone Big Jim, pezzo dedicato al famoso giocattolo della Mattel.
  • All'inizio del video musicale di Eminem Just Lose It c'è una parodia del video in cui un finto Michael Jackson entra nel locale dove sotto ogni suo passo s'illumina un pezzo del pavimento.
  • La canzone è stata remixata senza autorizzazione da Bushwacka! nel 2001, divenendo una hit da discoteca dopo la sua pubblicazione in un raro CD bootleg.
  • La versione strumentale è stata remixata da Paul B insieme a dei vocals di Eminem, creando il remix Without Billie Jean. Ne esiste anche una versione con i vocals di DMX, di nome No Love for Billie Jean.
  • Ne ha fatto una reinterpretazione Ian Brown, come aveva fatto in precedenza con Thriller, ed è uscita come singolo.
  • Reinterpretata anche da Chris Cornell durante un concerto unplugged a Stoccolma (Svezia), come parte del tour promozionale del nuovo album degli Audioslave: Revelations.
  • La band punk tedesca 'the Bates ne ha pubblicato una reinterpretazione nel 1995, accompagnata alle immagini del film di Alfred Hitchcock, Psycho.
  • Il cantautore dell'Irlanda del Nord, Foy Vance ne ha registrato una versione live per i suoi EP Live Sessions e The Birth of the Toilet Tour ed è solito fare questa esibizione in tutti i suoi shows.
  • Nell'anno 2011 Giacomo Bucci arrangia i brani di Michael Jackson realizzandone l'EP The King of Pop for Orchestra e inserendo Billie Jean come prima traccia.[43]

Curiosità

  • La canzone è stata inserita come brano trasmesso dalla radio Flash fm di Grand Theft Auto: Vice City ed è liberamente ascoltabile in automobile.
  • Il completo indossato da Michael in "Billie Jean" fu riproposto in alcune action-figures commercializzate anni dopo.
  • Nel talk show televisivo Late Night with David Letterman sulla scia del grande successo della canzone venne realizzata una gag, che ironizzava sull'identità della donna in questione. Durante il ritornello, una sola parola fu doppiata da una profonda voce maschile (forse quella di Paul Shaffer) per creare un nuovo verso, "...the CHAIR is not my son".
  • Il film La leggenda di Billie Jean, uscito nel 1985, non ha nulla a che vedere con Michael Jackson.

Tracce del singolo

Versione 7"

  1. Billie Jean (album version) – 4:54 (Michael Jackson)
  2. It's the Falling in Love (album version) – 3:48 (Carole Bayer Sager, David Foster) – duetto con Patti Austin

Durata totale: 8:42

Versione 7" statunitense

  1. Billie Jean (album version) – 4:54 (Michael Jackson)
  2. Beat It (album version) – 4:18 (Michael Jackson)

Durata totale: 9:12

Versione 12"

  1. Billie Jean (12" Mix) – 6:20 (Michael Jackson)
  2. Billie Jean (Instrumental) – 6:20 (Michael Jackson)

Durata totale: 12:40

Lato CD

  1. Billie Jean (album version) – 4:54 (Michael Jackson)
  2. Billie Jean (Original 12" Edit) – 6:23 (Michael Jackson)

Durata totale: 11:17

Lato DVD

  1. Billie Jean (Videoclip) – 4:54 (Michael Jackson)

Classifiche

classifica (1983) Massima
posizione
Austria 2[44]
Paesi Bassi 4[45]
Francia 45[46]
Germania 2[22]
Irlanda 1[47]
Italia 7[48]
Norvegia 6[49]
Spagna 1[50]
Svezia 2[51]
Svizzera 1[52]
UK Singles Chart 1[53][54]
US Billboard Hot 100 1[53]
US R&B songs 1[53]
classifica (2006) Massima
posizione
Australia 58[55]
Italia 9
Spagna 1[56]
Regno Unito 11[57]
classifica (2009) Massima
posizione
Australia 7[55]
Austria 15
Belgio 1[19]
Danimarca 8[56]
Francia 1[18]
Germania 3[57]
Finlandia 11[58]
Irlanda 11[59]
Italia 3[21]
Nuova Zelanda 15[60]
Norvegia 5[61]
Svizzera 2[52]
Turchia 9[62]
UK Singles Chart 10[63]
U.S. Billboard Hot Digital Songs[64] 4

In Italia

Classifica di fine anno italiana (1983) Posizione
Classifica italiana[65] 8
Classifica dei singoli Posizione
Classifica italiana[65] 1

Note

  1. ^ Copia archiviata, su rianz.org.nz. URL consultato l'8 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2013).
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    «Finally, as Michael executes the moonwalk, formerly known as the backslide, formerly a dance belonging to the Electric Boogaloos, Cab Calloway, James Brown, Damita Jo Freeman, Casper and Cooley, Jeffrey Daniel, Mr. Bojangles, Bob Fosse, Marcel Marceau, and Shields and Yarnell»
  38. ^ (EN) Inside Michael Jackson’s Iconic First Moonwalk Onstage, in Rolling Stone, 5 ottobre 2015.
    «The day after the show aired, on May 16, 1983, Michael Jackson received a call from Fred Astaire. (“Oh, come on,” was Michael’s first reaction.) Astaire was eighty-four. He had filmed his final movie, Ghost Story, two years earlier. “You’re a hell of a mover. Man, you really put them on their asses last night,” Fred Astaire told Michael Jackson. “You’re an angry dancer. I’m the same way. I used to do the same thing with my cane.»
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